ELAH - GENOVA-PEGLI
SERIE
CICLO BALL BUM 1955
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. PREMESSA
È innegabile che la Elah sia stata e sia tutt'ora una ditta di rilevanza europea se non mondiale e che le sue realizzazioni abbiano sempre avuto, pur nella non continuità degli "argomenti" e dei soggetti, prescelti di volta in volta, una cura ed una realizzazione estremamente precisa, attenta e, generalmente, priva di quegli "svarioni" in cui le produzioni di figurine cadevano spesso, frutto di molta approssimazione e di altrettanta incompetenza.
In questo la Elah ricorda moltissimo la Lavazza, altra ditta che, al di fuori delle produzioni di figurine commerciali (la grande serie "formato Liebig"), era riuscita nel 1951-52 a realizzare una imponente serie di meravigliose figurine di sportivi che abbiamo, a suo tempo, definito come la "serie sportiva più importante e basilare prodotta in ambito nostrano".
Per la cura, per i materiali scelti, per il formato la Elah, con questa collezione, regge il passo della casa torinese di torrefazione.
2. ASPETTI DEL CONCORSO ED IL PROGETTO CONSEGUENTE
La raccolta è collegata alla vendita di un prodotto dolciario, le gomme da masticare denominate "ball bum" e quindi ad un concorso a punti (concorso ciclo ball bum Elah), ovviamente come ulteriore corollario alla figurina per la veicolazione ed il supporto alle vendite del prodotto dolciario.
Questo aspetto è di primaria importanza perché l'intero progetto si basa proprio sulle finalità commerciali da raggiungere e quindi ingloba ogni sua componente come parte attiva.
Sopra troviamo l'involucro esterno del distributore contenente un "dispenser" all'interno del quale c'erano 4 scatoline contenenti ciascuna 50 figurine per un complessivo di 200 figurine ovvero di 2 serie complete
Così si presentava il "dispenser" con le sue 2 serie complete, poi vedremo come doveva essere trasformato dal vewnditore.
Si intuisce dall'immagine la presenza di sue serie complete di figurine.
Quindi la figurina doveva avere in sé stessa due elementi fondamentali assemblati assieme, il suo essere una figurina appartenente ad una serie con album e, nello stesso tempo, portare un tagliando che, a sua volta dava accesso a due differenti fasi del concorso dato che conteneva una parte (destra sul fronte figurina) da ritagliare e inviare per ricevere:
- Il gioco da tavolo "il Giro d’Italia";
- L'album per la raccolta delle figurine;
- norme e cartolina per la partecipazione al concorso che aveva, come premi biciclette da corsa ed altri "vistosi" premi.
Ed una seconda parte (sinistra sul fronte figurina) da conservare e, in un secondo tempo, da incollare alla cartolina concorso che la Elah aveva, nel frattempo inviato.
Questa è la "famosa" busta che la Elah inviava a tutti coloro che volevano partecipasre al concorso.
Si noti che, sul lato "B" della cartolina si fa riferimento ai tagliandi numerati, ovvero la numerazione dei tagliandi era un "espediente" di immediata comprensione che evitava al cliente di inviare, incollati i tagliandi sbagliati.
La figurina nasce quindi con una appendice bassa che doveva essere ritagliata per permettere alla figurina l'incollaggio sull'album e per recuperare il tagliando per avere album e cartolina concorso.
Sopra le due facce del tagliando da staccare dalla figurina con la parte da conservare (e poi inviare) e la parte da inviare, invece subito, per ricevere delle importati componenti della raccolta come l'album, la cartolina per accedere al concorso ed infine un gioco da tavolo con ispirazione ciclistica.
Questo aspetto di dover ritagliare la figurina ci fa ben comprendere come tutto sia partito dal concorso e dalle sue norme ed attraverso un processo logico creativo sia giunto alla definizione degli aspetti sia dimensionali che collezionistici della serie.
L'album fu, infatti realizzato per poter contenere figurine prive del tagliandino punto, e la figurina fu conseguentemente dimensionata per essere collezionata con le dimensioni finali (con tagliando punto asportato).
La serie fu pensata e realizzata con 100 protagonisti, tutti in attività (niente vecchie glorie).
Le figurine erano tutte numerate e la disposizione sull'album fu fatta secondo una divisione per squadre secondo uno schema "una pagina - una squadra" con un numero di figurine variabile da pagina a pagina con un minimo di sei figurine (pag. 14 IGNIS e pag. 17 Torpado) sino alla pagina 6 che ha 10 figurine di cui sette appartenenti alla Atala e solamente 3 alla Lygie.
I tre ciclisti delle Lygie a livello numerico hanno i numeri 91-92 e 100 e quindi questo fatto mischia un po' le carte tra numerazione delle figurine e disposizione sull'album.
Sarebbe stato molto più semplice, mantenendo la numerazione, evitare di inserire la Lygie in una pagina con già presenti sette ciclisti inserendola invece nella pagina finale della Torpado dove c'era lo spazio per inserire i tre ciclisti Lygie.
Sicuramente la Elah ha "toppato" qualche cosa e ha un po' incasinato numeri delle figurine e disposizione sull'album.
Certamente però la distribuzione delle figurine per squadra è assolutamente positiva sotto il profilo sportivo, piuttosto che una numerazione basata sulla collocazione alfabetica dei ciclisti e permette anche all'album di avere un taglio molto più ricco di immagini, stemmi e riferimenti alla squadra che, nella figurina non ci possono essere.
Un dettaglio non secondario è la presenza del numero della figurina anche sulla parte frontale del tagliando "conservare" che però non dovrebbe avere anche un senso per il collezionista ma piuttosto una funzione di "controllo" dei tagliandi per la casa madre.
3. ASPETTI GRAFICO TIPOGRAFICI
La figurina integra misura 4,7 x 6,9, mentre la figurina privata del tagliando misura 4,7 x 6.
Il supporto cartonato è medio per grammatura e di qualità elevatissima, molto tosto malgrado non pesante e con un elevato grado flessibilità, mentre la mescola si intuisce dal retro è chiara e senza impurità.
Nella zona dedicata al taglio la Elah non mise una linea tratteggiata per guidare il taglio ma addirittura una molto più costosa fustellatura per favorire il distacco a mano del tagliandino senza dover ricorrere alle forbici o a taglierini, all'epoca, tra le altre cose, non certo di facile reperibilità in commercio.
Tuttavia immagino che un collezionista serio abbia tagliato con molta attenzione la figurina, seguendo la dima della fustellatura, ma evitando anche di torcere o strappare la figurina a mano.
La stampa è di ottima qualità ed ha anche una sua particolarità dato che l'immagine risultante non è matta, nemmeno lucida, ma è come "porosa" in modo che appaia lucida, pur non essendolo, e matta, pur sembrando lucida.
Se dovessi descrivere l'effetto della luce sulla superficie della figurina direi che l'effetto è, appunto "poroso".
Quasi sicuramente a raggiungimento di questo aspetto molto inusuale non dovrebbe aver influito il tempo trascorso (sono figurine di 67 anni fa) dato che la serie di immagini in gallery è di figurine assolutamente intonse e tirate fuori dal loro contenitore ancora sigillato solo qualche mese fa, e l'effetto "poroso" c'è tutto.
Il retro è stampato con una unica inchiostratura nera.
4. I SOGGETTI
La serie si compone di 100 figurine.
L'album e la numerazione (salvo l'eccezione già citata seguono un frazionamento secondo le squadre principali delle competizioni sportive del 1955 che riassumiamo considerando il numero di figurine assegnate a ciascuna delle 14 squadre del lotto delle 100 figurine della raccolta:
- 9 ciclisti - Carpano
- 8 ciclisti - Arbos-Fit - Bianchi - Bottecchia - Nivea Fuchs - ICEP Girardengo - Leo Chlorodont -;
- 7 ciclisti - Atala - Frejus - Faema - Legnano
- 6 ciclisti - Ignis - Torpado
- 3 ciclisti Lygie;
I ciclisti presenti che, ribadiamo, sono tutti ciclisti in attività all'epoca, sono per la maggior parte italiani ben 87 e solamente 17 sono stranieri di cui:
- 9 belgi;
- 5 svizzeri;
- 3 lussemburghesi.
Mancano completamente atleti francesi, tedeschi, spagnoli e olandesi, solo per citare le "scuole" assenti, ma imputiamo tale mancanza alla non presenza di squadre di tali nazionalità o in cui erano compresi atleti di questi paesi.
5. IL RETRO ED I TESTI
Sorvoliamo sulla parte del retro dedicata al tagliandino, di cui si è ampiamente detto e sulle inchiostrature nere, anche queste già oggetto di trattazione per concentrarci sui testi scritti.
Manca, in questi testi, la firma dell'estensore (ricordiamo che la Lavazza assegnò l'incarico di redigere i testi delle 500 figurine della sua serie a Bruno Slavitz che allora era il giornalista sportivo più letto in Italia e la cui firma compare tra parentesi su tutte le figurine della serie).
Certamente l'estensore di questi testi, ancorché anonimo era certamente un grande intenditore di ciclismo, sicuramente un giornalista ma non possiamo risalire ad un nome.
I testi, realizzati in forma discorsiva e non a mo' di scheda tecnica, sono un bel capolavoro di stringatezza pur mantenendo una modalità discorsiva, come un racconto di gesta passate o future.
Non mancano date e riferimenti specifici a particolari traguardi conquistati dal protagonista.
Normalmente i testi si dipanano su un massimo di 16-17 righe più numero cognome e nome dell'atleta posti in bell'evidenza.
In alto la scritta Elah a sinistra e la rondine sul sole che tramonta a destra con al centro la scritta "la casa delle caramelle" in corsivo minuscolo
6. LA DISTRIBUZIONE
La distribuzione al pubblico di queste figurine è decisamente particolare ma non ha misteri troppo imperscrutabili anche alla data odierna.
Queste figurine erano legate all'acquisto di una confezione di gomme ball bum della Elah che erano vendute dai giornalai, nei bar, nelle gelaterie ecc.
Le figurine non erano all'interno della confezione del dolciume ma erano all'esterno in un contenitore distributore (cartonato, semplicissimo - vedi immagini) gestito dal venditore che faceva scegliere al cliente la figurina da prendere direttamente dal distributore.
Insomma non c'era un dispenser vero e proprio ma la figurina andava "pescata" all'interno di un minuscolo distributore (vedi l'immagine per capire bene).
Per certi versi anche le figurine della Elah 007 Goldfinger (qui siamo circa dieci anni dopo, nel 1965) che avevano un dispenser in plastica, in realtà venivano "pescate" perché il dispenser della Elah era più un espositore che un dispenser vero e proprio (vedi la presentazione del dispenser di 007 Elah sull'apposita parte del sito dedicata ai dispenser).
Ecco il "dispenser predisposto dal venditore con le figurine mescolate e rovesciate in modo che non siano distinguibili dal cliente.
Come si nota il cliente aveva comunque la possibilità di scegliere su 4 figurine che aveva in "vista".
A destra si nota il dettaglio dell'aletta posteriore del "dispenser" che, così poteva avere la giusta inclinazione.
Nel "distributore" del 1955 le figurine che erano stipate in 4 scatoline con una ampia "scollatura superiore a "u" ed erano visibili dal lato frontale, venivano estratte tutte dalla piccola scatolina a cura del venditore, mescolate adeguatamente (ricordo che le scatoline erano 4 per distributore e ciascuna conteneva 50 figurine diverse ordinate da 1 a 50 e da 51 a 100 per un totale di due serie complete pari a 200 figurine) e riposte nelle 4 scatoline a faccia in giù e con il retro posto sul fronte in modo tale che al cliente fosse praticamente impossibile riconoscere la figurina che stava pescando (vedi le immagini che sono molto esaustive).
Ecco due delle 4 scatoline estratte dal "dispenser" per la miscelazione delle figurine, pronte ad essere reinserite . Si noti che, rispetto alla scatolina inviata dalla Elah ad essere visibili, qui sono esclusivamente visibili solo i retri delle figurine.
Essendo stato io stesso un "corruttore" in erba di giornalai e baristi con le figurine Sidam ed E.D.I. (ricordo che rinunciavo alla gomma per potermi scegliere il pezzo che mi mancava nel retrobottega) posso immaginare quali pressioni dovettero subire i venditori dai ragazzini desiderosi di una figurina piuttosto che di un'altra, per cui ….
7. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Queste figurine sappiamo che potevano essere private, senza commettere un atto di gratuita barbarie, del cedolino di fondo.
Per tale ragione a quasi 70 anni dalla loro uscita, sul mercato possiamo ritrovare figurine complete e figurine prive di talloncino.
Ovviamente se dovessimo collezionarle senza album si dovrebbe preferire il raccoglierle intere, mentre se avessimo un album da completare ci servirebbero figurine senza il tagliandino.
Ovviamente la figurina ancora integra ha un valore superiore a quelle mancante di una parte, ancorché accessoria.
A livello commerciale la figurina integra può arrivare a valere attorno ai 12-10 euro a pezzo mentre la incompleta ho visto che su eBay sono offerte a 5 euro.
Buona collezione!!!!!