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PHILCO - MILANO

 

 

LA STORIAphilco logo La Philco è una industria storica mondiale le cui origini hanno una matrice statunitense, poi persa nel tempo attraverso una vita del marchio piuttosto originale e travagliata ed abbastanza differente dalla storia di molte industrie e marchi, sia a livello mondiale che a livello italiano.

Ma andiamo per ordine.

La Philco nasce a Philadelphia negli U.S.A. con la denominazione Societaria originale di “Philadelphia storage Battery Company”, che indica chiaramente luogo di operatività ed attività principale ovvero la produzione di batterie elettriche.

Già nel 1919 la ditta muta il suo nome in Philco, contrazione di Philadelphia e Company.

Nel frattempo l’attività si è evoluta e la ditta è divenuta a poco a poco una delle maggiori produttrici di radio al mondo, dopo aver conquistato la leadership nazionale nel 1930 con oltre 600 mila apparecchi radio commercializzati.

Nel 1940 la società assunse il nome di Philco international corporation.

Nel 1961 la Philco fu acquistata dalla Ford, aggiungendo all'ampia gamma di elettrodomestici prodotti anche uno dei primi e potenti calcolatori.

Nel 1974 la Ford cedette il marchio alla General Telephone and Electronics.

Nel 1981 la Philco fu acquisita dalla Philips riuscendo così a superare le problematiche di operare negli U.S.A. col proprio marchio Philips.

Nel 1986 Philips cedette la Philco alla svedese Electrolux.

Tuttavia il marchio non seguì in tutti i casi il percorso appena descritto, difatti in brasile, in argentina ed i Italia la storia dei marchi prende strade molto diverse.

Nel 1958 la Philco creò una filiale italiana (Philco Italia spa) con sede e stabilimento a Brembate di sopra (BG) dove si producevano tutta una serie di elettrodomestici commercializzati in tutta Europa.

Questo fino al 1972 quando la Ford, nel frattempo proprietaria del marchio Philco la cedette alla tedesca Bosch.

Questa cessione stabilì la definitiva scissione del marchio italiano da quello statunitense perché, da questa data, la Philco italiana era in mano ai tedeschi della Bosch mentre la americana Philco divenne di proprietà della General Telephone and Electronics.

Nel 1987 un gruppo di imprenditori lombardi rilevò la società sull'orlo del fallimento e la rigenerò, riportandola in attivo, anche grazie alle sinergie dell'industriale merloni che nel 2000 ne assunse la completa proprietà.

A seguito di fusioni societarie il marchio è scomparso nel 2003 per poi ricomparire nel 2004 sempre sotto il controllo della famiglia Merloni.

La Philco in Italia divenne ulteriormente famosa per la campagna pubblicitaria di grandissimo successo attraversi caroselli degli anni '60 tra cui quelli il cui protagonista era il pupazzo Papalla.

Nel campo dello sport la Philco ha sponsorizzato per tre stagioni (1960 - 1961 - 1962) una propria squadra di ciclismo su strada con importanti campioni e nel calcio, negli anni '90 l'A.C. Monza e nei primi anni '60 anche la squadra di pallacanestro femminile di Trieste.

L’attività di sponsorizzazione è direttamente collegata alla creazione delle figurine cartonate leggere dedicate appunto ai campioni del ciclismo, una raccolta di 240 pezzi certamente la piu' ampia e completa dedicata a questo argomento tra quelle del mondo delle cartonate e no

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