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EDIZIONI CICOGNA - VILLASANTA (MI)

03 SERIE

“ TUTTOCALCIO 1948-49 ”

FIGURINE

PRESENTAZIONE

 cicogna 2

Nota: il presente articolo non tiene conto, nel dettaglio, delle figurine della raccolta dedicate alla serie “B”.

Questa parte dell'articolo verrà inserita contestualmente alla pubblicazione delle 180 figurine delle Società di serie “B”

 

1. ELEMENTI BASE

Molto spesso capita che le cose, ma anche gli avvenimenti, anche quando dovrebbero essere assolutamente casuali, sembrino, invece, seguire un copione già scritto oppure un porsi alla realtà come studiato,quindi affatto casuale.

La Cicogna, casa di buona tradizione ma di poco spessore, dedita alla produzione di piccole figurine da gioco, in compagnia di Nannina, Stella, ecc. ecc., con una intraprendenza che non ci saremmo mai aspettati, se fossimo vissuti all'epoca, nel 1948 "tira su", quasi dal nulla quello che da questa Casa Editrice non ci saremmo mai aspettati!

Un progetto tra i più ambiziosi e completi, dedicato al calcio italiano che siano stati realizzati negli anni, superiore per completezza anche al futuro (1950-52) progetto della Lavazza (peraltro inarrivabile per altre ragioni).

2. IL PROGETTO

Se il progetto che la Cicogna persegue in questa edizione di "Tuttocalcio" fosse stato un progetto "politico" lo avemmo definito un progetto "democratico", volto a dare a tutti lo stesso, guardando bene che al concetto di "tutti", fosse data una interpretazione assoluta, il più possibile priva di eccezioni o mancanze.

La serie “A” era composta da 20 Società.

Ebbene la Cicogna realizza un progetto che prevedeva 11 figurine per ciascuna delle squadre di serie “A”, cui aggiunge anche 11 figurine per ben 17 compagini (su 22) impegnate nel torneo cadetto di serie “B” (mancano difatti all'appello Empoli, Lecce, Legnano, Pro Sesto e Spal).

Un quadro così completo ed uniforme che fa stupire tutt'ora!

Inoltre il progetto prevedeva che la serie fosse dotata di album per la raccolta delle figurine, album che la Cicogna preferisce frazionare in due, uno per la serie “A” ed uno per la serie “B”, probabilmente per evitare di creare un "mattone", a livello di pagine, che fosse poi soggetto a deperire rapidamente nel tempo, una volta riempito delle 400 figurine che, sono un bel numero, anche se,ricordiamo, che non si trattava di figurine cartonate, ma di cartacee anche se dalla buona grammatura.

Due strutture separate sono molto più maneggevoli e meno "pesanti" rispetto ad una sola e poi se dovessimo consultare qualche elemento della serie “B” potremmo evitare di prendere l'album della serie “A”.

Ne complesso un progetto molto ben pensato e realizzato, quasi unico nel suo genere.

Va detto che la Cicogna usò due metodologie per ciascuna delle due raccolte:

Nella raccolta della serie “A” numerò le figurine secondo un ordine alfabetico stretto che ha due sole eccezioni (assolutamente incomprensibili): la prima riguarda la Lazio, posta non tra Juventus e Livorno (da ordine alfabetico) ma tra Torino e Triestina (completamente fuori dal contesto alfabetico), mentre la seconda è relativa alla Roma, posposta alla Sampierdarenese-Doria anziché esserne anteposta, come da logica alfabetica.

Le ragioni di queste due strane ed immotivate eccezioni, per di più ad entrambe le squadre della Capitale sono, come immaginerete, un vero e proprio mistero che tale resterà.

3. LA SERIE PER L'ALBUM E LA SERIE SENZA ALBUM

cic con squadra

È risaputo che la Cicogna editò questa serie in una successiva ristampa che, per misteriose ragioni, fu definita dai collezionisti come una ristampa della serie da non utilizzare per l'album.

La ragione è molto incomprensibile, non tanto riferendosi alla ristampa che diviene una piacevole necessità se tutto il prodotto viene smerciato in poco tempo, perché questo determina il successo commerciale della serie, quando alla ristampa si applica un nuovo elemento di cui non si sente alcuna necessità, ovvero il nome della squadra posto in alto tra pallone e stemma farlocco.

I collezionisti poi, seppur perplessi, notarono che, mentre la figurina incollata sull'album aveva una sua precisa collocazione nella "squadra", quella che non andava sull'album era più comodo che fosse con l'indicazione della società di appartenenza.

Non mi risulta che i collezionisti furono troppo entusiasti di questa trovata di casa Cicogna, difatti troviamo diverse di queste figurine con il nome della squadra anche incollate negli album dell'epoca.

Questo è un aspetto progettuale che forse sarebbe stato meglio non portare a compimento.

Tra l'altro non sappiamo se la Cicogna pubblicò tutte 400 le figurine con la scritta della squadra oppure solamente una certa quantità di queste.

Magari se ci fosse un collezionista particolarmente preciso che le avesse raccolte anche secondo questa differenziazione, potrebbe fornirci immagini ed elenchi di quanto posseduto in modo da permettere al sito una informazione decisamente più precisa.

Su questo aspetto, quindi ci si tornerà di sicuro in un futuro speriamo quanto più prossimo possibile.

4. ASPETTI GRAFICO TIPOGRAFICI

Le figurine sono le "solite figurine da gioco" tipiche della Cicogna, formato 3,5 x 5 cm a sviluppo verticale (senza alcuna eccezione).

Del supporto abbiamo detto, cartaceo non leggerissimo.

L'impostazione prevede le immagini del calciatore in azione, con rarissime eccezioni: la numero 29 Baiocchi (Bo), la nr. 137 Novello (Pd), la nr 182 Brunella e le numero 201, 202, 203, 205, 206, 208, 209, rispettivamente raffiguranti Annovazzi, Lombardini, Magrini, Alzani, Puccinelli, Flamini, Brunetti, tutte a mezzo busto.

Le figurine non sono tagliate bene e soffrono di pesanti decentramenti sia lungo l'asse verticale che lungo quello orizzontale, fenomeno molto accentuato dalla presenza di una cornice fatta di strisce diagonali a 45 gradi alternate bianco e nero.

                                                 cic centrata                                                cic decentrata

la figurina di Pesaola è clamorosamente decenrata e questo non è un fatto raro, purtroppo

All'interno di questa cornice troviamo una ambientazione da stadio di calcio che però, volutamente non è unica ma la cicogna ne realizzò quattro nelle quali inserì poi l'immagine del calciatore (vedi immagine sotto).

   cic 1 sfondo   cic 2 sfondo  cic 3 sfondo  cic 4 sfondo

Questa differenziazione dell'ambientazione di sfondo non è legata a nessuna formula ripetitiva e varia all'interno della stessa squadra.

Queste ambientazioni servivano anche per trovare una adeguata collocazione dell'immagine del calciatore che era estrapolata dall'immagine originale e "lavorata" per essere inserita in un contesto di sfondo che più si adattasse ad essa.

Certo poi ci sono anche degli orrori, come quello del bolognese Marchi (figurina numero 28) che sembra Gulliver nello stadio della "Stella Rossa di Lilliput", una figurina inguardabile!

cic gulliver

Sempre analizzando la grafica di queste figurine troviamo, nella parte alta della figurina uno stemma del tutto "apocrifo" che farebbe riferimento alla squadra (a mo' di esempio descrivo lo stemma della Roma, uno scudetto giallo con banda verticale rossa!!!!).

Ci siamo capiti....

A bilanciare la presenza di questo "stemma" dalla parte opposta in altro sempre troviamo un pallone dell'epoca che, essendo fatto di cuoio appare marrone, non certo il più bello e sgargiante dei colori!!!

Nella parte bassa della figurina troviamo due cartigli dai bordi neri, uno corto e praticamente quadrato che contiene la numerazione della figurina e l'altro, oblungo per quella del calciatore.

Mentre i due elementi alti (stemma e pallone) si alternano casualmente, sia a destra che a sinistra dell'immagine, per i due cartigli della parte bassa della figurina c'è una rigida posizione che prevede il cognome a sinistra ed il numero a destra.

Riguardo agli aspetti legati alla stampa possiamo asserire che questa non è di elevata qualità anche se appare in linea con i prodotti commerciali del tempo, tanto per capirci sullo stile qualitativo Nannina, non certo su quello sofisticato che verrà utilizzato per le figurine della Lavazza che, ricordiamo, non erano figurine in commercio con libera vendita (quindi non commerciali) ma erano di tipo pubblicitario poiché legate a dei prodotti specifici.

5. I SOGGETTI

Fedele al titolo della raccolta, ci sono esclusivamente soggetti calcistici, anzi esclusivamente calciatori, perché delle 220 figurine non ce n'è nessuna dedicata agli stemmi, alle squadre schierate, ad assi stranieri o vecchie glorie o agli allenatori.

cic brunella

Beh agli allenatori forse ce n'è una, la 182 che raffigura Brunella (tra l’atro già citata come figurine non in azione) della Roma.

In realtà Brunella, nel campionato 1947-48, aveva assunto anche il ruolo di allenatore dopo l'esonero (alla 26a giornata di Senkey sotto la cui guida la Roma stava rischiando seriamente la retrocessione).

Con Brunella allenatore la Roma si salvò anche grazie al Brunella calciatore che realizzò la sua unica rete in serie “A” proprio in una gara con la Salernitana, alla 41a di campionato che chiuderà da retrocessa con 34 punti contro i 36 della Roma quint'ultima.

Nel 1948-49, stagione a cui queste figurine si riferiscono, Brunella di fatto era l'allenatore della Roma

Una nota triste riguardo i protagonisti, perché durante questo campionato si verifica la tragedia di Superga ed il grande Torino scompare.

Sono le ultime figurine, non alla memoria, per questi grandissimi del calcio mondiale.

6. ASPETTI COLLEZIONISTICI

Una serie da 400 pezzi non è uno scherzo da ragazzi da affrontare e la presenza di un doppio album la nobilita ancor più.

Questo si riflette sulle quotazioni di mercato assieme alla particolarità delle figurine non da album per via della presenza del nome della società.

Mediamente queste figurine si possono trovare a valori compresi tra i due ed i 5 euro con una media di 4 euro ciascuna circa.

Ci sono poi dei pezzi più rari perché più ricercati dai monotematici di allora e di adesso, specie alcune figurine del Torino, (Menti e Mazzola su tutti) che arrivano ad avere quotazioni decisamente elevate.

Buona collezione!!!!!!!!!

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