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SIDAM TORINO

SERIE

“ LE MERAVIGLIE DEL MONDO “

LE FIGURINE

PRESENTAZIONE

 005 SIDAMERA F

1. CENNI STORICI

Per proporre qualche cosa di interessante, la Sidam ha bisogno di colpire la fantasia dei ragazzi, di solleticarla, di stupirla, anzi di più, di “meravigliarla”!

Cosa di meglio delle “meraviglie” del mondo per raggiungere lo scopo?

Detto fatto, nello stesso 1960 la Sidam realizza e commercializza un’altra serie di figurine didattiche basata appunto sulle meraviglie del mondo, sia antico che moderno.

Come tutte le serie didattiche di casa Sidam, sarà composta da 100 esemplari di formato standard per gli erogatori Sidam, pari a mm 94 x 64 e, nell’ottica Sidam, sarà dotata di un album (di cui si parlerà ampiamente nella apposita sezione del sito) e distribuita con dispenser, erogatori anche della solita pallina di gomma americana.

Anche questa serie è molto rivolta al pubblico femminile e non solo!

La realizzazione fu rapida, come di prammatica, ma anche ben curata e molto ben disegnata e colorata anche in questo caso con pittura acquerellata.

Molto probabilmente la realizzazione grafica deve essere stata opera di un bozzettista differente da quello che aveva realizzato la serie di aerei e soprattutto differente dal bozzettista della serie sugli “Stati del mondo”.

La serie otterrà un discreto successo, ma sarà ampiamente battuta come diffusione dalla serie gli “Stati del mondo”.

In molti distributori venivano inserite sia figurine di questa serie che di quella degli stati del mondo così da “obbligare” quasi alla doppia raccolta.

2. IL PROGETTO

Per quanto riguarda le misure della singola figurina, abbiamo detto sopra.

Per rappresentare le meraviglie del mondo, la Sidam parte dal concetto che è meraviglia non solo quello che è della natura, ma anche quello che è stato creato dall’uomo.

D’altro canto, come non ricordare che era su tutti i testi scolastici l’elenco delle famose sette meraviglie del mondo antico, dalle piramidi al faro di Alessandria d’Egitto?

Anche la Sidam dunque non si sottrae a questo stereotipo e inserisce nella serie le meraviglie create dall’uomo, sia visibili che non più visibili perché andate distrutte completamente.

Le figurine avranno tutte uno sviluppo orizzontale che meglio si addice alla raffigurazione grafica del progetto.

Anche in questo caso, rispondente al progetto c’è la creazione grafica piuttosto che quella fotografica, non fosse altro perché le vestigia del passato non erano più disponibili all’obiettivo almeno nel loro antico splendore.

Non mi sento di escludere la possibilità che il progetto grafico sia stato realizzato da più di una mano, perché alcune figurine differiscono in modo abbastanza evidente da altre per tipologia di impianto grafico, tratto del disegno e colorazione, ma non avendo certezze mi limito a segnalarlo come possibile particolarità, peraltro anche comprensibile, visti i tempi realizzativi estremamente stretti imposti dal mercato ai realizzatori.

Il complesso delle 100 figurine è suddiviso in tre grandi famiglie:

  • Meraviglie dell’uomo antiche: 19 figurine;
  • Meraviglie dell’uomo “moderne”: 45 figurine;
  • Meraviglie della natura: 36 figurine

Una suddivisione, forse discutibile, ma pur sempre valida e di sicuro impatto.

Particolare cura fu messa nella realizzazione del testo di cui le figurine erano corredate sul retro, che dimostra l’impegno con cui la serie fu ideata e la più che buona rispondenza alla finalità istruttivo-educativa della serie.

3. QUALITÀ DELLA STAMPA

La qualità di realizzazione è tipica della Sidam, ma secondo me per questa serie fu utilizzato un cartoncino particolare, sicuramente più resistente di quelli fino ad allora utilizzati, tanto è vero che la conservazione di queste figurine a distanza di oltre 50 anni risulta decisamente mediamente superiore a quella delle serie degli stati del mondo e degli aerei.

Malgrado questo la grammatura del cartoncino è di un valore medio poiche’ ciascuna figurina pesa da 2,12 a 2,14 grammi, quindi non particolarmente grammata.

Anche per questa serie vanno dette le cose già citate riguardo gli inchiostri utilizzati, decisamente adatti, poiche’ opachi, a rendere l’immagine meno statica, ricavando un movimento, oggi diremmo, virtuale, come conseguenza dell’effetto “matto” degli inchiostri.

I fenomeni di centraggio e di disallineamento nella alternanza dei cliché’ dei colori sono presenti ma sono estremamente ridotti, a testimonianza di una produzione molto attenta, contrariamente a diverse altre serie, a produrre materiale ottimo, imponendo una decisa selezione ai refusi di stampa od ai refusi di tagliatura.

4. I SOGGETTI

In questa serie la meraviglia è, e non potrebbe essere altrimenti, un elemento concreto tangibile con una forma, una dimensione e un peso, oppure è naturale, esistente, non è mai una cosa astratta, o tecnica (a meno che non appartenga alla tecnologia edile).

Dico questo perché oggi potremmo inserire nelle meraviglie del mondo alcune creazioni dell’uomo che hanno modificato addirittura il modo di vivere dell’uomo stesso, mi riferisco solo per citare i più immediati al computer, a internet, alla televisione in altissima definizione e tridimensionale ecc. ecc., pur non avendo dimensioni impressionanti oppure apparire nella loro maestosità costruttiva.

Al giorno d’oggi apprezzeremmo forse di più la micro tecnologia piuttosto che la macro, ci lasceremmo meravigliare più dall’infinitesimamente piccolo (pensiamo all’ingegneria dei processori capaci fare miliardi di operazioni in un decimo di secondo racchiuse in uno spazio di pochi centimetri quadrati) piuttosto che di fronte ad un grattacielo di 1.000 metri….

Lascio al capitolo della critica alcune “meraviglie” che proprio non capisco come potessero, anche all’ora, essere considerate tali e le considero come momentanei appannamenti o cedimenti al nazionalismo, in quanto riguardano “meraviglie” di casa nostra!

L’impiego di figure umane nei bozzetti è ampio e costituisce quasi sempre una costante.

Questo sia per rendere più umanizzata la meraviglia, sia perché inquadra meglio il luogo dove si trova la meraviglia, sia come aspetto tecnico in quanto la dimensione dell’uomo è ben nota e la sua presenza serve spessissimo non solo ad aggiungere colore geografico, ma proprio a “dimensionare” il monumento o la meraviglia naturale.

Questo è un accorgimento grafico basilare ben noto ai grafici di ieri e di oggi.

Esemplare l’impiego di mezzi che movimentano la rappresentazione che altrimenti sarebbe stata piatta: uomini, aerei, navi, teleferiche.

Prendo ad esempio la figurina numero 84 dedicata al Monte Bianco (un massiccio scarsamente rappresentabile, non certo una montagna slanciata e dalla silhouette distinguibile come ad esempio il Monte Cervino), in cui il bozzettista muove il massiccio, “indecifrabile” nella sua massa quasi amorfa, attraverso l’impiego di una splendida cabina di teleferica in movimento a salire, posta quasi al centro della scena!

Ben fatto!

L’impianto grafico di base è assai poco rigido in quanto non esistono elementi dal posizionamento fisso (prendiamo ad esempio “l’elemento bandiera” della serie “gli Stati del mondo” che appare sempre sulla sinistra della figurina.

In questo caso il bozzettista ha potuto esprimersi in maggiore libertà.

Questo è anche suffragato dalle svariate angolazioni con cui le meraviglie vengono raffigurate, tutte sempre molto scenografiche e molte realizzate come vedute aeree o riprese dal basso.

Nel complesso i quadri sono verosimili, validi colorati e rappresentativi.

5. I COLORI

L’equilibrio cromatico c’è!

Non è facile raggiungerlo e non è detto ci debba essere per forza, visto che ogni figurina fa a sé stante.

Tuttavia, anche se come singolo pezzo, essa fa parte di un tutt’uno che, come un mosaico, può avere un equilibrio cromatico o meno, pur non essendo l’equilibrio il target da raggiungere.

Le colorazioni sono sempre morbide, surreali e credibili allo stesso tempo, particolarmente belli i toni che vanno dall’ocra al bruno, sempre molto espressivi e naturali.

Ampia la gamma degli altri colori, dove ovviamente dominano i verdi e gli azzurri. Limitati gli inserti rossi ed arancioni, scarso l’impiego del nero, mentre i bianchi sono sempre stemperati con riflessi azzurrognoli.

Una nota si deve al disegno, molto pulito nel tratto, fino, preciso realistico, mai grossolano, soprattutto nei confronti delle architetture che, ovviamente sono sì stilizzate, ma nel dettaglio, non nell’approssimazione.

6. I TESTI

Trattandosi di figurine didattiche educative, il testo ha particolare importanza, perché, se l’immagine attira lo sguardo, lo scritto cattura la mente, insegna, induce ad apprendere, parla in maniera decisa, portando nozioni storico geografiche, scientifiche e tecniche.

L’impianto grafico del retro delle figurine è semplice ed è impostato per dare il maggiore spazio possibile al testo scritto.

In alto, ad 1,1 cm è posta una consistente riga nera che delimita gli spazi.

Nello spazio superiore la scritta “le meraviglie del mondo” e, sull’estrema destra, il numero della figurina.

In basso, senza riga 1,1 cm sono impegnati per la scritta “tecnica”, qui particolarmente corposa poiche’ recita: “richiedere l’album per la collezione al rivenditore o a “sidam-torino” (l. 80+ spese postali). Edizione speciale per apparecchi distributori.  Vietata la vendita al pubblico – riproduzione vietata _ “sidam-torino”.

Il rimanente spazio, di circa 3,6 cm è lasciato al testo vero e proprio che inizia sempre con numero della figurina, la sua intestazione e tra parentesi il luogo ove si trova la “meraviglia” raffigurata, in grassetto.

Segue il testo con caratteri molto piccoli comuni a tutte le figurine.

Il testo vero e proprio è realizzato con estrema cura e non lesina dettagli ed informazioni ed è completamente esaustivo.

In alcuni casi il testo sembra traboccare dallo spazio assegnato tanto è ricco di informazioni.

Questo è un gran merito di queste figurine che non sottovalutano minimamente l’aspetto educativo, anzi tendono ad esaltarlo.

 

7. QUALCHE CRITICA

Questa serie, come detto, risulta molto ben curata ed è quindi difficile trovare degli spunti critici di un certo rilievo che riguardino la generalità della emissione piuttosto che un dettaglio relativo alla stampa o ai testi, già trattati nei capitoli appositamente dedicati.

La disposizione delle figurine è relativamente casuale rispetto alla collocazione storico - geografica o per argomento (cascate, montagne costruzioni umane), ovvero la successione numerica non è completamente priva di sequenzialità per argomento, anche se questa struttura non è quella dominante.

Questo comporta:

  • da un lato la difficoltà a dare un senso logico, tramite la consequenzialità o temporale o per argomento, ma ha anche il vantaggio di non essere scontata e piatta;
  • d’altro canto una suddivisione per argomenti non sarebbe stata bilanciata (abbiamo visto come ci sia una certa disparità tra le grandi categorie di meraviglie trattate), né la suddivisione temporale avrebbe portato grandi miglioramenti, anche perché le meraviglie della natura non sono “databili” come quello frutto dell’ingegno umano.

Qualche critica la rivolgo invece alla scelta delle meraviglie presentate, in particolar modo alla figurina numero 92 “ponte sulla laguna” che cita come meraviglia del mondo il ponte ferroviario che porta da mentre a Venezia, un’opera di nemmeno elevata ingegneria!!!!!!!!    Ma che razza di meraviglia è??????   Puro nazionalismo, che traspare anche dalla figurina 98, la campana di rovereto, che con tutto il rispetto del mondo per la campana e per Rovereto e per il significato che essa ha come simbolo di pace, non mi pare tale, per bellezza ed importanza, da poter essere inserita tra le 100 meraviglie del mondo moderno e antico!!!!!!!!

Parimenti la “autostrada con raccordo” (fig.95) avrebbe potuto essere tranquillamente sostituita con qualche altra meraviglia non presente in questa raccolta, come il Partenone ad Atene o la Città Celeste di Pechino, tanto per dirne due di primo impatto!

Insomma, a livello scelte si poteva fare qualche cosina di meglio e di più!!!!!!!!

8. COLLEZIONABILITÀ

Anche questa serie è di 100 figurine che rappresenta lo standard minimo delle serie della Sidam (ricordo che la Ilma aveva impostato in 64 il numero delle figurine delle proprie serie).

La serie ebbe lunga permanenza nei distributori essendo una serie didattica non doveva essere aggiornata annualmente come le serie di calciatori, ed una discreta tiratura oltre che, ovviamente, una buona distribuzione.

Questo significa che la serie è ampiamente collezionabile, che non esistono figurine particolarmente difficili da reperire e che, di conseguenza ha un costo relativo per il collezionista che realizzerà una impresa non difficile nel raccogliere tutte le figurine della serie ma, pur sempre di grande soddisfazione.

L’offerta nei mercatini dedicati o su eBay è abbastanza scarsa ma sufficiente, così da permettere un collezionabilità abbastanza rapida.

Il non elevato prezzo di una singola figurina porta spesso a trovare offerte di lotti di figurine, spesso di una certa entità, il che consente di progredire nella raccolta con una certa speditezza.

Come figurina un po’ più complicata da trovare cito al numero 2 (il faro di Alessandria) che può arrivare ad una quotazione anche di 20 euro.

Per le altre figurine i numeri che vanno dal 1 al 10 esclusa la 2 di cui abbiamo già detto, la 17 la 20, la 47 e la 48, la 57, la 61 la 77, la 79, la 89, ma non è giustificato, per queste figurine un valore elevato, perché’ sono reperibili sempre e comunque!

Le figurine più comuni sono invece: la 11, la 21, la 24, la 51.

La conservazione media delle figurine è elevata, per cui sul mercato si trovano molte figurine di grado di conservazione elevato il che permette di essere abbastanza selettivi nella scelta, privilegiando sempre i pezzi meglio conservati.

Alta la percentuale di figurine con il retro riportante evidenti segni di incollatura, fatto questo dovuto alla presenza dell’album

La quotazione sul mercato di queste figurine varia, come per tutte, in base allo stato di conservazione.

Figurine di questa serie, prive di qualsiasi difetto, possono avere una valutazione che va dall’euro ai due euro-due euro e mezzo.

Discorso un po’ a parte per la numero 2, decisamente meno comune, che, ripeto, può arrivare ad una quotazione di 15-20 euro.

Per la serie completa il valore è abbastanza elevato, rispetto alla serie “Stati del mondo” e può essere quotato tra i 120 ed i 150 euro.

Se poi tutte le figurine sono perfetta aggiungendo qualche euro in più avremo fatto un acquisto su cui non dovremo più sostenere spese di miglioramento serie.

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