© Copyright 2023 FigurineCartonate.com

ALTHEA – PARMA

FIGURINE FUSTELLATE

SERIE

"LE UNIFORMI D’ITALIA"

FIGURINE
PRESENTAZIONE

45 SOLD AL F


1. ELEMENTI
Nel quadro delle produzioni di figurine fustellate la Althea non si fermò unicamente ai Calciatori della nostra serie A ma realizzò anche altre raccolte di carattere non sportivo e dedicate sia ai maschietti sia alle femminucce.
Per le femminucce fu realizzata una bellissima serie di bambole fustellate vestite con abiti della tradizione popolare regionale italiana, mentre per i maschi si scelsero dei soldatini indossanti divise storiche delle nostre Forze Armate ed anche, udite udite, dello Stato della Città del Vaticano!
La realizzazione della serie” Uniformi d’Italia” è facilmente databile al 1962-63 mentre la serie dei costumi è successiva con “ritardo” di due anni ed è quindi databile 64-65.

2. IL PROGETTO
La Althea dedicò a questo progetto 50 pezzi di grandi dimensioni, e non prese in considerazione di realizzare la serie anche in formato ridotto, lasciando il formato “ridotto” solamente ai calciatori prima e ai costumi regionali poi.
Non può non essere detto, in tale sede, che l’idea di un argomento “soldatini”, pur non essendo certo una novità assoluta, trova in questa raccolta cartonata quasi un “unicum”: se si escludendo le figurine dei soldatini da ritaglio di cui “il Corriere dei Piccoli” con le sue ampie dispense aveva fornito intere armate e quelli ben successivi della Stella (però di altra natura realizzativa), non abbiamo serie di figurine di pari argomento.
L’idea quindi è estremamente intelligente e molto ben studiata e non ha rivali nel periodo, sia parlando di idea sia parlando anche di realizzazione.

Le figurine erano tutte a sviluppo verticale e numerate.
Le dimensioni erano quelle delle scatole da 5 cremifrutti quindi 5,6 x 14,6 cm, misure quindi standard per tutte le fustellate grandi, che poi, una volta private del fondo da scartare, e poste sul piedistallino, risultavano essere ancora più grandi ed alte.

Il numero di 50 pezzi non è affatto da considerarsi riduttivo, perché le fustellate, come abbiamo visto nella parte della storia della casa editrice, sono figurine decisamente più costose, sia in fase di progettazione sia in fase di realizzazione.
Inoltre il panorama delle uniformi, vastissimo ed interessantissimo, oltre che di grande fascino per i ragazzi, non poteva che essere trattato in maniera sobria e contenuta, vista la vastità del panorama che l’argomento offriva, altrimenti non sarebbero bastate 500 figurine.

Tra l’altro, mentre per i calciatori era stato possibile, rovesciando la fustella, ottenere due pose con un unico impianto, dimezzando quasi le spese di produzione delle fustelle, per la serie in questione tale intelligente accorgimento non poteva essere applicato perché ogni uniforme aveva caratteristiche degli elmetti e dei copricapi in genere, assolutamente diverse una dalle altre ed inoltre , ad esempio, i fucili che devono essere portati sulla spalla destra obbligatoriamente, mentre col sistema delle fustelle rovesciate alcuni soldatini avrebbero avuto il fucile sulla sinistra … inapplicabile!!!!
Le figurine erano numerate e definite, come tipologia di uniforme, sul piedistallino annesso al piano della figurina.
A volte lo erano anche sul retro ma più spesso non lo erano affatto.

Resta il grande quesito riguardante la numerazione che sembra non avere una sua intrinseca motivazione dato che non c’era un album raccoglitore.
Con molta probabilità il numero era una forma di “distinzione” di ciascuna figurina che prescindeva dalla denominazione di ciascuna con tanto di periodo storico.
Va detto che la Althea diffuse un foglietto all’interno di molte scatole di prodotti in cui riportava, stampate in 25 per facciata tutte le miniature delle 50 figurine della serie dotandole di un cerchietto rosso con il numero.

    BB                SOLDATI FOGLIO F       SOLDATI FOGLIO R

3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI
Il supporto era quello standard di tutte le fustellate Althea, piuttosto consistente con ottima grammatura 0,052 gr per cm quadro (la grammatura delle Sidam era di 0,035 gr/cm quadro) e, tanto per capirci bene, se lo stesso supporto delle Althea fosse stato usato sulle Sidam queste avrebbero avuto un peso di 3,21gr a fronte del loro peso effettivo di 2,20 gr, cioè un grammo più pesanti che non è certo poco.

Come per tutte le Althea la qualità del supporto è fantastica e direi perfetta per tali figurine, sia come resistenza all’usura sia come resistenza alla piega.
Praticamente nulli i fenomeni di speluccamento tanto facili da trovare nelle tradizionali cartonate e qui invece quasi del tutto inesistenti, merito certo della qualità del cartoncino ma anche molto della fustellatura che rende i bordi della figurina decisamente più resistenti rispetto ad una figurina normale a causa della compressione che il supporto ottiene in sede di operazioni di fustellazione.

A livello grafico la serie è stata ben studiata, progettata e realizzata.
Le immagini non sono di tipo “serioso” e perfezionista, tendendo, invece ad essere immagini più elementari, più sintetiche, più infantili che adulte, quasi caricaturali, per certi versi.

Tuttavia il grande formato si presta strepitosamente al soggetto ed alla sua tipologia di realizzazione grafica.
Faccio notare un’ultima particolarità grafica che consisteva nella realizzazione di una stampa della figura del soggetto decisamente più grande rispetto al perimetro che poi la fustella sarebbe andata ad imprimere nella fase di taglio.
Tale particolarità è, invero, comune un po’ a tutte le fustellate, ma per questa serie il fenomeno è particolarmente accentuato rispetto a tutte le altre fustellate Althea e non.

4. I SOGGETTI
Racchiudere in 50 immagini la storia della uniformologia delle Forze Armate italiane, attraversando quasi due secoli di storia patria, non è cosa semplice.
Gli ideatori della serie partirono con un concetto base chiaro, ovvero quello di mostrare l’evoluzione delle uniformi e quindi anche dei Corpi e delle Forze Armate a 100 anni dall’Unità d’Italia, appena celebrata nel 1960.

Troviamo quindi una serie di soldati con uniformi odierne (di allora 1960-61) molto rappresentativa che parte dai tre allievi delle accademie militari e poi mostra un marinaio ed un ufficiale di marina, un aviere ed un ufficiale dell’aeronautica, due carabinieri (uno dei quali è un corazziere) e poi 5 militari nelle uniformi delle varie armi dell’esercito (alpini paracadutisti, fanti bersaglieri) così da rendere molto omogenea e formalmente corretta la rappresentanza di uniformi d’oggi.
Per parallelo 9 figurine sono dedicate alle uniformi del periodo dell’Unità d’Italia, il 1860 cui possono essere accostate quelle del periodo delle guerre d’indipendenza, non troppe per la verità.
La grande guerra è ricordata con 4 figurine anche se una è del 1920, l’uniforme era comunque quella del periodo bellico.

Ampia la sezione dedicata al periodo coloniale con ben 5 figurine mentre nel periodo della seconda guerra mondiale non troviamo divise anche se due figurine sono dedicate al periodo degli anni ’30 del 900 tra cui un aviere, ricordando che l’arma azzurra fu fondata dopo la prima guerra mondiale.
Tre le figurine dedicate alle uniformi di fine ‘800 quindi circa 40 anni dopo l’unità d’Italia.

Le uniformi dei corpi storici piemontesi sono quattro, in verità un po’ scarse, mentre appare sovradimensionata la presenza, con ben tre figurine delle Forze Armate borboniche del 1858, che, all’epoca, va ricordato, era, se non il più potente, sicuramente il più numeroso degli apparati militari di stanza sulla penisola italica.
Nel complesso un quadro molto ben studiato ed esaustivo cui si aggiungono tre figurine dedicate alle Guardie pontificie, presenza questa che si lega con le figurine di soldati borbonici (Stato del Vaticano e Regno di Sicilia erano difatti gli unici stati “italiani” rimasti in Italia oltre al regno di Sardegna, escludendo i domini austriaci in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Dalmazia!

5. IL RETRO
Il retro delle figurine Althea non era adatto a contenere scritte o spiegazioni, per cui ritroviamo la scritta verticale “Cremifrutto è una specialità Althea” ed in alcune figurine (non in tutte) il numero e la definizione della uniforme.
Non c’era spazio per null’altro.

6. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Anche per questa serie, come per tutte le serie fustellate, c’è il problema relativo alla presenza o meno della parte esterna alla fustellatura.
Certamente le figurine complete anche di tale parte, nonché del piedistallino, hanno un valore maggiore ma se la figurina ne fosse sprovvista, questa è assolutamente collezionabile, anche se avrà, certamente un minor valore.
Non mi risulta ci siano figurine introvabili, per cui la serie si presenta assolutamente completa e collezionabile.
Diciamo che non è di facile completamento, ma nemmeno rappresenta altre problematicità se non quelle dei costi, del tempo e della notevole pazienza necessari.

Riguardo ai costi diciamo che una figurina completa ed in perfetto stato di conservazione può avere valori attorno ai 10 euro circa (se venduta singolarmente) mentre in un lotto il suo valore decade un po’ (6-7 euro massimo), mentre le figurine incomplete devono essere valutate con attenzione e la presenza del piedistallino le rende certamente più complete. In questo caso il valore viaggia dai 3 ai 5 euro ciascuna, se a questo prezzo ve le vendono…...

Come sempre
Buona collezione !!!!!!!!!!!!

Consenso Cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web.
Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento).
Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie.
Ti preghiamo di notare che se rifiuti l'utilizzo dei cookie non ti sarà possibile accedere al sito.

Login Form