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MIRA LANZA - GENOVA

LE CARTE DELLA FORTUNA

 

 

PRESENTAZIONE

36 ML

 

La Mira Lanza, nel 1975 acquisì il proprio copyright su delle carte divinatorie edite dal nuovo torcoliere e disegnate dall'artista poliedrico Sergio Ruffolo.

Sergio Ruffolo era un personaggio di un certo rilievo nell'ambito dell'arte grafica italiana del dopoguerra.

La sua storia personale è legata alle prigioni naziste di via tasso, dove era stato richiuso per la sua attività di partigiano, scampando per pura fortuna all'eccidio de “la storta”, perpetrato dai nazisti in fuga da Roma a danno di molti suoi compagni di prigionia, tra cui il sindacalista ed ex deputato Bruno Buozzi.

Terminate le tristi vicende belliche, Sergio Ruffolo si dedicò alla sua attività di artista e di grafico.

Molte sono state le sue collaborazioni con le testate giornalistiche più importanti in campo nazionale, per le quali curò molti aggiornamenti grafici, e con la R.A.I. per la quale realizzò molte sigle di importanti programmi.

A livello grafico disegnò diverse carte divinatoria o tarocchi, per la Dal Negro di Treviso e per molte altre case editrici che, esattamente come la Mira Lanza, le davano poi in omaggio ai propri clienti.

Si potrebbe tranquillamente fare una collezione delle carte da divinazione realizzate dal Ruffolo.

Il mazzo si compone di 56 carte di cui 52 sono le tradizionali carte francesi, ovviamente riviste dal Ruffolo secondo la sua grafica, dotate di 4 semi (cuori quadri fiori e picche) e di 13 carte per ciascun seme, dall'1 al 10 con J, Q, K a seguire.

Ci sono poi 4 carte speciali numerate 53, 54, 55 e 56 così dette le carte "soggetto" perché riferite al colui che vuole conoscere il proprio destino: uomo giovane, uomo anziano, donna giovane, donna anziana.

Al di là del significato delle carte e dal loro modo di essere impiegate, che qui' tralasciamo in toto, devo segnalare un dettaglio che non so assolutamente se sia voluto oppure sia un fatto accidentale, ovvero che la carta numero 31 che dovrebbe essere il 5 di fiori, in realtà rappresenta il 7 di fiori, mentre la carta numero 33 che avrebbe dovuto essere il 7 di fiori è invece il 5 di fiori.

Questo errato posizionamento è unico, ovvero non si presenta per nessun’altra delle carte del mazzo.

Un errore voluto?
Una particolarità voluta?
Una necessità delle carte divinatorie?
Tutto può essere in questo ambito "magico" certo è che nelle istruzioni a corredo delle carte questo elemento di stranezza non è segnalato.

Al di là poi di ogni elemento legato ad arti magiche o divinatorie, resta il fatto che la grafica realizzativa è estremamente particolare, quasi sobria, tagliente, eppure quasi ridondante, molto metafisica, un po' parente anche di De Chirico, con la linea che sottile ha un senso e marcata ne ha uno diametralmente opposto.

Sono 56 quadri di splendida fattura che fa bene guardare nei dettagli.

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