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SIDAM – TORINO

SERIE

“ LE ARMI “

FIGURINE

PRESENTAZIONE

 040 ARMI F

 

1. CENNI STORICI

Non è facile datare con assoluta precisione la emissione di questa serie, tuttavia ritengo che lo si possa fare con buona approssimazione, visto che le didattiche Sidam sono uscite al pubblico nello stretto arco di tempo ’59-’62, ma che al 59 possa essere ascritta la sola serie “Stati del mondo”, mentre al ’62 la sola serie “Meraviglie del mondo”.

Questo quindi relega la serie al 1960 o al 1961 ed io propendo decisamente per il 1960 (inizi) deducendolo dai particolari grafici e di stampa.

Pur non essendo una serie “spettacolare” dal punto di vista del disegno, è, tuttavia una serie che, unica tra le cartonate è stata riproposta nel 1963 dalla Taver Matic ed ancora nel 1965 sempre dalla Taver Matic.

Le figurine Taver Matic differivano per il solo particolare editoriale sul retro, ma soprattutto per il cartoncino, decisamente più leggero in quanto erano distribuite con il sistema della bustina e quindi non necessitavano del supporto di cartoncino spesso.

La edizione del 1965 è assolutamente identica a quella del 1963 ma è differente solo l’album, rieditato nel 1965 con diversi particolari differenti ma con identico impianto di base.   Ma rimando il lettore alle pagine appositamente dedicate a questa raccolta nel capitolo Taver Matic.

La serie è composta da 100 figurine di dimensioni standard Sidam, con sviluppo integralmente orizzontale, realizzate su disegni originali.

2. QUALITÀ DELLA STAMPA

Non vicinissima alle primissime edizioni Sidam, la serie appare tuttavia, graficamente, più arcaica, forse per il contenuto in disegni originali, forse per ragioni legate al bozzettista, sta di fatto che sotto il profilo grafico sembra più una serie Ilma che una serie Sidam, più vicina certamente a “Navigazione“ della Ilma che a “Aerei d’oggi” della Sidam.

Le rese cromatiche sono, comunque sempre dolci, essendo i soggetti tavole realizzate ad acquerello o a tempera e quindi delicate nei toni anche nel l’originale.

Conseguente è la scelta degli inchiostri, anch’essi dai toni delicati e pastosi.

I fenomeni di disallineamento dei cliché di zinco permane, ma la percentuale di figurine affette da tale problema in questa serie sembra essere abbastanza ridotta.

Riguardo alle problematiche di centraggio dell’immagine all’interno del cartoncino, si registrano i problemi tipici, con una frequenza di errore abbastanza limitata e con errori praticamente mai di grande entità.

Nel complesso il giudizio sulla stampa è ottimo!
 

3. I SOGGETTI

Graficamente, in ogni figurina, sulla parte frontale sono riportati in un cartiglio colorato che si può trovare alternativamente in ciascuno dei quattro angoli di ogni figurina, numero e intestazione della stessa.

Gli sceneggiatori della Sidam si trovarono di fronte a questo dilemma: - “come trovare 100 armi da rappresentare su tavole a colori”.

Non era un obiettivo facile da cogliere, ma secondo me è stato raggiunto senza scadute od esagerazioni.

Certamente lo sforzo maggiore è stato fatto nell’individuare, nel corso della storia, armi che non fossero sempre riedizioni di armi precedenti, insomma dal gladio allo spadone dei lanzichenecchi, sempre di una spada si trattava!

Buona la genesi iniziale dalla prima arma (il sasso) alla fionda di Davide, proseguendo attraverso armi greche ed assiro-babilonesi.

Quasi mille anni di storia dominati dal predominio militare romano sono riassunti in 7 figurine, ivi compresa quella dedicata ai gladiatori romani, non quanto essi stessi un’arma, ovviamente ma in quanto dotati di armi particolari, come elmo (arma difensiva) o rete (arma offensiva), dimenticando purtroppo di citare l’arma a cui i gladiatori dovevano il loro stesso nome, ovvero il gladio, la corta spada romana, caratteristica della forza militare romana al pari della tattica e della strategia sui campi di battaglia, la vera arma vincente dell’esercito romano oltre al valore ed alla organizzazione logistica!

La figurina 24 è dedicata ad un’arma medioevale mentre la 23 ed alcune seguenti, sino alla 29 (le navi romane dotate di rostro) ci riportano indietro nel tempo!!! (e la consecutio temporum?????Dove la mettiamo?).

A parte i razzi cinesi, dobbiamo arrivare alla figurina 40 per vedere la prima arma da fuoco, il cannone primitivo, che secondo me era più giusto ambientare in Cina, visto che è storia risaputa che il primo cannone rifatto in Italia fu fatto dai cittadini di Osimo il quale lo fecero in maniera maccheronica, utilizzando anziché un corpo in metallo, un bel tronco d’albero scavato, col risultato che il cannone non sparò nessun colpo ma in compenso esplose, facendo strage degli sprovveduti “artiglieri” osimani!

Visto che ci sono aggiungo anche il commento dei pochi sopravvissuti all’esplosione del cannone d’albero che, riemergendo dal fumo dell’esplosione e tra i lamenti dei feriti dissero con storico senso dell’umorismo: “pensa te se ha fatto tutto sto casino qui cosa deve aver combinato laggiù!

Poi l’escalation delle varie armi da fuoco, mentre la prima “arma” aerea è in figurina57, il pallone aerostatico.

Nel campo delle armi navali, dopo la citata nave romana con rostri, troviamo a figurina 56 “l’artiglieria da marina” che non so bene cosa sia, forse volevano dire artiglieria navale o artiglieria imbarcata!

La successiva arma navale è la torretta con cannoni, tipica delle corazzate e poi mine navali e sottomarino.

La rassegna si chiude con la bomba atomica ed i razzi, che saranno le armi che alla fin fine consentiranno al mondo di vivere anni senza guerre mondiali, visto il loro potere distruttivo micidiale e la loro disponibilità un po’ a tutte le parti eventualmente belligeranti.

In questa serie, più che in altre i soggetti sono in movimento dagli aerei a carri armati, dai cavalli rampanti al cocchio del faraone.

Devo dire che le figurine, fatte per bambini, mettono più in risalto la tragicità delle armi che la loro spettacolarizzazione e questo, magari non voluto, è, in ogni caso, un gran bel risultato educativo.
 

4. I COLORI

Come accennato per altre raccolte didattiche basate su bozzetti originali realizzati ad acquerello, prodotte dalla Sidam, ha comportato la possibilità di scelte cromatiche autonome, quindi più bilanciabili, quando non bilanciate, rispetto alle serie di tipo fotografico.

La serie è molto varia e molo colorata con grandi varietà di tonalità.

Tuttavia non risulta “squillante” sotto il profilo grafico proprio perché’ la colorazione ad acquerello è una colorazione trasparente, ad acqua, appunto per cui i colori risultano smorzati.

Ma questa è una caratteristica, ovviamente, non certo un difetto.

5. I TESTI

L’impostazione del retro è assolutamente tipica Sidam.

I testi compaiono in uno spazio centrale molto capiente ricavato tra le intestazioni in testa di figurina (titolo a sinistra e numero a destra) e quelle a piè di figurina (la classica iscrizione Sidam su due righe)

Lo spazio disponile risulta essere molto ampio e si presterebbe a testi molto elaborati, cosa che però non è.

Questi sono decisamente minimalisti, anche se esaustivi e, francamente, mi sarei aspettato qualche cosa di più sviluppato ed organico.

I testi erano riportati anche sull’album, così da non perdere il valore didattico della serie anche quando incollata sul supporto predisposto per tale scopo.

Nel complesso i testi sono forse la parte meno esaltante di questa bella serie.
 

6. QUALCHE CRITICA

Lo sviluppo delle armi create dall’uomo, prima per cacciare, poi per sopravvivere ed infine per offendere è, come detto, ben sviluppato.

Negativo il non sempre coerente rispetto dello sviluppo storico temporale su cui la serie si basa.

Qualche scivolata c’è ed è evidente, tuttavia l’impianto di “sviluppo storico” delle armi è ampiamente rispettato.

La serie non soffre di altre “criticità degne di nota.

7. COLLEZIONABILITÀ

La serie è bella e può dare ampie soddisfazioni.

Collezionarla non è complicato anche se non semplice e veloce.

Questo fatto rende quindi al collezionista due “servigi”, uno nel permettergli di terminare la serie con la soddisfazione che questo dà sempre e l’altro nel non essere proprio un gioco da ragazzi il riuscire a completarla.

Siccome la soddisfazione c’è sempre ed il lavoro necessario è molto, la soddisfazione che ne deriva sarà senz’altro molto alta.

La reperibilità delle figurine non è elevata e spesso capita di trovarne più in stock medio piccoli che in singoli esemplari.

Nei mercatini, nelle fiere a miglior prezzo, dai rivenditori professionali a costi leggermente maggiori.

Resta sempre eBay dove l’offerta è spesso presente.

Il costo medio di una figurina va dagli 0,80 cents ad 1,5 – 2 euro.

Possono essere proposte serie complete il cui presso, secondo me non può superare i 100-120 euro senza incontrare grandi difficoltà di piazzamento.

Va ricordato che il venditore eBay, spesso deve considerare anche le commissioni eBay che devono essere detratte dal valore di vendita e che è giusto ed opportuno che i compratori consideri.

Attenzione, acquistando su eBay, ad accertarsi prima che si tratti di Sidam e non di Taver Matic che, frontalmente, non sono riconoscibili.

Come sempre…

buona collezione !!!

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