ORVEDO - ALESSANDRIA
SERIE
" CALCIATORI - 1964 65 "
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. PREMESSA
Malgrado le due serie precedenti, popolari e semplicistiche fossero andate bene commercialmente, la casa editrice non ritenne di dover rinnovare il proprio format, oramai prossimo ad essere il format con la medesima casa editrice più longevo della storia italiana delle cartonate!
Capisco la difesa del format, lo avrei fatto anche io, se fossi stato nella stanza dei bottoni della Orvedo, ma per format avrei inteso le dimensioni delle figurine, il loro supporto, insomma in una parola “l’impostazione generale”, ma avrei cambiato certamente la qualità dell’immagine, avrei rinunciato alle decolorazioni e ricolorazioni oramai appartenenti alla preistoria, qui siamo nel 1964 e la S.T.E.F. di Torino ha già editato o sta per editare, questione di mesi se non di giorni, la più bella se non la più curata serie di cartonate mai proposta, la “Serie dei cento” appartenente alla “saga” de “il calcio italiano”.
Anche Sidam –Taver Matic –S.T.E.F. e di nuovo Taver Matic erano rimaste fedeli al primo format sapendosi però rinnovare in maniera sostanziosa se non ogni anno almeno ogni biennio!
La Orvedo invece non si rinnova che in piccolissimi dettagli insignificanti e non lo fa per fare un passo avanti, bensì indietro.
Scoperta la gallina dalle uova d’oro la Orvedo non cerca di migliorare ma mantiene tutto invariato mutando, in senso peggiorativo, solo la pesantezza della carta, ora però decisamente più leggera ma ancora cartonata ed il retro che ritorna al grigio prima maniera, in una sorta di on – off – on che ritornerà poi con un off al quarto anno realizzando così una perfetta alternanza di grigi e bianchi negli sfondi delle sue varie annate (ricordando sempre che però quasi a fine produzione ci furono delle immissioni di figurine realizzate con il cartoncino dell’anno seguente a scombinare le “leggi”…)!
2. IL PEOGETTO EDITORIALE
Le caratteristiche fisiche del progetto Orvedo terza edizione sono:
- Solito identico formato;
- Solite identiche note a tergo;
- Colore del cartoncino grigio leggermente più chiaro e leggero di quello della prima edizione;
- Numero di figurine abbastanza elevato (259 – almeno tante ne sono state per ora censite);
Questa edizione si distingue dalla prima Serie Prima Edizione innanzitutto perché a tergo ha i testi che nelle due edizioni della prima serie mancavano e poi perché ha la scritta della squadra sul fronte accanto al cognome del giocatore (la prima Edizione aveva solo il cognome del calciatore) ed infine per il cartoncino più leggero, mentre si distingue dalla prima Serie Seconda Edizione esclusivamente per la mancanza di testi a tergo e per il cartoncino leggermente più leggero, mentre si distingue dalla seconda serie 1963-64 essenzialmente per il colore del cartoncino che nella seconda edizione è bianco paglierino ed in questa terza, come sopra accennato grigio chiaro.
Sono presenti ancora tutte le 18 squadre di serie “A” e nel novero delle figurine non compaiono ancora una volta le figurine dedicate alla immagini del team schierato.
La distribuzione delle figurine per squadra è abbastanza omogenea, si va infatti da un massimo di 19 figurine per l’Atalanta ad un minimo di 11 figurine per la Fiorentina.
Nel dettaglio:
- 19 figurine: Atalanta;
- 18 figurine: Juventus;
- 17 figurine: Milan;
- 15 figurine: Genoa - Torino – Varese;
- 14 figurine: Bologna – Foggia – Inter - Mantova;
- 13 figurine: Catania – Lanerossi Vicenza – Lazio - Messina - Sampdoria (il plotone piu’ folto);
- 12 figurine: Cagliari – Roma;
- 11 figurine: fiorentina
Tuttavia per quattro figurine ci sono gli estremi per la estromissione dalla squadra di teorica appartenenza proprio in ragione della loro non appartenenza a quei colori sociali per l’anno in questione.
Naturalmente le citate figurine sono rimaste al loro posto ma con adeguata segnalazione sia su questo articolo che sugli elenchi.
Mi riferisco alle figurine di Ochetta e Catalano inserite in ambito Genoa ma di fatto Ochetta aveva smesso di giocare e Catalano era in forza al Bari.
Stesso discorso di Catalano per Vicini in forza al Brescia in serie “B” e discorso a parte per Germano ritornato a giocare in brasile dopo la breve e scarsissima avventura italica, piu’ un fenomeno da gossip che un campione di calcio.
3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI
Questa terza edizione del calcio secondo “Orvedo” non differisce in nulla rispetto alla precedente, per quanto riguarda gli aspetti in titolo.
Il format è quello e se si deve aggiungere un calciatore lo si aggiunge ricolorandolo se era presente in raccolta l’anno precedente, magari con una maglia differente, oppure aggiungendo la sua figurina realizzata nella maniera di sempre.
Il risultato è una ennesima edizione della stessa zuppa.
Che poi l’anno è diverso, alcune squadre sono differenti, altre sono profondamente cambiate ecc. ecc., non significa assolutamente nulla in quanto graficamente e tipograficamente si gioca sempre con le stesse regole e con gli stessi canoni.
Questo ennesimo non rinnovo appiattisce la collezione e ci lascia un panorama troppo simile a quello dell’anno precedente per essere vero.
Unici aspetti differenti i già citati relativi al cartoncino che da bianco/giallo paglierino della seconda edizione torna grigio in questa ma in formato decisamente più leggero.
4. QUALCHE CRITICA
Anche in questa serie, come nelle precedenti risultano errori piuttosto gravi e o figurine colorate in modo così brutto e stravagante da far venire il latte alle ginocchia, come la figurine di Nene’ del Cagliari che ha una maglia della juventus a cui è stato aggiunto il colore rosso sicche’ diventa del Milan piuttosto che del Cagliari, di Visentin che compare ancora con la maglia del Bari e avrebbero potuto mettergli un colletto blu, almeno, il solito Vavassori ancora in maglia juventina, il catanese Del Zotto con una improbabile maglia del Foggia o del Milan, Rozzoni ancora in maglia della Lazio, la Fiorentina in generale con 11 figurine ed 11 maglie diverse, nemmeno se ci si mettevano di buzzo buono ci sarebbero riusciti, il solito Colombo del Genoa che non era lui ma il portiere del Cagliari, errore pluriripetuto, Bassi e Gilardoni del Genoa ancora con le magliette rispettivamente di Alessandria e Napoli anche se ricolorate con gli stemmi visibilissimi, Combin della juventus cha compare con la cravatta (ma c’era anche Rambaldelli del Catania, il solito Dell’Angelo che è Azzali e che ha la maglia della Fiorentina invece che quella del L.R. Vicenza, Bartu’ e Petris della Lazio in maglia azzurra e giglio della Fiorentina sul petto, Scesa del Mantova ancora in maglia granata e Pagani in maglia a strisce verticali gialle e rosse non esattamente la casacca del Mantova, Rossi portiere del Messina che è il Rossi attaccante della juventus ex Venezia, Garbuglia che compare con due figurine identiche colorate in modo diverso, maglia bianca e maglia gialla con bordo rosso, Tomasin della Roma che continua ad essere Marocchi e Tamborini alla Roma con una maglia della sampdoria abilmente mascherata da maglia rossa con banda centrale orizzontale gialla, il solito Delfino che è Boskov ed il solito Marocchi che è Miazza e, nel Torino, Ferretti mediano che in realtà continua ad essere il Ferretti portiere e Simoni con una maglia del Mantova ritoccata talmente male da far venir voglia di urlare ed un Cella, anche lui così maltrattato in sede di ricolorazione visto che la maglia del Mantova si legge sotto una leggera ricolorazione rossa, Rizzolini con la maglia del Brescia in versione rossa e Cucchi con maglia del L.R. Vicenza.
Insomma una ecatombe tra errori, scambi di persona, ricolorazioni fatte malissimo, un panorama non certo esaltante, soprattutto in considerazione che certi errori sono recidivi, certe mancanze sono recidive e certe incapacità oltre che recidive sono dovute a scarsa professionalità, perché una maglia da ricolorate non deve essere un problema ed altre case editrici ci hanno dimostrato come stemmi e strisce verticali, adottando accorgimenti adeguati e degli inchiostri giusti possono essere facilmente cancellati, nascosti e resi non più visibili.
Certamente la serie risulta, rispetto a quella dell’anno precedente leggermente rimpinguata (259 figurine contro le 235 del 63-64) e questo è un elemento positivo, non certo da sottoporre a critica.
5. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Questa era una raccolta molto popolare ed abbastanza diffusa e per quanto riguarda gli aspetti collezionistici possiamo tranquillamente rifarci a quanto detto per le prime due annate della raccolta della casa editrice di Alessandria.
Forse c’è in giro qualche figurina di meno, proprio perché il successo della serie fu decisamente minore rispetto alla prima e seconda edizione, ma certamente i costi per editarla furono praticamente nulli.
Anche per questa edizione le quotazioni sono identiche a quelle dell’anno precedente, tanto è vero che i rivenditori professionali nemmeno distinguono un anno dall’altro e le vendono una per l’altra.
Quindi valore dall’euro all’euro e mezzo nelle fiere fino ai 3-4 euro (troppe, una follia) su eBay.
Ritengo 2,5 euro un prezzo giusto a figurina.
Certamente come sempre conta anche lo stato di conservazione che può, se ottimo, indurre il collezionista a pagare qualche cosa di più.
Nel complesso, come per la 63-64 questa è una collezione abbastanza complessa, ben composta numericamente di facile accesso ma di non semplice completabilità.
Buona collezione !!!!