EDIZIONI DIDATTICHE ILLUSTRATIVE
E.D.I. – MILANO
SERIE /APPENDICE
" MONDIALI DEL CILE 1962 "
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. CENNI STORICI
Visto il buon successo che la raccolta “calciocampioni 61-62” stava ottenendo presso i ragazzi, la casa del pallino rosso decise di uscire con una nuova serie di figurine che ne consolidasse la buona prestazione di vendite riscontrata con la prima serie di calciocampioni, sfruttando l’irripetibile occasione di una fase finale del campionato del mondo che sarebbe andata in svolgimento in Cile nell’estate del 1962 ...
Le figurine sono graficamente individuabili immediatamente grazie alla riconferma del pallino rosso anteriore sull’angolo basso a destra, caratteristica che poi proseguirà anche nelle altre due raccolte future della casa milanese.
L’idea che ebbe la E.D.I., di dedicare delle figurine ad un campionato del mondo non fu certo una idea rivoluzionaria che costituisse un "unicum" apripista, dato che per i medesimi mondiali realizzarono delle splendide serie di figurine la Lampo, la mira di Piacenza, tanto per citare le maggiori.
La vera idea innovativa della E.D.I. fu quella di inserire nelle figurine della squadra italiana gli autografi dei calciatori raffigurati, mentre tale scelta non fu possibile applicarla nei confronti dei giocatori delle altre nazionali.
2. IL PROGETTO
Per poter essere tempestivi, era necessario che la raccolta raggiungesse i distributori con un certo anticipo rispetto all’inizio della manifestazione e quindi il lavoro necessario per la realizzazione della serie doveva essere portato a termine ben prima che la “lista dei nazionali" fosse quella definitiva, ma questo è un problema che perdura fino ai nostri giorni.
La serie fu realizzata senza prendere in considerazione la realizzazione di un album sia perché non c'erano i tempi, sia, soprattutto perché il numero delle figurine in raccolta, come vedremo, era troppo esiguo per giustificare un album.
Il progetto della E.D.I. prevedeva che la serie doveva essere, ovviamente, non troppo corposa e quindi fu scelto in 50 il numero delle figurine che la componevano.
3. I SOGGETTI
Di queste 50 ben 35 erano dedicate ai giocatori della nazionale italiana, inserendo in collezione i più probabili “papabili” da parte della guida tecnica federale, allora un duo di selezionatori, Paolo Mazza e Giovanni Ferrari.
La scelta, ripeto, operata in largo anticipo, fu decisamente fatta con cognizione di causa, difatti nei 34 raffigurati nelle figurine (una era la figurina della Squadra schierata) c’erano i 22 che poi andarono effettivamente in Cile a giocarsi il mondiale.
Non parteciparono invece 12 dei giocatori in raccolta, per la precisione Negri, Petris, Corso, Lojacono, Marchesi, Castelletti, Pestrin, Perani, Milani e, ovviamente Meazza, Piola e Rava che erano stati messi come “vecchie glorie”.
La presenza all’interno della collezione dei 22 convocati fu un buon successo previsionale.
Per incrementare e completare la serie a 50 figurine, la E.D.I. scelse altri 15 soggetti e nel farlo si arrampicò un po’ sugli specchi.
Solamente due figurine furono dedicate a squadre schierate in campo (Germania ovest e Bulgaria) e le rimanenti 13 figurine furono assegnate ad uno svizzero, uno spagnolo, un inglese, un ungherese, uno jugoslavo, un cecoslovacco, un cileno, un russo, un bulgaro, un brasiliano, un argentino, un uruguagio ed un italo uruguagio che coi quei mondiali non centrava proprio niente, Ghiggia (ricordiamo che Ghiggia fu Campione del mondo nel 1950 quando il suo Uruguay sconfisse in una storica partita – non era una finale ma l’ultima partita di un girone di finale a cui al Brasile Bastava anche il pareggio, ndr - i padroni di casa del Brasile grazie ad un suo meraviglioso goal; quella notte fu chiamata la notte del “Maracanazo”)l!
Restarono fuori solo la Colombia ed il Messico che avrebbero tranquillamente trovato posto nella raccolta se non si fosse stato inserito un Ghiggia improponibile e non fossero state dedicate due figurine alla Bulgaria, peraltro per la prima volta in una fase finale del campionato del mondo (squadra e calciatore).
Dei giocatori prescelti tutti parteciparono effettivamente ai mondiali eccenzion fatta per il già citato Ghiggia e per Kostic rappresentante della Jugoslavia.
Della posizione di Ghiggia si tratterà più avanti nel testo.
Nel complesso quindi il panorama dei mondiali fu ben rappresentato con scelte abbastanza giuste anche se con qualche sbavatura che si è già abbondantemente giustificata ad inizio testo.
Riguardo l'inserimento di tre importati vecchie glorie del calcio italiano, malgrado la scelta "spezzasse" l'uniformità grafica della serie, considerando che queste tre figurine erano prive degli autografi che invece comparivano nelle figurine dei nazionali in carica, va detto che fu una scelta molto bella e piena di significati simbolici, come a ricordare i due mondiali vinti e che fosse giunto il momento della riscossa, dopo l'assenza clamorosa ai mondiali di Svezia 1958 (parteciparono Scozia, Galles, Irlanda del Nord ma noi no !!!) che, peraltro, faceva seguito alla nostra eliminazione al primo turno dei mondiali precedenti in Svizzera nel 1954.
4. LA NUMERAZIONE
Con una scelta decisamente utile quanto inutile, la serie è composta da tutte figurine numerate ad eccezione delle tre squadre (Italia Germania e Bulgaria), che, in similitudine di quanto realizzato nella serie dei “Calciocampioni 61-62” non riportano, al verso alcuna numerazione.
D’altro canto la numerazione scelta è particolarissima e costituisce la prova provata della continuità della collezione mondiale con la precedente collezione 61-62.
I numeri difatti partono dal 299 (singolare partenza!) Quando la numerazione delle figurine della serie 61-62 si era interrotta al numero 298 (Santi dell'udinese), una chiusura di raccolta particolare di cui invitiamo il lettore a visionare le motivazioni nell'articolo di presentazione della serie calciocampioni 1960-61.
Quindi possiamo affermare che numericamente le 50 figurine dei mondiali sono legate alla serie 61-62 ma esclusivamente per i numeri, che ne rappresentano una logica quanto improponibile continuazione ed anche per la scritta in intestazione “calciocampioni” e non una più appropriata "calciocampioni mondiali", giusto per fare un esempio.
Medesima titolazione "calciocampioni", numerazione assolutamente continuativa tra la raccolta sul campionato italiano e questa sui mondiali del Cile, porterebbero a pensare che l'idea della E.D.I. fosse quella di creare una unica serie "calciocampioni" di cui la parte dedicata ai mondiali fosse una appendice.
Va detto che nulla di ufficiale farebbe pensare ad una soluzione differente da quella su esposta: una unica serie con una appendice "mondiale".
Esistono però dei buoni motivi per considerare questa raccolta decisamente staccata dalla precedente “Calciocampioni 61-62”, al di là dell’ovvio legato alla motivazione dettata dall'argomento trattato dalle due raccolte: una per il campionato italiano, l’altra per il campionato mondiale.
Compare infatti sul retro delle figurine la scritta in piè di figurina “football con l’autografo di tutti gli azzurri in Cile! Richiedete le modalità di acquisto alla E.D.I.…”.
Questa scritta pare alludere alla possibilità di procedere a non si sa bene quale acquisto, forse l’intera serie? Certamente non l’album perché non mi risulta che fosse stato realizzato.
Certo questa possibilità di acquisto stride col sistema base distributivo che resta sempre il distributore presso le edicole. Poi la sigla “football” che compare non sembra una collana, il titolo di una raccolta, non è chiaro a cosa faccia riferimento.
L’ipotesi che possa trattarsi di una “uscita” editoriale parallela, appare plausibile, ma non concreta e resta il dubbio.
Alla fine del ragionamento ritengo che questa raccolta possa essere considerata una appendice alla raccolta 61-62, che tra l’altro, ricordo aveva l’album in cui nessuna delle 50 figurine della serie avrebbe mai potuto trovare posto.
Un altro dettaglio rappresenta la presenza o meno della fascia dedicata alla ditta produttrice che è presente su alcune figurine e su altre non compare, sintomo questo dell’esistenza di due versioni della raccolta con o senza la fascia dedicata alla ditta produttrice, posta longitudinalmente alla figurina.
Entrando nello specifico della numerazione di queste figurine troviamo non poche particolarità o meglio, se vogliamo "stranezze".
Le figurine italiane sono poste ad inizio serie (la prima Radice 299) ma all'interno ella progressione numerica troviamo degli "intrusi": 301 Sosa-Uruguay, 303 Navarro-Cile, 324 Masopust-Cecoslovacchia.
La serie prosegue con le non italiane, all'interno delle quali è inserito Milani al numero 345 che è poi anche l'ultimo numero di questa serie "cilena".
Un po’ di chiarezza dovrebbe venire consultando l’elenco delle figurine della collezione nella parte del sito dedicata agli elenchi.
5. INTEGRAZIONE AL PROGETTO INIZIALE
La E.D.I. provvide ad inserire nel corpo della collezione successiva di "calciocampioni 62-63" un numero di 31 figurine integrative a quelle 50 edite nella primavera del 1962.
Come vedremo la serie "calciocampioni 62-63" era stata impostata con una grafica ed un progetto che prevedeva che le figurine della serie fossero dotate di banda inferiore su cui fosse riportato l'autografo del calciatore.
Ebbene le 31 figurine che compaiono all'interno della serie 62-63 non rispondono al progetto grafico di quella serie, di cui fanno parte per via della numerazione e della data di edizione, ma non per argomento e neppure per grafica che era identica a quella delle 50 figurine dedicate ai mondiali del Cile.
Quindi la E.D.I. integrò la prima serie di 50 figurine con altre 31 figurine realizzate all’interno della raccolta “Calciocampioni 62-63”.
Così possiamo dire che il totale della serie dedicata ai mondiali del Cile è di 81 figurine.
Andando nella parte del sito dove sono pubblicati gli elenchi delle singole collezioni troverete che le figurine dedicate ai mondiali del Cile inserite all’interno della raccolta 62-63 sono conteggiate sia nel complesso di quelle della raccolta (62-63), sia nell’ambito della raccolta dei mondiali.
Unica particolarità è che le figurine di Masopust 324, di Netto 339, di Grocics 341 di Kolev 343 e di Pelè 344, presenti nella raccolta pre-mondiali, vengono riproposte identiche con i numeri 46 Grocics, 58 Netto, 76 Kolev, 86 Masopust e 96 Pelè.
Esiste inoltre una versione bis di Grocics numero 46 con banda larga sotto la figurina ma senza autografo (che deve essere considerata una variante da collezionare).
Pertanto è sì vero che la serie risulterà composta di due parti, una di 50 figurine (pre mondiali) ed una serie di 31 + 1 (la variante Grocics) figurine (post mondiali), per un totale di 50 + 31+1 = 82 figurine cui togliere le 5 già in raccolta con numerazione pre- mondiale , per un totale complessivo di 76 +1.
Di queste 26 + 1 nuove da aggiungere abbiamo 15 figurine (escluso il Pelè con nuova numerazione) dedicate al Brasile (che si era laureato campione del mondo), 11 al Cile, paese organizzatore.
Se poi vogliamo considerare, per via della nuova numerazione come diverse (e lo sono ) anche le figurine numerate in ambito 62-63 il conto è questo:
- 50 - figurine raccolta pre-mondiali;
- 31 + 1 variante - figurine post-mondiali;
- 82 +1 variante – figurine complessive dedicate ai mondiali del Cile;
- Totale di figurine diverse per nome: 82- 5 = 77 + 1 variante.
6. LA FIGURINA DI GHIGGIA
Nella serie "pre mondiali", con il numero 335 è inserita la figurina del calciatore Ghiggia che indossa la maglia rossonera del Milan.
La figurina di Ghiggia, filologicamente appartiene alla raccolta sui mondiali del Cile.
Ghiggia, era, all'epoca, un calciatore del Milan, quindi la maglia indossata è quella giusta ma ciò che proprio non torna è la sua allocazione in seno ad una serie "appendice" dedicata ai mondiali del Cile.
Ciò in ragione del fatto che nel 1962 Ghiggia aveva 36 anni, età molto avanzata per il calcio di allora e che era a fine carriera tanto è vero che nell'estate del '62, in contemporanea con lo svolgimento dei mondiali, aveva fatto ritorno in Uruguay accasandosi con il Danubio di Montevideo dove giocherà fino alla spettacolare età sportiva di 42 anni, considerando il ruolo una cosa di assoluta rilevanza.
Ma Ghiggia aveva giocato la sua ultima partita nella nazionale italiana, come naturalizzato nel 1959 e quindi mancava dalle convocazioni azzurre da ben 3 anni.
Ghiggia non era, da un bel pezzo, nel giro della nazionale e quindi la sua figurina è del tutto fuori contesto.
Guardando le immagini di tutte le figurine dell'appendice notiamo che quella di Ghiggia è l'unica figurina di un calciatore che indossi la maglia del club e non della nazionale.
Inoltre il testo, sul retro della figurina, non fa cenno ai mondiali ed alla nazionale ed è il tipico testo destinato ad una figurina del campionato italiano, tanto è vero che vi si fa riferimento alla Roma ed al Milan.
Questo la pone, a livello sportivo, all'interno della raccolta "Calciocampioni 1961-62”.
Eppure c’è!
Cosa fare di questa figurina?
Escluderla dalla serie "mondiali del Cile" è impossibile perché sarebbe un vulnus alla raccolta e poi perché è inammissibile togliere una figurina dal suo contesto editoriale.
Ecco perché nell'ambito degli elenchi la figurina di Ghiggia è e sempre sarà la numero 345.
Ma il suo contesto sportivo è la raccolta "calciocampioni 61-62", nella rosa del Milan.
A livello collezione personale, ciascuno trovi a Ghiggia la casella che vuole, o all'interno della raccolta mondiale o all'interno della più corposa "calciocampioni 61-62".
Personalmente ho inserito questa figurina nel Milan 61-62 e poi, siccome ne avevo una doppia l'ho inserita anche nella raccolta mondiale.
In fondo, se ragionassimo non razionalmente ma intelligentemente Ghiggia è fuori posto in entrambe le sistemazioni esattamente come è anche al suo posto in entrambe le sistemazioni.
7. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI
Graficamente l’impostazione della serie è mantenuta su tutte le figurine, ovvero primi piani abbastanza “spinti” con soggetti in posizione frontale, unica mezza eccezione è Sanfilippo preso a mezza figura e leggermente voltato di lato.
Nel complesso quindi l’impostazione è coerente in tutti i soggetti.
Un po’ meno coerente è la scelta dei colori e la manipolazione dell’immagine con ritocchi “a mano” e vediamo perché.
Nelle figurine dei nazionali italiani, notiamo che i colletti delle magliette rappresentano un intero campionario dei colletti disponibili: tondi bassi ((Janich), con risvolto e bottoncino (Radice), a V con risvolto senza bottoncino (Petris), tondi alti (Sivori), tondi con risvolto (Altafini) per non calcolare le tre vecchie glorie, tre colletti differenti per forma e colore ……. E va beh, viva la E.D.I….
A livello stampa non ci sono particolari elementi degni di nota se non che la serie non si differenzia in nulla dalle figurine precedenti, come inchiostri e come tecnica di stampa, mentre il cartoncino sembra essere leggermente diverso, forse più resistente e compatto.
A livello grammatura le figurine della serie hanno un peso di grammi variabile tra i 2,09 e i 2,20, a dimostrazione del fatto che il supporto utilizzato non apparteneva alla stessa “partita” ed era ti tipologia leggermente migliore.
Rari e quasi inesistenti i disallineamenti dei cliché delle componenti coloristiche.
Qualche problema sulle centrature delle figurine rispetto ai bordi, ma nel complesso la serie, per quanto riguarda la stampa è più che buona!
8. IL RETRO ED I TESTI
Il progetto grafico comprende nel retro dei testi realizzati ad hoc suddivisi molto opportunamente in tre capitoli, aspetti biografici personali, “la carriera” e il “come gioca”, riservata ai calciatori in attività, quindi escludendo Meazza, Piola e Rava.
Ovvio che i tre aspetti sono trattati in maniera abbastanza approssimativa, anche se efficace, ma dobbiamo considerare anche la limitatezza dello spazio disponibile.
Per questa ragione la grandezza dei caratteri di stampa utilizzati non è uniforme ma è stata fatta in funzione del rapporto spazio volume di testo.
Molte figurine però furono editate prive di testi, spesso anche prive di numeri e di qualsiasi richiamo, sia grafico sia scritto, alla casa editrice ed il solo modo per distinguerle fu ed e’, la presenza del "pallino rosso" sul fronte della figurina, all’angolo basso di destra, che resta una presenza costante in ogni E.D.I..
9. QUALCHE CRITICA
Quando c’è di mezzo la E.D.I. qualche critica è d’obbligo.
La prima è quella relativa al numero delle figurine. 50 sono pochine, soprattutto per celebrare un campionato del mondo e 35 italiane contro solo 15 per tutte le altre nazioni rende squilibrata la scelta fatta.
Questa critica non è banale, né forzata, tanto è vero che la stessa casa dal pallino rosso ne prese atto, correggendo poi il tiro, nella serie successiva “Calciocampioni 62-63”, che tratteremo nella parte del sito appositamente dedicata ma che qui abbiamo ricordato nei precedenti capitoli, vista l'emissione di ulteriori 30 figurine integrative.
10. COLLEZIONABILITA’
Questa bella raccolta rappresenta, sia per l’esiguità del numero di figurine, sia per la loro sufficiente reperibilità una possibilità per il collezionista che ama le sfide non impossibili.
Quasi tutte le figurine, difatti, sono reperibili senza particolari sforzi.
Come detto la raccolta può essere fatta tanto con la serie con tutto scritto, quanto con la serie con mancante l’indicazione della casa produttrice, ma il mio consiglio è quello di privilegiare gli aspetti informativi della figurina collezionando la serie senza distinzione tra l’una e l’altra.
L’importante è che tutte le figurine siano riconducibili a questa raccolta.
Direi che per le 5 “doppie” sarebbe bene averle in versione numerata in modo che ci sia differenza concreta tra le 5 edite nella serie premondiale e le 5 edite nella serie post mondiale, altrimenti potremmo inserire 5 figurine senza numero e 5 figurine ancora senza numero a rappresentare figurine numerate con numerazione diversa.
Consiglio quindi d’ inserire queste 10 figurine nella loro versione con il numero.
Sul valore della figurina di Pelè sia con il numero 344 sia con il numero 96 non mi pronuncio perché alcune ultime valutazioni di queste 2 figurine sono da fuori di testa e lo dico con molta rabbia anche fuori dalla logica di spesa di tanti onesti collezionisti che oggi dovrebbero spendere cifre improponibili solo perché di queste figurine si sono impossessati gli americani e le loro follie facendo arrivare queste due figurine a cifre assurde (i 77,99 euro cui le figurina di Pelè 344 fu venduta su eBay il 29 aprile 2010 sono oggi quasi decuplicati senza motivazione)!!!
Altafini, Buffon, la squadra della nazionale italiana, sono un pelino più complicate delle altre da trovare, ma insomma si recuperano.
Il mercato offre qualche possibilità su eBay (abbastanza rara e incostante) e diverse possibilità presso i rivenditori professionali e nelle fiere.
Mediamente le figurine hanno costi oscillanti tra i 2 e i 6 euro a seconda del momento, della situazione, della richiesta sul mercato e dello stato di conservazione.
Consiglio una raccolta organica in un contenitore apposito, va bene piccolo e consiglio una sistemazione delle figurine in due parti, nazionale italiana e altri giocatori, poi mi lascerei guidare dalla progressività dei numeri per le sistemazioni interne alle due sezioni, ma non è assolutamente obbligatorio, ognuno faccia come più gli piace!
Per chiarezza, come anche citato sopra, consiglio una visione dell’elenco delle figurine pubblicato e disponibile in altra parte del sito.
Consiglierei di inserire, almeno come posizione, nel raccoglitore, le 30 figurine della raccolta del 62-63 (dedicate al brasile e al Cile oltre alle “ripetizioni” di Masopust Grocics e Netto Kolev e Pelè), all’interno della raccolta mondiali del Cile che così diverrà più corposa e comprenderà tre nazionali abbastanza ben “trattate” come Italia Brasile e Cile, se vogliamo, rispettivamente i campioni del mondo, gli organizzatori e noi.
Saranno così 80 (50 + 30 -1 =79) figurine molto belle da conservare gelosamente.
La figurina da togliere (quel -1 della formula di prima) è quella di Ghiggia di cui abbiamo già detto.
Buona collezione!!!!!!!!!!!