EDIZIONI DIDATTICHE ILLUSTRATIVE
E.D.I. – MILANO
SERIE
" CALCIOCAMPIONI 1961-1962 "
LE FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. CENNI STORICI
La Sidam di Torino con la serie del 59-60 aveva realizzato e concretizzato un fantastico progetto organico ed equilibrato che rappresentasse, in grande formato cartonato, il calcio italiano.
Il progetto aveva avuto successo ma si era ridimensionato da solo l’anno successivo con una serie ripetuta e mozza di sole 171 figurine e tutto lasciava prevedere che la serie successiva, “il calcio italiano 1961-62” sarebbe comunque stata in parte incompleta e non all’altezza della prima serie.
Con questa convinzione la E.D.I. decise di realizzare una raccolta organica dotata di album che presentasse il panorama del calcio italiano del campionato 61-62 in maniera abbastanza completa e soddisfacente, così come realizzato dalla Sidam nel 59-60.
In altre parole il progetto E.D.I. Voleva riportare le cartonate alla completezza ed al fasto della prima serie di cartonate della Sidam.
Scelse, pertanto una raccolta di 300 figurine con presenti tutte le squadre di serie “A” iscritte al campionato e tutte con un più o meno identico numero di calciatori.
Nettamente differente fu la filosofia con cui impostò invece l’album, lasciando al collezionista la libertà di attaccare le figurine secondo un proprio schema poiché concepì l’album senza posti assegnati a priori e non numerò le caselle dell’album, limitandosi semplicemente a riportare qualche piccola indicazione (allenatore o simile), all’interno dello spazio figurina.
Numerò però le figurine, ma poiché queste erano svincolate dal rapporto numero/posizione sull’album, la numerazione delle figurine fu assolutamente casuale senza seguire nessuna “ratio” apparente.
Il progetto era ambizioso anche se non nuovo, ma poiché veniva a seguito dell’opera summa della Sidam 59-60 era rischioso se non fosse stato condotto con sagacia e professionalità.
Gli uomini della E.D.I. riuscirono nell’impresa ed ebbero un discreto successo, probabilmente maggiore di quanto pronosticato e si affermarono, a seguito del successo di questa raccolta, come la maggiore casa produttrice di figurine cartonate dietro la Sidam, se non addirittura riuscendo nel sorpasso, dato che ha valore ancora maggiore se si considerano altre raccolte (tipo le Rasa) che ebbero i natali proprio nel 1961-62.
2. UNA QUADRA SUL NUMERO DI FIGURINE COMPONENTI LA SERIE
Il progetto realizzato prevedeva la realizzazione di una serie di figurine cartonate con distribuzione con dispenser al costo di lire 10 a figurina/gomma.
Le figurine editate furono complessivamente 300 incluse le squadre (18 di serie “A” e 11 di serie “B” – complessivamente 29) non numerate volutamente.
Pertanto, possiamo dire che la serie era composta da 271 figurine numerate e da 29 figurine non numerate per un complessivo di 300 figurine.
La numerazione della raccolta parte dalla figurina numero 001 e termina, inequivocabilmente, con la numero 298.
Ormai da qualche anno l’elenco delle figurine che inizialmente presentava qualche “buco” è stato completato ed oggi non esiste più nessuna casella vuota e nessun numero vacante.
Con assoluta certezza posso affermare che la ricostruzione delle tre serie dedicate al calcio di casa E.D.I. (ivi compresa quella particolarissima dei mondiali del Cile del 1962) è stata in assoluto la più difficoltosa delle ricostruzioni per serie numerate e con album che abbia mai affrontato.
Alla fine della Fiera, forse la quadra c’è, almeno sino all’attuale livello di conoscenza.
Nella numerazione progressiva che ricostruiamo dai numeri al retro delle figurine restano non assegnati i seguenti numeri progressivi:10 – 11 – 14 – 16 – 19 – 25 – 26 – 27 – 30 – 32 – 34 – 35 – 37 – 38 – 39 – 41 – 42 – 42 – 44 – 52 – 56 – 58 – 61 – 65 – 70 – 74 – 75 – 299 – 300 che sono 29 numeri esattamente quante sono le squadre che, ripetiamo furono tutte edite prive di numerazione.
Rimarcando questo concetto, non si è fatto altro che inserire in elenco assegnando a ciascuna i numeri disponibili progressivi, le squadre secondo un ordine alfabetico.
Questo ha portato all’assegnazione in elenco della figurina dell’Atalanta al numero 10 e della figurina della Reggiana all’ultimo numero disponibile: il numero 300.
Restano 26 numeri non assegnati a nessuno e 29 figurine di squadre senza numero sul retro assegnato.
Mi chiedo, non sarebbe stato meglio fare una raccolta di 300 figurine tutte numerate includendo anche le 29 squadre, anche loro col bel numeretto dietro la “schiena”?
Inutile fare domande a chi non può rispondere, la risposta me la devo dare da solo.
Ponendomi questa domanda posso anche immaginare che una risposta plausibile sia che i 29 spazi vuoti da assegnare possano contenere figurine a tutti noi sconosciute, ma questa è una ipotesi che non prenderebbero in considerazione nemmeno quelli che credono agli U:F:O., ai marziani e a ZEUS.
É una ipotesi che cito solo per completezza d’ informazione, non certo perché abbia notizie in merito, anche se qualche “mistero” nelle cartonate esiste, ma non in questo caso.
Diversi anni or sono, alla prima stesura di questo testo, esisteva il dubbio della esistenza di due figurine non numerate e precisamente delle squadre di Bari e Verona, dubbio svaporato perché nessuno, nemmeno il tempo ha saputo restituire anche un solo brandello di una di queste due figurine.
Un’altra figurina che inizialmente ha costituito un bel rovello è quella dell’allenatore del Catania Di Bella, ma di questa parleremo in appendice a questo articolo per adesso, sulla fiducia, poniamo che questa figurina non esista nella versione 1961-62 ma solo nella versione 62-63.
Negli elenchi in excel ho tenuto conto anche di queste incertezze datate e superate, segnalandole come particolarità emerse in fase di ricerca.
Mentre per le due squadre BARI e VERONA si è trattato del classico “ho sentito dire”, “mi ricordo che” e poi nulla si è trovato a conferma, anzi semmai quello che si è trovato ne conferma la non esistenza, per la figurina di Di Bella le cose sono degne della promessa Appendice.
Certo, se qualcuno mi dicesse (come anni fa mi disse) che una figurina esiste, devo tenerne conto, ma poi quando tutto mi dice il contrario, mi trovo di fronte a dover “far diventare morto un disperso”!
Tuttavia qui non c’è una entità che decida quale sia il tempo massimo concesso alla squadra del Bari e del Verona per manifestarsi concretamente e far sì che da ectoplasma diventino figurine concrete.
Vedremo! Per adesso le due figurine, come ho dichiarato sopra sono citate negli elenchi espansi in Excel ben evidenziate e fuori raccolta, perché averle messe forse è stata un’azione non scientificamente corretta, ma toglierle sarebbe un abuso!
Comunque signori, abuso o no sono oltre 20 anni che aspetto un Bari ed un Verona.
Non sono Godot, quelle due figurine NON ESISTONO.
Un’altra particolarità che per me resta misteriosa è la metodologia con cui la E.D.I. trattò l’errore, commesso in fase già realizzativa della serie, relativo al calciatore Alessandro Bazzoni, portiere del L.R. Vicenza.
In raccolta Bazzoni è l’unico calciatore ad avere due figurine, una in maglia nera con numero 66 ed una in maglia bianca col numero 294.
Diciamo subito che le due immagini sono completamente diverse, non è diverso solo il colore delle maglie, ma proprio le due immagini lo sono.
Sicuramente i tecnici ed i grafici non si sono accorti dell’errore ed hanno pubblicato le due figurine come fossero due calciatori diversi, uno portiere in maglia nera e l’altro “calciatore” in maglia bianca, come tutti i calciatori della squadra vicentina.
Detto così sembra che non se ne siano nemmeno accorti, ma a distanza di tempo ho rilevato quanto il recuperare la figurina di Bazzoni bianco fosse molto più complicato rispetto a trovare un Bazzoni nero, ma quello che è veramente tosto da trovare è il Bazzoni bianco con il numero 294 dietro.
E’ come se il problema, una volta emerso anche alla E.D.I., fosse stato risolto eliminando il numero dalla figurina di Bazzoni bianco che così è diventata molto più complesso recuperare.
Sicuramente questa difficoltà può essere accentuata dal fatto che quando si guardano le figurine, ad esempio in una fiera, le osserviamo sul fronte, riconosciamo l’immagine… mentalmente pronunciamo il fatidico “ce l’ho” e… andiamo oltre senza girarla.
L’asino è proprio li che “casca”… non girandola ci perdiamo l’occasione di vedere e se non vediamo non discerniamo…..
Cito qui, al volo anche la figurina di Capra numero 71 di cui tratteremo esaminando “i soggetti”, anticipando solo che si tratta di una figurina che contiene un errore e genera problematiche di “posizionamento sportivo”, non legate a numerazione e consistenze quantitative della raccolta.
3. IL PROGETTO
Per ciascuna Società era prevista la figurina della squadra, la figurina dell’allenatore ed un numero di giocatori variabile.
Per quantità le squadre risultavano così suddivise:
- 23 figurine: Mantova;
- 20 figurine: Atalanta, Fiorentina, Inter, Milan (escluso Ghiggia);
- 18 figurine: Palermo;
- 17 figurine: L.R. Vicenza (ivi incluso anche il doppio Bazzoni);
- 16 figurine: Bologna, Lecco, Padova, Roma, Venezia;
- 15 figurine: Sampdoria
- 6 figurine: Spal
- 14 figurine: Juventus
- 13 figurine: Torino, Udinese
- 10 figurine: Catania (Di Bella è esclusa dal calcolo)
- 11 figurine: squadre di serie “B” (Bari e Verona sono escluse)
A livello numeri ci siamo, il totale espresso in tabella è di 300 figurine.
Come si vede una scelta veramente stravagante, almeno secondo le ottiche classiche, ad esempio più tifosi = più figurine, più anni in serie “A” = più fama = più figurine … invece la squadra con più calciatori rappresentati è la neo promossa e provincialissima Mantova con quasi 10 giocatori in più della Juventus, mentre la Spal aveva solo sei figurine!!!!!
Il progetto viene rispettato quasi in maniera integrale tranne che per la Spal e per l’Udinese che non hanno la figurina dei rispettivi allenatori (aggiungiamoci anche il Catania che quindi senza allenatore non costituirebbe una unica eccezione.
Questo fatto mi permette di aprire una piccola parentesi ed un richiamo alle Sidam che già nella collezione 60-61 avevano avuto problemi a produrre figurine di Spal ed Udinese e che nella raccolta 61-62, quindi lo stesso anno di questa raccolta non metteranno nemmeno una sola figurina di Spal e di Udinese.
È evidente che il problema erano le due citate Società che non concessero più di tanto a nessuna casa editrice, in modo particolare la Spal appare la più determinata in assoluto (ricordiamo che il presidente della Spal, Paolo Mazza, era un pezzo “grosso” in Federazione ed il Lega Calcio) tanto che riuscì a farsi nominare, seppur in coabitazione, addirittura Commissario Tecnico della Nazionale nella spedizione azzurra ai mondiali del Cile.
Mi piace però ricordare che assieme a Spal e Udinese, dalle Sidam 60-61 emerge un’altra società dal comportamento “non collaborativo”: la Lazio, che risulta molto penalizzata come numero di figurine nella raccolta 60-61 della Sidam e che non sarà presa in considerazione né dalla Sidam né dalla E.D.I. nel 1961-62 solo perché retrocessa in serie “B”.
Quasi a provare questa congettura, nella serie calciocampioni della E.D.I. la squadra della Lazio non è tra le figurine della serie “B” presenti in raccolta.
La lazio avrà problemi gli anni successivi, quando ritornata in serie “A” avrà, sia dalla Stef, che dalla Taver Matic, sempre un numero minimo di figurine assegnate.
Mi rendo conto che sto divagando e rientro sul tema!
4. QUALITÀ DELLA STAMPA
Il progetto grafico non è particolarmente brillante, piuttosto “piatto” o se preferite classico, di stampo Sidam, direbbero i detrattori, con figurine evidentemente fotografiche ma con decisi interventi di ritocco acquerellato, soprattutto sulle maglie e pervicacemente sugli sfondi che si vogliono tutti identici per figurine della stessa squadra.
La qualità della stampa è “matta”, opaca non brillante, ma la scelta grafica impone l’uso di inchiostri non lucidi e pastosi da toni piuttosto dimessi, quasi morbidi, pastellati.
La quantità di tonalità di stampa utilizzate è, però abbastanza ridotta se non minimale e molti colori risultano ripetuti.
La stampa è di buona levatura ma non eccelsa ed i particolari risultano non sempre ben leggibili, o per lo meno non hanno la nitidezza che vedremo in seguito nelle figurine di stampo integralmente fotografico.
Il cartoncino adoperato è di tipo grigio, piuttosto compatto e sembra più “grezzo” e scuro del cartoncino Sidam.
La grammatura media del supporto è di gr 2,18 a figurina che pone le E.D.I. tra le figurine più pesanti dell’intero panorama delle cartonate.
Nel tempo il cartoncino non si è rivelato però essere molto resistente all’usura, in quanto facilmente soggetto allo speluccamento.
Tuttavia si è rivelato abbastanza elastico e questo si può notare dal basso numero di figurine affette da brutte e profonde pieghe orizzontali che compaiono tipicamente nelle Sidam.
I fenomeni di disallineamento dei cliché è molto contenuto, segno questo che la E.D.I. fu particolarmente attenta a non mettere in commercio materiale tarato da pecche di stampa.
Anche i fenomeni di decentramento delle figurine sono piuttosto bassi, almeno nei difetti gravi che sono stati in gran parte stoppati alla fonte e non commercializzati.
Sfogliate la vostra raccolta e vi accorgerete che questi difetti quasi non compaiono, testimonianza questa di un alto controllo qualità ed un elevata professionalità nelle operazioni di individuazione e di eliminazione dei refusi di taglio e/o di stampa.
5. I SOGGETTI
L’impostazione della serie, come detto è di stampo classico, mezzibusti per le immagini, pochi ritocchi sui visi, diversi ritocchi anche macroscopici sulle maglie, tutte le figurine hanno uno sfondo “finto” metafisico con colori innaturali e forti, a tinta unita, su cui le immagini dei calciatori si stagliano mostrando tutte le problematiche delle immagini ritoccate con ritaglio dell’immagine e posizionamento della stessa su uno sfondo monocolore.
I colori di sfondo utilizzati sono pochi e ripetitivi:
- Rosso: Atalanta, Spal, Udinese, Venezia;
- Arancione: Fiorentina, Palermo;
- Giallo: Bologna, Catania, Lecco, Sampdoria, Torino;
- Azzurrino cielo: Inter;
- Verde: Juventus, L.R. Vicenza, Padova, Sampdoria;
- Azzurro carico: Mantova, Milan, Roma
Le squadre sono invece di tipo fotografico e mantengono il loro sfondo originario e questo è spiegabile tecnicamente perché un ritaglio di piccoli particolari, come quello che si sarebbe dovuto fare ad una figurina rappresentante una formazione avrebbe comportato un numero enorme di “tagli” tali da rendere l’immagine grossolanamente tagliata e quasi inguardabile, da qui la scelta di non stagliare le squadre su un fondo finto, altrimenti la figurina sarebbe stata tutta “finta”!
I colori di sfondo non sono sempre rispettati con precisione prussiana tanto è vero che ci sono plurime eccezioni.
Caso particolare la Sampdoria che presenta metà squadra con sfondo giallo e metà con sfondo verde.
Stendo un pietoso velo sugli accoppiamenti di colore tipo il verde sullo sfondo per le maglie blu della Sampdoria che rasenta un quasi pugno nell’occhio! Non certo bello l’accoppiamento rosa arancione del Palermo o quello arancione viola utilizzato per la Fiorentina, soprattutto in considerazione che il viola, per via degli inchiostri utilizzati, appare molto ma molto spento, soprattutto in una delle due tonalità utilizzate, che è molto leggera, più che viola sembra lilla sbiadito ed ingrigito….
Riguardo ai soggetti in raccolta, detto sopra del doppio Bazzoni, è opportuno citare la problematica dell’unica figurina veramente particolare della serie che è la numero 71 “Capra”.
Questa figurina frontalmente presenta la scritta “Capra” e sul retro reca i dati del giocatore Bruno Capra del Bologna, in coerenza con quanto riportato sul lato frontale.
Il problema è che l’immagine riprodotta è del giocatore Lorenzo Cappa, in forza alla Spal e la maglia indossata dal calciatore nella figurina è quella azzurra con bordo collo a giro bianco identica a quella indossata da quasi tutti gli altri giocatori in raccolta della società di Ferrara.
A questo punto il problema è del tipo è nato prima l’uovo o la gallina?
Deve essere data importanza alla componente scritta o alla componente grafica (la foto)?
Si tratta della figurina di Cappa o di Capra? A chi facciamo torto? A quale squadra togliamo un giocatore?
Nell’elenco riportato nella parte del sito dedicata agli elenchi delle varie serie, ho inserito la figurina numero 71 come Capra, nel Bologna, ma non sono affatto d’accordo con me stesso!
Forse ho preso la decisione per non spaiare i gemelli siamesi Capra e Pavinato che stanno al calcio degli anni 60 come i coevi Burgnich e Facchetti … sarà anche giusto, ma sento di aver fatto un torto a Cappa ed alla Spal, ma soprattutto a Cappa che con le figurine era proprio sfortunato, perché già nelle Sidam 59 60 Cappa aveva la faccia di Mazzoni e la figurina di Mazzoni la faccia di Cappa, mentre nel 60-61 Cappa passò al Bologna e la sua figurina con la maglia del Bologna e’, di fatto , l’immagine di Mazzoni non quella di Cappa!!!!!!!!
Incredibile vero?
6. IL RETRO ED I TESTI
Come al solito, nel capitoletto dedicato ai testi sono due gli aspetti considerati e relativi al testo di accompagno, vero e proprio ed alla componente dedicata alle scritte di servizio o di casa editrice, ai numeri, ai dettagli tecnici del retro.
In realtà anziché’ “i testi”, il titolo giusto per questo capitolo dovrebbe essere, anzi è, qui’ molto più che in altri casi, quello de “il retro”.
Nelle e.d.i. il retro è una variabile assoluta perché’ esistono talmente tante varietà di “retro” che in alcuni casi la figurina E.D.I. può essere solo identificata per il pallino rosso anteriore che è invece una costante fissa! (per fortuna).
Affrontiamo prima l’argomento più semplice, ovvero i testi dedicati al giocatore.
Nella edizione del 61-62 i testi sono molto ben curati sulla falsariga della caposcuola Sidam.
Quindi troviamo dati anagrafici, discendenti dal cognome e nome scritti in grassetto ed in genere contenuti in massimo 3-4 righe ove troviamo i dati anagrafici e personali essenziali: luogo e data di nascita altezza, peso forma.
A seguire i dati della carriera “la carriera” scritto in grassetto ed i dati delle cessioni ben dettagliati.
Poi una terza parte intitolata in grassetto “come gioca” nella quale vengono presi in esame gli aspetti tecnici del giocatore
Questi tre capitoletti possono occupare dalle 16 alle 23 righe, ma a volte possono essere presenti esclusivamente i dati anagrafici (la sola prima parte delle tre summenzionate), ovvero una versione di testo “ridotta” o “versione corta”.
A volte ci sono figurine che non riportano nemmeno una riga di testo e restano desolatamente con il retro completamente vuoto e grigio (specie quelle degli allenatori)!
Questi testi (quando in versione lunga) sono molto ben fatti, estremamente precisi e pienamente soddisfacenti su tutti e tre gli aspetti considerati e sono un vero valore aggiunto di questa serie di figurine.
Riguardo invece alla componente grafica tecnica del retro è opportuno elencare tutti gli elementi che possiamo trovare nella figurina standard massimizzata sotto questo profilo:
- Scritta “calciocampioni” in caratteri maiuscoli posta in alto in testa alla figurina;
- Il numero in grassetto posto all’estrema destra in alto;
- La scritta” edizione speciale per apparecchi distributori riproduzione vietata – vendita al pubblico riservata alla d.i. milano” posta in senso verticale sul lato sinistro della figurina, tanto da occuparne praticamente tutta la lunghezza del fianco (sinistro, appunto), dove il carattere del temine e.d.i. è un maiuscolo corsivo grassetto, di cui poi discuteremo ampiamente, e di corpo decisamente maggiore rispetto alla scritta che lo precede e lo segue, anche se “Milano”. È scritto in corpo minore rispetto ad E.D.I., ma con corpo maggiore rispetto al resto della scritta;
- Grosso pallino rosso di circa 3 cm di diametro posto al centro della figurina su cui il testo, ovviamente, risulta sovrascritto (non è una caratteristica presente in tutte le figurine, oppure potrebbe essere una caratteristica che la E.D.I. ha smesso di utilizzare dopo un certo numero di ristampe così che abbiamo esemplari della stessa figurina con o senza il grosso pallone rosso sul retro.
- Gruppo di tre righe poste a piè di figurina riportante la scritta:” richiedete l’album “calciocampioni”. Si può aggiornare ogni settimana con la classifica!”
Quindi ben 5 elementi distintivi e peculiari, con l’unico difetto che erano utilizzati nelle figurine in modo assolutamente casuale o quasi, senza una “ratio”, senza una logica oggi ricostruibile.
È opportuno che esprima meglio il concetto, perché è troppo importante sotto il profilo collezionistico.
Di una figurina possiamo trovare un esemplare con tutte e 5 le caratteristiche descritte, la stessa figurina con tutte e 5 ad esclusione del pallino rosso dietro, oppure col pallino rosso dietro ma senza numero, oppure col numero col pallino rosso dietro ma senza scritta laterale sinistra … insomma fatevi voi i conti di quante varianti esistano di ogni singola figurina, se esistono, perché può essere che cerchiate tutta la vita la numero 9 con tutte le 5 serie di “elementi” grafico tecnici e che quella figurina non sia mai stata stampata in quel format di retro!!!!!!!!
Unico elemento che viene rispettato dalla variabilità è quello per cui tutte le figurine con il grosso pallino rosso al retro sono prive del gruppo di tre righe "si può aggiornare ogni settimana...ecc"
Chiaro il concetto?
Sulla collezionabilità ne parleremo nel capitolo apposito, resta però il fatto che, se teoricamente, ad ogni forma di retro rispondesse una edizione, non saprei sinceramente quante serie dovrebbe collezionare un collezionista talebano e calcolando che ciascuna serie è di oltre 300 pezzi, lascio a voi ogni commento residuo sull’impresa che si andrebbe a compiere (se poi penso al costo mi sento anche male).
7. QUALCHE CRITICA
Questa prima edizione delle E.D.I. è una magnifica edizione, presuntuosa al punto giusto, di ampio respiro ed è un grande regalo che la società milanese del pallino rosso ha fatto ai collezionisti, al calcio italiano ed a sé stessa!
Ma proprio a livello editoriale sono state fatte delle scelte così poco ortodosse ed originali, per non dire stravaganti, che non si può non criticarle anche a distanza di tempo.
La prima critica è sull’album ma ne parliamo nelle pagine dedicate all’album.
Qui diciamo solo che una scelta di un album senza posti assegnati a priori a ciascuna figurina ha comportato una ricaduta di stranezze nei confronti di tutta la serie.
Dopo oltre 50 anni di storia e di collezionismo, i dati che mi sono pervenuti e che credetemi mi sono costati un’immensità di tempo e di controllo di dati incrociati provenienti da ogni fonte possibile e immaginabile, mi hanno portato a dover pubblicare una lista di figurine che presenta, numericamente parlando, all’interno dei numeri che vanno dalla numero 1 alla numero 298 (prima ed ultima figurina della serie), una serie di ben 29 “buchi”, ovvero ben 29 numeri che non sono riuscito ad assegnare a nessuna figurina per mancanza di figurine disponibili (come esposto all’inizio del capitolo sul progetto.
naturalmente la presenza di 29 squadre non numerate ha quadrato il circolo!
Un’altra grossa critica va fatta alla “gestione del lato b di ogni figurina che presenta tali e tante possibili variabili da diventare un vero problema soprattutto a livello di collezionabilità.
Un altro elemento di critica è la figurina di Capra/Cappa di cui abbiamo già parlato che comunque ha creato problematiche a generazioni di collezionisti.
Un altro appunto deve essere fatto alla numerazione mancante in molte figurine. Se ci si riflette un po’ sopra, ci vuole più tempo a scomporre un cliché’ che a lasciarlo com’è, non credete?
E allora che razza di tarantola aveva punto quelli della E.D.I. per far sì che cambiassero continuamente i cliché’ delle figurine?
Cambia che ti ricambia a tutt’oggi non sono ancora riuscito a trovare un numero per Di Bella, l’allenatore del Catania.
8. COLLEZIONABILITÀ
Questa è una raccolta molto bella e di fascino!
Se qualcuno mi chiedesse un parere tipo: - “lei mi consiglierebbe di iniziare questa raccolta?”, la mia risposta sarebbe immediata e convinta: - “se vuoi vincere facile lascia perdere, se sei invece un collezionista che ama il difficile ma non l’impossibile, il collezionare e non il raccogliere, allora questa è una collezione che fa per te!”
La Sidam 59-60 è superiore per impostazione, grafica, bellezza, inarrivabile, ma questa è una raccolta bella da collezionare, tosta!
Una sfida che vi impegnerà per anni e che vi assorbirà molto tempo e denaro!
Non è facile da portare a termine, il lavoro di ricerca sarà molto più gravoso di qualsiasi raccolta della Sidam.
Iniziare questa raccolta è una sfida con sé stessi e con gli anni che sono trascorsi.
Ma è una sfida bella da vivere.
Una collezione che sarà capace di darvi vere emozioni diluite nel tempo, una lotta contro il tempo che passa e che rende queste figurine sempre più difficili da reperire in un mercato che comunque ha sempre ampie disponibilità
E sono arciconvinto che le sorprese non sono finite qui’!!!!!!!
Detto questo a premessa, resta il problema di come collezionarle, viste le differenti tipologie di retro per un identico fronte.
Il mio parere è che le varietà esistenti sono talmente tante che collezionare una raccolta per ciascuna varietà di retro è impresa assurda e impossibile!
Se poi ci fosse qualche talebano che dice che una figurina è da considerare diversa solo per un particolare diverso, si accomodi pure, non sarò certo io ad impedirgli di collezionare l’assurdo!
Faccia pure!
Io mi sono regolato così, con tre semplici regole che funzionano e rendono la collezione realizzabile:
- Quello che conta non sono le figurine, come cartone e dettagli di stampa, ma ciò che esse rappresentano, in questo caso il campionato di calcio di serie “A” e di serie “B”, quindi io colleziono il fronte, non il retro;
- Considerando un retro con 5 elementi distintivi, preferisco a parità di qualità di conservazione della figurina, sempre quella che abbia il maggior numero di elementi distintivi;
- Tra due figurine di diversa qualità di conservazione, inserisco in raccolta sempre la figurina meglio conservata non prendendo in considerazione se sul retro ci sia il pallino rosso, il numero o altri elementi distintivi.
Non voglio nemmeno calcolare quale sarebbe la collezione oggi più avanzata se dovessi scindere la mia raccolta, peraltro ancora incompleta (oggi è completa), in tante raccolte frazionate sulla base degli elementi posti sul retro.
Poi inutile ripetersi ciascuno faccia come desidera e come si sente meglio di fare; in materia non esistono regole e tanto meno saccenti autorità che le dettino, esiste solo il buon senso, il gusto e le sensazioni e l’esperienza che si acquisisce negli anni.
Se qualcuno mi obiettasse che una raccolta fatta di 300 pezzi perfetti per stato di conservazione e aventi tutti e cinque gli elementi distintivi sul retro, ha un valore superiore ad una altrettanto perfetta come conservazione ma con le figurine non tutte recanti lo stesso medesimo tipo di retro, risponderei che, certamente, ha ragione ma che io me ne frego del valore venale, colleziono la figurina e voglio terminare la raccolta. Concedendomi magari il piacere di perfezionarla più avanti, curando di inserire figurine che sostituiscano altrettante figurine sulla base della ricerca della uniformità del lato b della figurina.
Oggi io cerco (è un esempio) la figurina numero 71 di Capra (quella con l’immagine di Capra che però non esiste) e mi sento umano, mentre il perfezionista cerca la numero 71 di Capra però nella versione senza pallino rosso sul retro, privo di scritta a piè di figurina e mi sembra assomigli più ad Alien che ad un collezionista!
Lo dico, ovviamente sorridendo e senza voler offendere nessuno, tanto meno Alien!!!!!
Quindi una raccolta ampia, complessa, di non semplice completamento ma di grande soddisfazione personale!
Riguardo i costi, in assoluto non sono più elevati di tanto.
Queste sono figurine che ci sono, si trovano, nessuno le nasconde ed hanno prezzi abbordabili sui 5 6 euro a pezzo; qualcosina di più per le squadre.
Poi c’è il mercato sulle piattaforme e lì succede di tutto e non bisognerebbe guardare certe valutazioni che in gran parte fanno testo ma a volte vanno nella direzione opposta.
È evidente quindi che per iniziare una collezione così corposa convenga partire all’inizio rilevando un bel lotto di figurine, piuttosto che partire da una singola o da acquisti di tante figurine singole.
Le figurine rare ci sono, ma evito di citarle perché ciò che è raro oggi potrebbe tranquillamente non esserlo domani e quindi evito.
Diciamo che qualche pezzo ha raggiunto discrete quotazioni sulle aste di eBay:
- Squadra Alessandria 21,70 euro il 06 03 2009;
- Juventus squadra 45,51 euro il 04 12 2009;
- Juventus squadra 30 euro il 21 12 2009;
- Picchi inter 20 euro il 21 12 2009;
- Manfredini Roma 25,50 euro il 27 04 2010;
- Christensen atalanta 48 euro 9 10 2011.
Come si vede poche figurine in diversi anni hanno superato cifre ragionevoli, pur senza valere necessariamente i soldi spesi se acquistate per investimento, mentre se acquistate per collezionarle valgono ovviamente i soldi che il collezionista ha voluto spendere per le sue particolari esigenze e lo dico senza timore di smentita, perché il pirla che ha speso 49 euro per Christensen è proprio il sottoscritto (sob!), contendendolo ad un altro collezionista che ora non ce’ più
Per quanto attiene l’album rimando alla apposita pagina dedicata, ove saranno presi in esame tutti gli aspetti che lo riguardano.
APPENDICE
LA FIGURINA DI DI BELLA E QUELLA DI GHIGGIA.
Nella serie 1961-62 della E.D.I. sono presenti le figurine dei 15 allenatori dato, che tale figura manca nelle squadre di Catania, Spal e Udinese.
Nella raccolta 62-63, abbiamo tutti e 18 gli allenatori presenti.
Questi compaiono in raccolta secondo due format grafici differenti, uno identico a quello del 61-62 (Bernardini – Di Bella – Valcareggi – Hideguthy – Rocco – Monzeglio Santos – Quario) ed uno di nuova ideazione aderente al format delle figurine del 62-63 che prevedendo l’autografo avevano una bordura bianca molto alta (Tabanelli – Gei – Herrera – Amaral – Scopigno – Frossi – Montez – Foni – Okwirk – Montanar)i.
Tutti gli allenatori che erano presenti nel 61-62 e che sono presenti anche nel 62-63 sono in raccolta con il “vecchio” format ad eccezione di Herrera che invece ha il nuovo.
Tutti gli allenatori con il vecchio format hanno, ovviamente 2 figurine identiche con due numeri differenti, una 61-62 ed uno 62-63, riportiamo quali:
- Valcareggi - 61-62 Atalanta numero 213 – 62-63 Fiorentina numero 77;
- Bernardini – 61-62 Bologna numero 281 – 62-63 Bologna numero 87;
- Hideguthi – 61-62 Fiorentina numero 259 – 62-63 Mantova numero 68;
- Rocco – 61-62 Milan numero271 – 62-63 Milan numero 97;
- Monzeglio – 61-62 Sampdoria numero 216 – 62-63 Napoli numero 57;
- Santos – 61-62 Torino numero 261 – 62-63 Torino numero 78;
- Quario – 61-62 Venezia numero 215 – 62-63 Venezia numero 98.
- Di Bella – 61-62 Catania senza numero – 62-63 Catania numero 67
Diciamo subito che sportivamente Di Bella nel 61-62 era effettivamente l’allenatore del Catania, quindi la presenza della sua figurina sembra essere plausibilissima, sia per il dato sportivo che per la foggia della figurina.
Diciamo anche che sino ad oggi è stata rinvenuta esclusivamente una figurina di Di Bella numero 67, quindi del 1962-63 ed anche una figurina senza alcun numero, ma mai un Di Bella con un numero diverso dal 67.
A questo punto è lecito pensare che siccome la figurina di Di Bella è di vecchia foggia, anche se priva di numero la si debba inserire nella raccolta 61-62 con uno dei 29 numeri (tra il numero 1 ed il numero 300 ) che ufficialmente la E.D.I. non ha assegnato, ma che ci è parso logico assegnare alle 29 figurine dei team schierati che la E.D.I. editò privi di numero.
Potremmo pure assegnare un numero al Di Bella senza numero, però, a questo punto, la logica di assegnazione dei 29 numeri liberi alle 29 squadre senza numero salta tutta e ci troveremo un Di Bella in raccolta e 28 numeri senza padrone e 29 team a spasso…
Molto più probabile invece che le 29 figurine dei team schierati assumano i 29 numeri disponibili e che Di Bella venga considerato una figurina nuova pur con format vecchio presente solo nell’ambito della raccolta 62-63.
Sappiamo che l’eventuale mancanza dell’allenatore nel 61-62 era una evenienza già riscontrata per due Società (Spal e Udinese)e che quindi la non presenza della figurina di Di Bella non costituisce “un unicum”.
Quando salterà fuori un Di Bella con un numero appartenete ad uno dei 29 assegnati ad un team, allora dovremo riconsiderare molte cose.
Per ora il Di Bella senza numero è una delle tante varianti senza numero di una figurina della raccolta 62-63.
Nulla ci vieta però di posizionare anche il Di Bella all’interno del Catania 61-62, purché senza numero e come figurina particolare….
A proposito di figurine particolari…la E.D.I. nella sua raccolta su mondiali del Cile ha realizzato una figurina assolutamente sbagliata, la numero 335 Ghiggia con maglia rossonera del Milan.
Il problema non è la maglia e nemmeno il numero, il problema è il calciatore.
Ghiggia non fu convocato per quei mondiali e la sua ultima partita in nazionale italiana la giocò nel 1959 (amichevole con la Spagna), senza contare che non era un ragazzino avendo nel 1962 oramai 36 anni... e non era convocabile neppure per l’Uruguay, insomma una figurina sbagliata al posto sbagliato.
Tuttavia, questa sembra essere una figurina della stagione 61-62 che la E.D.I. aveva predisposto per la stagione 61-62 e che poi non aveva utilizzato; quale occasione migliore di inserirlo tra quelle del mondiale prima emissione?
Personalmente, ho inserito questa figurina all’interno del Milan 61-62 anche nell’elenco in Excel, specificando la cosa e non considerandola come di quella serie.
Però così del Milan di quella annata ho ben 21 figurine diverse….