LIEBIG BELGA - ANVERSA
LA STORIA
La componente Belga della Liebig è una componente fondamentale dell’intera collezione sia per quanto attiene l’organizzazione della Liebig come società in se stessa, sia come aspetto prettamente legato alle serie che sono state realizzate tanto in lingua francofona quanto in lingua fiamminga, ma sempre di serie del Belgio si tratta (non esiste, diciamolo subito, alcuna serie che sia stata realizzate in lingua esclusivamente fiamminga, nel senso che non abbia anche il proprio alter ego in una serie belga in lingua francofona.
È invece vero il contrario dato che le serie del Belgio in lingua fiamminga iniziano ad apparire nel 1930 il che significa che le serie prima del 1930 erano esclusivamente in lingua francofona.
Ciò detto, a premessa ritengo opportuno affrontare per primo l’aspetto della Liebig belga come componente importante della Liebig in senso lato, perché ad Anversa la presenza della Liebig non è certamente marginale e molte delle decisioni della Liebig furono prese in quel di Anversa dove la Liebig aveva una sede operativa centrale.
La Liebig è sempre stata una società multinazionale che ha per scelta voluto essere inglese e nello stesso tempo agire da Parigi, prima e da Anversa poi, fino alla crisi degli anni ’30 che, abbiamo detto in altra parte del sito, essere stata una crisi politica in cui nazioni forti (Germania e Italia in primis) rivendicarono nei confronti della casa madre una autonomia gestionale che però invadeva anche i campi gestionali dei contenuti delle serie e quindi tendeva ad orientare le scelte sui contenuti dell’edito che alcune nazioni, come l’Italia esercitarono (attraverso la Compagnia Italiana Liebig – C.I.L.) in maniera vigile ma non impositiva, semmai oppositiva, mentre altre (la Germania attraverso la Liebig Gesellschaft – Koeln) l’esercitarono in maniera propositiva, minacciando l’esclusione dei prodotti Liebig dal Paese se non si fosse accondisceso a inserire nella raccolta progetti e titoli di forma e contenuto largamente propagandistico del Reich hitleriano.
La società Liebig belga, pur tenendosi ben distante dall’avere certe pretese, nel dopoguerra agì soprattutto per differenziare, per soggettivizzare la produzione di figurine verso proprie argomentazioni, favorendo di fatto un importante scollamento tra la produzione belga e la produzione italiana che passarono dall’avere il 90% delle serie identiche sino a circa tutto il 1936 ad averne il solo 3% in comune negli anni post bellici.
Naturalmente questo esito lo si ebbe, anche probabilmente, per analogo desiderio della Liebig italiana, anch’essa percorsa da movimenti se non “separatisti” quanto meno decisamente indipendentisti, con il risultato che le autonomie territoriali finirono per prevalere sulla unità di regia che la Liebig aveva adottato dall’800 agli ultimi anni ’30 e che aveva permesso di avere una elevata quantità di serie di carattere veramente internazionale perché edite in diverse lingue.
La serie esclusiva diventa un vanto ed una caratteristica delle edizioni Liebig, specie avvicinandosi i tempi del secondo conflitto mondiale sino alla ripresa (lenta) degli anni post bellici.
Che la testa fosse stata posta ben prima della fine del XIX secolo ad Anversa, ce lo dice il conteggio della produzione delle serie in area belga rispetto a quello dell’area italiana (in questa prima parte del percorso Liebig posta assolutamente ai margini del progetto) che vede dal 1878 al 1899 338 serie belghe realizzate contro le 326 italiane che, lasciando il dato qual’esso è , sembra non dire nulla, mentre considerando la enorme differenza dei due Paesi in temini di km quadrati e di numero di popolazione è un dato che, invece, stride molto soprattutto se si considera la sola popolazione francofona alla quale le serie belghe erano dedicate sino al 1930, anno in ci furono emesse anche in lingua fiamminga.
Pur avendo iniziato la distribuzione di figurine di “marcatura” belga nella stessa data e con la stessa serie italiana, il Belgio ha, complessivamente, ascritte 1330 serie di figurine, la cui ultima data il 1962, mentre l’Italia ha visto salire le proprie figurine sino a 1320 serie ma la cui ultima è stata realizzata nel 1975 cioè a fronte di una produzione più lunga di ben 13 anni.
Quanto realizzato quindi dalla Liebig belga è assolutamente sopra ogni altra realizzazione di tipo nazionale e pone questa organizzazione al di sopra di tutte le altre per quantità di se