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FABBRICA ITALIANA DOLCIUMI E AFFINI SERRAVALLE SCRIVIA

FIDASS

 

LA STORIA

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La FIDASS è l’acronimo di Fabbrica Italiana Dolciumi e Affini Serravalle Scrivia.

Come tale la ditta nasce nel 1925 quando Angelo Divano, maturata una discreta esperienza nel settore dolciario lavorando nelle zone limitrofe a Serravalle ma anche a Genova, decide di mettersi in proprio e di fondare questa piccola società estremamente legata al suo territorio, come si comprende anche dalla denominazione ufficiale (le due “S” finali rispondono appunto a Serravalle Scrivia).

Nel volgere di meno di un decennio la fabbrichetta o meglio il laboratorio è in continua espansione di commesse e deve, per forza, allargarsi cambiando sede e cominciando ad assumere una discreta quantità di operai.

Nel 1936 la Ditta si sposta nei nuovi locali dove permarrà sino al giorno della chiusura definitiva.

Nel 1936 la FIDASS è una piccola industria con 66 operai impiegati a tempo pieno ma anche con molti assunti come stagionali e le vendite si sono espanse sino in ambito interregionale.

La sua produzione è costituita principalmente di caramelle e dolciumi e, allo scoccare della seconda Guerra Mondiale, la richiesta popolare scende vertiginosamente ed anche le materie prime si fanno introvabili ed i prezzi salgono sino a far diventare insostenibile una attività industriale di questo tipo, anche in conseguenza del razionamento, a guerra iniziata, anche dell’energia elettrica.

La visione che il suo fondatore ha della fabbrica è quella di una entità produttiva molto dinamica e autosufficiente, persino nella distribuzione, spesso affidata a terzi ma che la FIDASS svolge con propri mezzi e propri dipendenti.

Proprio per questi motivi la fabbrica è estremamente radicata sul territorio ed anche il territorio è profondamente legato a questa iniziativa imprenditoriale che fa di Serravalle una realtà industriale ed occupazionale di tutto rispetto, mutando, di fatto, la vita della cittadina sulle rive della Scrivia.

La FIDASS riesce, con iniziative di vario genere ad essere il polo di attrazione della cittadina anche perché il suo fondatore è munifico verso le associazioni locali, specie l’ospedale che dota di importanti e sofisticate strumentazioni di diagnosi medica.

Purtroppo il titolare viene a mancare nel novembre del 1959 lasciando una florida realtà industriale con oltre 500 tra impiegati ed operai e non meno di un centinaio di agenti di commercio.

La società viene trasformata in società per azioni, ma resta comunque una azienda a forte natura imprenditoriale di tipo familiare difatti passa nelle mani dei figli di Divano.

Lentamente ma inesorabilmente la politicizzazione e sindacalizzazione degli anni ’70 porterà i suoi nefasti frutti anche in ambito FIDASS e la fine, che è solo questione di tempo, avverrà a metà degli anni ’80.

Tra le molte iniziative promozionali messe in campo dalla FIDASS, sono degne della massima valenza quelle operate attraverso le figurine.

La FIDASS, difatti, si fa casa editrice di una discreta serie di interessanti figurine di ambito tanto sportivo quanto ludico-didattico:

  • 1936 – “Mondo che ride” – 60 figurine con album;
  • 1945-46 – “Grande Concorso Caramelle Sport – 231 figurine 4 x 6 (11 per squadra x 21 squadre – senza album;
  • 1947-48 – “Figurine calcio” (figurina dei milioni) – 264 figurine 4,2 x 5,5 (11 per squadra x 24 squadre;
  • 1950 – “Figurine auto-moto-ciclisti” (figurine dei milioni) – 150 figurine 4,2 x 5,5 – 12 piloti di auto, 50 piloti di moto e 88 ciclisti – senza album;
  • 1949-50 – “Campionato” (grande concorso FIDASS 1950 caramelle calcio)253 figurine 4,2 x 5,5 11 per squadra x 23 squadre – senza album;
  • 1952 - Raccolta “Album FIDASS” – 144 figurine con album – didattico;
  • 1965-66 – “Calciatori” – 203 figurine - seria abbastanza caotica con molti errori e, soprattutto 20 figurine ripetute in diversa versione – senza album anche se qualcuno la riporta come serie dotata di album;
  • 1966-67 – “Calciatori” – 216 figurine con album – 12 x squadra (di cui una è lo stemma) x 18 squadre.

Notevole la distanza temporale tra la serie del 1952 e quella successiva del 1966, 14 anni in cui la FIDASS abbandona il mondo della figurina.

Nel complesso una serie di realizzazioni molto corpose (siamo ad oltre 1300 figurine, alcune anche introvabili) che pongono questa casa editrice tra le più importanti dell’intero panorama delle figurine italiane, soprattutto considerando che la ditta non vive vendendo figurine e quindi la sua attività principale non è certo l’editoria.

Se non ci fosse stata una crasi di oltre 14 anni probabilmente la FIDASS sarebbe una delle quattro colonne portanti dell’intero movimento “da collezione” assieme a Panini, Lampo e V.A.V.

 

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