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ELAH – GENOVA PEGLI

SERIE

AGENTE 007

“ MISSIONE GOLDFINGER “
IN BIANCO E NERO

FIGURINE

PRESENTAZIONE

                14 EDIZ 1 GOLD F                  14 EDIZ 3 GOLD F

A sinistra la figurina #14 della prima e seconda edizione, mentre a destra la #14 della terza edizione.
E'  evidente che, malgrado il fotogramma sia rigorosamente il medesimo, la figurina della terza edizione risulti de zoommata e speculare: due variazioni in una sola figurina...
 

1. ELEMENTI BASE

Dopo “Licenza di uccidere” (1962) e “Dalla Russia con amore” (1963), nel 1964 esce nelle sale italiane il terzo film della serie di James Bond, il famoso agente 007 del servizio segreto britannico, nato dalla penna del romanziere Jean Fleming ed interpretato più che magistralmente, nei film iniziali della lunga saga dall’attore scozzese Sean Connery.

Il successo è planetario ed il personaggio Bond diviene un modello per ragazzi e adulti di sesso maschile mentre è adorato dalle ragazze.

Specie in “Missione Goldfinger” la componente erotica del film è fortissima grazie alle immagini (peraltro oggi quasi pudiche) del corpo nudo della attrice inglese Shirley Eaton nei panni della Bond girl Jill Masterson che finisce uccisa perché il suo corpo nudo viene dipinto di una vernice color oro che impedisce alla pella la traspirazione.
Bond la ritroverà sul suo letto, dove l’aveva momentaneamente lasciata splendidamente scintillante ma morta!

Questo aspetto erotico, tra l’altro sottolineato fortemente più nei titoli di testa che nelle scene vere e proprie del film è uno dei due aspetti per cui il film divenne famoso e colpì l’opinione pubblica.

L’altro aspetto fu la colonna sonora, ed in modo particolare il brano “Goldfinger”, interpretato magistralmente dalla cantante gallese Shirley Bassey, un best seller universale conosciuto anche dai ragazzini di oggi, con quelle 4 note del ritornello, famose quasi quanto le 4 note della 5 sinfonia di Beethoven che oggi si risentono in ogni film della serie di James Bond.

Un fenomeno come quello di James Bond, così amato e seguito dal pubblico senza distinzione di età e di sesso non poteva non essere preso in considerazione, a livello promozionale, da qualche grande ditta di prodotti in distribuzione.

La più rapida a vedere in 007 un importante veicolo per le proprie vendite fu la Elah che produsse le figurine dei primi quattro film della saga “bondiana”, pur in una maniera abbastanza confusa e priva di chiarezza.

 

2. LA SAGA BONDIANA E LA PRODUZIONE DELLA ELAH

Allo stato attuale della ricerca, risulta palese e definitivo che la Elah abbia emesso figurine sia per il primo film della saga “Licenza di uccidere”, sia per il secondo film “Dalla Russia con amore” passando poi ad una piccolissima serie di sole 4 figurine dedicata a “l’auto di James Bond”, solo parzialmente legata al film “Goldfinger” di cui produsse due serie, una in bianco e nero ed una a colori e, infine, la saga bondiana delle figurine della Elah si concluse con “Thunderball – operazione tuono” nel 1965.

Questi quattro film uscirono nell’arco di soli quattro anni (dal 1962 al 1965) mentre le produzioni Elah furono decisamente più concentrate nel tempo questo in ragione del fatto che la Elah iniziò a produrre le figurine di 007 sin dai primi mesi del 1964 con le due mini serie di 7 figurine ciascuna, dedicate una a “Licenza di uccidere” e l’altra a “Dalla Russia con amore”, utilizzate come “apripista” all’entrata in campo della serie “Missione Goldfinger” che seguì di li a poco.

Ad anticipare l’uscita delle figurine di “Goldfinger” la già citata miniserie “l’Auto di  James Bond” che ha una sua autonomia rispetto alle figurine del film in quanto gode di una propria numerazione autonoma dall’1 a 4.

La serie dedicata a “Missione Goldfinger”, edita nella seconda metà del 1964 fu caratterizzata da un numero di figurine abbastanza ridotto (70 figurine) e dall’essere realizzata in bianco e nero, mentre il film era assolutamente a colori.

Alla serie in bianco e nero seguì senza soluzione di continuità anche la serie di pari titolo ma in una bella versione a colori con album di ben 105 figurine (109 considerate 4 varianti ufficiali, almeno sino ad ora -  fine 2023).

Per completare la panoramica ricordiamo che la Elah produsse nel 1965 anche la serie di figurine a colori e con album: ”Thunderball – operazione tuono” che trova alla fine una sua stabilità progettuale nel formato a colori senza particolari code o problematiche.

 

3. IL PROGETTO

Gli aspetti estetici e tipografici, delle quattro serie in bianco e nero (compresa la miniserie dedicata all’”Auto”), infatti, lasciano pochi dubbi sulla quasi assoluta contemporaneità di tali “uscite” ed anche la logica commerciale lo lascia intendere, visto che il dispenser della Elah (presentato in altra parte del sito) è dedicato genericamente ad “agente 007” e non specificatamente ad un solo singolo film.

Concettualmente anche le 4 figurine dell’Auto di James Bond apparterrebbero alla serie Goldfinger B/N, ma la scelta fatta da Elah, che oggi sembra inspiegabile trova facile spiegazione nella volontà di “lanciare” la serie che tutti aspettavano con una delle più succose argomentazioni quale era certamente la super accessoriata Aston Martin di 007.

Vedremo in seguito come questa mini serie fu inserita in maniera isolata all’inizio dell’album a colori dedicato al film “missione Goldfinger.

Per quanto riguarda la serie in presentazione, il progetto assegnato dalla Elah ai tecnici realizzatori si basava sui seguenti elementi di base:

  • Descrivere il film in 70 fotogrammi:
  • Figurine in bianco e nero, cartonate e numerate;
  • Figurine dotate di testo descrittivo;
  • Serie priva di album.

Intanto, per ridurre le immagini, essendo la serie dedicata ai ragazzi furono tagliate in maniera “draconiana” tutte le scene a sfondo erotico e questo comportò un notevole taglio a beneficio di quanti furono chiamati al lavoro di sintesi.

Questo dettaglio si ripeterà anche per la versione a colori, dove l’aspetto erotico sarebbe maggiormente emerso a causa delle immagini certamente più facilmente “leggibili”, visto il colore, rispetto a quelle a volte un po’ “oscure” in bianco e nero.

Inoltre si cercò, anche a discapito di bruschi salti di trama, di privilegiare alcune scene d’azione particolarmente famose e rimaste nell’immaginario collettivo, quali la lotta tra Bond ed il servitore coreano di Mr. Goldfinger, quell’ Oddjob divenuto famoso per la sua bombetta “truccata”!

È comunque evidente che racchiudere un film in 70 fotogrammi era una scommessa persa in partenza e tale, appunto fu!

4. ASPETTI GRAFICI

Le figurine della saga di James Bond, sono figurine di medie dimensioni, diremmo quasi piccole, per essere delle vere cartonate da dispenser, come in realtà erano, anche se il dispenser Elah era più finto che vero.

Le figurine misuravano, difatti, 5,7 x 8,9 cm, risultando di un formato più piccolo sia delle grandi tipo Sidam sia delle “piccole” Record”.

Il supporto cartaceo è di un pregevole cartoncino di media grammatura, visto che la figurina pesa 1.88 gr contro gli 1,79 gr di una record e di 2.14 gr di una Sidam.

Considerando il rapporto superficie peso otteniamo questa piccola tabella comparativa:

Casa editrice

Superficie fig.

Peso figurina

Rapp. Sup/peso

Sidam

61,75 cmq

2,14

28,85

Record

56,32 cmq

1,79

31, 46

Elah

50,73 cmq

1.88

26,98


Dalla quale ricaviamo che le figurine Elah erano decisamente quelle dotate di un supporto risultante più consistente, almeno al peso, di un po’ tutte le cartonate degli anni ’60.

La mescola delle figurine risulta essere stata di due tipologie di colore, un giallino paglierino chiaro ed un bel grigio perla, ma di qualità assolutamente identica.

L’impostazione grafica del fronte si presenta super classica con figurine rettangolari e bordo bianco abbastanza accentuato.

Certamente le figurine furono realizzate per conto della Elah, ma non sappiamo se nel Regno Unito (tesi per me non praticabile) oppure in Italia sotto la supervisione di Elah e della DEAR film (la tesi più probabile).

Questo non è un dettaglio e vedremo come proprio alcune problematiche sorte in seguito alla iniziale messa in circolazione delle figurine rischiò di bloccarne la diffusione.

La serie era una diretta emanazione della produzione e quindi era inserita in un ambito di diffusione planetario che il successo del film e di tutte le iniziative collaterali, ad esso associate, aveva ulteriormente innalzato e reso estremamente delicato.

5. LE PROBLEMATICHE LEGALI

La Società proprietaria dei diritti era la inglese “EON production limited” che era la casa di produzione fondata da Albert Broccoli e da Harry Salzmann che deteneva tutti i diritti di immagine sui libri di Fleming.

Molto probabilmente la Elah chiuse l’acquisizione dei diritti su questa serie con la “United Artists corporation” (questa era la compagnia di produzione e distribuzione americana, fondata, tra gli altri da Charly Chaplin, che all’epoca però non faceva ancora riferimento al gruppo della Metro Goldwin Mayer, che acquisì la “United “ solo nel 1981), magari con l’intercessione interessata della “DEAR Film” che era la società italiana di distribuzione cinematografica di proprietà, all’epoca, di Angelo Rizzoli.

Sul retro delle figurine, difatti troviamo sia il logo della “DEAR” sia il logo della “U.A”.

Una riga scritta in inchiostro rosso a piè di figurina del retro recita: “ELAH Genova Pegli unica concessionaria per l’Italia”.

Troviamo quindi, sul retro delle figurine rappresentati, addirittura con i loro “loghi” 3 dei quattro protagonisti di questo contratto, ne manca uno, il più importante, quello della società che deteneva i diritti di immagine del romanzo, in pratica il vero proprietario del vapore!

Attenzione, certamente la “U.A. corporation” era autorizzata a chiudere il contratto, ma la realizzazione del manufatto, la figurina conteneva tre marchi ma non citava il più importante.

Certamente la “EON production ltd” contestò la cosa ed impose alla Elah di inserire un richiamo molto esplicito alla ”EON” pena la decadenza del contratto e le solite richieste di danni ecc. ecc.

Che si trattò di una dimenticanza o di un mezzo sgarbo, non lo sapremo mai, sta di fatto che la Elah provvide in maniera abbastanza rapida a correggere la dimenticanza.

Per evitare di dover gettare al macero centinaia di migliaia di figurine lavorate e pronte alla distribuzione, la Elah provvide a sovrastampare in inchiostro nero e caratteri in stampatello di corpo maggiore rispetto a quello utilizzato per realizzare la scritta rossa la frase “SU LICENZA DELLA EON PRODUCTION LIMITD”.

Di fatto questa problematica legale comportò che le figurine stampate e distribuite in prima battuta, prive della sovrastampa in neretto, restarono come esemplari unici (si fa per dire, stiamo parlando di migliaia di pezzi), dove il termine “unici “significa “di unica realizzazione”, ovvero che non furono più realizzati in quella maniera.

I tantissimi pezzi ancora in magazzino e parecchi di cui era già ordinata la stampa, furono tutti dotati di sovrastampa in inchiostro nero.

Le figurine delle serie 007 sino ad allora prodotte (Licenza, Dalla Russia, auto di bond e Goldfinger) ebbero quindi due momenti editoriali con due tipologie di retro differenti e ben riconoscibili.

In realtà non si tratta di due edizioni differenti ma di una unica edizione con due retro diversi per un dettaglio, non piccolo ma sempre un dettaglio che fu inserito a distribuzione cominciata da un bel po’!.

A complicare le cose ci si mise una serie di errori che furono commessi in sede di ristampa delle figurine successive.

Vediamo la genesi di questa nuova problematica.

La Elah, che dava via queste figurine come fossero “bruscolini” ad un certo punto decise di dare alle stampe una poderosa quantità di figurine, anche per correggere l’errore “EON” che sino ad allora era stato “tamponato” alla bene e meglio che suonava nelle belle figurine della serie come un qualche cosa di posticcio.

Non sappiamo però per quale ragione la “ristampa” programmata con la correzione dell’errore “EON” secondo modalità grafiche accettabili, fu estesa anche al fronte delle figurine.

Azzardiamo dicendo che le lastre originali si erano consumate, rovinate, abrase?

Azzardiamo a pensarlo, ma che altra ragione può esserci per rifare il fronte delle 70 figurine di Goldfinger, delle 14 dei primi due film e delle 4 dell’auto di bond?

Le figurine ci dicono questo, senza ombra di smentita e non ce lo dicono con il retro, ce lo dicono soprattutto con il fronte.

Che cosa è successo?

La ditta incaricata di realizzare le nuove stampe che dovevano essere identiche a quelle precedenti le realizzò ma non tenne in gran considerazione le realizzazioni pregresse né tentò minimamente di uniformare il nuovo al vecchio.

Nelle figurine di questa ultima ristampa, tutte identificate dal nuovo retro con due righe di scritte rosse piccole dato che il testo aggiuntivo voluto dalla “EON” fu scritto con gli stessi caratteri rossi della prima serie, comparvero molte figurine “de zoommate” ovvero con la stessa immagine ma allontanata così che le immagini fossero più distanti, diverse figurine speculari ovvero con il negativo fotografico messo al rovescio e impresso sulla lastra in maniera speculare, ed anche alcune figurine totalmente nuove ed inedite.

Un gran bel casino!

Questa problematica che si ferma alla serie Goldfinger B/N ha, di fatto, generato tre differenti categorie di serie per ciascuna della 4 raccolte 007 bianco e nero:

  • Prima edizione – una scritta rossa unica – cartoncino grigio – le più rare;

  • Seconda edizione – scritta rossa e sovrascritta EON nera – cartoncino paglierino talvolta anche grigio – meno rare di quelle della prima edizione;

  • Terza edizione – scritta rossa su due righe – cartoncino paglierino, grossa presenza di modifiche o varianti alle immagini.

Una notazione deve essere fatta considerando la serie Elah calciatori 1955-56.
Anche quella serie ebbe una ristampa molto particolare con moltissime figurine variate, molte figurine speculari, cambio di dettagli, cambio di organico: un vero e proprio disastro che generò non una ristampa ma una vera seconda edizione!
Evidentemente alla Elah erano specialisti nel creare casini….

6. REALIZZAZIONE TIPOGRAFICA E I TESTI

Riguardo alla paventata realizzazione oltremanica di queste figurine, mantengo moltissimi dubbi in ragione del fatto che queste furono realizzate con uno stile non proprio anglosassone, ed erano dotate di testi in ottimo italiano e senza errori di grammatica, drammaticamente presenti in un po’ tutte le realizzazioni curate all’estero.

Purtroppo, tra le tante indicazioni presenti, manca proprio quella della tipografia, che avrebbe potuto darci una mano a svelare questo aspetto relativo alla produzione.

Simpatico l’uso dell’inchiostro rosso solo per le sigle delle società compartecipanti al progetto, in aggiunta alla pistola di bond ed al doppio cerchietto rosso al cui interno era riportato il numero della figurina.

Riguardo alla qualità delle immagini, diciamo che queste non brillano affatto, si sarebbe potuto fare decisamente meglio!

Non è assolutamente responsabilità del bianco e nero se le figurine risultano essere ammassate e qualche volta poco intellegibili.

Col bianco e nero si possono ottenere grandissimi risultati in termini di qualità grafica e di massima nitidezza d’immagine, ma certo questo non è proprio il caso in quanto le figurine non sono, sotto il profilo della stampa e della grafica dei capolavori.

Interessante notare che alcune figurine sono a sviluppo verticale mentre la maggioranza è a sviluppo orizzontale.

Nella serie Goldfinger a colori, invece, le figurine saranno tutte a sviluppo orizzontale anche perché orientamenti differenti avrebbero portato “scompiglio” all’interno dell’album apposito.

Questo dettaglio testimonia come la serie Goldfinger B/N fosse priva di album.

7. I SOGGETTI

Il lavoro di coloro che hanno dovuto scegliere i 70 fotogrammi non è stato certamente facile, tuttavia non è privo di errori ed omissioni, a parte quelle dovute a ragioni di opportunità (scene di eros che oggi si vedono nella pubblicità dei prodotti per bambini ma che all’epoca erano assolutamente inadatte ad un pubblico di giovani e giovanissimi desueti a vedere scene che non fossero super castigate).

Difatti, la serie, già compressa in soli 70 fotogrammi, si apre con le prime 5 figurine dedicate alla scena iniziale del film che però fa riferimento ad una “missione” in fase finale che non ha nulla a che vedere con la trama del film ma ne costituisce un ampio preambolo.

Queste figurine potevano essere assolutamente evitate per lasciare maggiore spazio a quelle più propriamente legate alla trama del film.

Chi non conosce il film non riesce, difatti, a legare queste prime cinque figurine con il resto della storia.

A dimostrazione di ciò, la serie a colori, pur disponendo di 105 figurine contro le 70 della serie in bianco e nero, non dedica nemmeno una figurina al preambolo entrando già dalla prima figurina, direttamente nella trama del film.

Per il resto le figurine raccontano, in un modo un troppo a “scatti”, la storia del film, ma non mi sento di alzare il tiro su questo aspetto oltre quanto ho già espresso nelle righe precedenti.

In quasi tutte le figurine l’elemento cardine è James Bond, visto che compare in 45 delle 70 figurine, seguito a ruota da Oddjob.

La serie di figurine dedicata al mitico scontro finale tra Bond ed Oddjob è di ben 15 figurine, una enormità rispetto al racconto della trama.

Complessivamente quindi recuperando le 5 figurine iniziali e risparmiando altre 5 figurine dalla scena dello scontro Bond-Oddjob, si sarebbero avute a disposizione 10 fotogrammi da “spendere” meglio nel racconto della trama del film.

 

8. IL RETRO ED I TESTI

Il retro, di cui abbiamo già abbondantemente detto a proposito dei logos contenuti, è però ricco di testi.

Questi, ovviamente, aiutano a comprendere la trama del film e fungono da agente collante tra le varie immagini riportate sulle figurine.

Niente di trascendentale o di particolare, se non il perfetto italiano, privo di sbavature, certamente scritti da personale di madre lingua e non affidati a traduttori o amanuensi di strada.

 

9. DA ALCUNE FIGURINE PARTICOLARI ALLE TRE EDIZIONI

Abbiamo visto che la serie si compone canonicamente di 70 figurine.

Tuttavia, l’osservazione attenta di queste ha portato alla scoperta di alcune particolarità che si estrinsecano nella esistenza di alcune figurine “particolari”, appunto.

Queste particolarità sono di tre tipi:

  • Figurine differenti;
  • Figurine ripetute/sbagliate;
  • Figurine rovesciate.

Andiamo nel dettaglio e vediamo meglio.

Figurina numero 1 – esistono due figurine numero uno, identica numerazione ed identico testo, ma completamente differenti le due immagini.
Figurina numero 3 – esistono due figurine numero 3 differenti con identica numerazione ma il testo di una delle due è il testo della figurina 2 e l’immagine anche è quella della figurina 2.
Potremmo dire che la figurina 3 bis è una figurina numero 2 riportante però il numero 3

Figurine numero 14 – 17 – 24 – 25 – 38 – 45 – tutte queste figurine hanno altrettante figurine pari numero che risultano speculari, ovvero dove James Bond è a destra e l’auto a sinistra, esiste una identica figurina con Bond a sinistra e l’auto a destra, sono state stampate rovesciando il negativo.

Figurine 18 – 19 – esistono due coppie di 18 e 19 molto simili e con testo identico ma con numeri differenziati e con immagini differenti anche se di poco.            Poiche’ l’errore non ci permette di stabilire quale sia la 18 e quale la 19, visto che il testo è identico e quindi non ci aiuta, nella gallery delle immagini le troviamo inserite tutte e quattro.

In definitiva abbiamo 10 figurine particolari (la sensazione è che ce ne siano ancora diverse da scoprire) per cui complessivamente alle 70 di base ed alle 4 dell’auto di James bond, aggiungendo queste 10 “speciali” la serie completa si compone di 84 figurine complessive.

L’osservazione di queste figurine ha evidenziato come tutte le varianti siano praticamente concentrate nella figurine della terza edizione, di cui abbiamo ampiamente parlato sopra.

10. ASPETTI COLLEZIONISTICI

Se l’agente 007 ha rappresentato, cinematograficamente parlando, un discorso oramai lungo 60 anni (dal ’62 al 2022) il fenomeno, almeno a, livello figurine si è fermato quasi subito, diciamo nel giro dei primi quattro anni.

Tuttavia le figurine di Bond, che non sono state solo presenti nelle cartonate della Elah, costituiscono un contributo alla fama dell’agente “con licenza di uccidere” molto radicato nell’animo dei ragazzi di allora.

La serie fu diffusissima ed ebbe un buon successo complessivo, tanto è vero che seguirono poi le due serie a colori, di cui, soprattutto quella ripetuta di Goldfinger a colori testimonia della bontà dell’iniziativa commerciale destinata a trainare il prodotto dolciario della Elah.

A livello collezionistico la disponibilità delle figurine Goldfinger in b/n è certamente maggiore di quella delle colorate di entrambe le altre serie, questo forse per una produzione iniziale maggiormente tarata, o meglio tarata su teoria e non su riscontri oggettivi di mercato, come furono, sicuramente le tirature delle altre due serie, ma anche perché non essendoci l’album molte figurine delle colorate non si trovano più in circolazione perché inserite in album più o meno completi.

Commercialmente le figurine di 007 missione Goldfinger in bianco e nero possono avere una valutazione che va dai 3 ai 5 euro, mai oltre e, tendenzialmente sono sui valori bassi della scala piuttosto che su quelli alti.

Come in tutte le figurine l’acquisto in stock più o meno numerosi comporta un abbassamento dei costi di acquisto, ma anche un surplus di figurine doppie poi da smaltire.

Non mi risulta ci siano figurine “introvabili”, e la raccolta è completabile in tempi non biblici ed una spesa non devastante, il che visti i tempi, non è disprezzabile.

Altro discorso è invece andare alla caccia di queste figurine in base alla tipologia di retro, una scommessa persa!

Buona collezione

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