EDIZIONI NANNINA - MILANO
SERIE
" CALCIO - GOL GIGANTE 1959-60 "
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. ANTEFATTO
Il 1959 è l’anno delle Sidam, ovvero di una serie di 300 cartonate dalla grafica acquerellata ma piuttosto raffinata e curata, con ampi testi sul retro.
È un po’ un anno zero per le figurine cartonate e non.
La Nannina, casa editrice prolifica come nessuna e piuttosto “confusionaria” nelle sue emissioni, spesso di “prova o di sondaggio del mercato”, per questo anno prevede una serie di figurine cartonate (e dal supporto non molto pesante, più leggero di un cartoncino bristol) di dimensioni ridotte pari a 4 x 5 cm e dotate di album di dimensioni 24,5 x 23.
Questa serie detta “Nannina Gol Milano” consta teoricamente di 304 figurine anche se ne risulterebbero stampate una quarantina in meno delle 304 dichiarate.
La raccolta delle “Gol Milano” (scritto alla “maccheronica” anziché’ “Goal” come dovrebbe essere), ottiene un ottimo risultato editoriale, gettando le basi per una successiva prosecuzione del progetto che si protrarrà sino al 1964.
Sempre in questo anno la Nannina edita una serie graficamente identica alla serie “Gol Milano” ma dalle dimensioni decisamente maggiori.
È la serie Nannina Gol Milano Gigante di cui ci stiamo occupando e che proseguendo chiameremo semplicemente Gol Gigante 1959-60.
2. UNA SERIE BISLACCA OPPURE UNA INCREDIBILE GENIALATA?
Non per ripetermi ma, quando si fa riferimento ai termini di “progettazione” o “progetti”, in casa Nannina, significa poi doversi adeguare alla logica della casa milanese, ovvero considerare che un progetto editoriale aveva ragione di esistere solo e soltanto se “vendeva”, per cui moltissime sono state le collezioni “monche” a cui, dopo una uscita di un certo numero di figurine, poi non faceva seguito una ulteriore stampa di figurine inedite che permettesse all’edizione di divenire una serie organica e completa.
In altri termini, veniva messa sul mercato una piccola edizione di 80 – 100 pezzi e poi spesso la cosa finiva lì, con una ennesima mini serie, senza che a nessuno venisse in mente che quella serie potesse poi diventare improvvisamente una serie corposa e con album.
La mancanza di numerazione delle serie Nannina (una realtà, anche quando la serie aveva un album ed era corposa) è sintomatica di tale modo di vedere le cose, estremamente commerciale ed estremamente pragmatico, ma non certo ideale per i collezionisti di allora e quelli di oggi!
Ma qualche cosa, in casa Nannina, comincia a cambiare proprio in questo “fantomatico” 1959…
Detto questo a premessa imprescindibile, quando si entra in “casa” Nannina, osserviamo che le figurine di questa serie furono progettate per avere una dimensione di cm 6 x 9, ovvero 2 cm di larghezza e 4 cm di lunghezza in più rispetto alla serie “Gol milano” che misuravano 4 x 5.
Anche questa appare (e per certi versi è) una scelta “bislacca”: perché non aumentare il formato in maniera proporzionale per le due dimensioni?
Questo avrebbe permesso alla Nannina di aumentare il formato delle Gol-Milano mantenendo inalterate le proporzioni e quindi traslando l’immagine delle piccole “milano” in maniera proporzionale in un formato più grande.
Per far questo la Nannina aveva da scegliere questi formati: 6,25 x 5, 7,5 x 6 oppure 8.75 x 7 ed infine 10 x 8; con tutti questi formati la Nannina avrebbe mantenuto le esatte proporzioni di un formato 5 x 4.
La scelta, invece ricadde, come abbiamo detto, sul formato 9 x 6 che se andiamo a confrontare con quelli “proporzionali” sopra mostrati si avvicina al formato 7,5 x 6, solo che il formato 9 x 6 comporta la presenza di 1,5 cm in più di altezza che, rimarrebbero inutilizzati in sede di stampa.
Cosa che si è effettivamente verificata dato che le “Gol milano” nella loro versione Gigante hanno una coda bassa di cartoncino bianco che è particolare e per nulla simpatica e lunga, guarda, guarda, 1,5 cm.
Sembra una figurina non correttamente tagliata.
Tale scelta, che abbiamo definito “bislacca”, è del tutto incomprensibile perché è anche contraria alla logica editoriale che vorrebbe una ottimizzazione del formato all’immagine e non viceversa, anche perché oltre alla bruttezza estetica o all’inestetismo, fate Vobis, si realizza uno spreco di carta che aveva comunque un suo rilevante costo.
Solitamente uno spende per avere un vantaggio, non per avere uno svantaggio.
Forse la Nannina con la sua politica dei piccoli tentativi compensò lo spreco del cartoncino emettendo meno figurine, rispetto a quante se ne sarebbero dovute editare?
Se così fosse stato andremmo nel patologico perché riducendo il numero di pezzi in raccolta conseguentemente riduco anche il mio ricavo, quindi compenso un danno in “uscita” (costi maggiori) con un danno in “entrata” (ricavo minore)?
Qualche cosa, anzi molte cose non tornano, soprattutto non torna una emissione di figurine in un formato inusuale con parte del formato non utilizzato, ed una politica industriale che la Nannina non aveva mai “giocato male” che, invece qui sembra fatta solo di “auto Gol”, mi si perdoni il gioco di parole.
A questi quesiti che noi ci poniamo a tanti anni di distanza, esclusivamente per capire la “ratio” con cui questa serie fu progettata e realizzata, la ragione per cui la serie fu data alle stampe così come noi oggi sappiamo e non comprendiamo, la ratio per cui molti collezionisti al tempo si dotarono di forbici e tolsero l’antiestetica prolunga bianca che stava sotto ogni figurina della serie, forse una spiegazione c’è ed è sempre stata sotto i nostri occhi!
Arriviamo alla soluzione partendo di considerazioni elementari: è utile e facilita la comprensione.
- Alla Nannina avevano anche fatto scelte impossibili da condividere, ma la produzione era sempre stata abbondante e la ditta andava sempre al “massimo”, sintomo questo di abile guida e di saperci fare nel campo della figurina.
Escludiamo quindi un impazzimento totale o la presenza di un virus autolesionistico. - Osserviamo la serie Gol Gigante nella sua componente numerica (quantità di figurine “tirate”): sono 122 figurine diverse, mentre le “piccole” Gol Milano, a fronte di 304 previste dall’album, meno una quarantina mai edite, sono complessivamente 260 circa.
- La differenza tra le due serie è troppo marcata, pur essendo le due serie giuste per i rispettivi teorici target, le grandi come una serie pilota da poco più di 100 figurine e le piccole come una raccolta di grande respiro con album.
Quindi il problema non sta qui, la Nannina ha realizzato e stampato quello che effettivamente voleva realizzare ed in perfetta linea con la sua visione delle emissioni.
Focalizziamo ora il mero aspetto dimensionale:
- Il 1959 -60 è un anno in cui esplodono le grandi figurine da dispenser, la Sidam, La Cardmaster, la Record Euromatic, la Alba Tortona (tutte case editrici, si noti, nuove, giovani, appena nate), invadono e conquistano il mercato con le loro figurine da dispenser, sia per le raccolte sportive sia per le raccolte didattiche.
Nelle redazioni editoriali agli inizi del 1960 c’è fermento e la piazza milanese è come una fetta di groviera e le informazioni si diffondono, passano di redazione in redazione: la “E.D.I. uscirà con una grande serie cartonata, la “Rasa” ci sta già lavorando, a Firenze la ”Sun” comincia a pensare alle sue cartonate e al suo Dispenser che il Signor Danti ha finalmente messo a punto, altri nicchiano e arriveranno tardi… - Osserviamo dati oggettivi, cosa hanno in comune queste neonate editrici?
Un prodotto distribuito in maniera rivoluzionaria, certamente, ma che viene acquistato perché è distribuito da una macchina?
O forse perché è abbinato ad un dolciume?
O forse perché le figurine sono belle, grandi, colorate, spaziose resistenti e ti danno piacere a guardarle e a possederle?
O forse perché ti sei stancato di piccole insignificanti “figurinette” quasi incollezionabili mentre le grandi ti aprono invece la mente?
E’ la dimensione che fa la differenza perché tutte queste figurine da dispenser gravitano tutte attorno alla dimensione 9 x 6.
Ora la nebbia “milanese” si dirada….soffiamo…
- La Nannina sente puzza di bruciato, intuisce che i tempi stanno cambiando, forse bisogna adeguarsi.
Ma la Signora Luisa, che la sa lunga, capisce, ma non vuole rischiare, si predispone, sonda il terreno, manda avanti le guide indiane e valenti scout (la serie Gol Gigante), come ha sempre fatto.
E non sbaglia, azzecca anche ora la mossa! - La Nannina non entra nel vortice dei dispenser, non le serve: la serie “Gol Gigante 1959-60”, che ha mandato avanti con poca spesa, quasi un vuoto a perdere, una avanguardia sacrificale, gli fornice le giuste indicazioni, niente dolciumi, niente dispenser, troppo rischioso, forse anche troppa concorrenza e la “Luisa” sa di essere eventualmente in ritardo e la partita si gioca a ritmi veloci, ci vogliono capitali, soldi, comprare i dispenser per un circuito come quello distributivo nazionale non è cosa da poco, potrebbe andare con velocità più moderate ma arriverebbe in ritardo.
Luisa Grossi si taglia fuori dalla distribuzione “meccanizzata”, vuole che la sua azienda resti solida e non rischi un passo più lungo della gamba.
Occasione persa, forse, ma Sidam e compagnia cantante, nel 1966 sono già tutte spazzate via, la Nannina tirerà avanti ancora per un ventennio! - Ma la serie Gigante ha funzionato e ha funzionato anche bene!
La Nannina capisce che il segreto sono le grandi figurine, è il loro momento, non i dispenser ne le palline di gomma americana, sa come muoversi e sfruttare le indicazioni di mercato che la “Gol giganti” Le ha fornito su un piatto d’argento!
3. IL PROGETTO
Ora che abbiamo chiare certe cose possiamo capire da dove sia partito il progetto di questa serie e, facendo finta di non aver letto nulla sino ad ora, vediamo la storia così come è stata scritta.
Nell’area milanese e non solo, il vento delle novità che vengono da Roma e da Torino e che riguardano grandi figurine cartonate distribuite con un dolciume ed attraverso delle macchine dispensatrici, scuote l’ambiente editoriale e naturalmente anche in casa Nannina se ne parla e si cercano elementi per adottare una strategia che risulti sostenibile aziendalmente e vincente.
Si decide di emettere una serie cartonata grande di dimensioni simili alle grandi cartonate da dispenser all’unico scopo di sondare la risposta del mercato verso un simile formato pur distribuito senza supporto dolciario e in maniera del tutto tradizionale (giornalaio-bustine).
La serie deve essere a basso costo di produzione per cui si sfrutta la serie delle “Gol- milano), già in edicola da un po’ e la si riproduce trasferendola in un formato 6 x 9 cm, senza alcun ulteriore intervento se non quello di scegliere un certo numero di soggetti da inserire in collezione prendendoli dagli oltre 260 che la “piccola” “Gol milano” offre.
Verranno scelti 122 elementi, lavorate le figurine, date alle stampe e distribuite come la classica serie Nannina da 100 o poco più pezzi, nulla di nuovo sotto il sole, ma nell’ombra qualche cosa si è mosso!
4. LA CONSISTENZA NUMERICA DELLA SERIE E LE FIGURINE ESISTENTI
Come per tutte le serie senza numero e senza album per determinare una consistenza numerica dobbiamo far ricorso a quanto sino ad oggi resta nelle mani del collezionista, non abbiamo altro metodo disponibile.
Nel 2024, dopo oltre 65 anni le figurine che compongono questa serie sono Abbiamo detto di aver reperito sin ora 122 figurine.
La suddivisione di queste figurine è la seguente:
- 12 figurine - Fiorentina - Milan – Genoa;
- 11 figurine - Roma – Napoli;
- 10 figurine - Atalanta – Juventus;
- 09 figurine -Inter;
- 06 figurine – Padova;
- 05 figurine – Udinese;
- 04 figurine -Lazio - Sampdoria – Spal;
- 03 figurine – Alessandria – Torino – Bari;
- 02 figurine –L.R.Vicenza;
- 01 figurina -Bologna;
- 00 figurine – Palermo.
In realtà delle 122 figurine 61 sono di calciatori in azione e le rimanenti 61 raffigurano calciatori a mezzo busto, quindi sino ad ora c’è una assoluta parità.
Nel complesso i calciatori rappresentati sono 82 perché alcuni hanno sia la figurina a mezzo busto sia quella in azione e poi ci sono Invernizzi che ha due versioni della figurina a mezzo busto, oltre a quella in azione e Cervato che ha tre figurine in azione ma una di queste, riporta la didascalia "Campana" che era invece un calciatore del Bologna.
Quella di Cervato nominata “Campana” è una figurina sbagliata, tanto che ne esiste anche la versione corretta, ma che va in ogni caso conteggiata in raccolta.
È molto probabile che questo numero possa essere destinato a salire, ma non credo di moltissime unità (difatti è salito da 100 a 122 e credo che siamo arrivati quasi al completamento della serie...quasi...).
Va detto che c’è un dettaglio che rende queste figurine un po’ particolari ed un po’ più rare da ritrovare rispetto a quello che dovrebbero essere.
La ragione sta nel fatto che l’anno successivo la Nannina pubblicò una serie praticamente identica ma di formato solo lievemente più corto, 7,5 cm contro i 9 cm della serie che stiamo trattando, eliminando di fatto la striscia di cartoncino inutilizzata che caratterizzava questa serie.
Questo permise a molti collezionisti di utilizzare le figurine dell’anno precedente anche nella collezione successiva, con il semplice “taglio” di una inutile e vuota strisciolina di cartoncino leggero.
Questa operazione che dalle figurine di questa serie che ritroviamo giornalmente troncate era, evidentemente, praticata con una certa incosciente frequenza era, tra l’altro anche inutile in quanto le figurine della serie 1960-61 erano:
- di cartoncino decisamente più leggero e facilmente distinguibile al tatto e, molto spesso grigio;
- dotate di due tipologie differenti di retro, uno con retinatura verde e cerchio centrale senza retinatura e con testo a tergo (versione Nannina) ed uno senza alcuna retinatura (versione ristampa ordinata dai F.lli Panini;
Naturalmente queste figurine così tagliate finivano, col tempo per confluire verso i grandi rivenditori che, senza controllare il retro, le ponevano all’interno dei raccoglitori della serie 1960-61.
IL collezionista, cercando una 59-60 la cercava entro determinati raccoglitori, lasciandosi sfuggire quelle figurine “mozze” poste nei raccoglitori sbagliati.
Questo” modus agendi” ha finito con l’incasinare ulteriormente le carte già ben mescolate!!!
Oltre che strano appare inspiegabile il fatto che la serie, almeno stando a quanto sino ad oggi si è recuperato, sia completamente priva di figurine del Palermo, squadra con buona tifoseria e, soprattutto la società del Bologna, molto ben lanciata nel panorama tecnico della serie “A”, compare con solo una figurina che poi sarebbero due se non ci fosse stato l'errore già citato sulla figurina di Campana che riporta invece l'immagine di Cervato in azione!
Non stupisce affatto, invece la presenza del Torino, all’epoca in serie “B” in quanto, come si legge nell’album delle Nannina Gol 59-60, "squadra di maggior spicco della serie “B” che si è voluto ricordare perché al suo nome è legato uno dei periodi più fulgidi della storia più recente del calcio italiano"
Ricordo che la Sidam fece nello stesso anno la medesima scelta editoriale inserendo il grande Torino ad inizio raccolta per celebrare i 10 anni dalla tragedia di Superga e il Torino 59-60 malgrado fosse stato retrocesso nella serie cadetta.
5. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI
La serie è concepita graficamente dividendo lo spazio del rettangolo utile, contornato da righe nere e dalle dimensioni di 5,8 x 7,5, in quattro spazi rettangolari di forma e dimensioni diverse:4,4 x 6,4 per l’immagine del calciatore, 1,4 x 4,7 per una banda laterale sinistra con i colori della società, 2,2 x 2,6 in basso a destra per lo stemma della società, 0,9 x 3,5 destinato a contenere il cognome del calciatore.
E’ una scelta grafica che conosciamo molto bene, resa famosa dalle figurine Panini del primo e mai prodotto album del 60-61 ( quello celebrativo del 1999 edito dalla Franco Cosimo Panini Editore) ed anche del realmente primo album panini del 61-62 (quello con Liedholm in copertina) dove però gli spazi erano praticamente simili a meno del rettangolo contenente lo stemma della società sostituito da un cerchio.
Le figurine non sono per nulla belle e, a parte l’inutile vuoto in basso, la stampa risulta un po’ sgranata ed i colori opachi ed un po’ smorti, la grafica degli scudetti piuttosto “infantile”, gli sfondi molto spesso di sintesi fanno vedere piuttosto chiaramente le operazioni di ritaglio delle immagini, mentre quando lo sfondo non viene tirato via risulta spesso decolorato.
Quello che non è bello da vedere sono le ricolorazioni delle maglie, effettuate con tecnica veramente ed irritantemente quasi infantile o frettolosa.
Le figurine cosiddette “in azione” che avrebbero potuto dare una loro briosità dinamica alla serie, sono affette da una serie di problematiche che le rendono decisamente più dozzinali delle “mezzobusto”.
Questo perché nelle figurine in azione i dettagli sono molto più piccoli e la grafica approssimativa e spesso ricolorata le rende goffe, finte clownesche ed affatto attraenti!
Insomma le figurine non sono per nulla belle, almeno parlando dell’aspetto grafico.
Il cartoncino invece è forse la cosa migliore di questa serie, perché è sì di non grande spessore, ma è un bel cartoncino resistente e compatto che quasi “canta” in mano anche a distanza di anni.
Le figurine della serie sono state realizzate con due tipologie differenti di cartoncino, di pari qualità e spessore ma di differente colore: uno grigio ed uno paglierino.
La particolarità è che su tutte le figurine con cartoncino grigio che mi sono capitate per le mani non ho mai visto stampato il testo che invece compare solo sulle figurine con il supporto chiaro paglierino.
La sua ottima qualità lascia oggi figurine in gradi di conservazione mediamente elevati.
Tipograficamente gli errori di disallineamento dei cliché ci sono, ma non sono proprio vistosissimi.
Più presenti gli errori di taglio delle figurine che a volte risultano tagliate in maniera un po’ decentrata.
Il tutto comunque è negli standard della casa editrice milanese.
6. IL RETRO
Alcune figurine presentano sul retro la colorazione grigio chiaro perlaceo, altre giallo paglierino.
Alcune sono prive di scritta, altre invece sono con una scheda semplice standard: Cognome, Nome luogo e data di nascita, ruolo, brevissimi cenni di carriera.
Le figurine completamente prive di ogni scritta sul retro, realizzate con supporto grigio sono numericamente inferiori a quelle paglierine con testo stampato.
Anche questo aspetto è nello standard di casa Nannina.
Va posta particolare attenzione alle figurine di questa serie che, tagliate, se con il retro chiaro e con la scritta a tergo, possono essere “confuse facilmente con le Nannina 1960-61 ristampa Panini.
Unico modo per distinguerle è al tocco per via del cartoncino di differente consistenza, oppure qual’ ora vi fosse una variazione nel testo, ma questo sinceramente non ho verificato se sia possibile, considerando che sono solo “confondibili” le figurine di calciatori che nel 1959-60 e 1960-61 erano rimasti sempre nella medesima società.
Le due immagini della figurina di Moro che sono poste all'inizio dell'articolo sono delle Nannina Gol Giganti della raccolta 1959-60. Le immagini poste subito sopra, sono invece della raccolta 1960-61, ristampa per la Panini di Modena. Tagliando la parte bianca della 59-60 le differenze tra le due figurine sono esclusivamente il cartoncino leggermente più pesante nella versione 1959-60.
7. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Pur tra molti difetti e schiacciata da raccolte precedenti, coeve e successive, questa serie è rimasta fino ai nostri giorni come una ulteriore pagina illustrata aperta sul mondo del calcio italiano nella stagione che andava dalla fine del decennio all’inizio del nuovo.
Queste figurine sono state raccolte in modo piuttosto casuale da molti collezionisti della seconda terza e quarta ora, sino a quelli dei giorni nostri, che le hanno prese un po’ per le loro dimensioni particolari, un po’ per curiosità, un po’ perché comunque sempre affascinati dal caotico e spesso sfilacciato mondo Nannina, almeno in quelle serie di contorno a cui questa serie appartiene a pieno tondo.
Ora con l’operazione che stiamo intraprendendo e nella speranza che questa serva a far uscire dei collezionisti di questa serie dalle loro tane, riteniamo si possa dare una chiarezza se non definitiva almeno molto plausibile anche nei confronti di questa serie.
Le quotazioni di mercato di queste figurine non sono alte anche se la disponibilità non è ampia.
Ovvio che lo stato di conservazione influisca nella determinazione del listino, ma mediamente si ritiene più che congruo un valore di 2 – 3 euro a pezzo, anche se recentemente le quotazioni si sono alzate fino a 6-8 euro ma erano esemplari perfetti, come stampate ieri.
Con la speranza di riuscire a recuperare alla memoria collezionistica diverse altre figurine di questa serie grazie alla collaborazione di amici collezionisti, non mi resta che augurare a tutti…
Buona collezione!!!!