SIDAM – TORINO
SERIE
“ IL CALCIO ITALIANO 1960-61 “
LE FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. CENNI STORICI
Questa collezione è la seconda raccolta di figurine cartonate concepita in maniera organica anche se, rispetto alla prima serie prodotta, rappresenta un chiaro passo indietro.
Restano invariati, formato, tipologia e impianto grafico delle figurine, mentre il progetto viene ridimensionato notevolmente sotto il profilo di consistenza numerica dei soggetti in raccolta.
Tale ridimensionamento ed anche l’impianto della nuova collezione dipendono da una serie di considerazioni riferite alla precedente collezione:
- La tiratura delle figurine stampate della prima raccolta era stata, probabilmente stimata per eccesso, ancorché la serie abbia avuto un grande successo commerciale, quindi molte figurine erano ancora disponibili e invendute;
- Una serie di 300 figurine vendute singolarmente ad un prezzo elevato (c’era la gomma americana a far salire il costo di ogni figurina, è bene non dimenticarlo mai) non può essere completata in un arco breve di tempo, per cui molti collezionisti chiedevano di poter disporre ancora delle figurine dell’anno precedente;
- Era necessario ridurre i costi di produzione per aumentare i profitti;
- Una scelta editoriale di ulteriori 300 pezzi nuovi era evidentemente una scelta che andava ridimensionata, perché non proprio ideale, visto il sistema distributivo adottato.
In considerazione di quanto sopra fu decisa una drastica riduzione di figurine comprese in raccolta, una diminuzione della tiratura, un impianto grafico che permettesse di “riciclare” la gran parte delle figurine dell’anno precedente con il minimo impegno e costo editoriale.
Fu così che la collezione 60-61 nacque, simile per non dire identica alla precedente, limitata nel numero dei pezzi e nella tiratura.
2. L’ALBUM
Parlo qui dell’album perché non ho previsto, per questa serie un apposito spazio e seguendo il discorso capirete anche il perché.
Al momento in cui scrivo queste note devo affermare che non ho ancora visto mai, nemmeno in una foto l'album della raccolta.
In un volume sulle figurine, realizzato qualche anno fa da Mencaroni e Valtolina, si afferma che l'album esisteva e che era lo stesso dell'anno precedente con l'aggiunta di alcune pagine per contenere le figurine delle nuove squadre salite in serie “A” che poi erano due sole, poiché il Torino, anch’esso salito dalla “B” alla “A” era già nella collezione precedente.
Quindi due squadre sono quattro facciate pari a due fogli da aggiungere ai 22 (copertine incluse) dell'anno precedente.
Quindi sarebbe stato, teoricamente, un album di 300 + 30 = 330 figurine.
Non metto in discussione quanto riportato nel volume sopra citato, ma qualche cosa, anzi più di qualche cosa non mi torna.
La prima cosa che non mi torna è che di questo album non ne ho mai visto una sola copia, mai è stato messo in asta, mai è comparso su eBay, mai in un mercatino frequentato da me o dai miei amici, ma questo non significa assolutamente che non esista.
Resta però il fatto che si tratta di un album fantasma, il cui essere fantasma è una scommessa più di quella di dire che non è mai esistito, perché un fantasma qualche volta si manifesta, questo album a me non si è mai manifestato.
Quindi non affermo che non esiste, ma chiedo a chi lo possiede e lo custodisce gelosamente di mostrarcelo, magari inviando a questa redazione foto e descrizione, perché, quando si discute al bar o allo stadio, si chiacchiera e basta, quando si scrive e si pubblica è necessario agire come per fare “scienza”, la cultura deve essere basata su certezze certificate, non su parole.
3. LE FIGURINE
Dopo anni di frequentazione del mondo delle figurine cartonate e soprattutto di Sidam posso con una certa assolutezza affermare che le figurine che compongono questa serie sono 171.
Mencaroni e Valtolina nel loro testo scrivono che sono 324 e arrivano a questo numero sommando alle 300 della prima serie 24 figurine nuove relative alle due squadre, salite dalla serie “B”, vale a dire il Catania ed il Lecco, presumibilmente 12 per il Catania e 12 per il Lecco.
Tuttavia questo è un calcolo matematico elementare, se vogliamo anche semplicissimo, ma non corrisponde alla realtà dei fatti.
Di seguito darò ampia spiegazione del perché!
Parto, come base per il mio ragionamento, dal seguente assunto:
“Una collezione è una collezione in quanto organica e funzionale ad un progetto editoriale. Una collezione si differenzia dall’altra in quanto chi l’ha concepita l’ha concepita differente dall’altra, altrimenti sarebbe una seconda ristampa non una nuova collezione”.
Ora, poiche’ parliamo della edizione 1960-61 de “il calcio italiano”, dobbiamo considerare le figurine che appartengono a questa collezione: Grande Torino, Alessandria, Genoa, Palermo non appartengono a questa collezione.
Non lo dico io, lo dice la Sidam quando numera le sue figurine del 60-61, partendo dall’Atalanta e terminando con l’Udinese, con conseguenze numeriche che non ammettono la presenza delle squadre sopra citate e non pongono Catania e Lecco numericamente avanti alle altre , ma numericamente, correttamente al loro posto alfabetico, il Catania avendo una numerazione che lo pone tra Bologna e Fiorentina (numero 46 la squadra e numero 57 Morelli, l’ultimo del Catania ed il Lecco posto numericamente tra Lazio e Milan.
D’altro canto, l’ultima figurina dell’Udinese, ultima delle squadre presenti in raccolta è quella di Bettini, numero 265.
Ora io mi chiedo, quali figurine furono concepite per essere messe tra il 265 ed il 324, numero di figurine comprese in collezione, come scritto nel volume del Mencaroni e del Valtolina?
La risposta è zero.
Non esistono, non furono nemmeno pensate.
Le figurine erano e sono 171.
4. PERCHE’ 171 FIGURINE?
Ecco una domanda tanto ovvia quanto estremamente interessante e stimolante!
Ed è ancor più interessante dare una risposta, scopriamo assieme le ragioni!!!!
Ricordiamo che la Sidam decise un ridimensionamento della nuova serie, rispetto alla prima raccolta.
Primo ridimensionamento fu quello di portare il numero delle squadre presenti in collezione da 20 a 18, un ridimensionamento che da progetto originario 1959-60 era un ridimensionamento da 30 figurine.
Da 300 si passava a 270.
Ma era un ridimensionamento poco consistente, quasi inutile da applicare, poco significativo.
Per capire il processo che la Sidam fece bisogna andare a vedere la numerazione data alle figurine della serie che attualmente sono collezionabili, quelle che ho ampiamente studiato e che hanno praticamente tutti i collezionisti di queste figurine.
La prima cosa che viene all’occhio è che la numerazione delle figurine esistenti, in nessun caso, è immediatamente consecutiva tra l’ultima figurina di una squadra e la prima della squadra successiva.
È come se la Sidam avesse, di proposito, creato un “vuoto” tra una squadra e l’altra che nella prima collezione non c’era assolutamente
Osservando più attentamente, ci accorgiamo che questo “vuoto” non è casuale ma sistematico e, anche se variabile come spazio è, però, praticamente per tutte le squadre di 3 numeri.
Per capirci tra l’ultima dell’Atalanta, Nova, numero 10 e la prima della squadra successiva il Bari squadra, numero 16, lo spazio è di 5 numeri, mentre tra il 27 Rossano del Bari e la successiva la squadra del Bologna numero 31 i numeri mancanti sono 3, e sempre 3 sono i numeri mancanti tra Fiorentina ed Inter, tra Inter e Juventus ecc. ecc.
A questo punto il disegno è chiaro.
La Sidam decise in linea di massima di non pubblicare alcune figurine dell’impianto originale che prevedeva 15 figurine a squadra e di produrre solo 12 figurine, di massima, a squadra, pur lasciando il vuoto numerico, così da poter intervenire, eventualmente in seconda battuta, a riempire gli spazi vuoti lasciati, editando, se del caso, nuove figurine cui attribuire i numeri lasciati vacanti.
Deve essere visto in tale ottica un dettaglio importantissimo della numerazione di questa serie che è completamente divergente dalla serie precedente per precisa scelta, una scelta dovuta alle necessità che la raccolta aveva nell’ottica su esposta.
Parliamo della figurina della squadra schierata che, nella serie 1959 60 era la numero 15, 30, 45, 60, e così via, in altri termini era l’ultima delle figurine di ciascuna squadra.
Nella serie 1960-61 la figurina della squadra schierata è sempre la prima di ogni Società, numeri 1, 16, 31, 46, 76 (la figurina 61 che non c’è è proprio quella della Fiorentina che non c’è)…chiaro il concetto?
Tornando al ragionamento sulla riduzione dell’”organico dei soggetti di questa raccolta, abbiamo visto come togliendo 3 figurine a squadra si ottenesse un totale di 12 x 18 = 216 figurine, contro le 270 che sarebbero state rispettando l’impianto originale di 15 figurine a compagine.
Ma il taglio così prodotto di 54 figurine (18 x3=54), evidentemente non era sufficiente per i dirigenti Sidam.
Bisognava ridurre ancora.
Potremmo anche dire, per semplificare, che se il progetto iniziale era di 270 figurine, la Sidam decise di tagliare 100 figurine e di produrre una serie di soli 170 pezzi.
Ma siccome una squadra di calcio è di 11 elementi più la figurina della squadra (12 figurine), il numero minimo doveva essere 12 per squadra. Ma come abbiamo visto 12 x 18 fa 216, ben lontano dal numero 170.
Bisognava tagliare ancora!
Come fecero i signori della Sidam?
Per darci una risposta dobbiamo andare alla raccolta dell’anno successivo, quella del 61-62.
Domanda: -di questa serie esistono le figurine della Spal? E dell'Udinese?
Risposta: -no mai pubblicate!
Perché?
Perché', probabilmente, Spal e Udinese pretesero dei diritti (soldi) che la Sidam non volle concedere.
Le figurine cominciano ad essere fenomeno di massa, l’Italia ha qualche soldino da spendere in più, siamo alla vigilia del boom economico, i Fratelli Panini, guarda caso, proprio nel 60'-61 escono col suo primo "Calciatori".
La Spal è piccola come società, ma avveniristica, moderna e spigliata nella sua organizzazione, con un presidente: Paolo Mazza, un vulcanico basso-padano che inventa la “Scuola Calcio” e raccatta giovani in tutta Italia, giovani di talento come il sottoscritto (ma mio padre non mi ci mandò), un certo sig. Capello e tanti altri.
Molto probabilmente la Spal e l’Udinese pretesero un rientro economico da chi, con le figurine stava facendo bei soldoni senza che ai protagonisti (società e calciatori) ne venisse alcun beneficio.
Fino ad allora essere nelle figurine era un punto d’ arrivo, semmai si pagava per esserci, non certo il contrario.
Mazza capovolse questo assioma, oramai vecchio e decrepito e si scontrò contro chi non volle riconoscere tali diritti.
Risultato? Della Spal non si può editare niente a meno di quanto già non sia stato precedentemente editato.
Alla Spal si accoda l’Udinese, sicché le due società nella raccolta 61-62 non compaiono per nulla!
Tornando al 60-61, notiamo che proprio Spal e Udinese hanno pochissime figurine in raccolta, la Spal 5 e l'Udinese 6, peraltro tutte già editate l'anno precedente e questo non è un fatto casuale, mentre non hanno alcuna figurina di nuova produzione!!!!
Questo vuol dire che Spal ed Udinese già nel 60-61, molto probabilmente, avanzano richieste, ma non possono impedire che vengano stampate figurine identiche, a meno del numero sul retro, a quelle dell’anno precedente (il 59-60) che erano state editate evidentemente con il loro consenso.
Questa imposizione diciamo così esterna alla Sidam fa il gioco dell’editore che, così “recupera” altre figurine rispetto alle 12 previste, ben 6 per l'Udinese e ben 7 per la Spal, portando il totale delle figurine a 203 (216-13= 203).
Ma per arrivare a 170 bisogna ancora ridurre. Ed i signori della Sidam riducono con questa “ratio”:
- 7 in meno alla Spal (per ragioni di royalties), come ampiamente detto sopra;
- 6 in meno all'Udinese (per ragioni di royalties) ed alla Lazio, probabilmente per la stessa ragione;
- 5 in meno al Bari (pochi tifosi=poche vendite) ed al Torino (e questo è sinceramente l'unico dato che non riesco a spiegarmi);
- 4 in meno al Padova (provinciale e poco seguito);
- 3 in meno ad Atalanta, Lanerossi Vicenza, Sampdoria (squadre provinciali di medio seguito ma di lunga militanza in serie “A”);
- 2 in meno al Lecco al Napoli ed alla Roma (una neopromossa ma Lecco è piccola, le altre due sono squadre con gran numero di tifosi);
- 1 in meno alla Fiorentina (la squadra - una foto è costosa da rifare);
Ricapitolando vengono tolte: 3 + 5 + 1 + 3+ 6 + 2 + 2 + 4 + 2 + 3 + 5 = 36.
Quindi siamo a 203 – 36 = 167, ovvero la riduzione così applicata è risultata essere addirittura maggiore del pianificato di 3 figurine.
A questo punto è necessario ripristinare tre figurine per centrare l’obiettivo di ridurre la raccolta di 100 figurine e la scelta, tanto per cambiare, fu fatta su basi economiche. Tanto è vero che venne deciso di assegnare due figurine in più alla squadra che contava più tifosi in Italia, la Juve e poi una figurina in più al Bologna, piazza dove le vendite di figurine sono le maggiori d’Italia.
E così siamo a 170 obiettivo raggiunto!!!!!!!!
Ma....c'e' sempre un pierino che ha questa pensata: ”non è che poi dicono che abbiamo favorito la Juve con 14 figurine 1 più del Bologna 2 più di Milan e Inter?
Molto probabilmente è proprio il pensiero d' essere tacciati di favoritismo nei confronti dell'odiata Juventus (quelli della Sidam erano certamente del Toro- lo dimostra il fatto che il Torino nella edizione precedente quando giocava in serie “B” era, ciononostante, inserito nella collezione 59-60 e considerando che Milan e Inter non erano papabili perché dare una figurina in più al Milan avrebbe scompensato l’Inter e viceversa) a fa sì che venga assegnata una figurina in più anche al Bologna che così pareggia il numero di figurine in collezione della Juventus ed il gioco e' fatto!, e la collezione ebbe il numero assurdo di 171 figurine!!!!!
Sembra fantasia? Forse! Certo meno fantastica della tesi delle 324 figurine di Mencaroni e Valtolina che, per onestà intellettuale, va ricordato, nel loro volume si riferiscono al numero di figurine nell’album, quindi non fanno stretto riferimento alle figurine della serie.
La mia tesi e la tesi di Mencaroni e Valtolina non confliggono necessariamente e vorrei che fosse chiaro che non ho alcunissimo (se si potesse dirlo alla “Scaramacai” - chi non sapesse chi sia “Scaramacai” lo ricerchi su Google - direi anche “nessunissimissimo”, spunto polemico con gli autori della pubblicazione sulle figurine.
5. I SOGGETTI
Identica impostazione grafica per le figurine di questa raccolta, solo numero limitato, come abbiamo con fatica visto.
Al fronte, le figurine sono assolutamente identiche, quando riferite allo stesso calciatore rimasto nella stessa squadra.
Appartengono a questa categoria la maggior parte delle figurine della serie e, per la precisione, ben 100 figurine!
Sul retro queste figurine cambiano per due aspetti, il numero, sempre differente ed il testo, riscritto, rispetto all’anno precedente con aggiornamenti.
Questo significa che almeno per un particolare: il numero, il retro delle figurine della serie è sempre diverso da quello dell’anno precedente.
Invece le figurine di un calciatore che ha cambiato squadra restano, frontalmente le medesime, solo che, con abile intervento “pittorico” si provvide al cambio della maglietta!!!
I giocatori a cui fu riservato tale trattamento sono:
- Cappa, Burelli, Perani, Vinicio del Bologna,
- Calvanese del Catania,
- Marchesi, Micheli, Milan, Da Costa della Fiorentina,
- Buffon, Picchi e Zaglio dell’Inter,
- Fascetti e Mora della Juventus,
- Garzena e Bonifaci del Lanerossi Vicenza,
- Abbadie, del Lecco,
- David, Vernazza, Rivera e Barison del Milan,
- Mialich, Girardo, Gratton, Pivatelli e Tacchi del Napoli,
- Fontana, Lojacono, Schiaffino della Roma,
- Brighenti della Sampdoria,
Salvo errori ed omissioni, i sottoposti al restyling del “pittore “della Sidam, sono solamente 30 che non sono poi nemmeno tantissimi!
Le nuove figurine immesse sono quindi, per differenza (171-100-30) solo 41 rispetto alla collezione precedente, tutte a mezzobusto, nessuna è a tutto corpo oppure in azione di gioco.
Delle 171 figurine restano con posa in azione di gioco solo 21 figurine pari al 12% del totale, qualcosina di più rispetto alla precedente raccolta.
La figurina di Picchi resta l’unica con posa di ¾ essendo non più in collezione Magnini della genoa.
6. I TESTI
I testi sono realizzati sulla falsariga di quelli della precedente raccolta.
Le figurine già esistenti hanno tutte un nuovo e aggiornato testo.
Sotto questo aspetto la raccolta appare ben curata.
La dizione che appare in calce ad ogni figurina è la stessa che appare sulle figurine della prima raccolta, quella in versione estesa.
7. QUALCHE CRITICA
La critica base è quella di aver realizzato una raccolta troppo schiacciata sulla identità formale alla serie del 59-60, avendo come unico scopo il massimo del risparmio.
Con 170 figurine si poteva rappresentare un panorama più equilibrato del calcio italiano, scelta questa che probabilmente avrebbe necessitato di un maggior impegno economico finanziario.
A parte questo, la seconda serie de “il calcio italiano “e, come tutte le serie successive alla prima ha meno motivi di critica, in assoluto, però ci sono alcune particolarità da rimarcare:
- La Juventus è sia nelle figurine singole che nella squadra, priva del simbolo dello scudetto conquistato l’anno prima e qui la spiegazione è, o nel tifo torinista dei dirigenti della Sidam, oppure nel risparmiare al massimo, in quanto avrebbero dovuto rifare la foto alla squadra, avrebbero dovuto ritoccare tutte le figurine del Milan e tutte quelle della Juventus per, rispettivamente, togliere ed aggiungere lo scudetto.
In realtà la Sidam, votata evidentemente a fare le cose a modo suo, decide per la cosa meno “costosa” ovvero aggiungere lo scudetto ai nuovi milanisti che sono solo quattro e riproporre il resto così com’era nella precedente raccolta, inserendo i nuovi della Juventus, Mora e Fascetti, senza scudetto …bah! - La figurina della squadra della Juventus è l’unica, tra le figurine presenti in raccolta, ma anche in tutte le raccolte del calcio nel mondo delle cartonate, raffiguranti una formazione, che sia assolutamente identica (ovviamente nella sola parte frontale) alla medesima figurina dell’anno precedente, ovviamente ! Senza scudetto ovviamente ma, visto che in effige c’erano uomini tutti in forza alla Juventus nell’anno successivo, perché’ cambiare foto? E lo scudetto?…bah!
- Anche in questa raccolta la squadra vincente la coppa Italia nell’anno precedente (Juventus) non riporta la coccarda tricolore simbolo della vittoria;
- La figurina di Cappa, nel frattempo passato dal Bari al Bologna è in realtà sempre la figurina di Mazzoni, mentre la faccia di Cappa è rimasta al Bari sotto le mentite spoglie di Mazzoni!!!!! Errare umanum est, perseverare diabolicus est, avrebbero detto nella antica Roma …….!!!!
8. COLLEZIONABILITA’
Anche questa è una serie che si può completare senza particolari patemi d’animo e questo per alcune fondamentali ragioni:
- Numero abbastanza ristretto di figurine (171);
- Assenza di figurine rare o tanto meno introvabili;
- Costo delle figurine in media più basso rispetto alla precedente raccolta 59-60;
Le figurine che sono un po’ più ostiche da reperire sono pochissime e comunque, ripeto, si tratta di una minima difficoltà non di irreperibilità; tra queste ricordo:
- Fogli, Fongaro, Picchi, Ghezzi, Salvadore, Bearzot, Canella,
Ma insomma stiamo facendo sofismi, si trovano tutte! Forse quella un pochino più complicata è quella di Picchi dell’Inter.
La qualità media delle Sidam 60-61, sotto l’aspetto dello stato di conservazione è decisamente superiore a quello dell’annata precedente. Un anno in meno di vita non giustifica questo fenomeno che però se sarete attenti osservatori riuscirete a verificare da soli.
Visto che ciò non può essere derivato dall’età’ delle figurine, non ho altra spiegazione di questo fatto se non che le Sidam 60-61 abbiano girato molto di meno tra i collezionisti dell’epoca, notoriamente forti distruttori di ogni casa che toccavano (e ti voglio vedere, a 10 anni, tutto precisino con guanti e pinzette) e si siano conservate meglio perché’ provenienti da grandi stock di invenduto.
OLTRE LE 171
Aggiungo un capitoletto dallo strano titolo, perché qualche voce maligna e non controllata che mi è giunta dalla “c.d.A.” dice, sottovoce, che forse qualche cosa oltre il limite delle 171 figurine da me posto, potrebbe, forse, eventualmente, senza impegno, esistere.
Una cosa è certa, quello che dovesse esistere, qual ora esistesse non è mai stato messo in commercio a disposizione del pubblico.
Un esemplare unico, stampato a distanza di anni, magari ricavato da vecchi cliché’ di prova della Sidam, abbandonati in qualche magazzino e finiti in mano a qualche benpensante che se li è fatti stampare, magari di notte, come Totò, non è un pezzo che ritengo faccia parte di questa collezione.
Le figurine cartonate erano una pubblicazione per giovani, per la massa, distribuite coi dispenser, alla luce del sole.
Qualcosa come quello paventato sopra non appartiene alla generazione che ha comperato, collezionato ed amato queste figurine, ma ne rappresenta una forzatura inutile quanto dannosa!
Che valore può avere un pezzo finto, mai messo a disposizione del pubblico e magari esemplare unico?
Se poi fosse stato stampato a distanza di anni, sfruttando cliché abbandonati anni prima, questo avrebbe anche i crismi oltre che i contorni della truffa!
Chi ce l’ha se lo tenga, ovviamente, continui pure a celarne l’esistenza al mondo, a nasconderlo e a nascondersi, ma questo “signore” deve sapere che il valore affettivo di quel pezzo, posso giurarlo “urbi et orbi” e’ pari a zero, perché’ noi amiamo le “nostre figurine”, non quelle di “uno solo”, noi amiamo e collezioniamo ciò che abbiamo amato e collezionato da bambini, non ciò che e’ nato fuori dal contesto, noi amiamo e consideriamo nostre solo le figurine che sono uscite dai distributori grazie alle nostre 10 lirette, non quelle stampate di notte, al buio!!!!!.
Poi, che questi pezzi, ripeto, qual ora esistessero, possano avere un valore economico, lo dirà il mercato.
Per me, anche in questo caso valgono zero assoluto, perché’ non appartengono moralmente e fisicamente a questa raccolta e pertanto non spenderei un cent per acquistarli!
Tuttavia, se fossero pezzi originali (ovvero non stampati a posteriori da cliché’ abbandonati), avrebbero, non posso ne voglio negarlo, un valore storico, non collezionistico e dovrebbero stare nel museo della figurina, non in una collezione.
Mi rifaccio qui al caso del primo francobollo stampato (nel regno unito) di cui fu editato un solo esemplare!
Non c’è collezionista di francobolli al mondo che ritenga la sua collezione incompleta perché’ non contempla quell’unico esemplare in collezione! Difatti quell’unico esemplare non è in una collezione (che sarebbe teoricamente più completa di tutte le altre), ma è nel museo del francobollo!!!!!!!!
Tanto perché’ qualcuno non mi dica che soffro della “sindrome verdiana” della volpe e dell’uva!!!!!!!!