MIRA LANZA - GENOVA
FAMIGLIA FIGURINE PUNTO
" PRODOTTI "
SERIE
" CASALINGHE" O "DONNE AL LAVORO"
1954 - 1969
LE FIGURINE
PRESENTAZIONE
Questa è una delle prime figurine della serie "Casalinghe" riportata al fronte e al retro. Sul retro in basso leggiamo chiaramente M.L.P. 470, quindi sapendo che la prima è la numero MLP266 questa è una figurina di qualche stagione dopo, difatti, aguzzando la vista osserviamo che l'autorizzazione ministeriale è del 24 4 59 (tipo G) e notiamo anche che la tipografia è la Modiano di Trieste (A). Sempre sul retro, ma in alto notiamo che i prodotti reclamizzati sono 4 e l'ultimo è Miral, quindi la tipologia di retro è la 2.
Sul fronte della figurina notiamo che non c'è alcun bordo per cui la figurina è certamente una SB Anche se i bordi mancano troviamo però gli angoli che nello specifico sono una semplificati in RETE AZZURRA.
Per effetto dei dati ricavati dalla figurina possiamo dire che il suo file o nominativo di catalogo informatico è: 0470_A_G_2_SB_ARETAZZ ovvero mlp 0470 (4 numeri sempre) A= Modiano_G= autorizz. min.le_2= tipologia di retro_SB=senza bordi_ARETAZZ= AngoliRETeAZZurra...
1. ELEMENTI BASE
Conosciamo la storia della grande ditta Mira Lanza di Genova o per averla letta, in maniera molto riassuntiva su questo sito oppure in maniera più completa e dettagliata su internet, dove alla voce Mira Lanza avrete l'imbarazzo della scelta.
Come la Mira abbia deciso di dotarsi di un "concorso" è proprio quello che stiamo per scoprire, perché la prima delle serie di figurine punto della casa genovese è esattamente quella di cui stiamo iniziando a parlare.
Stiamo "andando" verso la metà degli anni '50 e la rivoluzione del sistema del lavaggio del bucato nasce dalle scoperte fatte dagli americani e tendenti ad eliminare il "sapone" come elemento pulente, non perchè il sapone non pulisse più, ma per una serie di ragioni che imponevano di trovare una soluzione diversa, moderna alle necessità del lavaggio del bucato.
Come sappiamo, il sapone altro non è che una soluzione in cui un grasso (animale, vegetale, non c'è differenza sostanziale in un ragionamento di largo respiro) viene miscelato con della soda caustica.
Il sapone ha delle controindicazioni nel "lavaggio dei panni" perché producendo molta schiuma è abbastanza inquinante ed è poco adatto all'uso con le lavatrici, avendo bisogno, poi, di grandi quantità d'acqua per il risciacquo, senza contare che il residuo è, in ogni caso, sempre di tipo organico.
La soluzione fu trovata attraverso la scoperta della capacità tensioattiva di alcune sostanze che favoriscono il distacco delle sostanze disciolte dall'acqua e per ragioni di carica elettrica impediscono a queste particelle non di tessuto (quindi di sporco) la ricaduta verso l'origine, il precipitare per gravità, mantenendole come sospese.
Un risciacquo le elimina rapidamente senza grandi schiume ed in tempi molto veloci.
La scoperta fu messa a punto dopo molti anni di tentativi e di miglioramenti, visto che il mercato era esigente ed era vastissimo.
La Mira Lanza fu tra le prime che iniziò a produrre detersivi tensioattivi di buonissima qualità, conquistando ulteriori fette di mercato.
Tuttavia molte altre ditte, tra cui le multinazionali Procter & Gamble ed Unilever stavano per immettere prodotti simili e di qualità concorrenziale ai prodotti della Mira Lanza.
Ecco la ragione di sostenere e fidelizzare il cliente attraverso un concorso a premi a cui si accedeva attraverso dei "punti": ecco quindi la nascita delle "figurine punto".
Le figurine punto della serie " Casalinghe " anche detta " Donne al lavoro ", sono, quindi, la prima serie, prodotta dal 1954 fino al 1969, iniziando con la prima figurina recante sul retro il numero "progressivo" detto "mlp" (Mira Lanza Progressivo) 266, mentre l'ultima serie è del 1969 e reca il numero mlp 1143.
2. IL PROGETTO
Le figurine punto sono nate non per essere collezionate, anzi, dando loro un "valore" concreto, percentuale di un premio, la Mira Lanza ne favoriva l'immediato ritorno alla casa madre, attraverso la pratica dello "scambio" tra cliente e ditta, per cui il cliente sceglieva un premio dal catalogo e, una volta maturati i punti necessari, lo richiedeva spedendo i punti accumulati necessari che, ovviamente non venivano restituiti.
Bisognava dunque creare dei supporti cartonati dal valore differenziato in termine di punti di validità.
Ovviamente più la confezione era capiente e/o costosa, maggiore era il valore di punti che si portava celata, attraverso la figurina, al proprio interno affogata nel sapone.
Il progetto prevedeva una serie di figurine recanti, ciascuna, la tipologia di prodotto acquistato ed il relativo valore di punti.
Come soggetto fu deciso di adottare l'immagine di una casalinga ritratta nel "bearsi del suo successo ", contemplandone il risultato super efficace, accanto alla quale era ritratto il fustino, la confezione del prodotto utilizzato.
Quello che la Mira voleva evidenziare era il prodotto utilizzato ed il valore dei punti.
Complessivamente, nel corso degli anni di validità di queste figurine sono stati creati 20 disegni (visibili nella gallery di immagini denominata "le 20 tipologie della serie"), alcuni dei quali, nel tempo sono stati utilizzati da più di un prodotto, ad esempio l'immagine della "Calinda azzurra" è la medesima che anni dopo sarà abbinata alla "Calinda extra" e la Casalinga del sapone Leonella è la stessa del sapone Lanza, sicuramente un prodotto migliorativo del primo.
La sintesi di questo discorso è che, a fronte di 20 figurine, anzi di 20 immagini, i prodotti che furono abbinati nel tempo sono stati 25 salvo errori ed omissioni.
3. GLI ELEMENTI CARATTERIZZANTI E LE VARIANTI
Beh 20-25 figurine in 15 anni non sono molte... se non che la Mira inserì all'interno della singola figurina una serie di varianti involontarie, vediamole:
A. – IL NUMERO DI M.L.P.
Ogni serie ebbe assegnato un numero di m.l.p. ove m.l.p. è un acronimo de Mira Lanza Progresivo, che altro non è che un numero progressivo di cui la Mira Lanza dotò un po' tutte le sue realizzazioni, dalle figurine punto, ai buoni, agli album con i premi da scegliere, alle prove di acquisto ecc. ecc.
L'm.l.p. però non costituisce variante ma semplicemente identifica in maniera ufficiale ed inequivocabile l'appartenere di quella figurina a quella determinata serie, questo è un elemento importante se consideriamo che, a parità di immagine, ci sono più prodotti di riferimento, e che la medesima immagine abbinata al medesimo prodotto è stata riproposta nel tempo, ecco perchè il numero di m.l.p. diviene dirimente per stabilire la datazione della figurina e la sua assegnazione ad una serie piuttosto che ad un'altra.
B. – LE TIPOGRAFIE
Innanzi tutto la Mira Lanza affidò, nel coso degli anni, l'incarico di stampare le figurine a cinque ditte:
I.C.A.G (?)., MODIANO (Trieste), F.lli Bianchi (Milano), Cambissa (Trieste)e la e.elexpura hnos (?).
Queste ditte riportarono il loro nome sul retro delle figurine, creando quindi delle varianti funzione della tipografia che le aveva stampate.
C. AUTORIZZAZIONI MINISTERIALI
Nel tempo la Mira Lanza ricevette ben 9 autorizzazioni ministeriali recanti numero e data differenti, dato, anche questo riportato sul retro delle figurine e, generante, quindi ben 9 elementi di ulteriori variabili (nel catalogo queste autorizzazioni sono state "semplificate " con le prime 9 lettere dell'alfabeto, da "A" ad "M", con il dettaglio che l'autorizzazione "F" ebbe due varianti, la "F1" e la "F2" perché in molti casi fu stampato errato il numero di concessione ministeriale che compare in alcuni esemplari in forma corretta (F1) ed in altri in forma errata (F2), in ogni caso in forma differente;
D. - DIVERSE IMPOSTAZIONI DEL RETRO
Nel tempo la Mira Lanza aggiornò, graficamente il retro e questo lo fece attraverso 5 restayling, che sono, anche questi elementi di altrettante variabili e che negli elenchi sono segnalati da numeri da 1 a 5 con diverse colorazioni dove 1 significa la prima tipologia di retro degli anni ’54 e l’ultimo il numero 5 fa riferimento alle ultime serie del 1992.
E. - LE BORDURE
come se queste variabili non bastassero ecco che la Mira Lanza si inventò differenti bordure della figurina; le principali sono:
senza bordura (S.B.), bordura rossa (B.R.), bordura con 2 righe verticali rosse (2RVR), 2 righe verticali gialle (2RVG), 2 righe verticali grigie (2RVGR), 2 righe verticali arancio (2RVA), greca rossa (GR).
Deve essere detto che le variabili delle 2 righe verticali e della greca rossa, riguardano solo poche decine di esemplari.
Nel tempo troviamo molte figurine senza bordure nella prima metà della produzione, mentre nella seconda, verso la fine, prende il sopravvento la figurina con bordura rossa integrale sui 4 lati (BR).
F. - LE FIGURINE LUCIDE
Per ragioni non note, una piccola percentuale di figurine furono realizzate con l'applicazione di una plastificazione sottile che le rendeva lucide, elemento questo di ulteriore differenziazione, e le lucide rappresentano un fenomeno molto inferiore al 2 % di tutte le figurine prodotte.
G. - GLI ANGOLI COLORATI, UNA VERA PERVERSIONE
molte sono state le ipotesi che sono state formulate per dare una ragione allo scopo reale per cui la Mira Lanza dotò questa famiglia di figurine di un ulteriore pazzesco elemento di differenziazione e quindi di ulteriore estrema variabilità: l'inserimento ai lati alto destro e basso sinistro di due angoli identici per ciascuna figurina ma di colore e foggia differente.
La catalogazione di questa variabile ne ha individuate ben 28, una delle quali, la prima è rappresentata dalla mancanza di angoli (S.A. = Senza Angoli) e a seguire le altre 27 variabili, da quelle semplici tipo AR= Angoli Rossi, alle più complesse tipo AAZZ2MLB= Angoli Azzurri 2 Mezze Lune Bianche.
Alla fine della fiera, pur avendo la certezza che l'elenco presentato, che è frutto di un immenso lavoro condotto dal Signor Mondini e figlio con piccole aggiunte di qualche variante da parte del sottoscritto, pur rappresentando la summa teologica di questa serie di figurine, è ancora ben lungi dall'essere spudoratamente dichiarabile come elenco completo e definitivo.
Più di qualche cosa che alla data odierna è ancora ignoto, è destinato, fatalmente a venire, prima o poi a galla.
4. ASPETTI COLLEZIONISTICI - IL PROBLEMA DELLA VALUTAZIONE ECONOMICA
Queste figurine sono destinate ad essere acquistate a kilo, a peso, non certo singolarmente, ma in grandi lotti promiscui da cui, speranzosi, gli acquirenti sono convinti di riuscire a pescare qualche pezzo variante mancante.
Dire però che sono tutte figurine senza valore non è esatto e non si può negare il fatto che alcune di queste figurine, specie quelle con degli m.l.p. bassi, non sono affatto facili da trovare, anche perché qualche anno è passato da quando entrarono in distribuzione al pubblico ed oggi non ne girano molte.
Secondo me sono finite da decenni nei mega blocchi che ciascun collezionista finisce col crearsi a casa acquistando a kg e poi sono state dimenticate nella cantina, nell'armadio, nel sottoscala, nello scatolone.
Non stiamo parlando di valori elevati, anche se nel catalogo dei Mondini appaiono delle cifre e vengono espressi dei codici di difficoltà al reperimento, il problema è che certe quotazioni riguardano qualche pezzo a basso numero di m.l.p. e questo non sarebbe un problema, se non che poi saltano fuori le varianti ed allora di quei pezzi ce ne sono una mezza infinità e certe quotazioni, moltiplicate per una mezza infinità di pezzi, rendono il costo di una acquisizione troppo alto nel suo complesso e non in assoluto per il valore di queste figurine.
C'è naturalmente da dire che questa è una collezione molto complessa e priva di un significato didattico reale ed è anche senza capo ne coda, anche perchè non è nata e mai è stata, per la Mira Lanza, una "creatura" per collezionisti.
Quanto sopra per significare che una serie didattica con album e con numero definito di figurine ha una sua logica di raccolta in quanto che la colleziona sa dove comincia e sa dove finisce e ene conosce il significato didattico e il suo peso commerciale e quindi assume anche dei valori che sono commensurabili all'interno delle raccolte di figurine.
Queste sono cartoncini punto, tagliandi da ammassare in attesa di raggiungere un valore che ti dava acesso ad un oggetto, una sora di sconto "postumo" sul prezzo del detersivo...
manca l'organicità collezionistica, manca la natura di figurina, e quindi il suo contesto e qundi anche una teorica commensurabilità dei prezzi.
C'è poi un altro fattore che influisce tantissimo sulla vendibilità di queste figurine e parlando di vendibilità non parlo esclusivamente del prezzo.
Sono figurine prodotte in milioni di copie e con serie numerosissime per via delle varianti, di cui non si conosce il numero, tanto è vero che i cataloghi hanno bisogno di corpose rivisitazioni perchè malgrado esistano e siano aggiornati periodicamente le novità nascoste escono sempre fuori....
Spesso o quasi sempre chi vende, non va oltre la pia illusione di possedere su 100 figurine 99 pezzi di rarità incredibile ma poi non è in grado di capire come si fa una classificazione di queste figurine e anzichè riflettere sul fatto che sta valutando (nel senzo di dare un valore a cose che non conosce) spara alto per, pensa lui, non rimanere fregato.
Signore e Signori, tra queste figurine non c'è il "Gronchi rosa", non c'è la "Perla di labuan" e nemmeno c'è un pezzo che valga chi sa che cosa... statene certi...
Mi è capitato recentemente di entrare in una chat di facebook di collezionisti di queste figurine e l'ho trovata infarcita (oltre il 90% degli interventi) di "ho trovato queste in uno scatolone in cantina"...
Possibile che nessuno sappia più fare 2 + 2? Se trovassi scatoloni di figurine Panini di Calcio del 61-62 o del 62-63 avrei si fatto un ritrovamento che vale, ma sono più di 30 anni che questo non succede, mentre nella chat c'erano almeno 50 potenziali venditori di blocchi di figurine che secondo loro valevano questo mondo e quell'altro.
Può valere un bene di cui c'è una così ampia disponibilità?
Si se magari nel mazzo di 1000 figurine ce ne stessero un paio decenti, ma alra devi sapere quali sono dato che 2 decenti su 1000 non rivalutano tutte le 1000 ma semmai svalutano le 2, mi pare abbastanza chiaro questo.
Ma siete disposti a tutto per non vendere un lotto a pochi soldi in cu ci sia il "gronchi rosa" che non c'è... lecito ma... prendete le figurine e dividetele secondo le 10 serie di cui le racolte Mira Lanza si compongono, andate a osservarle una per una, spesso con la lente di ingrandimento per catalogarle, un lavoro da due o tre mesi a tre-queattro ore al giorno per uno non esperto...quindi convinti che un paio di quelle scelte possano avere giustizia dato che valgono di più a quanto le vorreste mettere, a 10, 15 euro non di più...vale la pena tutto questo?
Dimenticavo, alla fine le due le vendete per 30 euro ma le altre 998????
Finiscono nel bustone della carta da macero?
Alla fine tanta fatica per nulla, vendevo a 30 euro il lotto e mene liberavo invece così sempre 30 ho ricavato e in più me ne ritrovo 998 nel casseto e ore di inutile cernita butate alla "tasse de salle de bain" (scusate il francesismo) nel water closet per dirla all'inglese o nella latrina per dirla all'italiana
Basterà trovare una via di mezzo e magari qualche pezzetto potrà anche essere recuperabile.
Poi, diciamocela tutta, se a me mancassero 10 pezzi, posso anche pensare che uno sforzo possa portarmi a chiudere la collezione, ma, ragazzi, abbiate fede se vi dico che dopo anni di acquisto di grandi blocchi di queste figurine sono riuscito a presentarvi una serie di immagini di circa il 40% delle figurine prodotte (almeno dal catalogo Mondini), stiamo parlando, quindi di più di 400 pezzi ancora mancanti, cosa faccio spendo 40 euro per un pezzo quando me ne mancano ancora 399????
Non ci penso nemmeno, con quei 40 euro ci compro un bel blocco di 1200 pezzi da cui tirar fuori una ventina di pezzi mancanti.
E' evidente che se il "venditore" (anche quello che ha trovato lo scatolone del bisnonno in soffitta) decide di farci i soldi dato che è convinto di possedere 1.500 tesori di rarità assoluta e quindi pretende cifre da capogiro dove per capogiro in questa raccolta intendo 10 euro per una figurina, alla fine si terrà le 1500 gemme del bisnonno e per una molteplice serie di ragioni.
Queste non sono serie da 150 pezzi, o da 250 pezzi, come sono molte raccolte di calciatori.
Dal lato del teorico acquirente, queste sono serie realizzate a milioni di copie dove certamente esistono centinaio e centinaia di pezzi "rari", ma un pezzo raro anche se valesse solo 5 euro scruasi, quando ne deve trovare e comprare ancora 400 che gli mancano sono teorici 2000 euro che dovrebbe spendere e sto parlando 5 euri scrasusi a figurina, se solo il venditore ne chiedesse 10 di euro, è evidente che si va tutti in stallo, il compratore con la sua raccolta che continuerà a portare avanti comprando lotti da 2000 figurine a 35-40 euro ed il vendiote delle cose del bisnonno che non le venderà neppure una e le rimetterà in soffitta da dove sono venute.
Per essere sinceri ci sono delle figurine della serie Casalinghe che sono abbastanza rare e che quakche cosa possono anche valere e sono quelle che hanno m.l.p. che va da 266 a 409 che sno complessivamente meno di 30 figurine per cui sarei disposto anche a pagarle qualche euro in più ciascuna, ma perchè sono rare ed hanno la autorizzazione ministeriale tipo B o tipo C (1954 1956), ma sono pezzi singoli, estrapolati, particolari, ma a me delle casalinghe che complessivamente sono circa 863 ne mancano quasi 300 e come sto messo io stanno messi moltissimi che fanno certe raccolte....e poi ci sono i Detersivi piccoli e grandi e le figurine di Calimero e quelle dell'Olandesina che sono non un delirio ma 4 deliri...dove andiamo a finire se chi le ha e non le colleziona crede di avere l'Eldorado nello scatolone?
Per te un blocco di 1000 figurine arraffazzonate di 8 diverse raccolte e serie, molte anche incollate tra loro e con pesanti tracce di elestico secco e con una marea di doppie valgono 200 euro?
Perfetto, ti offro l'occasione di arricchirti, ti vendo le mie 18 mila figurine doppie per 500 euro; mi dai 500 euro e possiederai una mole di quasi 20 mila figurine, altro che 1000 a 200 euro, qui si va per 20 mila a 4 mila euro, vedi compra tu da me e fai i soldi!!!!
Poi ti svegli e sei tutto sudato anche perchè devi portare in soffitta lo scatolone pieno.
Certe quotazioni sono teoricamente giuste ma estremamente sbagliate sotto il profilo della commerciabilità.
E' necessario procedere con gli scambi, ma per gli scambi bisogna avere delle mancoliste ed avere degli elenchi aggiornati delle proprie doppie.... a tal proposito è fondamentale che tutti i collezionisti abbiano il medesimo modo di catalogazione dei pezzi perché se si parlano lingue differenti, anche uno scambio diventa problematico.
Per arrivare a fare degli scambi devi essere un collezionsta ed un conoscitore.
Se non lo sei, vendi il lotto di 1500 figurine a 30 euro e stai sereno, l'alternativa è una sola: tornare in soffitta.