SIDAM - TORINO
SERIE
" GLI STATI DEL MONDO "
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. INTRODUZIONE E CENNI STORICI
Eccoci di fronte alla collezione di figurine cartonate più diffusa e più collezionata di sempre!
Databile al 1960 questa raccolta deve la sua diffusione ad un indovinato mix di valore didattico e di stimolo alla fantasia che le immagini sapevano indurre nei ragazzi dell’epoca, ivi comprese le ragazze che erano poco o per nulla attratte dalle serie sportive e che trovarono in questa raccolta un punto di riferimento adatto ai loro gusti.
La serie fu prodotta in un elevatissimo numero di esemplari e tutt’ ora è facile trovarne in discreto numero un po’ dappertutto, malgrado sia trascorso più di mezzo secolo!!!!
La raccolta è composta da 100 figurine cartonate a colori di dimensioni standard (6,4 x 9,4) ed un peso di grammi 2,16 a figurina, tutte a sviluppo orizzontale.
La distribuzione è riservata agli apparecchi distributori automatici di tipo Sidam, sempre al costo di lire 10 per la pallina di gomma americana e la figurina cartonata.
Era disponibile un bell’album di cui si parlerà nell’apposita sezione.
NOTA ALLA INTRODUZIONE
LE DUE EDIZIONI DI QUESTA SERIE, UNA SCOPERTA DEL 2021!!!!!
Dopo oltre 60 anni dall'uscita di questa serie, ribadisco, la più diffusa tra le cartonate da dispenser, e dopo che centinaia di migliaia di collezionisti (sia da bambini che da bambini adulti) le hanno avute tra le mani, guardate e riguardate, incollate su album improvvisati, su quaderni o sull'album ufficiale di casa Sidam (anche questo il più collezionato tra gli album didattici), solo nel mese di maggio 2021, grazie ad un dubbio di un collezionista (Francesco Maida), molto esperto in altra tipologia di figurine (leggi Brioschi) ed al primo contatto con questa serie, siamo riusciti ad accorgerci che la Sidam ha effettivamente realizzato due edizioni di questa raccolta.
La differenza tra le due edizioni (parliamo di edizioni, non di due serie differenti) è una differenza sostanziale e non di secondo piano.
Quando possiamo parlare di variante di una figurina?
La variante di una figurina è una figurina che differisce da un'altra, identica, per un piccolo dettaglio che, trattandosi di stampa ha comportato una variazione tipografica di uno o più dei fogli di stampa in offset realizzati per quella specifica figurina.
Qualcuno dirà che proprio la Sidam, nelle sue varie serie, ha cambiato, nel tempo, la dizione relativa al copyright:
- "edizione speciale per apparecchi…omissis...riproduzione vietata. "Sidam" Torino";
- La medesima dizione ma senza "riproduzione vietata";
- Proprietà riservata "Sidam" Torino
- " Sidam" Torino;
Senza che tali variazioni abbiano mai comportato la considerazione di questo dettaglio come di un dettaglio idoneo a "creare" una variante o, addirittura una edizione differenziata da un'altra.
La ragione per cui le “dizioni Sidam” del copyright non possono considerarsi elementi di variante sta nel fatto che l'elemento variante (la dizione del copyright), in questo caso, è comune a tutte le figurine della serie e non relativa ad un dettaglio di una singola figurina.
D'altro canto la medesima variante non può generare una "nuova edizione" dato che il dettaglio è un dettaglio di servizio, un "worning", un avviso ai falsari o ai rivenditori disonesti.
In realtà tra la prima e la seconda e le successive edizioni di questa serie, i particolari che mutano sono due:
- Un cartoncino leggermente differente con un peso superiore per le figurine della prima edizione (2,22 gr per la 1a edizione contro i 2,16 gr della seconda e successive), differenza che il termine numerico sembra rendere minima ma che al tatto invece si percepisce immediatamente;
- Un carattere differente esclusivamente per l'unica scritta frontale che troviamo sulla figurina (il nome dello Stato).
Il retro è assolutamente identico nelle due edizioni.
Poiche' la variazione è su tutte le figurine della serie ed investe un dettaglio non di servizio ma importantissimo (come una dizione frontale), ci troviamo di fronte al caso di una prima edizione e di una seconda edizione definitiva, nel senso che le numerose ristampe che la serie ebbe negli anni successivi, erano tutte identiche alla seconda edizione.
Perché allora una serie è stata definita come prima edizione ed un'altra come seconda edizione?
Se la domanda è logica e quasi banale, la risposta lo è ancora di più!!!
Certo non esiste alcun documento ufficiale che ci dica quale sia la prima e quale la seconda edizione, tuttavia ci basti sapere che, tra le figurine che "girano", le percentuali di figurine della edizione con figurine più pesanti e con caratteri più marcati sono estremamente inferiori alle percentuali di figurine più leggere e con caratteri meno marcati, con un rapporto di oltre 10 a 1.
Ciò indica che la prima edizione è quella percentualmente più rara, rispetto all'altra in ragione del fatto che la prima fu sostituita quasi subito dalla edizione successiva che poi ebbe molte ristampe.
Anche la modifica del cartoncino, più leggero nella seconda edizione, va letta in chiave migliorativa rispetto al costo di produzione (meno materiale = minor costo).
Questo tipo di modifica avviene sempre successivamente, in quanto, a meno di gravi problematiche strutturali, nessuno si sarebbe mai sognato di passare da un cartoncino leggero ad uno più pesante, aumentando i costi di produzione.
A sostegno di tale tesi devono far fede anche tutte le altre Sidam che, ricordo, furono edite successivamente alla serie degli “Stati del mondo” e tutte con un supporto chiamiamolo "simil seconda edizione", il che giustifica ampiamente l'utilizzo di un cartoncino più leggero anche per uniformità di produzione successiva.
Non nella stessa ottica è, invece, il cambio di carattere, perché l'assioma: "meno inchiostro = minor costo", nella stampa offset, non funziona, in quanto la quantità di inchiostro che serve per inchiostrare una lastra, sia essa con caratteri sottili o con caratteri marcati, è identico e l'inchiostro impiegato non è più recuperabile.
In altre parole la voce inchiostro riguarda il costo della materia che serve per inchiostrare una lastra offset e, di conseguenza, prescinde dal numero, dalla dimensione dei caratteri stampati.
Per stampare 500 caratteri su una lastra 10 x 10 cm si consuma lo stesso inchiostro che serve per stampare tre caratteri su una lastra di identiche misure.
La variazione del carattere, pertanto fu una scelta esclusivamente di carattere estetico e non commerciale.
2. IL PROGETTO
L’idea è quella di riportare su una figurina elementi salienti riferiti ad un determinato Stato, sulla base appunto delle caratteristiche peculiari di ciascuno Stato, individuate nei seguenti elementi: bandiera – morfologia umana e costume – monumenti o caratteristiche fisiche del territorio, animali autoctoni caratteristici.
Ovviamente, per riassumere in pochi centimetri quadrati una così grande serie di informazioni era gioco forza necessario ricorrere ad immagini create, quindi ad un disegno piuttosto che ad una serie di immagini fotografiche.
L’idea era quella di racchiudere in un'unica soluzione gli stereotipi di ogni singola nazione.
Ad esempio per l’Italia la bandiera, i Carabinieri ed il Colosseo, erano stereotipi più che classici!!!!!!
Il bozzettista che purtroppo è rimasto sconosciuto, ma se qualcuno ne avesse notizia è pregato di fornirla, così da potergli tributare un giusto plauso, si mise immediatamente al lavoro per completare in modo rapido ed efficace i 100 bozzetti per altrettante 100 figurine.
Il progetto fu portato a termine in assoluta celerità, come imponeva il mercato, ed immediatamente distribuito e commercializzato.
Il mondo degli Stati o geografia politico sociale viene suddiviso in 100 “sezioni” secondo un metodo del tutto arbitrario e se vogliamo anche discutibile, ma pur sempre valido.
Sono presenti 31 nazioni europee, 30 nazioni asiatiche ma su 31 figurine, poi vedremo perché, 24 nazioni delle Americhe, 12 nazioni africane e 2 nazioni oceaniche.
Considerando il panorama degli stati di allora c’è da osservare che molti degli odierni stati sono nati dalla implosione dell’Unione Sovietica, della Jugoslavia e di alcuni grandi stati africani, tuttavia oggi non esistono più diversi stati contemplati in raccolta (Urss – Tibet – Rhodesia – Ceylon – Vietnam del sud ecc.) ed altri ne sono nati dalla Jugoslavia, dall’URSS, dalla Cecoslovacchia.
Ma al di là di queste che sono normali evoluzioni di un mondo che in questo ultimo mezzo secolo oltre al crollo dell’impero sovietico ha visto anche il quasi definitivo tramonto degli imperi coloniali che hanno più volte ridisegnato il panorama geopolitico dell’Africa, va notato che a suo tempo la Sidam fece alcune scelte un po’ particolari, inserendo Andorra ad esempio e lasciando fuori la Nigeria, Malta, l’Etiopia ed inserendo due stati che stati non erano in quanto facenti parte degli Stati Uniti (Alaska e Haway).
Tuttavia a parte qualche inevitabile sfumatura il panorama degli Stati è completo, vasto e ben rappresentativo.
In tal senso può essere vista la presenza delle isole Haway che, pur essendo uno dei 60 stati degli Stati Uniti servono a rappresentare un po’ tutto il popolo delle isole sperdute e degli atolli dell’Oceano Pacifico.
Nel complesso il progetto può sembrare semplicistico se sottoposto ad una critica fatta con gli occhi le conoscenze ed i mezzi di oggi.
50 anni fa la realtà dei ragazzi non era quella odierna di cento proposte televisive, con documentari sui posti più caratteristici del mondo, a colori ed in alta definizione, sparati su reti in chiaro e a pagamento come con una mitragliatrice.
La realtà di 50 anni fa era la radio, qualche foto sull’enciclopedia, qualche disegno sui testi scolastici e magari sognare ad occhi aperti solo guardando un francobollo americano o giapponese!
In tale ottica la realizzazione della Sidam all’epoca era ben studiata, molto utile ed istruttiva e a questo deve il suo grande successo.
3. QUALITÀ DELLA STAMPA
La qualità è tipica della Sidam, ovvero decisamente buona e superiore a quanto realizzato prima dalla concorrenza inglese e italiana, rappresentandone una logica evoluzione.
Le tavole riprodotte sono in originale realizzate ad acquerello e, pertanto, i toni della colorazione in stampa sono delicati, soffici, decisi ma mai sgargianti, anche in funzione della scelta di inchiostri capaci di riportare gli orinari colori ad acqua.
In molti esemplari sopravvissuti sino ad oggi è facile trovare problematiche di stampa come fenomeni di disallineamento dei cliché di zinco e problematiche di centraggio dell’immagine all’interno del cartoncino, che provocano poi tagli dello stesso che risultano essere anche profondi ed in qualche caso anche deturpanti poiche’ il taglio veniva effettuato a circa un terzo della figurina col conseguente problema che troviamo spesso cartoncini in cui sono stampate due figurine poi tagliante ambedue a metà!!!!
Questo fenomeno testimonia di una non corretta cura nella eliminazione dei refusi di stampa.
Malgrado questi fenomeni, nel complesso, il giudizio sulla stampa è ottimo!
4. I SOGGETTI
L’elemento sempre presente è la bandiera.
Sempre presente è un soggetto umano che, in 29 casi è rappresentato dal sesso femminile e nei rimanenti 71 dal sesso maschile.
Gli animali caratteristici sono presenti all’interno di sole 15 figurine ivi compresa la spagna in cui è raffigurato anche un toro nella “plasa de toros”.
Per lo più sono riportati elementi architettonici caratteristici oppure scene bucoliche ad indicare che il paese è considerato grande produttore di prodotti agricoli.
L’impianto scenico è assolutamente simile per tutte e 100 le figurine e prevede a sinistra in alto la bandiera al vento e a destra un personaggio caratteristico, mentre da sfondo fa una costruzione tipica, flora caratteristica e qualche volta fauna caratteristica.
Nel complesso i quadri sono verosimili, validi colorati e rappresentativi.
5. I COLORI
La scelta di realizzare una serie di figurine derivanti da bozzetti acquerellati ha permesso all’editore di curare dalla fonte gli aspetti legati alle dinamiche ed agli equilibri cromatici dell’intero complesso.
Molto ben bilanciati gli sfondi alti, quasi sempre occupati da cieli vari ma mai violenti, spesso alleggeriti da nuvole sobrie per sviluppo e colore.
Verdi e ocre sono invece i colori dominanti la parte bassa delle figurine, dove vegetazione e strutture architettoniche la fanno da padrone nel complesso dei bozzetti.
I personaggi di destra sono invece toni di colori variabili e che danno una differenziazione di dettaglio cromatico spiccante sugli sfondi semi-monocromatici.
Si va infatti dal giallo della camicia del liberiano al rosso della giubba-rossa del militare canadese, ai blu ed arancio dei costumi orientali o delle guardie svizzere in Vaticano.
A volte, guardando le figurine, si ha come l’impressione di vedere una luce particolare, come filtrata, come una fotografia sovrimpressa che da una sensazione di calma e seraficità!
6. I TESTI
Di particolare interesse in questa serie è il lato b della figurina.
L’impianto è semplice ed è costituito da tre elementi che compaiono a colonna sul lato sinistro:
- Il volto di un bambino;
- Una bandiera stilizzata a mo’ di cartiglio per contenere il numero della figurina;
- Il nome dello stato raffigurato (in carattere deciso).
Il retro della figurina è attraversato longitudinalmente da una riga che divide in due parti diciamo circa un terzo e due terzi.
La parte superiore, di un terzo è dedicata alla fonetica, peraltro richiamata sopra la testa del bimbo, e che con fumetti riporta il modo di dire alcune semplici frasi nella lingua originale, scritte in modo da essere lette correttamente pur non conoscendo la lingua ( tanto per capirci:“gud dei” sta per buon giorno in inglese).
Queste parole o frasi sono semplici ed uguali per tutte le figurine e sono:
- Buongiorno;
- Buonanotte;
- Amico;
Nella parte inferiore destra invece sono riportati i dati relativi a:
- Capitale;
- Area in km quadri;
- Popolazione;
- Governo;
- Distanza da Roma;
- Unità monetaria (compreso il valore in lire al cambio dell’epoca);
- Lingua ufficiale;
- Prodotti principali;
Nel complesso un panorama abbastanza completo ed istruttivo oltre che di sicuro impatto tra i bambini.
Oggi, a distanza di anni, al di là di ovvie differenze dettate dal tempo l’impianto sembra comunque reggere bene e potrebbe essere riproposto anche al giorno d’oggi.
La scritta “tecnica” è posta in fondo a destra e riporta il testo: proprietà riservata “Sidam” - Torino.
7. QUALCHE CRITICA
La prima e spontanea critica riguarda qualche scelta un po’ “casalinga” riguardo gli stati da presentare ma di questo abbiamo già ampiamente detto.
Non è criticabile la disposizione casuale degli stati, che faceva viaggiare la fantasia di continente in continente anche se forse sarebbe stato più logica una distribuzione alfabetica delle nazioni, se non altro ci sarebbe stato un certo “ordine”.
Da criticare invece l’errore clamoroso di aver messo due volte l’india tra gli stati dei non essersene accorti, sembra impossibile ma è così, anche se crediamo di aver compreso la ragione dell’errore la dove si voleva attribuire a una figurina dell’india la sua parte continentale e all’altra la parte costiera dell’est ovvero lo stato del Bengala (questa considerazione nasce dallo studio della serie della EFIT di Torino che ripropose questa serie con molte variazioni ma diede alla “seconda India” la denominazione di “Bengala”).
8. COLLEZIONABILITÀ
Come più volte detto la serie è di 100 figurine.
Complessivamente è una serie molto bella!
È la serie di figurine cartonate più diffusa in assoluto tra tutte le serie mai prodotte di cartonate, anche considerando che era di soli 100 pezzi.
Questa amplissima diffusione fa sì che tutte le 100 figurine siano reperibili e non esista assolutamente una figurina introvabile o quasi.
Quindi chi desidera iniziare questa raccolta può essere certo di poterla terminare in tempi abbastanza rapidi.
Come sempre però esistono figurine che per chi sa quale motivo sono un po’ più rare.
Tra queste ricordo su tutte: La Spagna numero 28; Il Lussemburgo numero 94;
Mentre un pochino più semplici da trovare sono: 5. Siria – 8. Haway – 11. Bolivia – 17. Cina nazionalista – 24 Unione Sud Africana – 35. Albania – 85. Panama.
Le figurine più comuni sono invece: 46. Vietnam del nord – 47. Guatemala – 50. Islanda – 51. Svezia – 52. Nicaragua – 54. Corea del sud – 56. Uruguay – 58. Maldive – 59. Zanzibar – 66. Ucraina – 67. Norvegia – 70. Giappone – 75. Marocco – 81. Haiti – 83. Costarica – e su tutte la Francia numero 100 di cui c’è una “invasione”.
La conservazione media delle figurine non è elevata, per cui sul mercato si trovano molte figurine che recano i segni tangibili del tempo e molte sono anche da recupero, ovvero presentano sul retro tracce di colla quando non di addirittura di carta di qualsiasi tipo.
Questo per due ragioni, la prima a causa del tipo di carta con cui era realizzato l’album che nel tempo ha portato ad avere molti album rovinati e destinati quindi alla distruzione con il recupero delle figurine e poi perché l’album andava richiesto per cui molti bambini attaccavano le figurine su supporti di carta da quaderno creandosi un album da soli.
La quotazione sul mercato di queste figurine varia come per tutte in base allo stato di conservazione.
Figurine di questa serie, prive di qualsiasi difetto, possono avere una valutazione che va dall’euro ai due euro-due euro e mezzo.
Qualcosina di più possono valere le citate Spagna e Lussemburgo, in ragione della minore reperibilità diciamo sui 5-10 euro ma non oltre.
Una serie completa può valere, se composta da esemplari di ottima conservazione, attorno ai 100 – 120 euro, ma può capitare di trovarla a meno. Se le figurine sono veramente perfette, ritengo si possano spendere un 10 – 20 euro di più, li valgono tutti!
Buona raccolta!!!!!!!!!!!!