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ALTHEA – PARMA

SERIE

"CALCIATORI GRANDI 1962-63"

RETRO CON LA SCRITTA:

“CREMIFRUTTO LA MERENDINA PREFERITA”

LE FIGURINE

PRESENTAZIONE

58 fernando althea f

1. ELEMENTI

Quando, nel 1962, la Althea di Parma decise di dotare le proprie merendine “Cremifrutto”, nella versione scatola con cinque merendine, di un omaggio che fosse caratteristico proprio di quel peculiare taglio di fornitura, la scelta cadde su una tipologia di omaggio assolutamente innovativa anche se ben conosciuta e diffusa nell’ambito proprio delle forniture, specie di dolciumi, in scatole cartonate di ampio contenuto (vedi Elah – Genova Pegli).

Si trattò, difatti, di figurine fustellate (e questa non era una novità) dedicate al calcio, anzi ai calciatori (e questa sì che era una novità assoluta!)

La scatola contenente i 5 Cremifrutto (che, tra l’altro, mantenevano il loro omaggio tradizionale, posto su ciascun panetto di marmellata, ovvero una bustina contenete un francobollo, aveva una dimensione di 5,6 (la lunghezza di un Cremifrutto) x 14,7 cm (la larghezza di 5 Cremifrutto), visto che un singolo panetto misurava circa 5,6 x 2,9 cm.

L’omaggio extra aveva quindi dimensioni piuttosto grandi, essendo in pratica posto sul fondo “interno” della confezione da 5 Cremifrutto, da dove si estraeva facilmente senza dover rompere la scatola.

2. IL PROGETTO

Non è stato affatto facile ricostruire, a distanza di tanti anni il progetto iniziale su cui la Ditta parmense fondò la realizzazione di questa serie di “particolarissime” figurine cartonate.

Tuttavia credo che esso, dopo una attenta e complessa analisi possa essere ora spiegato e risultare, se vogliamo, anche semplice.

Insomma, alla “fine della fiera” un sacco di fatica per scoprire un progetto, al suo nascere (prima serie 62-63), piuttosto semplice e ben concepito ed anche, poi vedremo, molto ben realizzato.

Abbiamo già scritto a fattor comune sull’argomento generico delle serie Althea fustellate sia didattiche che sportive, per spiegare la tipologia, la tecnica realizzativa e quanto di più interessante riguardo a questa tipologia di figurine, per cui ora, assimilato il lato tecnico, vediamo il progetto calciatori 62-63 nel suo divenire.

La Althea non scelse la strada di creare una serie “monstre” di 250 figurine, che sarebbe stata bellissima, ma, in considerazioni di due fattori, decise di limitare il numero della serie ad un numero di esemplari decisamente più contenuto.

La prima ragione fu certamente economica, in quanto creare una serie di circa 250 calciatori avrebbe significato dover creare una serie di fustelle tale che, se anche adoperate per una tipologia di figurine ripetute nella forma, non avrebbero potuto essere meno di (2 figurine per ogni fustella x 6 esemplari diversi a lato di fustella = 12 figurine da dividere per 250 esemplari, fanno 250/12=20 fustelle;

La seconda ragione è conseguenza del fatto che una figurina era legata a 5 Cremifrutto e quindi per poter completare una serie, abbiamo supposto, da 250 figurine era necessario acquistare 250 confezioni da 5 cremifrutti ovvero 1.250 panetti di marmellata, insomma una cosa impossibile da realizzare (416 giorni per consumarli tutti, mangiandone 3 al giorno, domenica compresa, roba da diabete ed obesità assicurate per il resto della vita.!!!).

Con un numero inferiore a 100 figurine la Althea conteneva i costi e dava la possibilità di completare la serie ai piccoli collezionisti.

Il numero di 80 figurine, di cui poi la serie si compone effettivamente, nasce certamente dallo sviluppo concettuale del progetto basato su questo assioma di massima: le squadre più seguite e con più tifosi erano: Milan, inter, Juventus, Bologna e Fiorentina, seguite da vicino dalla Roma.

Su questa base la Althea decise di realizzare 11 figurine per ciascuna delle 5 squadre che andavano per la maggiore, per un totale di 55 figurine e poi di dedicare le altre alla Roma ed alle rimanenti 12 squadre di serie “A”.

È così che assegnate 6 figurine alla Roma, bastava barcamenarsi tra una, due o tre figurine per squadra per contenere il numero delle figurine della serie.

A consuntivo fu deciso distribuire nella seguente maniera le figurine:

  • 11 figurine – Milan – inter – Juventus – bologna – fiorentina;
  • 6 figurine – Roma;
  • 3 figurine – Torino;
  • 2 figurine – atalanta – Mantova – Modena – spal – Venezia;
  • 1 figurina – Catania – genoa – L.R. Vicenza – Napoli – Palermo – Sampdoria;

Ecco come è venuto fuori il numero 80, in fondo un numero intero, divisibile per 4 (per via delle fustelle) e rappresentante un giusto compromesso tra la rappresentatività minima richiesta dal “soggetto calcio” e complessità della serie (light diremmo oggi!).

Tutte le 18 squadre sono rappresentate e 5 in modo completo.

Un progetto molto ben calibrato e sensibile a ragioni di commercio e di collezionismo.

3. ASPETTI GRAFICO TIPOGRAFICI

Già detto del discorso fustella, analizziamo altri aspetti legati alla figurina in sé stessa.

La figurina era creata per essere posta sul piedistallo e “vivere”, se così si può dire, una verticalità che le dava tridimensionalità, almeno nella fantasia dei ragazzi di allora.

Ecco quindi che nel piano troviamo l’immagine del calciatore, il suo piedistallino e lo Stemma della Società con, addirittura il numero della figurina.

Questi ultimi due sono dettagli che denotano come la serie sia stata progettata con cognizione di causa e con la voglia di fare le cose molto seriamente e per bene.

Il cartoncino era di buona qualità ma di grammatura appena sufficiente a “reggere” la “vita verticale” e assai poco adatto a reggere piegature o pressioni nemmeno tanto eccessive, specie agli arti superiori ed alla testa, quindi sarebbe stato molto più saggio optare per un supporto più spesso e resistente…

La stampa era di ottima qualità e risultava lucida e ben rifinita.

Per sfondo era stato adottato uno sfondo leggero, verde acqua, comune a tutte 80 le figurine della serie e ben scelto perché’distante da tutti i colori delle varie squadre.

Nel tempo ho notato una particolarità che avevo già notato nelle Taver Matic sempre del 1962-63, ovvero una striatura color beige, formata da minuscole macchioline di quel colore come se la figurina fosse stata leggermente striata (vedi Taver Matic il calcio italiano 1962-63 – figurine presentazione).

Le figurine erano disegnate tutte, dalla testa ai piedi, però le somiglianze erano assolutamente veritiere, incredibilmente veritiere, magari non nella stazza (la fustella uniformava le altezze degli atleti raffigurati, obbligatoriamente), ma nella somiglianza del viso.

Tanto per capirci le figurine dei calciatori da ritaglio del corriere dei piccoli non erano minimamente paragonabili alle Althea per somiglianza dei tratti somatici dell’atleta.

Qui viene voglia di guardarle da vicino, perché la somiglianza è tale da far dubitare che si tratti di un disegno, cosa che, invece risulta evidente all’osservazione.

Naturalmente si tratta di un “disegno” come ho detto sopra, ma bisogna intendersi, non è che la Althea abbia preso un ritrattista, ha semplicemente trattato delle immagini fotografiche del volto del calciatore affinché queste fossero poi armonizzabili con un corpo realizzato, questo sì assolutamente a mano libera, attraverso una operazione di fotomontaggio, molto ben eseguita.

Questo significa massima cura nella realizzazione grafica del progetto.

I SOGGETTI E LA NUMERAZIONE

Le prime 55 figurine, anche numericamente sono dedicate:

Da 1 a 11 al Milan;

Da 12 a 22 all’Inter;

Da 23 a 33 alla Juventus;

Da 34 a 44 al Bologna;

Da 45 a 55 alla fiorentina;

Le altre figurine invece hanno una numerazione “schizoide” perché, se dopo le 5 squadre fosse stata inserita la Roma, questa avrebbe dovuto iniziare con la figurina numero 56 che è invece dell’Atalanta, così come la successiva 57!

Bene, direte voi, certo, finite le 5 grandi si ricomincia da capo con l’ordine alfabetico, che parte dall’Atalanta, solo che la figurina 58 non è Bicchierai (Catania) che ha invece un illogico 74 ma è Fernando del Palermo … e poi, ancora, tra Lojacono 62 e Losi 65 (due calciatori della Roma), ci sono, numericamente, due calciatori del Modena: Vetrano 63 e Bruells 64.

Quindi mettiamoci il cervello in pace, le numerazioni sono fatte a capocchia, tranne le prime 55 che invece mantengono un rigoroso ordine.

Sempre a riguardo dei numeri, troviamo poi strane incongruenze anche all’interno di una stessa squadra con Rivera numero 5 e Radice numero 9 e Jair con un numero da terzino destro e Picchi da mezz’ala sinistra …

A parte le figurine di rappresentanza, che vivono di uno o due elementi, le figurine delle 5 Squadre maggiori sono state scelte correttamente lasciando nell’oblio solo figure di secondo piano e proponendo le formazioni tipo, fornendo quindi un buon panorama delle squadre e dei loro campioni più rappresentativi.

Anche le 25 figurine di “rappresentanza”, poi sono praticamente tutte dedicate a calciatori di un certo teorico peso per la propria Società, come Miranda, Toro, Puia, Allemann e Sormani, Losi, quindi, anche in questo caso, ci troviamo di fronte ad una scelta molto ben ponderata.

Riguardo, infine alla completezza degli elenchi, resta un solo dubbio relativo alla figurina numero 79 che alla data del novembre 2023 è ancora sconosciuta.

 

5. IL RETRO ED I TESTI

Il retro è completamente privo di testi relativi al calciatore, ma contiene esclusivamente la scritta “Cremifrutto la merendina preferita” più un’altra scritta in caratteri minuscoli dedicata al modello brevettato ed alla autorizzazione della FIGC, dizione che non troviamo in nessuna delle cartonate di analogo periodo, segno evidente che la Althea era a posto anche con le autorizzazione della federazione italiana gioco calcio.

D’altro canto la forma oblunga della figurina non consentiva testi e digressioni tecniche.

6. ASPETTI COLLEZIONISTICI

Diciamo, a premessa, che le figurine Althea ebbero una larga diffusione e, avendo riscontrato allora il successo di tanti appassionati, ci permettono oggi, a 53 anni di distanza, di comprendere come sul mercato se ne possano ancora trovare.

Certamente, per prima cosa va chiarito che in una fustellata Althea, oltre alle normali condizioni di conservazione, non essendo un monoblocco unico, deve essere considerato anche il grado di completezza che è importantissimo per determinarne la condizione ed il valore che si basa su tre livelli che sono:

  • Integra;
  • Parzialmente integra;
  • Completamente separata.

Inutile dire che tra queste tre forme di completezza, quella da privilegiare è quella della figurina integra, mai usata e completa di ognuna delle sue componenti: integrità e completezza delle componenti del fondo, presenza dello stemma col numero, presenza del piedistallino e … presenza della figurina ….

È parzialmente integra una figurina a cui manchi un pezzo del fondo, oppure uno o più parti tra piedistallino e stemma con numero.

La figurina completamente separata è quella che non ha né parti del fondo né piedistallo né stemma del club.

Per inciso se dovessimo avere dei principi di defustellamento, consiglio di utilizzare un nastro adesivo non troppo invasivo, posto solo sul retro, del tipo cartaceo da carrozziere, perché si rimuove facilmente e non si incolla troppo.

Che dire, il valore cambia a seconda della conservazione e della completezza del pezzo e, per una singola figurina viaggiamo tra gli 7,00 ed i 14 euro, valore che ovviamente cambia per certe figurine ritenute magari più rare, ma in questo caso la cosa è estremamente soggettiva e dipende da molte componenti, tra cui non ultima la variante “impazzita” dei monotematici che, dovendo prendere di una serie solo un numero ridotto di figurine, tendono a sparare su eBay quando si trovano di fronte all’unico tra i sei pezzi dedicati alla sua squadra , mentre il collezionista della serie completa non spara cifre impossibili su quella figurina perché sa che ne ha magari altre 30 da trovare, non solo una ….

Anche io sparerei una cifretta se saltasse fuori la figurina che dico io ……

Ecco perché, a volte (molto raramente) si vede qualche pezzo schizzare a cifre più vicine ai 30 che ai 20 euro.

Ma una rondine non fa primavera.

Sostanzialmente una serie molto, molto, molto bella da possedere, una serie che ha un impatto visivo unico nel suo genere e questo lo dico ai detrattori delle fustellate.

Sono figurine bellissime!

Avventurarsi nella raccolta non è affatto una follia, specie se, intelligentemente, ci si orienta verso figurine completamente separate, con costi più contenuti e che, messe nei fogli raccoglitori da sei tasche, con un fondo unico, (ideale sarebbe il nero, ma va benissimo un colore chiaro leggero, purché non bianco), mantiene un impatto visivo molto simile a quelle più costose perché perfettamente integre.

Buona collezione!!!!!!

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