EDIZIONI FILATELICHE - MILANO
FOTOCALCIO
SERIE
“ A CHI LO SCUDETTO 63-64 ”
ALBUM
PRESENTAZIONE
1. INTRODUZIONE
È il secondo album prodotto dalla casa editrice milanese sul tema calcistico.
Il riscontro più che soddisfacente della precedente edizione era stato certamente il movente per non cambiare nulla, come quando un allenatore ritiene che squadra che vince non si cambi!
Se questo può essere un assioma anche valido, dobbiamo dire che la Fotocalcio lo ha preso un po’ troppo letteralmente realizzando un secondo album assolutamente identico al primo per impostazione e non solo.
Certo, la estrema immobilità creativa degli uomini della casa editrice milanese, finisce col dare al suo prodotto una specie di “marchio” identificativo specifico, come un quadro di un grande pittore rileva la sua origine.
2. IL PROGETTO
Per molte particolarità di questo album faremo ricorso a quanto già riportato nella presentazione del primo album della serie, per cui, per non rimandarvi a rileggere quella presentazione, qui alcuni concetti anche descrittivi saranno ripresi in modo quasi integrale.
Con una realizzazione progettuale di 216 figurine distribuite per 18 squadre, la necessità era quella di avere pagine capaci di supportare 12 figurine a squadra, di cui una figurina con sviluppo e lettura assolutamente orizzontale.
Ovvio che inserire 11 figurine in una sola pagina avrebbe, anche con figurine di dimensioni medie, quali erano le Fotocalcio, comportato pagine eccessivamente grandi e poi un numero di pagine un po’ troppo risicato, facendo assumere alla pubblicazione quell’aspetto “magro” o “slim”, come direbbero gli amanti dei termini importati, che non è proprio il massimo a livello estetica editoriale.
Ecco perché la scelta cadde sulla distribuzione delle 12 figurine su due pagine, fatto questo che comportò pagine di dimensioni contenute ed un contenitore finale abbastanza “pieno” e di un certo peso specifico.
Alla fine il progetto grafico fu elaborato in modo che ogni squadra avesse due pagine contigue da sinistra a destra ponendo 3 e 3 figurine nella parte bassa delle due pagine (sei figurine allineate sulla base delle due pagine e poi sfalsate le altre tre per pagina, a sinistra portiere e terzini a destra la squadra in alto, orizzontale e due centrocampisti subito sotto.
Sopra il portiere il nome della squadra ai cui lati brevissime note di presentazione della società, mentre a destra ai lati della figurina della squadra schierata una inutile dizione che si ripete identica in tutte le pagine di destra (pari).
Le pagine di contenuto sono stampate con un non aggressivo inchiostro blu scuro.
Ogni figurina ha il suo cartiglio, leggermente più grande in modo che, a figurina incollata le linee delimitanti il cartiglio siano ben visibili e sotto il quale e’ riportato il ruolo del calciatore e subito sotto il cognome in carattere grassetto seguito da nome di battesimo luogo e data di nascita e provenienza, dove vengono riportate tutte le squadre in cui ha, precedentemente, militato e non quella da cui proviene.
I dati contenuti nella pagina completano le figurine (problematica già affrontata), conferendo loro quei dati che solo il fronte, con il cartiglio piccolo bianco contenente nome e cognome non poteva certo dare.
L’album così concepito ha dimensioni di 19,5 x 23,3 cm ed è quindi abbastanza contenuto in ingombro ed una volta riempito risulta essere abbastanza “cicciottello”!
Esso si compone di un foglio di copertina in un buon cartoncino di media durezza, dal quale si ricavano le 4 di copertina di cui parliamo nel capitolo successivo e poi da altri 10 fogli per 20 pagine pari a 40 facciate, trattenuti assieme da due spille centrali.
Le copertine 2 e 3 sono rigorosamente inutilizzate e bianche mentre pagina 1 è utilizzata come frontespizio ufficiale con tutte le dizioni al posto giusto, mentre pagina 2 risulta bianca e pagina 3 è stranamente dedicata ad una scritta centrale che riporta le notizie atte alla richiesta di figurine per completare l’album, nota questa che ci saremmo aspettati a pagina 40 non a pagina 3.
Le differenze con il primo album sono assolutamente minime, il titolo che da “scudetto 1962-1963 “diventa “ a chi lo scudetto 1963-1964” ed il carattere di qualche scritta, insomma dalla fotocopia a questa pagina ci corre poca differenza.
Anche la scritta a pagina 3 è la medesima con la sola differenza che il numero di figurine richiedibili scende da 20 a 10 mentre il costo per la richiesta delle figurine resta lo stesso, ovvero raddoppio dei costi!
Da pagina 4 in poi si dipana il discorso delle varie squadre della serie “A”, in modo che ogni squadra abbia il suo inizio da pagina pari (a sinistra) e si chiuda a pagina dispari successiva (a destra).
Pagina 40 è assolutamente bianca.
3. LA COPERTINA
La copertina è quanto di più avulso dal calcio si possa immaginare!
Abbiamo avuto esempi di copertine disegnate con piedi che calciano un pallone, portieri che parano in uscita con presa alta, centravanti che tirano violentemente in porta ecc. ecc. ma mai ci eravamo sino ad ora trovati di fronte ad una scelta così bizzarra ed originale!
Si tratta di una sequenza ripetitiva di strisce verticali colorate verde-giallo-viola-arancio-azzurro-nero-rosso, ovvero sette colori (credo che numero e colori ci possano far ricondurre la scelta ad una approssimativa, quanto errata, serie di colori dell’iride), non certo ai colori sociali delle squadre di serie a in quanto arancio e verde proprio non ci sarebbero dovuti essere.
Resta il fatto che la copertina fronte e retro è così, un continuo succedersi di questa fascia multicolore di cerca 5,5 cm che si ripete senza soluzione di continuità.
Poi nella parte frontale alta della copertina troviamo una scritta in corsivo “album Fotocalcio”, con, sotto un grosso scudetto curve al cui interno campeggia la scritta “a chi lo scudetto/1963/1964”.
Sotto lo scudetto la scritta “tutti i campioni in splendide fotocolor” in modo che la parola “fotocolor” risulti per forma e dimensioni molto più visibile.
Sul retro troviamo lo zero assoluto, solo strisce colorate di cui sopra!
La seconda e terza di copertina sono pagine prive di ogni scritta.
Le differenze con il primo album sono la scritta non più messa in diagonale, lo scudetto non più squadrato ma con lati arrotondati e di dimensioni nettamente maggiori e la scritta finale leggermente variata in cui a risaltare è la sola parola “fotocolor”.
4. ASPETTI TIPOGRAFICI
La qualità della carta impiegata non è delle migliori ma nemmeno è una velina fragile e priva di tenuta.
Le pagine reggono anche perché’ le figurine sono cartonate sì, ma non pesanti e la loro concentrazione nella pagina è alta e gli spazi vuoti sono veramente ridotti al minimo.
Le dimensioni contenute della pubblicazione permettono movimenti brevi e controllati tali da ridurre al minimo gestualità ampie e incontrollate che spesso portano allo strappo della pagina nel punto di presa e rotazione.
Le spille contrali sono ben dimensionate e permettono una tenuta forte e ma non eccessiva, che spesso nel tempo porta, il foglio centrale ad uscire dalla “gabbia” e prendere, proditoriamente, il volo!
La qualità di stampa è abbastanza buona e la copertina a dispetto degli anni mantiene sempre una sua lucentezza.
Con l’album del primo anno, in questo campo non ci sono assolutamente differenze!
5. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Anche per l’album del ’63-64 non si tratta di un album raro o introvabile, al contrario.
Il buon successo della produzione Fotocalcio di quello del primo anno ne ha decretato, al tempo una diffusione per certi versi ancora maggiore rispetto al primo e, di conseguenza, nel tempo, una reperibilità abbastanza varia per qualità e quantità.
Quello che non è facile trovare è, invece un buon album, privo di difetti gravi e ben conservato ed anche, aggiungo, con le figurine giuste attaccate al posto giusto, cosa che spesso non è proprio così perché’ qualche collezionista distratto o furbetto, ma spesso non si tratta di collezionisti ma dei rivenditori che, al posto della squadra, che ne so dell’atalanta 63-64, ti appiccicano l’atalanta 62-63 e tu col cavolo che te ne accorgi quando lo comperi ……. Ci siamo capito no?
Questo fenomeno, già citato per il primo album è ancora maggiormente riscontrabile sull’album 1963-64.
Furbate a parte, controllare non fa mai male e ciò specie in questa serie di figurine dove un Gardoni numero 5 lo si può attaccare su ben 4 album differenti senza che nessuno noti la forzatura …….
Veniamo alle quotazioni.
Questo album può avere valori molto differenti tra soggetto e soggetto in funzione dei soliti parametri che sono: stato di conservazione, completezza delle figurine, presenza o meno di scritte, mancanza di parti accessorie (in questo caso non ce ne sono), modalità di incollaggio delle figurine ecc. ecc.
Diciamo che una valutazione corretta è sempre superiore ai 1.000,00 euro, quando parliamo di un album ben tenuto ma possiamo arrivare anche ai 1250-1500 euro in caso di album molto ben tenuti, cosa che non è affatto di tutti i giorni.
In favore del compratore c’è una disponibilità di mercato abbastanza generosa, mentre in favore del venditore la sola qualità, quando questa c’è ed è inconfutabile!
A livello quotazione questo album viene quotato genericamente alla stessa stregua del primo, senza differenze sostanziali.