V.A.V. – VERONA
SERIE
“ LA GUERRA NOSTRA ”
1940
VOLUME UNO
DA FIGURINA 001 A FIGURINA 105
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. PREMESSA
La storia racconta che la Seconda Guerra Mondiale ebbe inizio il 3 settembre 1939 con l'invasione tedesca della Polonia, alleata di Francia ed Inghilterra che entrarono conseguentemente in guerra contro la Germania.
Mussolini che conosceva le debolezze italiane, acuite da dispendiose azioni in Africa e Spagna si era mantenuto neutrale, magari sperando di avere un ruolo di paciere tra le forze contendenti.
Ma gli eventi incalzanti ed i fulminanti successi della guerra lampo (la" blitz krieg" tedesca) portarono alla convinzione che la guerra fosse oramai prossima alla fine e che all’Italia non convenisse starsene neutrale ma preferibilmente avere un ruolo di vincitore all’ormai ormai prossimo "tavolo della pace".
Mai convinzione fu più sbagliata!
Altro che blitz krieg.... L'entrata in guerra degli Stati Uniti, unitamente alle follie strategico politiche di Hitler che si avventò anche contro i russi, dopo aver firmato con loro patti di non aggressione, spostò le sorti della guerra, allungandone la durata e capovolgendone gli esiti vaticinati all'inizio.
L’Italia entra in guerra il 10 giugno 1940 la presa del forte del Col du Traversette è del 21 giugno 1940.
2. IL PROGETTO EDITORIALE
L'imminente entrata in guerra era certamente prevedibile, ma non certo ineluttabile ed anche la tempistica non era prevedibile e ciò è dimostrato dal fatto che almeno 1/3 della flotta italiana mercantile fu persa immediatamente in quanto la dichiarazione di guerra del 10 giugno sorprese queste navi in porti anglo francesi.
La V.A.V. probabilmente aveva in animo di produrre una serie dedicata agli eventi della guerra che stava incendiando l’Europa, ma non si mosse sino a quando la guerra non fu anche (purtroppo) nostra, tanto che la serie si intitolò, appunto "La Guerra Nostra".
Certamente la serie è datata 1940 ma deve essere stata edita verso la fine del 1940, perché gli eventi riportati nelle figurine si svolgono grosso modo fino al luglio di quell'anno e quindi le figurine sono certamente seguenti temporalmente.
Il progetto editoriale è semplice: una serie di figurine che percorrano il cammino degli eventi bellici, con figurine disegnate, stampate a colori, numerate e dotate di un album, oh scusate di un "libretto di raccolta", così chiamato forse nella convinzione che il termine "album" fosse non autarchico, magari inglese, mentre invece deriva dal latino "albo" derivata, sempre dal latino "albus" che significa bianco, perché un album all’inizio è un insieme di fogli “bianchi” da riempire (e questo è anche il motivo per cui il plurale di album non è albums dato che il termine non è inglese ma italiano.
Le figurine della prima raccolta di questa serie sono 105, un numero particolarissimo che già avevamo incontrato nella serie dell'anno precedente o due anni precedenti dedicata alle “Uniformi ed agli armamenti”.
Questa serie, sembra legata alla serie di armamenti ed uniformi da moltissimi altri dettagli, quali le dimensioni, l'impianto grafico ed il supporto cartaceo delle figurine.
A livello contenuti il progetto era quello di evidenziare le grandi vittorie delle truppe dell'Asse contro gli "alleati democratici franco inglesi".
Naturalmente un tale progetto non poté che incontrare sia il beneplacito necessario per la stampa e diffusione della serie da parte delle autorità fasciste preposte, ma questo era obbligatorio e quindi scontato, sia il supporto politico, esercitato certamente attraverso un rigido controllo della produzione, affinché fosse rispondente alle esigenze propagandistiche interne alla Nazione.
Certamente tale operazione impose sì alla V.A.V. una sorta di censura “pre concordata” sul pubblicato ma consentì alla casa veronese l'appoggio politico (certo) alla iniziativa ed anche l'appoggio finanziario (molto probabile) che consentisse alla casa veronese, ricordiamolo sempre, produttrice di dolciumi, non casa editrice, di estendere la distribuzione su tutto il territorio nazionale.
Certamente l'iniziativa fu, per la V.A.V. un eccezionale trampolino di lancio commerciale.
3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI
A similitudine della precedente serie di carattere militare, le figurine di questa serie hanno dimensioni ridotte pari a 3,2 x 4,8 cm circa, dove il circa indica in maniera inequivocabile che il taglio delle figurine era piuttosto "estemporaneo".
Il supporto cartaceo era identico anche quello della serie precedente sugli armamenti e uniformi: piuttosto scadente.
L'aspetto che, però, più colpisce in negativo è la qualità di stampa che appare frettolosa, poco curata, approssimativa, piena di problemi di allineamento dei cliche' dei colori con vaste sovrapposizioni e sfasamenti non di poco conto.
Certamente siamo in guerra, le figurine dovevano essere distribuite e vendute, probabilmente ad un prezzo "politico", non si badava a fare cose sofisticate, però all'epoca la stampa faceva cose mirabili con poco, basta vedere la produzione Liebig di quegli anni, o quella della Pernigotti, per rendersi conto che il vero problema di queste figurine era la qualità di stampa, cui si andavano ad aggiungere tutte quelle magagne di cui abbiamo solamente accennato sopra.
Ma questo è quello che la storia, oggi ci dice e non possiamo che prenderne atto.
Graficamente la serie è impostata in maniera estremamente lineare: il riquadro interno, che genera una cornicetta bianca esterna, è dotato di una ulteriore linea in basso che genera uno spazio a piè di figurina dedicato alla descrizione dell'evento rappresentato nello spazio superiore.
All'interno di tale spazio, oltre all'immagine, troviamo il numero posto all'interno di un cartiglio circolare di piccole dimensioni che "vaga" all'interno di tale spazio passando da una parte all'altra da sopra a sotto, insomma un cartiglio “senza fissa dimora” capace di adattarsi alle esigenze sceniche dell'immagine rappresentata.
Oltre al cartiglio per il numero troviamo un ulteriore riquadro rettangolare, anche questo senza fissa dimora, all'interno del quale troviamo la bandiera della nazione protagonista della vignetta.
A tal proposito notiamo che le figurine sono così suddivise:
- 51 - con la bandiera italiana;
- 28 - senza alcuna bandiera;
- 15 - con la bandiera del III Reich;
- 7 - con la bandiera francese;
- 3 - con la bandiera inglese;
- 1 - con la bandiera del Belgio.
Spesso, là dove non è riportato il cartiglio con la bandiera, notiamo che all'interno della vignetta è molto ben distinguibile una bandiera che identifica la nazione protagonista della stessa, così che le figurine non "battezzate" sono veramente poche (il motivo è intuitivamente grafico altrimenti in una figurina di piccole dimensioni sarebbero state collocate due bandiere identiche – n.d.r.).
Oltre la qualità di stampa va detto che le vignette, malgrado le piccole dimensioni che le costringono, sono ben realizzate, da mano esperta in questo tipo di grafica, dotate di ampia gamma di colore e quindi molto accattivanti alla vista anche perché sono scene di movimento di azione, solo raramente si ha lo staticismo del ritratto (De Bono-Graziani-Badoglio-Balbo e la Tomba di Napoleone), mentre predomina l'azione dell'evento bellico. La tragicità delle esplosioni, la micidiale potenza delle armi pesanti, il coraggio delle azioni umane eroiche.
Il ritrovamento di tre bozzetti originali proprio di questa prima serie e riferiti alle figurine numero 43, 45, e 98 ci ha aperto gli occhi sulla meraviglia grafica che sta dietro questa serie e che la realizzazione a stampa ha penalizzato a tal punto da “nascondercela”.
Difatti questi bozzetti, riportati a seguire, sono di una bellezza grafica eccezionale, niente a che vedere con le figurine stampate.
I bozzetti sono realizzati da mano molto esperta e decisamente artistica.
Il disegno è realizzato su un supporto bianco di grande qualità adatto alla realizzazione con penna di china ed acquerello, dalle dimensioni maggiorate, rispetto alle figurine stampate, misurando 6 x 8 cm .
Il disegno è realizzato a matita leggerissima e poi ripassato a china con punta sottilissima e con tratto veloce e preciso. Una volta asciugata la china la colorazione è stata realizzata con veloci ma precisi colpi di acquerello.
Interessante il numero in cartiglio, non è disegnato ma è incollato all'interno del piccolo cartiglio tondo.
Da notare le correzioni di stampa, ad esempio nella figurina 45, dove, nell'originale, il rosso della bandiera fuoriesce dallo spazio dedicato, mentre nella figurina stampata tale particolare risulta corretto.
Va detto che questo ritrovamento da una valenza ulteriore alla serie che, probabilmente se fosse stata realizzata in sede di stampa con sistemi cromolitografici sarebbe stata una serie veramente meravigliosa, come lo è ora nei bozzetti e come invece non lo è nella componente stampata.
4. I SOGGETTI
Se nella serie delle uniformi la distribuzione delle figurine era stata realizzata su 10 nazioni, in questa serie le nazioni sono solamente sei, di cui una con una sola figurina. (il Belgio).
È evidente che la maggior parte delle vignette riguardano le forze dell'Asse e sono, naturalmente tutte vittorie.
In realtà l'andamento della guerra fino al giugno luglio del 1940 era stato tale da giustificare i successi mostrati nelle vignette.
In alcune di queste sono riportati anche episodi bellici datati nel 1939, anche se la serie è del 1940, ma sono episodi di un certo rilievo che, pur avendo avuto protagonisti gli uomini del III Reich, appartenevano anche a noi, come loro alleati.
Comunque, a ben osservare le immagini e la retorica di regime insita in esse (e ce n’è tantissima, ma ne vedremo un fiume in piena nelle serie successive), appare abbastanza evidente che il nemico non è trattato poi come così "cattivo" e gli si concede anche un certo tributo.
Tributo che vedremo svanire nelle serie a seguire perché la guerra si incrudisce e non si intravedono più le scappatoie immediate dal conflitto.
Questa situazione indica molto chiaramente il controllo del regime sulla produzione della V.A.V. in quanto la politica italiana prevedeva una belligeranza rapida e vittoriosa da concludersi con la conquista da parte della Germania delle regioni nordiche della Prussia divenuta Polonia dopo il primo conflitto mondiale e dalla presa italiana di parte del territorio francese di non vetustissima origine italiana (parte della Savoia, le zone dell'oltre riviera ligure di ponente (Mentone Nizza ecc. ecc.) e di qualche ulteriore territorio ad est in quella che era l'italianissima Dalmazia (ricordiamo che l’Italia vittoriosa nella prima guerra mondiale dovette mandare degli arditi per annettere Fiume che era italiana, come tutta l’Istria da piu' di mille anni???)e poi mandare la Regia marina a bombardare gli arditi per riconsegnare da vincitori una città italiana come Fiume agli slavi.
Poi c'era, certamente, da ridisegnare la mappa coloniale nel nord e centro Africa...
Il "piano" dell'Asse era quello di conquistare questi territori senza distruggere il nemico occidentale e democratico (vedi il mancato annientamento delle truppe inglesi su Dunquerque da parte dei tedeschi che ne consentirono una ritirata quasi senza perdite) per poi, raggiunta una pace offerta, senza troppe penalizzazioni per Francia e Regno Unito sconfitti, magari marciare uniti contro l'orso russo.
La storia ci ha detto che il piano fallì perché gli inglesi rifiutarono e recuperato l'esercito sconfitto in Francia si riorganizzarono nel "loro fortino".
Vedremo nelle serie seguenti come questo "buonismo" nei confronti del nemico svanirà irrimediabilmente con l'incrudirsi della guerra.
Gli eventi specifici mostrati nelle figurine non sono tantissimi, ancora le azioni sono abbastanza contenute e molte figurine mostrano ancora truppe e qualche uniforme, specie quelle coloniali, come retaggio della serie sulle uniformi, ma vi sono anche eventi "forti" legati alla presa del Belgio, alla presa di Parigi e di eventi aereonavali del mediterraneo.
5. I TESTI
Le figurine sono prive di testo sul retro, non c’è nulla sul retro delle figurine, destinate ad essere incollate su un album in cui, anche lì, non ci sono testi riportati.
L'unico testo è sul piè di figurina sul fronte, una breve e succinta titolazione dell'evento che è certamente poco ma almeno crea un riferimento ad una azione, ad una situazione precisa e riscontrabile o a una realtà generica di guerra, non ben identificata, ma, altrettanto realistica se non reale.
6. ASPETTI COLLEZIONISTICI
A volte, mi rendo conto, ci sono delle serie che, pur piene di difetti, riescono a catturare come poche altre.
È evidente che quello che attiri non sia il nostro amore per i difetti o le cose difettose, ma per un fascino che un "imperfetto" a volte porta più del "perfetto".
La chiamerei un po’ come la "sindrome dello strabismo di venere" in cui la difettosità funge come elemento di distinzione, di unicità.
In questo caso però queste figurine sembrano, ma non lo sono “uniche”, perché non c’è nessuna serie che "racconti" con questa dovizia di dettagli (spesso anche un po' tanto artefatti) le vicende della guerra mondiale, una sorta di "tutta la guerra - minuto per minuto”- che ci accompagnerà durante i prossimi lunghi 4 anni di guerra con altre 3 serie che verranno per un totale di 390 figurine più una appendice di altre 50.
Le vorrei collezionare, certamente mi darebbe molta soddisfazione, metterle ad una ad una in bei fogli di contenitore, quello che mi frena è la valutazione delle figurine, effettivamente troppo alta, senza differenza tra le varie serie.
Vedo quotazioni elevate, su eBay e poche sono quelle che si vedono nelle fiere.
A volte capita di vedere degli album semipieni e forse questo è il sistema per poterle raccogliere, perché, se una figurina è quotata 15 euro, un album non è assolutamente quotato 1.600,00 euro.
Mentre scrivo entro su eBay e digito V.A.V. e ...ogni figurina di questa serie viene proposta attorno ai 5 euro, mentre ce ne sono anche molte della serie delle “uniformi” a 15,00 l'una.
Come dire: andiamo su Marte a piedi?
Forse è meglio che i marziani vengano da noi...anche in tram!
Buona collezione!!!