LE FIGURINE FUSTELLATE
1. cos’è la fustella?
In termine tecnico la fustella è una particolare “lama” metallica che permette un taglio preciso su superfici “tenere” come carta, cartoncino cartone pellame ecc. ecc.
Questo taglio può essere netto e completamente separante le due parti della superficie o parzialmente netto, separando solo alcune parti, lasciando integre altre parti.
La fustella può addirittura non tagliare la superficie ma semplicemente comprimerla, in questo caso la fustella avrà compiuto non una operazione di taglio ma di “cordonatura”, operazione che consente la successiva piegatura nel punto determinato.
Ovviamente la fustella è una lama sagomata inserita in un supporto rigido collegato ad una superficie mobile, collegata, a sua volta, ad una pressa, in genere meccanica, idonea a fornire la pressione sufficiente ad effettuare il taglio o la cordonatura della superficie da incidere.
Tagli netti, cordonature rigature di pretaglia (come quelle dei bollettini postali) si ottengono sagomando ed arrotando la parte tagliente (lama) a diverse altezze in modo che possa affondare per il 100% dello spessore del materiale da tagliare (taglio completo) o solo parziale (in genere il 30% dello spessore viene tagliato ed il rimanente 70 % resta integro).
Quindi una sola fustella può tagliare, lasciare inalterato il supporto, inciderlo per circa il 30% del suo spessore o comprimerlo, con un’unica operazione di pressione
Questo particolare sistema di taglio e/o di cordonatura è tipico dei lavori di cartotecnica ed oggi si realizza mediante fustelle di precisione in grado di svolgere lavori molto complessi in quantità di tempo minime e con precisioni incredibili.
2. L’impiego della fustella nell’ambito delle figurine Althea
Pur non volendo essere scientifico, non credo di sbagliare nell’affermare che la Althea non fu certo la prima a far uso delle fustelle in ambito delle figurine, molto di moda negli anni anteguerra (Elah e Pernigotti su tutti), semmai alla Althea si deve l’aver riportato in auge questa particolare categoria di figurine, molto adatta ad essere impiegate come parte integrante dell’involucro protettivo di prodotti alimentari.
Comunque la Althea contribuì a ridare slancio a questa tipologia di figurine, che noi oggi chiamiamo, appunto, figurine fustellate.
La Althea, difatti realizzò con le dimensioni dei fondi delle scatole dei cremifrutto (che avevano differenti dimensioni a seconda della tipologia del prodotto – da 3 o da 5 cremifrutti) delle superfici piane atte a essere sottoposte al taglio di una fustella che ne predisponesse non il taglio completo (100%), ma un taglio misto, diciamo il 97% della figura tagliato al 100% ed il rimanente 3 % ritagliato al 30%.
Grazie a questa tecnica la figurina era ritagliata dalla base pur non essendone completamente separata e potendo essere conservata tanto assieme alla parte di “scarto” (la base), quanto priva di essa.
Poichè le figurine fustellate avevano la possibilità di essere poste in verticale, sulla parte piana, esterna all’immagine, era fustellato anche un piccolo piedistallo, da inserire in una piccola feritoia ricavata nella fustellatura della immagine, in genere in prossimità del “piede della figurina”, con una angolatura di 90° rispetto al fronte della figurina, fornendo così il supporto perché questa mantenesse la posizione verticale.
In un secondo tempo fine (1962), con l’uscita della seconda serie di calciatori, la Althea modificò il sistema di fustellatura (esclusivamente per le scatole da 5 cremifrutti – le più grandi), utilizzando una base più ampia comprendente, oltre ad una superficie pari al fondo della scatola ed identica a quella della prima serie, anche una ulteriore superficie lungo i due bordi lunghi ed uno dei due bordi corti del cartoncino e procedendo ad una fustellatura tradizionale per la figurina e poi cordonando i due lati lunghi e quello corto in modo che si potessero piegare verso l’interno e costituire non solo una base, ma anche un supporto ai due lati della scatola (lati lunghi) ed ad un lato corto della stessa.
Per le scatole più piccole, invece, fu mantenuta la fustellatura mista senza parti cordonate, quindi ricavata su una base piana.
3. Le sagome o fustelle
Come abbiamo detto, la grande differenza tra una figurina tradizionale ed una fustellata è che la figurina tradizionale veniva stampata a fogli e poi sottoposta ad azione di taglio secondo delle linee spesso visibili come piccole righette guida su cui andava allineata la lama della tagliatrice.
Il risultato del primo taglio veniva poi sottoposto ad un secondo taglio ruotando di 90° le strisce del foglio e sottoponendo ad ulteriori tagli fino al completamento della operazione di taglio.
A questo punto ogni figurina era completata ed il foglio trasformato in figurine “da edicola”!!!!
Nella creazione delle figurine fustellate, invece, il processo era leggermente più lungo, perché si procedeva allo stesso modo delle figurine tradizionali in modo da ottenere una superficie rettangolare con impressa la stampa della figurina (stampa in fogli e taglio del singolo pezzo).
L’operazione di taglio delle fustellate, pur essendo identica alla normale operazione di taglio delle figurine tradizionali, necessitava però di una precisione decisamente superiore perché, dopo questa prima operazione di taglio, iniziava quella di fustellatura ovvero la parte in cui era stampata l’immagine della figurina doveva essere sottoposta al taglio da parte della fustella che, pressata sulla superficie stampata del supporto tagliava o cordonava la stessa dando vita così alla figurina fustellata completa.
Difatti le “pile” di figurine tagliate, ma non fustellate, venivano poste all’ingresso della macchina fustellatrice che ne prelevava una ad una con un sistema a ventosa, le poneva sotto la fustellatrice che scendeva sul supporto incidendolo lungo il percorso della fustella secondo le “profondità” di taglio della stessa.
È proprio per questa ragione che nella figurina fustellate notiamo due particolari importanti e differenti rispetto alle figurine tradizionali:
- 1 che la superficie con l’immagine stampata è sempre maggiore rispetto all’area della fustellatura, questo perché piccoli errori di taglio della base (sia in senso verticale che longitudinale) dovevano essere assorbiti da una area stampata leggermente maggiore dell’area fustellata;
- 2. che gli errori di allineamento e di fustellatura sono assolutamente minimi e quando ci sono vengono ampiamente assorbiti dalla tecnica di stampa “maggiorata” descritta sopra.
Nell'immagine è evidente come l'area stampata sia abbondantemente e volontariamente maggiore rispetto al successivo taglio che la fustella ha impresso sull'immagine.
Osservando le immagini dei calciatori pubblicati in questa pagina è facile notare come il taglio della fustella sia applicato sempre abbondantemente oltre l'area stampata della figura.
sono due tecniche assolutamente opposte ma "consigliate" se non imposte dalla differente struttura dei soggetti delle due serie: compatti i calciatori e con più dettagli ed appendici esterne al corpo i soldatini.
In particolar modo questa tecnica della stampa più ampia della fustella è stata adottata nella serie dei soldati d’Italia, ove il fenomeno è particolarmente evidente ed in virtù del fatto che, mentre per costumi regionali e calciatori le “sporgenze” erano poche e grandi (a parte la testa, un braccio o al massimo una mano), nella serie dedicata ai militari, particolari sporgenti erano spesso dei dettagli minuti (una canna di fucile, una spada, un pennacchio) per cui c’era la necessità che il dettaglio sporgente fosse comunque all’interno della fustellazione.
Questa particolarità ci fa fare una riflessione immediata, ovvero che le figurine fustellate furono realizzate perché “vivessero” la loro verticalità, per essere inserite nel loro piedistallo ed alzarsi come si alzò Lazzaro!
Ma riprenderemo questo concetto più avanti, quando tratteremo le varie modalità di collezionare queste figurine.
Torniamo alla fustellatura.
È ovvio che la fustellatura è una forma e che, conseguentemente, ogni forma ha una sua fustella.
La figurina cartonata tradizionale ha una forma (altezza x larghezza), mentre la figurina fustellata ha, forme differenti per ciascuna figurina, dato che utilizzare una sola fustella, quindi una sola forma per tutte le figurine snaturerebbe completamente il concetto di “movimento”; nessun “personaggio” si muove, sulla scena, in maniera identica all’altro o, per meglio dire, è impossibile ed irreale che tutti i “personaggi” si muovano in maniera singola ed unica, in altre parole allo stesso modo.
Per questo motivo la Althea non adottò una sola fustella, ma diverse tipologie di fustelle, utilizzando però un piccolo stratagemma per dimezzare il numero degli impianti di lame sagomate da realizzare e poi da utilizzare.
Bastava realizzare il bozzetto “B” sul rovescio del bozzetto “A” per ottenere immagini di personaggi speculari.
Questo comportava che ruotando una fustella di 180° si otteneva una immagine speculare, ovvero un unico impianto (che era un costo) era utilizzabile per creare l’illusione di due tipologie differenti di “movimento” (in realtà il movimento era sempre lo stesso solo visto normalmente e visto specularmente).
Ecco una immagine speculare che ci mostra chiaramente come i due impianti siano fondamentalmente gli stessi con una chiara variazione a livello del viso.
Altre incisioni da fustella relative allo stemma e al piedistallo erano eseguite da fustelle differenti e in seconda battuta.
Prendendo ad esempio la serie più corposa, sotto il profilo numerico, ovvero quella dei calciatori, sino ad ora sono riuscito a selezionare 13 tipologie di coppie speculari di immagini tagliate quindi dalla medesima fustella:
- Facchetti – Hitchens;
- Gori – Maldini;
- Sormani – Pavinato;
- Salvadore – Gonfiantini;
- Mereghetti – Toro;
- Cervato – Marchesi;
- Petris – Rivera;
- Lorenzini – Allemann;
- Rota – Massei;
- Menichelli – Seminario;
- Renna - ??????;
- Sarti – Balzarini;
- Negri - ???????;
ma credo che ne usciranno ancora diverse altre.
Su un totale di 80 figurine basterebbe assegnare a ciascuna coppia di fustelle sei figurine per avere 78 figurine che, per il gioco dei colori delle maglie e delle espressioni dei calciatori, sembreranno tutte differenti come posa pur non essendolo assolutamente poiché le 80 figurine nascerebbero da solo 13 fustelle.
Che poi, osservando con maggiore attenzione, ci si accorge facilmente che l’uso della fustella singola per una coppia di figurine speculari è relativo; difatti il lato “B” di una fustella aveva delle piccole ed impercettibili differenze (le piccole tratte non fustellate che consentivano alla immagine di rimanere tutt’uno con la base, piccole curve attorno al viso ecc. ecc.), con ogni probabilità, tecnicamente ricavabili, senza eccessive modifiche o costi, senza che il lato “A” della fustella ne fosse alterato.
4. Come collezionarle????
Ecco qui un bel quesito la cui risposta è abbastanza complessa!
Diciamo subito che le fustellate Althea devono essere considerate una raccolta di quelle molto toste, sia sotto il profilo della difficoltà di reperimento, sia sotto l’aspetto numerico, sia, anche, sotto quello, non certo secondario dei costi.
Le raccolte Althea, difatti dovrebbero (l’uso del condizionale è d’obbligo) essere una serie molto numerosa perché’ abbiamo:
i soldati d’Italia – 50 figurine;
i costumi regionali d’Italia – una trentina di figurine che diventano 60 considerando anche le piccole;
i calciatori grandi circa un duecento figurine differenti;
i calciatori piccoli che sono circa una settantina,
insomma siamo sull’orlo delle 400 figurine.
Con questa doverosa premessa abbiamo memorizzato il dato che chi puntasse ad una “integrale” delle Althea non può fare troppo lo schizzinoso se vuole raggiungere il traguardo di inserire l’ultima figurina in collezione e chiudere il capitolo Althea definitivamente.
La domanda posta a titolo del capitolo, pur sembrando una sola e semplice domanda, in realtà ne sottende due, in quanto è necessario specificare: il cosa collezionare ed il come collezionare queste figurine.
- Cosa collezionare.
Ovvio che ogni raccolta esistente può essere collezionata o meno e quindi, ognuno collezioni la raccolta Althea che vuole.
Tuttavia per tutte le raccolte realizzate dalla casa parmense, c’è una rispondenza diretta tra serie e figurina, ovvero la serie è composta da 50 figurine e 50 figurine differenti esistono.
facile e normale.
Ma.. c’è sempre un ma… nel mondo del collezionismo (ve ne siete accorti??? no??? eravate molto distratti!!!)!!!!
Difatti, per quanto riguarda la sola serie dei calciatori grandi, la Althea realizzò una prima serie nel 1962 riferita al campionato 62-63 e distinguibile grazie alla scritta sul retro “la merendina preferita”.
Era una serie di circa 80 pezzi (il numero è ancora in via di definizione).
Realizzò poi altre 4 serie per i campionati 1963-64, 1964-65, 1965-66, 1966-67, anche queste composte da circa 80 figurine per serie.
Sin qui sarebbe tutto normale ed invece la Althea adottò un sistema particolare di “emissioni” che va capito per comprendere bene di fronte a cosa ci troviamo.
In primis diciamo che la seconda serie di figurine è contraddistinta dal retro riportante la scritta “Althea” al posto della precedente scritta “la merendina preferita”.
La cosa separa nettamente le serie, 1962-63 dalle successive (visto che negli anni a venire non esite una indicazione sul retro che ne consenta la datazione - la scritta resterà, difatti, sempre “Althea”).
La Althea mantenne l’impianto della serie fisso e si limitò a produrre solo le nuove figurine, relative o a calciatori nuovi o a calciatori già presenti in raccolta ma trasferiti in un’altra squadra, quindi con numero e maglia diversi da quelli della precedente edizione.
Per capirci prendiamo l’esempio di Sormani che compare nella raccolta 62-63 con la scritta sul retro “la merendina preferita” con la maglia del Mantova, che poi diventa, con scritta “Althea” sul retro e cambiando numero (da 73 a 59), una figurina con maglia della Roma nel 1963-64 e ricomparire con il numero 11 in maglia del Milan nella raccolta 65-66 in sostituzione di Altafini ceduto nel frattempo al Napoli, senza contare una probabile presenza nella raccolta 64-65 in maglia sampdoriana con possibile numero 76 (ma è da verificare).
Ed ecco allora il perché della domanda, riferita a questa serie: cosa collezionare?
Le possibilità sono due:
La prima, che definirei assurda e da nababbi, sarebbe quella di avere tutte e sei le serie complete, il che, ovviamente comporta il possesso (faccio un esempio semplificatore) di un Facchetti numero 17 con scritto sul retro “merendina preferita” per la raccolta 1962-63 e poi 5 (cinque) Facchetti numero 17 con retro la scritta “Althea” (quindi assolutamente tutti uguali) da smistare, l’uno per l’altro, nelle cinque raccolte a partire dalla stagione 1963-64.
Ora, siccome sono molte ma molte di più le figurine che sono rimaste invariate negli anni, comprendiamo perché all’inizio ho detto che questo modo di collezionare è assurdo e da nababbi, perché’ avremo bisogno di ricercare comprare e mettere in collezione una paurosa serie di “doppioni” che però, secondo l’ottica “nababbiana” doppi non sono.
Una ultima considerazione da fare è che raccogliendo in questo modo le figurine non avremo affatto la certezza di aver messo ogni pezzo al suo posto, perché è verissimo che non c’è alcuna differenza tra il Facchetti 1963-64 e quello del 1966-67, ma è altrettanto vero che non sapremo mai se possediamo le figurine di Facchetti editate tutte il medesimo anno o figurine di Facchetti editate tutte in annate differenti!
La seconda possibilità, che definirei da persone intelligenti ed attente a non disperdere le risorse economiche, è quella di collezionare tutte le figurine diverse, quindi tutte “le merendine preferite” e tutte le “Althea”, senza considerare quindi le figurine identiche che sarebbero inutili doppioni.
In questo caso il numero delle figurine necessarie a completare le raccolte è decisamente più sobrio, abbordabile e contenuto e, lasciatemelo dire, intelligente.
Ribadisco, perché la complessità e la lunghezza del ragionamento appena fatto non faccia perdere di vista l’indirizzo a cui il ragionamento era diretto, che questo riguarda esclusivamente le figurine fustellate Althea dei calciatori di formato grande e piccolo e non trova riscontro nelle altre raccolte della casa parmense.
- Come collezionare???
Il problema nasce dal fatto che, mentre le figurine tradizionali sono composte da un pezzo unico, quelle fustellate Althea sono composte da diverse “componenti mobili e staccabili” e quindi “perdibili” nel tempo per via dei vari passaggi di mano ma anche perché’ molte delle figurine furono proprio volontariamente private, dai loro proprietari di allora, per essere “giocate”, dell’inutile orpello costituito dal “fondo” da cui la figurina emergeva assieme al suo piedistallino in cartoncino.
Inoltre alcune di queste figurine, prodotte dal 1963 in poi, come abbiamo citato sopra, avevano, assieme alla base piatta anche delle alette laterali (due sui lati lunghi ed una sul lato corto), che costituivano la parte estraibile della scatola in cui erano stipati i cremifrutti.
Queste alette erano ancora più inutili e fastidiose della base, però c’erano e quindi….
Ecco tre esempi di come possiamo collezionare le fustellate althea dei calciatori.
Il Maldini di sinistra sarebbe una figurina completa se sul retro riportase la scritta "Merendina Preferita".
Se invece riportasse la scritta "Althea", sarebbe una figurina incompleta perchè priva di alucce.
La figurina di Maldini posta al centro è, invece completa e non dovremmo nemmeno girarla per leggere la scritta "Althea" perchè è la presenza delle alucce che ne definisce l'appartenenza alla stagione successiva alla prima emissione, quella con "merendina preferita".
La terza figurina, quella di Orlando, sia che sul retro abbia riportato "Merendina Preferita" sia "Althea", è, comunque palesemente separata dal suo sfondo originale e conseguentemente è da considerarsi incompleta, mancando lo stemma e il piedistallo se si trattasse di una "Merendina" ed anche delle alucce se si trattasse di una "Altea".
Diciamo che una figurina fustellata può essere collezionata:
- perfettamente integra, (con la sua base completa – stemma e piedistallo incluso), là dove, per base completa si intendono anche le alette delle basi in cui queste erano presenti (solo dopo l’edizione 62-63 “merendina preferita”);
- semi integra, quando manca una parte della base od una componente secondaria della figurina, lo stemma della squadra per i calciatori o altrimenti il piedistallo per tutte);
- separata completa, quando a mancare è tutta la base ma la figurina è integra completa dello stemma (per i calciatori) o del piedistallo per tutte.
- separata incompleta, quando resta solamente la figurina priva di tutto (base piedistallo e stemma per i calciatori o piedistallo per le altre).
qui la scelta è assolutamente personale, perché la collezione è personale, e non deve rispondere ad alcun obbligo imposto da entità esterne, se non quello della logica.
Una figurina con le alette complete, ad esempio non la toccherei togliendogli le alette, perché non mi piace alterare di persona quello che è nato così, però a livello collezionistico, quelle alette sono bruttissime, non c’entrano niente con la figurina, non contengono elementi propri della figurina (numero o testo) e quindi possono essere considerate una parte non appartenente alla figurina ma alla scatola (allora perché non collezionare anche il resto della scatola?).
Anche a livello estetico, per via degli spazi che queste alette occupano, non riusciremmo a conservare più di 2 figurine per ogni facciata di un foglio di dimensione A4, mentre, private delle alette, queste figurine sono riponibili in fogli plastici con tasche trasparenti che ne contengono ben 6 per facciata, quindi 12 nelle due facciate, mentre con le alette arriveremmo a 4 al massimo).
Questo, ovviamente compatta la raccolta, la rende più leggibile e più bella da vedere, anche in considerazione che, là dove poniamo una figurina con la base senza alette, possiamo, tranquillamente, riporre anche una figurina priva completamente della base o di altre componenti, il che rende anche consequenziale, rispettando la numerazione, il posizionamento delle figurine in raccolta.
sinceramente non so nemmeno io cosa fare e quindi mi astengo da ogni consiglio, anche se ho un prurito sulle mani che penso, prima o poi mi porterà ad eliminare le alette in quanto non facenti parte della figurina.
Ma per ora, onestamente, prurito a parte, non l’ho ancora fatto……