SOCIETA' ITALIANA DISTRIBUZIONI AUTO MATICHE
S.I.D.A.M. - TORINO
LA STORIA
La S.I.D.A.M. S.r.l. di Torino nasce con numero di repertorio economico amministrativo 296527 il 17 aprile 1959 con sede a Torino in via Beaulard, 25 ed ha come oggetto sociale: produzione e commercio di apparecchi distributori di merci, la produzione di figurine ed il commercio di chewing-gum, la produzione ed il commercio di apparecchi meccanici ed elettrici da gioco e da divertimento per pubblici esercizi e prodotti similari.
La S.I.D.A.M., la scrivo puntata, così come compare sugli atti della camera di commercio di Torino, è un acrostico che significa esattamente Società Italiana Distribuzione Auto Matica.
Come in tutte le cose del mondo, niente nasce dal nulla, niente si costruisce senza fondamenta e la S.I.D.A.M (che da ora in poi chiameremo sempre nella versione semplificata di Sidam) non può, rispettando tale legge universale, non nascere dall’esperienza precostituita a Torino presso una ditta specializzata soprattutto nella produzione di apparecchi meccanici ed elettrici da gioco e da divertimento per pubblici esercizi e prodotti similari, come testualmente recita lo stesso oggetto sociale delle Sidam.
Perché’ mi soffermo su questo aspetto?
Diverso tempo fa, lavorando a questo sito, deciso a scoprire le origini delle figurine cartonate in Italia, ho avuto una interessante conversazione telefonica con il sig. Alessandro Garroni, 42enne proprietario della Ditta “Ilma etichette s.r.l”., figlio dell’ingegner Alberto Garroni, di origine triestina, fondatore della ILMA di Torino che, nel 1960, produsse tre serie di figurine cartonate.
Nel corso del colloquio, il Sig. Alessandro, ripescando nella lontana memoria famigliare mi disse due cose, all’apparenza di scarso significato e che allora non compresi esattamente, ma che oggi, alla luce di nuove scoperte che ho fatto, hanno invece una importanza fondamentale.
Queste due cose erano:
“ricordo che mio padre mi disse di aver lavorato, prima di fondare la nostra azienda, come ingegnere in una società che produceva macchinari elettrici, flipper e altri giochi “;
“ricordo che sul retro della tipografia di via chiesa della salute, 109, attorno agli anni ’80, quando io e mio fratello eravamo ancora bambini, c’erano depositate un sacco di casse contenenti figurine, tanto è vero che diversi bambini me le chiedevano”.
Questi due ricordi sono, secondo me la base per la ricostruzione di come nacque, in Italia, il fenomeno delle figurine cartonate.
Posso sbagliarmi, ma secondo me le cose andarono nel modo che descriverò di seguito.
Nel 1958 in Italia sbarca la società inglese Master Vending di Londra, che in Inghilterra da qualche anno con distributori automatici e binomio figurine chewing-gum sta ottenendo un grande successo presso i ragazzi e che fonda a Roma in Via Po’, una consociata italiana, per invadere il mercato italiano con i suoi prodotti.
A Torino, questa operazione viene osservata da persone (con capacità di ingegneri meccanici ed elettronici), che sono nel campo della distribuzione automatica e dell’elettromeccanica che, quasi per gioco progettano un distributore per figurine.
Sono convinti che le loro conoscenze nel campo, la semplicità del distributore che hanno progettato, privo di tecnologie particolari, perché assolutamente meccanico (come vedremo nella parte dedicata ai dispenser), il conseguente basso costo di produzione, possano permettere loro di contrattaccare la proposta inglese e di conquistare il mercato che si preannuncia ricco e fertile.
Lasciano la Ditta originaria e fondano la Sidam nell’aprile del 59, con un bel finanziamento bancario (erano gli anni in cui il danaro costava poco e l’inventiva e l’imprenditoria privata erano ben sovvenzionate, prologo all’oramai prossimo boom economico degli anni ‘60), iniziano a costruire i distributori pronti ad invadere l’Italia (erano bicolore giallo-blu, con scritta sidam-torino) e preparano la serie del calcio italiano del 59-60, col campionato che inizierà alla fine di agosto.
Non ho prove che l’ingegner Garroni sia stato tra questi uomini, ma ne sono intimamente convinto, anche perché la ILMA si costituisce con atto del maggio del 1960, quando già la Sidam produce la sua serie di cartonate dedicate al calcio italiano.
Garroni fonda la Ilma, come tipografia, probabilmente per stampare le figurine Sidam, oltre a etichette e nastri adesivi e edita anche le tre serie di cartonate che conosciamo, tutte nel 1960.
Quando si rende conto che fare l’editore distributore in proprio, sfidando in questo la Sidam, per la quale comunque lavora e di cui forse è anche Socio Fondatore è cosa troppo grande per lui, decide di non produrre più in proprio e di continuare a stampare per la Sidam.
Ancor più valida ed attendibile sarebbe la versione dei fatti che vedrebbe la ilma entrare nel campo della editoria e distribuzione di cartonate, non in concorrenza con la Sidam a cui era legata per i motivi sopra esposti, ma in seguito alla necessità della stessa Sidam di differenziare graficamente e nominalmente l’offerta al pubblico, sino al momento in cui tale necessità venne meno.
Quindi ilma come tipografia delle Sidam e come editore di appoggio alla Sidam.
Nell’uno e nell’altro caso, questa situazione venutasi a creare, molto probabilmente salva la Ilma e la mantiene ancora viva ai nostri giorni, unica tra le tante società che si sono succedute nel mondo delle cartonate in poco meno di un decennio dal 59 al 67.
La Sidam invece nasce come speranza di giovani tecnici ed imprenditori, per vincere la concorrenza inglese e conquistare il mercato italiano.
Le idee ci sono, i fondi pure, il progetto è vincente, il prodotto è ottimo e la Sidam entra nel mercato per vincere e vince!
La Sidam avrà vita breve, produrrà l’ultima serie nel 1962 e poi si dissolverà come neve al sole.
Vita breve ma intensissima.
La Sidam produrrà nell’ordine temporale:
- 1959 – il calcio italiano – 300 figurine con album;
- 1959 – gli stati del mondo – 100 figurine con album;
- 1960 – il ciclismo – 100 figurine con album.
- 1960 – aerei d’oggi – 100 figurine con album;
- 1960 - le armi- 100 figurine con album;
- 1960 – il calcio italiano – 171 figurine;
- 1961 – auto international parade – 117 figurine con album;
- 1961 – meraviglie del mondo – 100 figurine con album;
- 1961 – il calcio italiano – 204 figurine;
In tutto 9 raccolte di cui 7 con album, 1.292 figurine ed un numero imprecisato di dispenser!
Uno sforzo industriale e creativo che non ha pari nel mondo delle figurine.
La Sidam in breve diviene leader del settore in Italia e costringerà la Master Vending con le sue Cardmaster (che, detto tra noi erano delle figurine di una bellezza spettacolare) alla ritirata frettolosa dall’Italia (di lì a poco chiuderà anche in madre patria).
Non contenta la Sidam fonda la so.di.ma. (acrostico francese che sta per società distribuito machine automatiche) una consociata francese con sede a Grenoble (sede improbabile se non fosse collegata ad una società di Torino) in piena Savoia a soli 236 chilometri dal capoluogo piemontese che produrrà, tra le altre la serie “il ciclismo” della Sidam ed – udite udite – la serie “le Automobiles anciennes” editata nel 1960 dalla Ilma e “chi sa come” (vedasi il discorso di qualche riga sopra) finita nelle mani della consociata francese della Sidam.
La Sidam è macchina da soldi, eppure sparisce, anche lei, sciolta come neve al sole, nel corso del primo semestre del 1962.
Non sparisce perché fallita, assolutamente no, è una società floridissima ed in piena produzione ed espansione e la sua ultima serie prodotta, “il ciclismo” pur con una grafica legata alle prime produzioni piuttosto che alle ultime, fa grandissimo successo tra i ragazzi ed anche oggi è tra le più ricercate.
Dagli atti della camera di commercio di Torino la ditta risulta in liquidazione volontaria con atto del 16 aprile 1985 quando era oramai inattiva da anni.
Perché la Sidam sparisce? Perché non editerà più?
La risposta non è semplice ma può avere una spiegazione nella logica delle Società dedite alla distribuzione con dispenser che si succederanno, tutte per due tre anni al massimo, rinascendo però miracolosamente, come l’araba fenice dalle proprie ceneri, seppur cambiando nome.
Difatti alla Sidam succede la Taver Matic che dopo una sola stagione e mezza lascerà in favore della Stef che, a sua volta, dopo due stagioni, mollerà in favore, di nuovo della Taver Matic, da cui aveva ereditato, e quest’ultima sparirà dopo due anni, nel 1967, come tutte le altre, sciolta come neve al sole!
Ma stessa sorte capiterà alla E.D.I. di Milano che dopo tre serie spettacolari scompare nel nulla!
Qual ’è la malattia?
Qual’è il virus che affligge tutte le società che producono e distribuiscono le figurine cartonate?
Perché, spariscono le società mentre il progetto editoriale prosegue fino al 1967 con l’immutato titolo de “il calcio italiano”?
Perché’ la “seconda” Taver Matic (attiva dal 1965 al 1967) produce una serie, “Le armi” edita nel 1960 dalla Sidam di Torino?
Io credo che il virus fosse, innanzitutto un virus di ragione fiscale, legato alle leggi dell’epoca, per cui si preferiva fondare nuove società, cui vendere o cedere il know-how della vecchia e lasciare dormienti ed improduttive le società iniziali.
È una prassi troppo ripetitiva, per non essere prassi conveniente.
Se fossero state ragioni di bilanci negativi, si sarebbe fermato il mercato che invece è ben sopravvissuto alla Sidam e successori, anche se ricordo che lo spartiacque per le cartonate fu proprio il 1962, anno da cui iniziò un lento quanto inesorabile declino, chiamato “Panini” e “Perfetti”, com’é evidenziato e spiegato nella pagina dedicata alla storia delle cartonate.
Con il 1962 con in piena produzione la serie “il calcio italiano 61-62”, la corazzata Sidam entrò inopinatamente nel porto e lì restò, nel silenzio totale e definitivo, sino al 1985, anno in cui fu, per propria scelta volontaria,” demolita”.