SIDAM – TORINO
SERIE
“ IL CALCIO ITALIANO 1959- 60 “
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. CENNI STORICI - L’IDEA VINCENTE
Nel parlare della Sidam di Torino abbiamo detto, in termini generici, dell’aspetto creativo e imprenditoriale che caratterizza questa Società di produzione.
Tale caratteristica si manifesta in maniera esplosiva con la ideazione e realizzazione di una grande serie di figurine cartonate dedicata al calcio italiano, che non aveva avuto precedenti nel panorama fresco delle figurine cartonate, ma che regge perfettamente il confronto con le serie di figurine “a francobollo” editate, in quegli anni, dalla società editrice Nannina, leader del settore delle figurine in Italia, seppur distribuite col tradizionale sistema delle bustine.
Siamo a in pieno 1959, il campionato di calcio inizierà a fine estate e la Sidam, in previsione lavora per la realizzazione di una idea di grande respiro, una serie, con album, che racconti il calcio italiano.
La scelta della Sidam di offrire al suo pubblico una serie così vasta e completa fu dovuta all'immensa e crescente popolarità che il gioco del calcio rappresentava nella Società italiana dell'epoca
Un fenomeno, il calcio, in crescita costante nel dopoguerra, ed oramai prossimo a risentire dei benefici dell’oramai imminente esplosione del boom economico degli anni 60 e 70!
Era, tuttavia, una società ancora priva di sistemi di trasmissione delle immagini e, quindi, relegata alla radio per la descrizione degli eventi sportivi in diretta ed alle poche foto in b/n che erano pubblicate sui giornali o su qualche rivista specializzata con cadenza mensile, tipo il “Guerin Sportivo”.
Il 1959 è l’anno in cui cade il 10° anniversario della tragedia di Superga in cui una squadra, simbolo ed orgoglio dell’Italia, a prescindere dal tifo campanilistico, è prematuramente e tragicamente scomparsa in un incidente aereo.
Quale migliore occasione per ricordare quei campioni, tanto grandi nella loro classe e nella loro fama, quanto sfortunati nella loro sorte?
La Sidam decide d’inserire nella serie anche un ricordo del grande Torino.
Creerà così la serie di figurine più ricercate di sempre!
L’idea è vincente e trainante per il successo dell’intera raccolta!
2. LE SCELTE REALIZZATIVE
Ovvio il formato delle figurine, legato al dispenser, la Sidam deve decidere che tipo di raccolta creare.
La scelta è quella di dare a ciascuna delle 18 squadre della serie “A” una sequenza di 15 figurine, 14 di giocatori e 1 relativa alla squadra.
Inoltre la raccolta sarà dotata di un album che conterrà le figurine.
Per esigenze legate all’album e di cui si parlerà nell’apposito spazio di questo sito, la Sidam decise di aggiungere, alle 19 compagini prescelte, una 20°, scegliendo il Torino che, se pur momentaneamente sprofondato in serie “B”, era, all’epoca, una delle squadre che poteva contare su di una grande schiera di tifosi in tutta Italia, sull’onda dei successi riportati dal leggendario Torino fermato prima dalla guerra e poi perito a Superga.
Si crea così una spettacolare raccolta di ben 300 figurine che inizia con il grande Torino e si completa col Torino.
Le figurine verranno tutte prodotte ed il progetto verrà realizzato in toto.
Questa raccolta è per quantità, qualità, razionalità e completezza dell’impianto, senza ombra di dubbio la migliore mai prodotta sino a quel momento e, malgrado numerosi tentativi di imitazione, resterà insuperata.
3. LA QUALITÀ TIPOGRAFICA DEL PROGETTO
Assunta la decisione in merito alla tipologia e quantità delle figurine, la Sidam opta per una scelta grafica di tipo immagine fotografica ampiamente ritoccata a mano, tanto da rendere l’immagine più un quadro che una foto.
La qualità della stampa è decisamente curata, le immagini sono limpide e super leggibili, i bordi ben nitidi, gli inchiostri sono leggeri, a richiamare l’intervento ad acquerello sulle foto originali.
I fenomeni di disallineamento dei cliché, che generano sfasature e doppie immagini, sono presenti ma in maniera decisamente meno consistenti rispetto alle prime serie prodotte dalla società editrice e distributrice torinese.
Abbastanza spesso capita invece di trovare decentramenti della figurina, ma anche questo fenomeno tipografico è molto contenuto e questo dimostra la cura con cui si procedette al controllo qualità di stampa, bloccando l’uscita di figurine difettose.
La qualità del cartoncino è ottima e la mescola è di colore tendenzialmente chiaro, mai grigio.
La grammatura è di circa 2,08 – 2,12 grammi a figurina.
Nel complesso le figurine sono belle, luminose, nitide ed espressive, vivide e colorate!
4. I SOGGETTI
Le immagini dei calciatori sono, praticamente in elevatissima percentuale (89%), riprese a mezzo busto mentre solo 32 figurine (11%) sono pose di gioco con immagini che oggi definiremmo come “totale body”.
Le squadre con maggiore presenza di figurine totale body sono la Lazio e la Roma.
Particolare la posa di Magnini della Genoa e di Picchi della Spal, ripresi a ¾, posa praticamente unica nel complesso delle 300 figurine.
I fondali reali spariscono per far posto a fondali immaginari, quasi metafisici, con colori prettamente preordinati e in cui non si distingue nulla, non un albero, non un tifoso, non una porta di calcio; tutto è avvolto da una atmosfera surreale e i colori utilizzati sono per lo più fissi, e, tra questi, il più utilizzato è un azzurro cielo che definirei quasi alla “De Chirico”, ma spesso ritroviamo un verde senza sfumature, oppure un misto dei due colori, ovvero un verde che parte dal basso poi virante in azzurro mano a mano che si va verso l’alto dell’immagine e poi un unico improbabile fondo giallo limone scelto per il Lanerossi Vicenza, che finisce per dare un tono aranciato anche alle maglie della compagine vicentina!
5. I TESTI
A testimonianza dell’ambizione del progetto, ogni figurina, sul retro, ha un testo che determina dati anagrafici e fisici del calciatore, la sua carriera con i trasferimenti, dettagliati e abbastanza ben documentati, e le caratteristiche tecniche del calciatore, a partire dal ruolo, sottolineando le qualità mostrate, i risultati sportivi ottenuti, le speranze future per i molto giovani calciatori.
In complesso i testi, rappresentando una valida scheda del calciatore, sono un valore aggiunto alla figurina e ne rappresentano una caratteristica importante.
Proprio per questa ragione il testo posto sul retro, sarà riportato sull’album in modo da essere comunque leggibile, una volta attaccata la figurina.
Oltre ai testi, sul retro, nella parte alta della figurina, sono riportati: in alto a sinistra, il titolo generico della raccolta “il calcio italiano” e, posto in alto a destra della figurina, un pallone, con al centro il numero della figurina.
Questa impostazione grafica seguirà poi, con rare e minime varianti, tutte le serie de “il calcio italiano” realizzate negli anni successivi dalla Sidam ma anche dalla Taver Matic e dalla Stef sino all’ultima collezione Taver Matic del 1966-67.
In basso, invece, a piè di figurina, sono relegate le indicazioni della società editrice.
A tale proposito sulle Sidam di questa raccolta si possono trovare le seguenti dizioni:
- “Sidam” Torino (piccolo in basso a destra) – che chiameremo “a”;
- Edizione speciale per apparecchi distributori. Vietata la vendita al pubblico. “Sidam” Torino. (su due righe) – che chiameremo “b”;
Ritengo, pur senza prove certe, che questa differente marcatura delle figurine stia a testimoniare una differente edizione.
Probabilmente la scritta semplice è riferibile alle prime produzioni, mentre l’altra, ad edizioni successive, ma, lo ripeto, è una mia idea suffragata solo da sensazioni non dà certezze, tanto meno da prove.
Tuttavia è importante notare che nella raccolta del 60-61 la dizione che appare sul retro di quelle figurine è la medesima che troviamo già nella raccolta 59-60: versione lunga, su due righe, versione “b”.
Questo sta a significare, con procedimento deduttivo logico, che esiste una consequenzialità temporale tra le edizioni ultime della serie precedente e le edizioni della serie successiva, ovvero appare più logica una sequenza di tipo a-b-b, piuttosto che una sequenza di tipo a-b-a, riferita alla tipologia di scritta in rapporto al tempo.
D'altronde la sequenza a-b-b è sequenza che stabilizza la scelta fatta nelle successive produzioni del 59-60 e la riporta alla raccolta successiva, mentre la sequenza a-b-a presuppone un ripensamento in corso d’opera, ipotesi questa assai meno plausibile!
6. QUALCHE CRITICA
È difficile fare delle critiche ad una serie basilare e tanto amata da migliaia e migliaia di giovani e tanto collezionata, sia all’epoca che sino ai nostri giorni.
Tuttavia, analizzando la serie, senza vincoli sentimentali, un rapporto critico è sempre stilabile.
Il piano tipografico è ambizioso e non criticabile se non per la scelta di inserire una squadra di serie “B” piuttosto che una serie di figurine di squadre dedicate alla serie “B”, scelta forse più opportuna ed anche molto più coreografica e colorata.
Una critica seria non può essere nemmeno fatta riguardo agli errori, che esistono ma sono minimi.
Vediamoli, limitandoci a quelli delle figurine e riservando quelli dell’album all’apposito capitolo!
- Le figurine di Tacchi e di Stefani (Alessandria) riportano entrambe il numero 26.
Questo genera uno scompenso in quanto nelle figurine risulta mancante il numero 29 essendo Boniardi il 27 e Dorigo il 28 e la squadra il 30.
Secondo l’album, dove questo errore non c’è, Tacchi ha correttamente il numero 26, mentre il 27 avrebbe dovuto essere il numero di Stefani, il 28 di Boniardi, il 29 di Dorigo e il 30 della Squadra.
Ora, per chi ha l’album non ci sono problemi, in quanto attaccherà la figurina in base al nome del giocatore e tutto andrà a posto, mentre per chi colleziona la serie nei contenitori a tasche consiglio di mantenere la medesima disposizione dell’album ovvero a seguire 26 Tacchi, 26 Stefani, 27 Boniardi, 28 Dorigo, 30 Squadra.
Non mi risulta ci siano figurine di edizioni successive con numerazione corretta.
- nella squadra del Bari la Sidam ha commesso una serie di errori a catena.
La figurina numero 48 di Mupo raffigura Mazzoni;la figurina numero 49 di Mazzoni riporta in effige il volto del calciatore Cappa; la figurina numero 51 di Cappa in realtà raffigura De Robertis, mentre la figurina numero 52 di De Robertis è in realtà l'immagine di Mupo. indibbiamente un bel casino...; - La figurina numero 102 raffigura il giocatore Bresolin del Genoa, come risulta dal retro della figurina; tuttavia sull’album al numero 102 è riportato il secondo portiere del Genoa Piccoli, ma la figurina di Piccoli non esiste.
Sull’album andrà quindi attaccata la figurina di Bresolin e non quella inesistente di Piccoli; il Genoa sarà l'unica delle 20 squadre in racolta ad essere priva del secondo portiere. - L’ordine alfabetico delle squadre, a parte il Grande Torino ed il Torino (volutamente posti, rispettivamente, in testa ed in coda alle squadre del campionato di serie “A”) è sbagliato quando, per via della numerazione, il Palermo è messo prima del Padova, mentre, ovviamente l’ordine corretto sarebbe stato quello inverso!
- La Juventus, vincitrice della coppa Italia 58-59 non è raffigurata con la coccarda tricolore sul petto come sarebbe stato corretto fare.
Non mi risulta ci siano altri errori, nessun calciatore con due maglie, nessuna ripetizione nessuna mancanza grave.
Ovvio che chi fosse in grado di “smentirmi” lo deve assolutamente fare per aggiungere ed aggiornare queste note!
7. ASPETTI COLLEZIONISTICI
La serie è impegnativa. 300 figurine non sono uno scherzo da raccogliere.
Tuttavia le serie è collezionabilissima e può essere conclusa senza patemi od ostacoli, più o meno insuperabili!
Le figurine ci sono tutte e sono tutte state prodotte, conseguentemente sono tutte collezionabili.
Non ci sono figurine introvabili, semmai c’è una gradazione di difficoltà di reperimento, ma non di irreperibilità!
Le due figurine più rare sono Castelletti della Fiorentina e Lojacono, sempre della Fiorentina.
Il loro valore varia da momento a momento, comunque il possederle non rappresenta né un investimento né un valore concreto.
In una seconda fascia di reperibilità sono le figurine di: Ballarin, Ossola, Mazzola, Rivera, Stefani, Squadra Alessandria, Mezzi, Da Pozzo, Boniperti, squadra Juventus, Cei, Lovati, Pesaola, Toros, Greatti, Bagatti, Maietti, Fontanesi, Bearzot, Rigamonti, ma insomma si tratta di un mezzo sofisma più che una reale difficoltà anche se molto relativa di reperimento.
Non sono rare ma sono ricercate e quindi mantengono un valore piuttosto elevato, le figurine del Grande Torino, la cui serie completa ed in perfetto stato di conservazione può arrivare a costare tra i 150 e i 170 euro.
Il valore medio e sottolineo medio, delle Sidam 59-60 va dai 2 ai 5 euro a figurina, con punte per quelle del Grande Torino dai 5 ai 20 euro, sempre se in perfetto stato di conservazione, ma questo non toglie che prendere una figurina in asta a 20 o a 18 o a 60 euro rappresenti un errore.
In questi casi il prezzo lo fa il mercato, magari la voglia di due o più competitors di prendere quel pezzo in quel giorno e di non differirne l’acquisizione ad altro momento.
Il collezionista, si sa, non è sempre razionale e quando decide non si ferma di fronte ad un prezzo eccessivamente lievitato per effetto del gioco dell’asta.
Una serie completa di Sidam, in perfetto stato di conservazione, vale molto perché non è facile reperire 300 figurine perfette, ci vuole molto tempo e molte transazioni di danaro, molte spedizioni postali ecc. ecc., e spesso con questo sistema “frazionato” di acquisto si accumulano anche un certo numero di doppioni, quindi spesso l’acquisizione di una serie completa è, anche sotto il profilo economico, una buona opportunità da prendere in considerazione.
Ritengo che una serie perfetta di figurine non possa valere meno di 1.300,00 euro, anche se può capitare l’occasione di reperire la serie completa a meno, sfruttando il fatto che il venditore vuole realizzare una cifra globale piuttosto che vendere le figurine una per una, cosa che difficilmente gli riuscirà!
Meglio spendere qualche soldo in più e privilegiare la qualità, ma ricordo sempre ai collezionisti che l’ultima delle cose che devono perseguire è il valore come investimento perché non si recupera praticamente mai quello che si è speso.
Alla fine magari per il piacere di avere una serie completa si può serenamente acquistare una serie di figurine non perfette, perché anche se un po’ vissute, alla fine le figurine sono quelle ed il piacere, rigirandole tra le mani, che si ricava, assieme ai ricordi della gioventù che queste evocano, sono assolutamente indifferenti allo stato di conservazione delle figurine.
Come sempre…
buona collezione !!!!!!