ORVEDO - ALESSANDRIA
SERIE
" CALCIATORI 1965 - 66 "
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. PREMESSA
Se avete letto le precedenti presentazioni relative alle produzioni calcistiche di casa Orvedo, vi sarete accorti che non ho certo mandato a dire da altri le mie critiche relative alla staticità quasi offensiva della produzione, intesa come staticità grafica e della nulla volontà né di correggere gli errori commessi né di perfezionare il disegno complessivo sia dal punto di vista del disegno strategico sia sotto il punto di vista della cura del dettaglio.
Certo, la casa di Alessandria riuscì, con le sue raccolte a dare una impronta personale accentuata, quasi una firma alle sue produzioni, come un pittore che ha un suo stile e si mantiene sempre fedele al proprio modo di presentarsi al pubblico.
Però staticità e mancanza di cura dei dettagli sono gravi difetti che, con il tempo, vengono a galla e quando si tratta di stare sul mercato e per di più in forte competizione con gli altri queste cose che il pubblico nota e giudica in maniera scevra da ogni preconcetto, generano conseguenze anche gravi.
Nel 65-66 la Panini di Modena ha già sviluppato il suo stile e prodotto serie di figurine sempre più perfezionate e dotate di un bell’album raccoglitore, pieno di notizie, informazioni e dati anche riferiti ai tornei nazionali ed internazionali.
Sotto questo aspetto la produzione Orvedo che è produzione venduta in bustine, come quella Panini è talmente arretrata e asetticamente fuori dal mondo reale e da quell’atmosfera di produzione legata anche alla attualità dell’evento agonistico che non può non riportarne le conseguenze.
La serie “calciatori 1964-65” delle Orvedo era andata, parlando di vendite e di diffusione, decisamente peggio rispetto alla seconda serie del 63-64, ma nulla si era mosso in casa Orvedo al punto che la terza collezione è quasi irritante tanto è simile alla precedente per stile errori ed orrori!
La conseguenza di questo vistoso calo di diffusione si nota immediatamente come logica ed immancabile ripercussione pratica sulla serie dell’anno successivo ovvero quella di cui stiamo trattando.
2. IL PROGETTO EDITORIALE
La quarta serie del calcio di Orvedo è ridotta nel progetto editoriale!
Si passa infatti dalle 259 figurine (quelle censite a luglio 2013) della serie del 64-65 alle sole 172 figurine della nuova serie.
Come se, riducendo il prodotto si potesse recuperare il terreno perduto.
Alla Orvedo non pensarono di investire in una serie innovativa e scelsero per la quarta volta di ripetersi, nemmeno fossero Paganini!
Le squadre presenti sono tutte quelle della serie “A” cioè 18 così ripartite per numero di figurine assegnate:
- 16 figurine: Napoli;
- 15 figurine: Juventus - Milan;
- 14 figurine: Cagliari;
- 12 figurine: Catania;
- 11 figurine: Inter - Lazio
- 09 figurine: Brescia - Fiorentina;
- 08 figurine: Atalanta – Bologna – Foggia - Varese;
- 07 figurine: L.R. Vicenza - Spal;
- 06 figurine: Sampdoria;
- 05 figurine: Roma;
- 03 figurine: Torino.
Un breve commento su questa ripartizione è d’obbligo perché, rispetto all’anno precedente l’Atalanta si ritrova con 11 figurine in meno, il Napoli da neo promossa vola a 16 figurine, più di Juventus e Milan, mentre Inter e Lazio sono al minimo dell’annata precedente (le 11 figurine della Fiorentina), ci sono altre 9 squadre, quindi la metà di quelle del campionato che hanno un numero di figurine talmente basso da non essere rappresentative, fino ai valori veramente incomprensibili di squadre come Roma e, soprattutto Torino, rispettivamente con 5 e con solo 3 figurine.
Ecco il risultato a non migliorarsi e a crogiolarsi sugli allori e a non correggere il correggibile!
Il progetto della Orvedo 65-66 è pesantemente mozzato sino a diventare un progetto sbagliato.
Il cartoncino costa e non c’è più ragione di adottarlo come supporto, per cui con questa edizione si utilizza una carta non leggerissima ma una carta per cui la serie diviene leggera ed il colore del retro passa (rispettando la legge sinusoidale sin qui incontrata per i colori del retro delle Orvedo) dal grigio della 64-65 al bianco cartaceo sparato della edizione 65-66.
Nel progetto non c’è un album, per cui le figurine continuano ad essere svolazzanti su contenitori approssimati o incollate su quaderni con la copertina nera e le pagine colorate di rosso sui bordi, quaderni avanzati dall’ultimo anno scolastico!
Almeno in questa edizione la Orvedo cerca di essere un pochino più attenta a non commettere errori marchiani.
3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI
Le figurine del 65-66 non sono più le Orvedo del 62-63, toste, cartonate piccole ma coriacee.
Sono figurine cartacee, leggere, impalpabili, insoddisfacenti e, per essere cartacee diventano anche quasi grandi…visto che le dimensioni per le cartacee di riferimento oramai erano dettate dallo standard Panini!
Riguardo le figurine c’è un approccio ancora più minimalista.
La figurina di Miceli passato dal Foggia al Bologna non ha nemmeno un abbozzo di correzione della maglia, c’è solo di diverso il nome della nuova società, così per Robotti stessa figurina della Fiorentina leggermente decolorata da viola in grigia, Mattrel ha ancora la maglia della juventus mentre Nene’ è sempre come l’anno precedente (milanista!!!) e Visentin è ancora al Bari, almeno come maglia, mentre di Petroni, siccome c’erano due figurine queste restano con una maglia ricolorata, mentre Cella è ancora con maglia ricolorata male del Mantova, De Sisti passato alla Fiorentina e ricolorato (male ) in viola così come l’ex laziale Morrone, mentre nella juventus compaiono due Mazzia e due Cinesinho in versione sia grigia sia a strisce bianconere, mentre le due novità del Lanerossi Vicenza, Maraschi e Fontana sono vecchie figurine ricolorate, mentre nella Lazio ci sono due Galli (uno ancora con lo stemma del Milan tutto azzurrato) e i nuovi Ciccolo e Sacco l’uno ancora con la maglia dell’Inter e Sacco divenuto “interista” per caso visto che alle strisce bianconere della figurina dell’anno precedente, il bianco viene tinto di azzurro!
Nel Milan le ricolorazioni toccano alle novità Angelillo, Schnellinger e Fortunato, mentre nel Napoli faremmo prima a dire quelle non ricolorate rispetto alle ritoccate!
Nella Roma Tomasin è sempre Marocchi e Benitez è ricolorata
Mentre nella Sampdoria Marocchi è sempre Meroi, Delfino è Boskov e Nicolè è ricolorato come Salvi.
Caso particolare la Spal che ha 7 figurine tutte con maglie ricolorate e differenti tra loro a meno della figurina di Bagnoli che è l’unica originale non ritoccata, mentre nel Varese c’è un doppio Bagatti uno dei quali in maglia “milanista” ricavata dalla maglia giallorossa del Messina dove il giallo è stato ricolorato col nero, forse per farla assomigliare alla maglia rossonera di Anderson.
Cose da pazzi!!!
Questo caso ci fa presupporre che ci pensavano anche sopra nell’inventarsi le cose, mentre è bastato colorare di bianco il giallo del colletto della maglietta di Gioia per farlo diventare del Varese, peccato lo stemma del Messina sia rimasto...
4. LA VERA NOVITÀ
La vera novità di questa serie è la comparsa di figurine “valide”, ovvero di un particolare concorso che, a fronte della presentazione di un certo numero di figurine valide, assegnava “meravigliosi” regali.
Il meccanismo era semplice, bastava consegnare le figurine valide al fornitore e poi avrebbe pensato a tutto il fornitore consegnando al richiedente il regalo.
Leggere la lista dei regali e la quantità di figurine necessarie per assicurarseli fa un po’ impressione, si va dalle 150 valide per una bandiera della squadra preferita alle 10.000 (si ho scritto bene, 10 mila valide) per avere una bicicletta!
Devo dire che le valide non erano una ogni tanto, anche perché se ne trovano parecchie ma cavolo 10 mila figurine particolari per una bicicletta mi sembra un po’ assurdo, anzi no, tanto assurdo!
Le figurine valide impediscono di avere i dati anagrafico sportivi del calciatore e questo è abbastanza antipatico.
In questa serie compaiono anche particolari figurine dal fondo marrone scuro veramente strane che devono essere ricondotte alle valide, difatti le figurine con retro marrone erano in origine delle figurine valide, anche se non si capisce quale sia il motivo per cui alcune di queste figurine si siano scurite così tanto.
Certamente deve essere stato un motivo chimico che, nel tempo, ha scurito la carta, un po’ come accade a volte per la carta chimica che, nel tempo, tende fortemente a scurire.
5. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Le Orvedo 65-66, fortemente ridimensionate rispetto alla edizione precedente, restano figurine popolari e di abbastanza facile reperibilità.
Anche per questa edizione il valore commerciale di queste figurine non cambia e molti venditori le vendono l’una per l’altra senza distinzione di annata.
Quindi valore dall’euro all’euro e mezzo nelle fiere, fino ai 3-4 euro (troppe, una follia) su eBay.
Ritengo 2,5 euro un prezzo giusto a figurina.
Certamente come sempre conta anche lo stato di conservazione che può, se ottimo, indurre il collezionista a pagare qualche cosa di piu’.
Nel complesso, come per la 63-64 e 64-65 questa è una collezione abbastanza complessa, anche se non più molto consistente numericamente, di facile accesso ma di non semplice completabilità.
Buona collezione!!!