EDIZIONI DIDATTICHE ILLUSTRATIVE
E.D.I. - MILANO
SERIE
"CALCIOCAMPIONI 1962-63 "
L’ALBUM
PRESENTAZIONE
1. INTRODUZIONE
Mentre il panorama complessivo delle figurine cartonate mostra più che uno scricchiolio, la E.D.I. di Milano, forte del successo della prima edizione di calciocampioni e dell’inaspettato successo delle figurine dedicate ai mondiali di calcio del Cile, edita la nuova serie di “Calciocampioni”, anche questa corredata di un bell’album su cui raccogliere le figurine.
Sparita la Sidam in favore della neonata Taver Matic, nel quadro delle cartonate la E.D.I. è l’unica a proporre una serie con album, che, pertanto, resta come unico esempio di album di cartonate per l’annata sportiva 62-63.
Già questo lo fa diventare un album di assoluto prestigio e discreta rarità.
In questo anno la Panini edita il suo terzo album con tutte le 18 squadre di serie “A” ed una appendice dedicata alla nazionale di ben 72 figurine “storiche”, un progetto complessivo di circa 400 figurine.
La E.D.I. risponde con un album “contenitore” realizzato sulla falsariga editoriale di quello dell’anno precedente e concettualmente assolutamente identico.
2. IL PROGETTO
Abbiamo detto che l’album, concettualmente, è identico all’album del 61-62.
Quindi un album contenitore in cui il collezionista poteva decidere l’ordine di inserimento delle squadre ed attaccare le figurine nelle caselle, destinate in maniera impersonale, ai ruoli interpretati sul campo dai calciatori.
Le squadre sono poste su due pagine di cui la prima è sempre a sinistra, in modo da poter inquadrare la squadra nella sua interezza.
Il modulo prevedeva tre figurine di apertura, in sostanza scudetto squadra ed allenatore, e poi nella più classica delle disposizioni un portiere, due terzini, due mediani, un centromediano, due mezzali, due ali ed un centravanti.
La prima pagina aveva 6 spazi disponibili, la seconda 8 spazi.
Il collezionista non doveva fare altro che scrivere l’intestazione della squadra nell’apposito spazio messo sotto la dizione serie” A”. Campionati 196 - 196…., come se l’album potesse essere utilizzato anche per tutto il decennio, cosa peraltro anche possibile, visto che non c’era stampato su nemmeno un nome a pagarlo a peso d’oro.
Interessante notare come sopra ogni spazio c’era l’indicazione del numero di maglia di ciascun ruolo, cosa anche questa mutuata dall’anno precedente.
L’album si componeva di quattro pagine di copertina (1 foglio) e di 40 pagine pari a 10 fogli.
La rilegatura è a spillette centrali ritorte.
In questa edizione la E.D.I. pose in pagina uno ( una pagina che doveva servire solo a spostare l’inizio delle squadre di serie a in una pagina pari) 8 cartigli anonimi, destinati a “i migliori del mondo”, piccola selezione di calciatori esteri che potevano essere “presi” dalla disponibilità della raccolta 62-63, che ricordiamo, aveva, al proprio interno, ben 31 figurine che appartenevano, però solo per numerazione alla serie 62-63 ma che erano graficamente e concettualmente appartenenti alla raccolta dedicata, dalla casa del pallino rosso, nella primavera del 1962, ai mondiali del Cile che presentiamo in questo sito, nell’apposita area dedicata.
Ad ogni buon conto nella raccolta 62-63 c’erano campioni internazionali in numero più che sufficiente per riempire gli otto spazi.
C’era l’imbarazzo della scelta, tanto è vero che nell’album di cui presentiamo le immagini, il proprietario ha fatto una scelta molto oculata ma che tiene fuori dalle 8 figurine Allemann, Kostic, Kolev e Navarro, inserendo in effetti Di Stefano, Greaves, Sanfilippo e Sosa che erano stati editati per la raccolta dei mondiali del Cile avendo numerazione oltre il numero 299.
In teoria avrebbero dovuto qui trovare posto Pelè, Masopust, Kolev, Grocics e Netto nella loro numerazione 62-63 (rispettivamente numeri 96 – 86 – 76 - 46 – 58) più altri 4 calciatori presi dal brasile o dal Cile.
Ma così facendo non avremmo avuto un panorama completo dei nomi migliori del mondo, cosa che in effetti, utilizzando anche le figurine della serie mondiali del Cile, si è ottenuto nell’album presentato in maniera certamente più efficace e significativa.
Con la pagina dedicata ai migliori del mondo la casa editrice milanese corresse il pacchiano errore commesso nell’album 61-62, facendolo aprire con ben tre pagine dedicate alla serie “B”!
Serie “B” la quale, più correttamente fu relegata in fondo all’album nelle pagine 38, 39 e 40 a chiusura del panorama dei “Calciocampioni 1962-63.
Il progetto prevedeva quindi che le pagine di copertina non fossero gravate dal peso di figurine attaccate, scelta più che condivisibile e tipica della casa milanese
A similitudine dell’anno precedente gli spazi destinati alle figurine erano 14 x 18 = 252 +18 serie b + 8 migliori del mondo, per un totale di 278 spazi, ovvero 18 spazi in più (quelli dedicati agli stemmi che nella precedente serie non erano contemplati).
Furono editate 300 figurine di cui 258 di serie a, 11 di serie b e 31 di campioni legati ai mondiali del Cile del 1962.
Si capisce subito che non era possibile riempire tutti gli spazi dedicati alle figurine mentre diverse figurine rimanevano senza un posto dove essere messe e finivano nel cassetto.
Gli spazi vuoti aumentano prendendo il dettaglio delle figurine editate, 10 su 18 scudetti (mancavano quelli di Catania – Inter – Mantova – Milan – Modena – Roma – Torino e Venezia), alcune squadre senza portiere (Bologna - Genoa – Roma – Venezia) e che molte squadre non avevano le 11 figurine editate ( Bologna – Genoa – Roma – Torino – Venezia), per cui si arguisce che erano completabili solo le squadre di Atalanta – Fiorentina – Juventus – Lanerossi Vicenza – Napoli – Palermo – Sampdoria, 7 su 18 ed era completabile la pagina dei migliori del mondo, mentre largamente incomplete risultavano le pagine dedicate alla serie “B”.
3. LA COPERTINA
La copertina è in carta leggermente più “grammata” rispetto a quella delle pagine dell’album, ma risulta essere comunque leggera ed inadeguata.
Come detto, fortunatamente il progetto grafico non prevedeva l’impiego delle pagine di copertina come supporto per incollature di figurine, sicché la copertina non avrebbe dovuto subire, teoricamente, ulteriori problematiche dovute al peso aggiuntivo da sopportare.
Il foglio esterno di copertina è lucido e riporta una sequenza di figurine della serie, senza soluzione di continuità tra avanti (copertina 1) e retro (copertina 4).
Unico corretto accorgimento adottato è stato quello di far partire la serie di figurine riprodotte in copertina dalla zona della costa, in modo da non dover tagliare figurine in senso orizzontale.
Questo accorgimento sarebbe stato efficace se fosse stato adottato analogamente per le figurine riprodotte in senso verticale.
In altezza, difatti non potevano essere inserite tre immagini, ma solo due e mezza, così, la E.D.I. anziché mettere due immagini e lasciare uno spazio bianco per l’intestazione, scelse una soluzione grafica a dir poco bizzarra nell’ideazione e sicuramente orrenda nella realizzazione, tagliando di fatto le calotte cerebrali a10 calciatori innocenti!!!!!!!!!
Avendo “scalpato” 10 calciatori (di cui i cinque del retro, tutti della Fiorentina), la E.D.I. per il titolo della raccolta scelse una hollywoodiana scritta di tre quarti su tre righe di cui la prima in “minuscolo”, la seconda “1963” (perché’ non 1962-63 come sarebbe stato più logico????) in stampatello a carattere grande e la terza in carattere maiuscolo ma più piccolo del minuscolo!
Una accozzaglia grafica da far r a b b r i v i d r e !!!!!!!!!!
Orrendi poi anche i segni di allineamento del taglio, un particolare da tipografia che trova, nella copertina dell’album, ampia pubblicizzazione con segni verticali e orizzontali che si intersecano sopra le teste di Fortunato e Panzanato a formare una croce …. No comment…..
Ho fatto riferimento ad alcuni calciatori che erano in copertina ma questo mi permette di dire che la E.D:I. ha dotato questo album di almeno tre copertine differenti, tutte ideate nel medesimo modo, solo con stringhe di calciatori differenti.
La seconda di copertina è una riedizione di quanto esposto nella seconda di copertina dell’album 61-62, con riproposta di spostare a piacimento le figurine incollandole con un nastro adesivo(scotch).
Naturalmente con tale sistema si “salvaguardava” il fatto di poter voltare la figurina per leggere le note a tergo che, non essendo state riportate sull’album (come per l’album Sidam 59-60), sarebbero risultate illeggibili con figurina incollata in modo classico.
Vi immaginate voi 260 figurine non incollate ma appese alle fragili pagine di un album?
Vi immaginate cosa succederebbe a figurine incollate con una bella striscia di nastro adesivo, magari sovrapposta più volte?
Lascio la risposta al quesito alla vostra fervida immaginazione.
La terza di copertina è una innocua pagina che di solito dovrebbe essere la quarta di copertina, con indicazioni tipografiche ed il costo dell’album. Compare, per la prima volta, il nome della tipografia che ne curò la stampa e l’assemblamento.
4. ASPETTI TIPOGRAFICI
Gli aspetti tipografici sono tutti positivi e non bisogna confonderli con le problematiche, peraltro già ben evidenziate, di cui soffre invece il progetto grafico nel suo insieme.
La stampa è perfetta, esemplare, senza sbavature tecniche.
Certo non ho visto molti album (cosa essenziale se si vuole esprimere un parere di questo genere), ma ritengo che, vista anche l’estrema semplicità dell’impianto e le poche scritte che lo contraddistinguono, non si debbano fare considerazioni di tipo critico a questo aspetto tecnico editoriale.
Restano i difetti legati al tipo di carta ed alla copertina, anche questi ampiamente trattati.
5. IMPOSTAZIONE STILISTICA
L’impostazione stilistica dell’album ritrova tutti i difetti già fatti notare per l’album precedente, di cui questo riprende la gran parte di impostazione.
Finalmente, al posto del cartiglio con spazio per scrivere la posizione in classifica, compare lo spazio per una figurina (la squadra) che così risulta spostata dal primo posto al secondo posto per far spazio alle figurine dell’emblema della società.
L’inutile lista dei giocatori (rosa dei titolari) resta, rubando lo spazio per un’altra figurina, mentre non è riportato l’anno calcistico di riferimento (lasciato parzialmente da completare), dimenticando che la copertina non è universale ma riporta in chiaro l’anno “1963”.
Infine non posso qui’ non ribadire la negatività critica di un progetto stilistico inadeguato, con l’aggravante di una solo parziale correzione degli errori commessi nella edizione 61-62.
6. QUALCHE CRITICA
Sulla falsariga di qualche commento già scritto, ho cercato di disseminare le critiche un po’ dappertutto per non fare un unico grande “cumulo” in questo capitolo.
Ribadisco anche le puntualizzazioni fatte nella descrizione dell’album 61-62 ed in particolar modo a quella relativa alla asetticità della critica che non è figlia di nulla se non della mia assoluta indipendenza e del mio gusto e del mio sentire le cose, che essendo di oltre 50 anni fa mi permettono di parlare a freddo e senza forme di condizionamenti.
Insomma pane al pane, vino al vino, come è giusto quando si parla di argomenti che appartengono alla storia.
Ribadisco altresì che la critica è costruttiva, non distruttiva, anche se si riferisce a cose “morte” per cui il senso costruttivo non è applicabile ai fini migliorativi futuri, la critica non è una sentenza sparata ma un ragionamento in cui si propone sempre quella che avrebbe dovuto essere la soluzione più corretta da adottare, senza mai perdere di vista che si tratta di soggetti prodotti per i ragazzi di oltre 50 anni fa, molto meno esigenti e molto più creduloni dei ragazzi di oggi….
Oggi quale ragazzo leggerebbe le avventure di Sor Pampurio?
I tempi sono cambiati!!!!!!!
Beh oggi guardano Peppa Pig…. Forse sono cambiati in peggio…..
Una prima critica volante la riservo alla copertina …. Nemmeno un giocatore dell’Inter e del Milan …. e per fortuna che la E.D.I. era di Milano!!!!!!!!
Inoltre è una copertina di tipo “NSU – PRINZ”!
Ve la ricordate l’auto NSU della PRINZ, quella che non riuscivi a capire quale fosse il davanti e quale il di dietro?
Ecco qu’ siamo nello stesso caso, fatte le dovute differenze.
Avendo una copertina identica in prima e quarta di copertina la differenza non si nota se non per il verso delle figurine rappresentate che non è nemmeno immediato scorgere.
Ho già detto in altra parte della impossibilità di completare l’album, nel senso di riempire tutte le caselle disponibili.
In questo la E.D.I. è recidiva commettendo o meglio ricadendo con perseveranza nell’avere prodotto un album incompletabile a causa di figurine mancanti mai editate.
Visto però che c’era materiale stampato in eccedenza per certe squadre, avrei creato almeno un altro foglio, quindi 4 facciate che avrei dedicato in apertura con 2 pagine una (la pag. 1) bianca col solo titolo sopra, la due completamente bianca per riprendere con la tre dedicata ai migliori del mondo, mentre avrei spostato le tre di serie “B” nelle ultime tre e ponendo alla fine della serie a due pagine da dedicare ai non titolari delle varie squadre.
Ne avrebbe guadagnato l’impostazione grafica, il numero di figurine attaccabili (la capienza dell’album) ed il panorama complessivo risultante.
L’album sarebbe costato un’inezia di più che era tranquillamente recuperabile aumentando di 10 lire il costo dello stampato (che poi era il costo di una sola figurina, quindi ben praticabile!!!!).
Ma io non lavoravo alla E.D:I. all’epoca!!!
Un album senza nomi stampati sopra o numeri e senza posti assegnati non è figlio di un progetto ponderato sotto l’aspetto divulgativo, né il sistema assurdo consigliato dalla E.D:I. per permettere la lettura dei testi sul retro delle figurine può essere considerato una valida alternativa, ma un semplice tentativo di salvataggio in calcio d’angolo, rispetto ad un a critica elementare come quella relativa alla perdita della fruibilità dei testi, una volta che la figurina era incollata.
Spazi vuoti e figurine nel cassetto, testi impossibili da leggere … la Panini già aveva capito tutto dando importanza ai testi dell’album e non alla figurina in sé stessa, concetto invece smarritosi nelle cartonate, dopo l’inarrivabile inizio dell’album Sidam del 1959, ritengo solo per meri motivi economici di risparmio, non certo di incapacità.
7. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Al di là delle critiche questo album è bellissimo e possederlo è un vanto all’interno di una collezione.
Diciamolo subito, è un album piuttosto raro anche se non rarissimo.
Il fatto che sia incompletabile non lo rende meno appetito.
I collezionisti più esigenti e che amano gli album ne sono sempre e comunque alla ricerca.
Trovarlo nello stato di conservazione pari a quello riportato nelle immagini del sito è decisamente difficile.
Ovvio come il prezzo dell’album vari a seconda dello stato di conservazione del momento storico della vendita.
Questo album è meno raro di quello del 61-62 e su eBay, aprile 2010 ha raggiunto i 2.200,00 euro di quotazione in aggiudicazione.
Questo è solo un parametro reale di considerazione, un dato storico), ma ce ne sono altri da tenere comunque ben presenti.
Se ne volete uno per la vostra collezione allora decidetevi a fare un serio investimento perché se entrate nell’ottica non potete entrarci con mentalità e portafoglio limitati, avreste solo una bella delusione dopo aver cullato inutilmente sogni “di gloria”.
Qualcuno con meno vincoli di voi ve lo strapperà!
E attenzione perché’ i cercatori di. E.D.I. sono più rari dell’oro, ma ce n’è sempre uno, per la pupazza, che salta fuori all’improvviso come un folletto impazzito e vi frega il pezzo!