AMERICAN CHEWING CORP. S.S. – MILANO
LA STORIA
Una storia breve
Se gli inglesi avevano scelto Roma per tentare lo sbarco in Italia attraverso la Master Vending, è altrettanto certo che gli americani avevano invece puntato su Milano.
In perfetta analogia e sincronia con la Colorado americana era nata la Colorado italiana proprio a Milano e sempre a Milano ecco gli americani della American Chewing Corporation.
Il materiale da pubblicare c’è ed è riconducibile alle diverse serie già prodotte per il mercato americano che oramai è diventato mondiale o, come oggi diremo, globale, almeno per quelle produzioni che, godendo del supporto del cinema made in U.S.A. sono popolarissime anche da noi.
Ci si riferisce alle storie ed ai personaggi del leggendario west, una storia assolutamente americana, quella della nuova frontiera che però ha, da sempre, preso piede qui da noi, legata appunto ai film di Hollywood ma anche ai fumetti nostrani di Bonelli e Galleppini (mi riferisco a Tex) ma anche a quelli sempre del selvaggio west dove operavano gli eroi di carta come Capitan Miky, ed il Grande Black, solo per citare i fumetti più famosi.
Ma c’è anche una serie dedicata ai pirati, argomento sul quale cinema e fumetti, ma anche letteratura d’avventura hanno da sempre trovato in Italia una terra fertile. basti pensare al pirata Sandokan che agisce in Malesia, al Corsaro Nero, a “Vent’anni dopo”, al Corsaro Verde, ai romanzi sceneggiati della tv di quegli anni come “l’isola del tesoro” di Louis Stevenson ecc. ecc., per accorgersi che il fenomeno storico dei pirati è argomento di gioco e di immedesimazione dei ragazzi anche italiani.
Cosa di meglio se non una bella serie per iniziare la conquista dell’Italia dedicata ad “indiani” “cowboy” e “pirati”?
La società americana era famosa, all’epoca, per le sue gomme da masticare, particolarmente adatte per la realizzazione di quei “bolloni” appiccicosi ed esplosivi che erano un vanto quasi generazionale se non fossero, in realtà, stati una sindrome di maleducazione o, per meglio dire, di rivolta verso i canoni comportamentali imposti da famiglia e buon gusto che i ragazzi dell’epoca conoscevano perfettamente al solo scopo di poterli stravolgere.
Proprio nelle pubblicità dell’epoca, prevalentemente sulle contro-copertine di riviste o libri di divulgazione da edicola (gialli e avventure anche rosa), la ditta americana spingeva il suo prodotto “esplosivo” magnificandone le capacità deflagranti.
In queste pubblicità non si faceva menzione delle figurine allegate alla confezione di gomme, ma tant’è, queste figurine c’erano.
E c’era anche l’album a completare una perfezione formale piuttosto tangibile anche se di stampo tipicamente americano.
Il lavoro che la american chewing dovette però fare per rendere le sue figurine vendibili in Italia non fu proprio piccolo.
È vero, il prodotto era già pronto, almeno la sua componente grafica ma la sua componente testuale che era sul retro e sul titolo frontale di ogni figurina doveva essere ben tradotto nella lingua di casa nostra ed adattato nello spazio già esiguo delle piccole figurine cartonate e riportato anche sull’album dove l’incollaggio della figurina precludeva la lettura del testo a tergo.
Questi testi erano molto ampi e ben fatti ed anche la traduzione risultò ottima.
La serie prodotta era una serie di 100 figurine cartonate chiamata serie “storica” (ma questa denominazione compare esclusivamente sull’album, non sulle figurine) che si componeva di tre serie, la serie “cowboys” di 50 figurine, la serie “pirati” di 30 figurine e la serie “pellirosse” di sole 20 figurine per un totale, appunto di 100 pezzi.
Riguardo la diffusione si hanno più che fondati motivi di credere che le tre serie fossero distribuite anche con l’uso di distributori automatici assieme al dolciume.
Di questa affermazione non abbiamo prove concrete però richiamo alcune particolarità del mondo delle cartonate:
- Più di una ditta provvide a distribuire le figurine altre che col dispenser anche con le bustine (Cardmaster, Taver Matic, Stef, Sun Chewingum);
- Il formato delle figurine, pur essendo particolarissimo era idoneo ad essere impiegato nei dispenser, anche considerato che il cartoncino di supporto era idoneo per tale bisogna;
- Una serie identica quella della American Chewing fu prodotta anche dalla ditta Mylor di Milano che tra le altre cose produceva anche dispenser di ottima fattura (vedi il capitolo dedicato ai dispenser) ed anche dai fratelli Giunta di Milano che, tra l’altro erano costruttori anche di dispenser.
Comunque anche se tre indizi non necessariamente fanno una prova, restano le certezze di carattere soggettivo.
Speriamo di avere ancora del tempo davanti per riuscire ad implementare queste note ed aggiornarle al fine di poter, in un futuro prossimo, riscrivere queste righe dando più certezze che deduzioni.
Una certezza però c’è ed è che della American Chewing si perdono le tracce troppo presto, visto che non realizzerà più alcuna serie di figurine lasciandoci però in eredità questa serie “storica” di nome e di fatto.