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V.A.V. – VERONA

SERIE

“ ARMAMENTI ED UNIFORMI ”
(TITOLO DI FANTASIA)

1938-39

FIGURINE

PRESENTAZIONE

 041 u f

 

1. PREMESSA

La guerra non sembra una ineluttabilità della vita di quegli anni, è ancora presto;

Il regime in Italia tiene il Paese ancora lontano da eccessi, che pure gli sono propri, perché un conto è andare in Africa a conquistare l’Eritrea per assicurare un “Impero”, un conto è mettersi contro mezza Europa, già che gli etiopici ci avevano dato anche delle belle mazzate ed erano etiopi, non certo inglesi …

Certo in quegli anni anche in Italia, tra imprese coloniali ed imprese semi-politico-militaresche (guerra civile spagnola), il frastuono delle armi si fa sentire, ingigantito dalle retoriche del regime fascista e, parzialmente, se non totalmente silenziato, quando era opportuno dati i risultati sul campo.

La V.A.V. che fino ad allora aveva prodotto una serie di figurine caricature di personaggi famosi del cinema e dello sport, concepisce, o per propria iniziativa o per spinta del regime – alla cui “visione”, peraltro, si uniformerà nel futuro prossimo con le serie “La Guerra Nostra”, una serie di figurine di carattere militaresco riguardanti tanto armamenti quanto uniformi sia italiane che estere europee ed extra europee.

Sembra uno scaldare i motori verso le serie del tempo di guerra …

2. IL PROGETTO EDITORIALE

I progetti della V.A.V. sono sempre stati accompagnati da un album, come una sorta di punto fermo.

Confesso che non aver trovato traccia di un album riferito a queste figurine, francamente mi ha lasciato molto perplesso ma non credo che salterà mai fuori.

Mancando l’album e anche ogni scritta di carattere editoriale sulle figurine è obbligato dover dare alla serie un titolo di fantasia che si ritiene il più corretto essere “Armamenti e Uniformi”.

La serie si compone di 105 figurine (un numero abbastanza anomalo) ma al quale la V.A.V. si affezionerà, a tal punto che le 4 serie de “La Guerra Nostra”, successive saranno tutte di 105 figurine.

Di queste 105, solo 16 sono dedicate ad armamenti (generico marina, caro armato, incrociatore, aviazione ecc. ecc.) e di queste 16 ben 14 sono dedicate ad armamenti italiani e solo due ad armamenti del Regno Unito.

Le rimanenti 89 figurine sono dedicate ad uniformi di vari Stati, con una netta predominanza di uniformi italiane.

3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI

Le figurine sono di un cartoncino molto leggero e sono numerate, il che farebbe presupporre l’esistenza di un album, che abbiamo detto non esiste.

La qualità del cartoncino leggero è abbastanza scadente anche se la dimensione delle figurine, decisamente ridotta (3,2 x 4,8 cm), riesce a non far emergere la bassa qualità del supporto.

La qualità di stampa è piuttosto dozzinale, ben lontana dalle meravigliose stampe della Pernigotti (navi e soldati), datate ‘36 – ‘37 – ’38, grandi di dimensioni, cromolitografiche di qualità con riprese di porporina… roba da ricchi a cui la V.A.V. non si accosterà mai.

I soggetti, abbastanza complessi avrebbero meritato tutto di più:

Più ampiezza nella figurina maggiormente dimensionata, più dettagli nel disegno, più qualità nel disegno, più qualità di stampa ….

L’impostazione grafica stessa, scelta dalla V.A.V. sembra nata per figurine di maggiori dimensioni visto che in ogni figurina è rappresentata una immagine (spesso complessa), c’è una titolazione, c’è un numero compreso in un piccolo cartiglio circolare bianco e c’è la bandiera o la coccarda nazionale, insomma ci sono forse troppe cose!

Se questa serie fosse stata realizzata su grandi e belle cartonate sarebbe stata molto bella e, forse anche, oggetto di cult.

Certamente il collezionista raccoglie ciò che c’è non quello che vorrebbe che ci fosse, per cui belle o bruttine queste figurine avrebbero comunque trovato nel futuro collezionisti avidi di possederle … forse più di quelli del tempo in cui furono edite.

Nello scrivere la frase precedente mi è venuto in mente che a quel tempo i ragazzi avevano veramente poco e per renderli contenti andava bene anche una raccolta priva di orpelli e caratteristiche tecniche elevate, per cui inutile star lì a mettere su impianti e realizzazioni di pregio.

Così andavano benissimo allora e vanno benissimo anche oggi!

4. I SOGGETTI

Le figurine sono 105 di cui 16 dedicate ad armi ed armamenti e 89 dedicate ad uniformi.

Della ripartizione per nazione delle figurine degli armamenti abbiamo già detto, le uniformi che fanno parte della serie sono invece così ripartite:

  • 44 - Italia;
  • 10 - Francia;
  • 07 - Germania;
  • 06 - Regno Unito;
  • 05 - Belgio e Ungheria;
  • 04 - U.S.A.;
  • 03 - Giappone;
  • 02 - Finlandia e Russia;
  • 01 - Cina.

Le figurine sono prevalentemente a sviluppo verticale visto che le orizzontali sono solamente 15 contro le 90 verticali.

La scelta delle uniformi è principalmente per quelle più scenografiche da parata o Alte Uniformi, spesso di foggia ottocentesca (uniformi storiche) ma in molti casi il soggetto indossa uniformi da combattimento o da campo.

Le uniformi dedicate alla cavalleria, con la presenza del cavallo sono abbastanza numerose 24 e tra queste, non ce ne voglia il cavallo ho inserito anche un mulo (artiglieria da montagna) ed un cammello (truppe cammellate coloniali).

All’interno della scelta delle nazioni da rappresentare sembra un po’ strana la mancanza di uniformi turche, anche visto che la Turchia, all’epoca, era decisamente più simpatizzante per le forze dell’asse che per quelle “occidentali”.

Interessante notare come, all’interno delle 44 uniformi italiane troviamo ben 5 figurine (Moschettiere – Balilla – Avanguardista – Ardito – G.I.L. – Gioventù italiana del Littorio) che erano tutte di divise di corpi paramilitari di chiara ispirazione fascista (o tempora…o mores – da Cicerone prima Catilinaria).

5. ASPETTI COLLEZIONISTICI

Si tratta di una raccolta affrontabile anche al giorno d’oggi, nel senso che qualche figurina ancora gira e cerca padrone.

Chi le ha le rilascia a prezzi abbastanza sostenuti che, secondo la modestissima opinione dello scrivente, sono decisamente elevati per pezzi di questo genere.

E’ altresì vero che poi i prezzi li fa il mercato, ma insomma, credo anche che dietro le richieste di chi vende, per primo di chi vende su eBay, ci sia la convinzione che quello che si possiede è unico al mondo e sempre rarissimo!

Sinceramente 10 euro per simili figurine mi sembrano esagerata come richiesta e non affronterei mai una collezione di 105 pezzi se sapessi che alla fine la pagherò, se tutto va bene, oltre 1.000,00 euro.

Vorrei vedere, se una raccolta completa venisse quotata tale cifra, … se riuscirà ad essere venduta!

Intendiamoci non sto certo asserendo che queste non siano figurine di un certo valore, solo credo che un equo ridimensionamento dei prezzi che vedo sia cosa buona e giusta!

Comunque, costi a parte, è una collezione non molto corposa ma abbastanza ben strutturata, di una certa età e di un periodo abbastanza particolare della storia italiana che sta nello spartiacque del pre e non del post guerra e che certamente può dare belle emozioni a chi si accingesse oggi a collezionarla.

Il fascino della storia e del tempo non ha padroni né età, è come l’amore….

Buona collezione!!!!!!

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