PERCHÉ TRE SERIE SONO STATE ESCLUSE DAL CATALOGO CICOGNA?
ovvero
LE SERIE IN ORBITA CICOGNA CHE CICOGNA NON SONO DIVENTATE
1. IL PROBLEMA E LA SUA ORIGINE
Quello che andiamo ad affrontare assieme è un tentativo di "sfondare" quella densa nebbia che il tempo ed il divenire della storia, a volte, hanno formato attorno a determinate e particolari situazioni ed eventi.
Naturalmente se c'è "nebbia" solitamente ci sono due soli motivi: o l'evento, all'epoca, era e poi è rimasto per anni, di un tale mediocre interesse che proprio nessuno aveva mai sentito il dovere o il desiderio di dire la sua in proposito, o l'evento era così poco politicamente corretto che nessuno si era mai voluto "sporcare le mani" a trattarlo, per opportunismo oppure anche perché le verità sottese o cancellate erano oramai divenute tali e tante che, anche volendo, si sarebbe solo rischiato, nel tentare di dipanare una matassa oramai fusa da tempo, di farlo in malo modo, peggiorando la situazione.
Siamo assolutamente nel primo dei due casi, quello di chiarire, una volta per tutte, una "natura", un'origine, di dare un nome ed un posto esatto, giusto a qualche cosa che non lo ha mai avuto.
Stiamo ragionando e parlando di figurine e di figurine parliamo.
Qual è il problema in questione?
Durante lo studio delle figurine da "gioco", le piccole Cicogna, chi ha curato la base dello studio ha utilizzato, per la classificazione ed il nome delle varie serie, la sua correttezza, il rigore scientifico la competenza e l'esperienza maturate all'interno di un mondo dove, a parte ciò che è scritto ed è pubblicato in maniera ufficiale dalle sole autorizzate a farlo, ovvero le case editrici dell'epoca, tutto il resto è "sentito dire", "da bambino le chiamavamo così", "le ho sempre considerata come delle..." ecc. ecc.;
In altri termini, ciò di cui si dispone o è quanto ufficialmente dichiarato dal produttore e supportato da prove certe ed inconfutabili oppure altro non è che lo stormire del vento (provocato dal chiacchiericcio) tra le foglie secche di un albero colorato d'autunno.
Le fonti ufficiali, solitamente, sono: le bustine, gli album, le figurine stesse (specie al verso), qualche foglio pubblicitario a supporto di una edizione, qualche reperto non da "edicola" emerso, nel tempo dagli archivi smembrati di qualcuna di queste case editrici, svanite nel nulla e le cui ceneri si sono sparse dappertutto (ad esempio conosco il possessore di tutte le 117 matrici originali Sidam della raccolta "Auto International Parade", di assolutamente certa provenienza dagli archivi Sidam).
Con le molle va considerato il contributo che, alcune riviste di collezionismo, hanno dato, negli anni, a certe argomentazioni, anche se spessissimo le fonti non sono citate e alle soluzioni, che spesso erano sparate lì, come “sentenze senza dispositivo”, si giungeva più recando fede alla "vox populi" che alla "vis argumentorum".
La storia ci ha portato spesso improbabili leggende metropolitane (una per tutte: la V.A.V. acquistata dalla Orvedo) a cui si può credere sia per rispetto alle idee di chi ci ha preceduto (ma questo anche proprio no), sia perché, in fondo, certe verità (anche se false, manipolate o inventate) servono a poco e spesso risolvono ancora di meno.
In fondo le figurine sono un gioco, un passatempo per "mai cresciuti", niente di definitivo, niente di serio, nate nel casino e nel marasma di anni in cui erano svago per piccoli e quindi costruite come sequenza di cose "poco seriose" se non, addirittura, "non serie".
Questa appena citata è una realtà indiscutibile.
Quante raccolte, quante figurine sono state realizzate con i "piedi", senza quelli che oggi considereremmo controlli basilari che hanno generato "Larrichez" al posto di "Sanchez, che hanno portato "Banè'" a diventare una volta Pelè e l'altra Amarildo ecc ecc., tutte facce di un incredibile bestiario grafico, tecnico, sportivo e fotografico!
Torniamo al lavoro certosino che lo studioso (Giammarco Finauri per la precisone, con la collaborazione di Giuseppe Turano), ad un certo punto del suo lavoro sulle piccole figurine Cicogna, si è trovato a dover affrontare, quando ha iniziato a valutare alcune raccolte che la "vox populi" ha, tradizionalmente attribuito a Casa Cicogna.
Per circa 38 raccolte, quasi tutte non firmate, non ha esitato a riconoscere in quelle pubblicazioni il "d.n.a." della produzione cicogna, come tele dipinte da una stessa mano, utilizzando gli stessi colori, gli stessi pennelli e, soprattutto, la stessa visione della realtà che solo un unico "fattore" poteva aver realizzato.
Non è dalla firma che un critico d'arte attribuisce ad un pittore una tela, ma dal suo modo di vedere la realtà, dal suo modo di usare i colori, dal suo tocco sulla tela.
2. LE SERIE DI "PROBLEMATICA ASSEGNAZIONE" ALLA PRODUZIONE DELLA CICOGNA
Alla fine di questo lavoro certosino le serie di figurine inizialmente prese in esame, per essere certificate come Cicogna, sono tutte transitate in "Casa Cicogna" a meno di:
A. LA SERIE SPORTIVI DEL 1946.
La prima delle serie che non ha trovato immediata consacrazione come opera di casa "cicogna" è la piccola serie di figurine sportive edite nel 1946 (55 esemplari di misura 3,5 x 4,5 cm-retro bianco), realizzate in maniera estremamente minimalista e con uno stile quasi pre- bellico, facilmente identificabile per una fascia tricolore che ne attraversa la bordura orizzontalmente al centro del lato "lungo".
B. LA SERIE SPORTIVI DEL 1947-48.
Proseguendo nell'elencazione, troviamo una seconda serie, anche questa di piccole dimensioni (stesso formato della precedente, di 75 pezzi) edita probabilmente tra il 1947 ed il 1948 caratterizzata da una alternanza di piccole fasce colorate secondo la successione verde-bianco-rosso-bianco-verde-bianco-rosso.
Questa successione di colori a strisce orizzontali, se dovessimo considerare il bianco come colore di fondo (in realtà lo è) potremmo leggerla come una doppia serie di fasce tricolori, motivo ornamentale che queste figurine presentano anche in posizione centrale in senso verticale lungo il lato "corto".
C LA SERIE CALCIATORI DEL 1948-49.
Una terza serie è parsa avere canoni non confacenti con le produzioni di Casa Cicogna, ovvero la serie dedicata al calcio, di dimensione 4,8 x 3,4 cm (quindi a sviluppo orizzontale) composta da almeno 120 figurine, caratterizzata da una bordura nera attraversata da una fascia tricolore (in senso orizzontale) e da una serie di otto fasce di identico spessore di colore bianco (in senso verticale). Questa alternanza nero bianco e nero ecc. genera, sulla bordura il classico motivo che tutti conosciamo come il bordo a "pellicola cinematografica".
Internamente alla bordura la figurina tipo di questa serie si caratterizza per un impianto grafico con lo spazio utile suddiviso in due cartigli, all'interno dei quali, su quello di sinistra, troviamo l'immagine del calciatore a mezzo busto e, su quello di destra un disegno di un calciatore anonimo in azione. (la stessa componente disegno ritorna più volte, non è quindi una componente di un singolo calciatore ma una semplice "silhouette" usata senza discrimine, una mera componente grafica).
D. LA SERIE OLIMPICA DEL 1948-49
Questa serie, che qui citiamo, ha una cosa che non la accomuna alle tre serie precedentemente poste in evidenza, ovvero che non è mai stata vista, nominata o associata alla produzione "Cicogna", ma molto seraficamente è sempre stata considerata una serie di “edizione sconosciuta”.
Questa serie è databile fine 1948 dato che gli eventi olimpici che riprende sono quelli relativi ai giochi della XIV olimpiade, tenutasi a Londra dal 29 luglio al 14 agosto del 1948.
La serie si compone di sole 50 figurine con dimensioni di 3,4 x 4,8 cm.
Questa serie ha caratteristiche che non la avvicinano alla Cicogna e, nel contempo ha caratteristiche che la legano alle tre serie sopra menzionate e soggetto principale di questa disamina.
Per ora accettiamo questa presenza "aliena", ci farà comodo nel prosieguo della trattazione e ci aiuterà a capire diversi dettagli.
3. I PARAMETRI DI VALUTAZIONE IMPIEGATI
La valutazione della appartenenza o meno di tutte le serie attribuibili alla produzione Cicogna, oltre agli aspetti storici, cognitivi di "antica" data di acquisizione, è stata fatta secondo una serie di parametri "tecnici" sulla base dei quali sono state poi giudicate come "Cicogna" circa 38 delle serie tra "sportive" e "didattiche “che sono state analizzate:
- - a. Il formato della serie e suo essere presente nella maggioranza delle pubblicazioni;
- - b. La ripetitività ed unicità delle serie;
- - c. Le bordure delle figurine;
- - d. L'impianto grafico dell'interno delle figurine;
- - e. La presenza o no di testi a fronte e/o a verso (stile, font, informazioni e dati);
- - f. La tipologia di immagini utilizzate;
- - g. La tipologia di figurina riguardo al taglio ("pre tagliata" o "da ritaglio");
4. L'ANALISI DELLE SERIE DI CUI AL PUNTO 2A, 2B, 2C E 2D.
a. Il formato
Nella sua evoluzione, nel corso di oltre 20 anni di ininterrotta produzione di figurine da gioco di piccolo taglio, la Cicogna ha usato i seguenti formati:
Anni '40
- 4,5 x 3,2 (fig.ne sia orizzontali che verticali);
- 3,4 x 4,5;
- 3,2 x 4,9;
- 4,2 x 5,4;
- 4 x 5;
Anni '50
- 4 x 5;
- 4,5 x 6,8;
- 5 x 4;
Anni '60
- 4 x 5;
- 6,3 x 8,7;
- 5 x 4;
Come si vede, eccezion fatta per gli anni 40, in cui il formato è stato un po' ballerino, a mano a mano che le produzioni andavano avanti con gli anni la Cicogna ha assunto sempre meno formati fino a standardizzare la sua produzione in quel 4 x 5 che ne ha caratterizzato la stragrande maggioranza delle Serie.
Vediamo ora le dimensioni delle serie in esame:
2.A. = 3,5 x 4,5; 2.B. =3,5 x 4,5 2. C. = 4,8 x 3,4 2. D. = 4,8 x 3,4
Di questi 2 formati il piccolo si accosta unicamente ad una serie della cicogna, la Tuttocalcio 1947-48, mentre il grande è un formato che la Cicogna non ha mai utilizzato.
b. Ripetitività ed unicità della serie Cicogna
Le 4 serie in studio sono del 1946 (sportivi), del 1947(sportivi) del 1947-48 calciatori, del 1948 olimpiadi.
La cicogna ha prodotto certamente una serie di "sportivi" da 100 unità nel 1946, una serie di calciatori da 200 unità nel 1947-48, mentre non ha mai prodotto serie dedicate ad un determinato evento sportivo (come invece lo è la serie di cui al punto 2.D), come le olimpiadi o i mondiali e, considerando che nel corso della produzione cicogna ci sono state oltre che il citato evento londinese del '48 anche altre olimpiadi, 1952 Helsinki, 1956 Melbourne, 1960 Roma, 1964 Tokyo, va sottolineato che mai Casa Cicogna se n'è interessata.
La Cicogna, con cadenza annuale, ha sempre prodotto, dagli anni 50 in poi, una serie di sportivi/ciclisti (le serie “Tuttosport” poi divenute “Tuttociclismo”) ed una serie di calciatori (le serie “Tuttocalcio”).
Quando ha pubblicato due serie dello stesso argomento in un anno, queste erano serie copie di se stesse, variando essenzialmente le bordure oppure incrementando i soggetti ma mantenendo invariati i contenuti già presenti (considera in tale ottica le 2 serie del 1949-50 con una seconda serie identica nelle prime 200 figurine e poi con l'aggiunta di ulteriori 75 soggetti, ed anche le 2 serie del 1952-53 con la seconda serie incrementata numericamente di 50 nuovi soggetti, ma con i primi 50 che erano assolutamente identici).
Se le serie 2.A. e 2.B. fossero delle Cicogna dovremmo asserire che la Cicogna pubblicò, in quegli anni (1946 e 1947), due serie di pari contenuto (sportivi) ma di immagini assolutamente differenti, cosa mai fatta da Casa Cicogna!
Lo stesso potrebbe asserirsi con la serie 2.C. “Calciatori 1947-48” di almeno 120 esemplari diversa in tutto dalla serie Cicogna del 1947-48 composta da 200 figurine.
Un lusso ed uno spreco che la casa di Villasanta non era in grado né di concepire né di realizzare.
Riguardo alla serie 2.D, in base all’elemento considerato, si è detto in apertura di paragrafo.
L'analisi di questo punto 2 evidenzia una fortissima mancanza di assonanza di queste 4 serie con la produzione cicogna relativamente alla caratteristica presa in esame.
c. Le bordure delle figurine
Va subito ricordato che la bordura detta a "pellicola di cinema" o più spartanamente "a pellicola", pur essendo presente in alcune realizzazioni della Cicogna degli anni '40 (l'ultima con tale bordura è la serie di calciatori del 1949-50) non è una bordura che possa "firmare" l'appartenenza di una serie ad una casa editrice di quel periodo.
Questo in ragione del fatto che la bordura a pellicola fu spessissimo utilizzata dalla Nannina (serie di calcio, attori, attrici ecc.), dalla Baldini e Castoldi (calciatori), dalla Stella (attori e ciclisti), dalla Cartoccino (serie di calciatori) e da molti altri editori di cui si hanno le figurine ma non più la memoria.
In altri termini negli anni '46, '47 e '48 la cornice "a pellicola" era una moda di cui tutte le edizioni fecero vezzo, praticamente nessuna esclusa.
Questo esclude questa caratteristica, presente esclusivamente nelle serie di cui ai punti 2.C. e 2.D., come una discriminante a favore o meno di appartenenza di queste serie a casa Cicogna.
In altri termini questa caratteristica non può essere considerata come elemento da considerarsi.
Parimenti le due particolari bordure delle serie di cui ai punti 2.A. e 2.B. non sono presenti in nessuna delle produzioni Cicogna.
Per correttezza non può non essere presa in esame la serie cicogna del 1948 che presenta una bordura tricolore ma di fattura e concezione grafica totalmente differente dato che la bordura tricolore (realizzata però a fasce diagonali) è "targata" Cicogna ma solo perché la Cicogna volle differenziare quella produzione dalla sue produzioni standard pubblicandola come "Omnia Sport", un marchio riconducibile con assoluta certezza a Cicogna, marchio riproposto sul fronte di tutte le figurine della Serie, su tutti i retro, insomma in tutte le salse.
Perché tale marcata differenziazione che la Cicogna ha voluto, non è stata fatta per le due serie con bordura tricolore di cui ai punti 2, A, e 2, B,?
Inoltre ritengo che la Cicogna non rimase affascinata dai colori della bandiera, attribuendoli evidentemente al "marchio" "Omnia Sport", bensì dalla bordura a strisce diagonali che, di fatto, ripropose, ma in bianco e nero, nella coeva serie “Tuttocalcio 1948-49”.
Quindi la diagonalizzazione del fregio di bordura appare come un "marchio d'annata" piuttosto che non il tricolore della serie Omnia che pare legato invece alla esperienza "una tantum" della “Omnia Sport”.
Per le ragioni sopra addotte anche per l'aspetto bordure non si hanno attinenze tra la produzione Cicogna e le due ultime serie in esame.
d. L'impianto grafico all'interno delle bordure.
Tutte e 4 le serie in esame hanno una caratteristica in comune: hanno una numerazione ed un cartiglio (per il nome dell'atleta o la didascalia, a seconda dei casi) che è posto al di fuori dello spazio dedicato all'immagine del soggetto.
Di tutte le serie realizzate dalla Cicogna, nessuna e rimarco questo nessuna, ha il numero od il nome esterno all'area dell'immagine.
Le uniche che hanno questa caratteristica sono le “Omnia Sport” del 1964, giunte, vent'anni dopo, un po' fuori tempo massimo, nemmeno fossero dei moschettieri alla Dumas figlio….
Questa è una caratteristica che impedirebbe, da sola, a qualsiasi mente pensante, di sostenere l'appartenenza di queste 4 serie all'universo Cicogna.
e. La presenza o meno di testi a fronte e/o a verso (testi-font dei caratteri-indicazioni)
Negli anni '40 la Cicogna ha prodotto due serie prive di testi a tergo e due serie "Omnia sport 1948" e "Tuttocalcio 1948-49" che recavano un testo a tergo identico per tutte le figurine di ciascuna serie e legato ad un concorso a premi.
La mancanza di testi a tergo non è una caratteristica che può determinare una appartenenza ad una famiglia di figurine.
D'altro canto, invece, la mancanza di cenni ad un concorso nelle serie 2.C. e 2.D. pone queste serie fuori dalla produzione Cicogna che in quegli anni, avendo un concorso in essere, per quale ragione non avrebbe dovuto inserire queste serie di figurine in ambito concorso?
Ma per il semplice motivo che le due serie non erano di loro produzione!
f. La tipologia di immagini utilizzate
Nelle produzioni degli anni '40 di Casa Cicogna, a livello scelte sulle immagini dei soggetti da pubblicare, emerge chiaramente la tendenza, proseguita poi in maniera meno "integralista", ma comunque mantenuta per tutto il periodo della propria produzione, a raffigurare gli sportivi in "azione" e non a "mezzo busto".
In particolare questo aspetto, nemmeno a farlo apposta, è marcatissimo nelle produzioni Cicogna anni '40.
Analizzando le serie 2.A. - 2.B. - 2.C. - 2.D. (che, ricordiamo, sono tutte degli anni '40) emerge che nelle prime tre non c'è una sola immagine di un atleta in azione.
Possiamo noi trovare una traccia di "D.N.A." Cicogna in serie che sono realizzate tutte a mezzi busti?
Fatta la domanda diamoci anche la risposta!
g. Tipologia di figurina riguardo al taglio
Tutte le figurine della cicogna sono figurine pre tagliate e non credo ci sia nessuno che lo voglia mettere in dubbio.
Altre case editrici hanno fatto, delle figurine da ritaglio, una loro caratteristica, specie negli anni '40.
L'unica semi-eccezione in realtà la Cicogna la fece per la serie di figurine del 1951 52 che pur non essendo pre tagliate, non erano, di contro, nemmeno da "ritaglio".
In quell’unico caso, difatti, si trattava di una serie di figurine accoppiate a 4 e dotate di una fustellatura per poterle separare con uno "strappetto" ed erano vendute rigirate a ventaglio dentro apposite bustine.
Per le raccolte che abbiamo in esame c'è la certezza che quelle dei calciatori del 1947-48 (2.B.) e del 1948-49 (2.C.) erano serie da ritaglio, come si evince dalle medesime figurine che recano ancora i tratteggi prestampati per aiutare il collezionista al ritaglio dal foglio madre!
Non siamo in grado di dire se le altre due serie siano o meno pre tagliate o da ritaglio, in ogni caso, almeno due su quattro, essendo da ritaglio, sono ben lontane da ogni accostamento con la storia della Cicogna.
5. CONCLUSIONI
In conclusione possiamo asserire che le 3 serie di cui ai punti 2.A., 2.B. e 2.C., spesso attribuite alla produzione Cicogna, non appartengono alla produzione della casa milanese di Villasanta, così come la serie di cui al punto 2.D., anche se non è mai stata accostata a casa Cicogna.
Tutto quanto sopra, non in funzione di un improbabile "sentito dire" o "mi ricordo bene che", ma dagli esiti di una analisi minuziosa, inconfutabile, indipendente e rigorosa di cui non vi abbiamo detto, in termini ristretti, il solo esito finale, ma di cui, assieme, abbiamo condotto e seguito i processi e la metodologia di deduzione.
Ora speriamo di aver fatto ordine e chiarezza, una volta per tutte, cosa, peraltro richiesta anche da molti collezionisti di queste figurine, anche di vecchia data.
Il risultato del lavoro su esposto è stata la recente pubblicazione delle schede delle serie sportive della Cicogna (in forma cronologica e con il supporto visivo delle immagini) e presto quelle schede saranno aggiornate aggiungendo anche la produzione didattica di casa Cicogna (pur mantenendo i due ambiti ben separati tra di loro).
Nel gruppo delle schede le 3 serie: "sportivi 46", "calciatori 47-48" e "calciatori 48-49", sono state espunte dal contesto Cicogna e, per ora, sono presenti a fondo elenco citate, appunto come serie “non Cicogna”, con un "titolo di fantasia", questo per evitare che qualcuno si sorprenda non trovando all'interno delle schede della produzione Cicogna proprio queste tre serie.
Ovviamente tutto questo lavoro è stato fatto a favore del collezionista e della storia del collezionismo di figurine italiane, ma non è un lavoro che abbia le pretese di infallibilità.
Qual ora dovessero emergere nuovi elementi, non chiacchiere però, che confutino il processo decisionale adottato e le sue soluzioni, sarà Nostro dovere considerarli e sottoporre a ulteriore verifica le conclusioni dello studio alla luce del nuovo emerso; questo è chiaro ma sempre opportuno sottolinearlo.
Ora resta un altro passo da fare, quello di dare una paternità editoriale, laddove risultasse possibile, alle 4 serie che abbiamo analizzato.