SIDAM - TORINO
SERIE
“ IL CICLISMO “
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. CENNI STORICI
Immediatamente dopo la fantastica serie delle 300 cartonate de “il calcio italiano” che nei dispenser aveva surclassato ogni concorrenza, la Sidam predispone, realizza e distribuisce nel 1960 una spettacolare serie di 100 figurine, con album, dedicata ai campioni del ciclismo, detta “il ciclismo”, che resta una delle più belle serie di figurine cartonate mai realizzata sui campioni dello sport ciclistico, anche se poi le sole 100 figurine di cui si compone non la mettono di certo ai primi posti per completezza e rappresentatività.
Il ciclismo è uno sport molto seguito dai ragazzi ed ognuno ha il proprio campione favorito e tifa animatamente quando con i tappi delle birre o delle bevande gassate, o con le biglie di vetro, su piste di terra o di sabbia, con i bordi rialzati, rivive le corse dei campioni veri che correvano su strada.
Un mondo di giochi semplici che da sempre ha portato i campioni di questo sport ad essere identificati dai bambini con sé stessi nell’atto di tirare una schicchera ad un tappo di bottiglia o ad una biglia!
Chi non ricorda le biglie un po’ grandi di plastica trasparente all’interno delle quali era la foto del campione di ciclismo?
Il ciclismo era uno sport molto amato e seguito e poi passava “gratis” una volta ogni tanto anche sulle strade di casa ed allora era una vera festa, per i colori, per i suoni, per lo strombettare dei clacson o il fischiare dei poliziotti in motocicletta in avanguardia rispetto alla carovana.
Ricordo bene le auto ed i bus pubblicitari che gettavano gadget facendo quella che allora si chiamava “reclame” e che noi bambini seguivamo nella speranza di “beccare” un cappellino o una caramella, ma che anche i grandi seguivano, più incantati dalle forme delle ragazze sorridenti a 36 denti, più che dai gadget.
Nomi come Bianchi, Faema, Carpano, Atala, Legano, Molteni, Chlorodont, sono entrati nelle nostre teste e vi albergano ancora!
Questo era il magico mondo del ciclismo, una vera festa, uno sport semplice che ti inebriava del colorito contorno che lo accompagnava, o del fascino del campione che magari, sfrecciando a velocità folle, accompagnato dalla sinfonia leggera ed inconfondibile delle catene e dell’aria fesa dal gruppo, nemmeno riuscivi a vedere!
Quando la corsa passava, il frastuono colorito che la precedeva finiva come per incanto, lascando il posto ad un “quasi silenzio” di religiosa ammirazione e mi riferisco al rumore della corsa, non al tifo della gente che invece, in quel momento, come un contrappunto musicale saliva al massimo del volume!
La figurina invece ti permetteva di vederlo, il campione, di toccarlo, di sognare con lui.
Sport popolare, quindi popolare e indovinatissima fu la scelta di dedicare al ciclismo una serie di cartonate.
A similitudine della serie sul calcio il progetto prevedeva figurine acquerellate, su sfondi di colori a tinta unita per permettere all’immagine di stagliarsi perfettamente.
La serie era collezionabile anche su un album realizzato sulla stessa progettazione dell’album de “il calcio italiano”.
2. QUALITÀ DELLA STAMPA
La serie è splendida e realizzata esattamente nella stessa veste tipografica dedicata al calcio nel 59-60 e si compone di 100 figurine cartonate tutte a sviluppo verticale ed è dotata di un album appositamente realizzato.
Come un marchio di fabbrica od un logo indicano, senza ombra di dubbio o esitazione, di che cosa si stia parlando o vedendo, così la figurina del ciclismo o del calcio indicano immediatamente la loro provenienza: “Sidam”.
La stampa è molto ben curata, gli inchiostri pur non lucidi sono efficientissimi e rendono perfettamente i colori sgargianti dei fondi e delle maglie degli eroi della strada.
I classici errori di allineamento dei cliché e di decentramento dell’immagine ci sono ma sono ancor più limitati della serie precedente e ne rappresentano quindi una “miglioria “anche se tra l’una e l’altra raccolta ci sono sì e no 7 – 8 mesi di differenza come tempi di pubblicazione.
3. I SOGGETTI
Se la serie di calciatori della Sidam era tanto bella quanto un po’ uniforme riguardo alla tipologia di immagine presentata (tutti primi piani e poche figurine a figura intera), la serie in esame rappresenta invece una tale varietà di inquadrature da risultare inebriante!
Figure in primo piano, a tutto corpo, di tre quarti, con bici, senza bici, in azione sul piano, ritti sui pedali in salita, chini nello sforzo della volata, oppure belli profumati pronti per il, bacio della miss, i protagonisti della serie sono molto vivi, credibili, veri.
Le maglie colorate ci permettono di ricordare i nomi delle formazioni allora famose, i cappellini griffati ci riconducono alla squadra quando il primo piano è stretto e la maglia non si vede quasi.
I grandi campioni del passato presenti in raccolta, non sono molti ma nemmeno pochissimi e con i nomi più importanti, quasi tutti italiani di un’era finita da poco, passato recente e passato remoto, da Learco Guerra a Bartali, da Girardengo a Coppi!
Coppi, il campionissimo, chiude la raccolta con ben otto figurine tutte per lui, che lo ritraggono in vari momenti della carriera inimitabile, con varie maglie, ma, stranamente, non con quella di campione del mondo, come ci si sarebbe aspettati.
Maglie di campione del mondo invece ce ne sono altre, molte, quelle di:
- Baldini,
- Bevilacqua,
- Frosio,
- Harris,
- Maspes,
- Messina,
- Ockers,
- Patterson,
- Riviere,
- Van Steenbergen,
Campioni del mondo di varie specialità oltre che della strada, della velocità dell’inseguimento ecc. ecc.
Il panorama dei visi e dei colori è così completo.
4. I COLORI
100 figurine, mille colori!
I soggetti, lo sport stesso, aiutano i colori ad emergere come vincenti in questa serie.
Si passa dagli azzurri delle maglie della nazionale ai rossi vivi delle maglie degli svizzeri, passando per il rosa (sacro) o per il giallo (sacro), ma mille tonalità di grigi e azzurrini.
Gli sfondi, come sopra accennato, sono a tinta unita tirati, solo saltuariamente un verde sfuma in azzurro a metà figurina come per significare terra e cielo, o un verde sfuma in giallo come terra e luce del sole!
Per il resto abbiamo sfondi gialli, arancio azzurro intenso verde scuro e verde chiaro e splendidi sfondi violacei, mai visti prima di ora sulle figurine!
Gli accostamenti colore maglia – colore sfondo sono ben curati e si vede la mano di un ottimo grafico, perché non c’è mai caduta di stile.
Le uniche figurine che non hanno uno sfondo onirico-metafisico sono le sette dedicate a Coppi che lo ritraggono in azione in momenti particolari e ben citati nel testo a retro. Questo perché nelle figurine di Coppi il fondo descrive ed identifica il luogo dell’azione che quindi deve essere un velodromo, una salita in montagna, una via di trionfo, una larga strada diritta, ma la figurina del campionissimo, quella è nell’empireo di un fondo verde metafisico alla De Chirico.
5. I TESTI
L’impostazione del retro di ogni figurina è, ovviamente di stampo Sidam anche se le scritte “societarie” di piè di figurina sono impostate su tre righe come nelle edizioni della Taver Matic 62-63 de “il calcio italiano”, cosa questa che ne farebbe datare l’edizione al 1962 se non fosse perché gli aggiornamenti sulle carriere dei ciclisti sono ferme al 1959 e mancano campioni venuti alla ribalta nel biennio 1961 – 62.
In alto compare il titolo della raccolta e, tutto a destra il numero della figurina, là dove nel calcio c’erano il pallone ed il numero.
Poi una riga divisoria apre lo spazio dedicato al testo che inizia in grassetto co cognome tutto in caratteri maiuscoli ed il nome, seguito tra parentesi dal nome della nazione di origine.
Il testo è stringato, a livello anagrafico solo luogo (a volte non citato) e data di nascita.
Poi una descrizione stringata, ma non a mo’ di scheda, sempre discorsiva delle caratteristiche tecniche del corridore, non chè un riepilogo delle sue imprese ciclistiche ed un accenno critico e/o enfatico legato alla carriera che fu oppure alle possibilità future.
Non sono un tecnico di ciclismo, quindi mi è quasi impossibile estrapolare dai testi clamorose sviste od errori “marchiani” ma li lascio alla individuazione di persone più esperte di me che vorranno segnalarli tramite la mail ufficiale del sito, dove è sempre possibile far giungere informazioni, desiderata, suggerimenti, modifiche e aggiunte.
Nel complesso i testi appaiono ben proporzionati e sufficientemente esaustivi.
6. QUALCHE CRITICA
Rimando le critiche tecniche soprattutto relative ai contenuti dei testi agli esperti di ciclismo, cui chiedo nell’ottica collaborativa di questo sito di farsi vivi quanto prima e mi limito a critiche di base.
La scelta di mettere le figurine numerate in ordine alfabetico è una scelta banale, piatta ma efficace e “democratica”, perché non guarda in faccia a nessuno, considerate le alternative possibili, ovvero una assoluta casualità o una divisione a squadre, avrebbe comportato nel primo caso una assoluta mancanza logica, nel secondo caso una difficoltà nel collocare le vecchie glorie, considerando che qualche squadra delle vecchie glorie era ancora attiva (la Bianchi ad esempio) con conseguente frammischiamento tra ciclisti in attività e quelli che avevano appeso al chiodo la bicicletta se non addirittura l’esistenza.
Impossibile una differente suddivisione per specialità ciclistica, sarebbe risultata farraginosa e non ben comprensibile.
Deontologicamente l’aver dedicato otto figurine al solo Coppi non sembra proprio il massimo della correttezza, tuttavia non è certo un errore ed il valore (venale) che le figurine del “campionissimo” hanno oggi, a distanza di oltre 50 anni, più che doppio rispetto a tutte le altre, ne certifica la ottima e non criticabile scelta della casa editrice torinese.
7. COLLEZIONABILITÀ
La serie de “il ciclismo” vuoi per la sua peculiarità, vuoi per la sua relativamente bassa composizione numerica, è la serie più richiesta dai collezionisti dell’intero panorama delle figurine Sidam.
Diciamo subito che è una serie assolutamente collezionabile sia nel senso che le figurine si trovano tutte sia che se ne trovano anche con una certa frequenza e facilità, tanto nei mercatini e nelle fiere che sulle aste telematiche.
Il valore di una serie completa e composta di figurine perfette può andare dai 500 ai 600 euro, ma si possono trovare occasioni ancor più convenienti se si è pazienti e si sa scegliere bene.
La singola figurina va da 2 euro ad un massimo di 5-6 euro mentre le figurine di Coppi sono tutte quotate dagli 8 ai 15 euro.
Diciamo che un valore medio è tra i 3 e i 4 euro e per le Coppi sui 10 euro.
Dalle aste ovviamente viene poi fuori una realtà diversa e molto legata al momento dell’asta, per cui si possono raggiungere picchi relativamente elevati per qualche pezzo e poi per lo stesso pezzo qualche giorno dopo è capitato di vedere l’asta deserta e la non aggiudicazione della figurina.
Quindi, come si vede cifre abbastanza contenute e dominio assoluto di Coppi, il più ricercato e De Filippis sicuramente il più pagato!
Per quanto riguarda le figurine più difficili da reperire la nr. 33 De Filippis su tutte (da cui la quotazione), seguito, ma a distanza, da quelle di Coppi che non sono rare ma solo molto ricercate
Dell’album parleremo nell’apposita sezione.