TAVER MATIC – TORINO
SERIE
“ IL CALCIO ITALIANO 1966-67 “
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. PREMESSA
È l’ultimo capitolo delle cartonate prodotte sotto l’egida de “il calcio italiano”.
Il capitolo numero 8, Beethoven aveva fatto meglio!
Le ragioni del perché sono ampiamente elencate e commentate, sul sito, nel capitolo sulla storia delle cartonate prodotte in Italia, riconducibile essenzialmente alle due cause fondamentali: lo sviluppo meno costoso del sistema Panini (tipologia di figurina, distribuzione e costo) e la disponibilità in commercio di gomme americane migliori, più igieniche e meno costose.
Questa la realtà storica, oltre il fatto che i dispenser dopo otto anni di lavoro erano in gran parte da sostituire con un pesante aggravio dei costi.
Tutto dunque si ferma, come se il miracolo fosse finito, come se un buco nero inghiottisse lo sviluppo del nostro paese, lo sviluppo delle idee, il procedere sulla via delle idee tramutate in realtà (lavoro e concretezza).
Il paese continuerà indubbiamente ancora a crescere ma i bambini che nel ’58 erano i primi sostenitori delle cartonate, oramai erano 17enni, più votati agli interessi della pubertà avanzata che a collezionare figurine oramai per loro superate, né, evidentemente, il proselitismo verso le nuove generazioni era stato tale da mantenere una quota di mercato pari al passato.
Ma oramai siamo alla vigilia di avvenimenti che faranno piombare l’Italia negli anni bui e plumbei del terrorismo, la Banca Nazionale dell’ Agricoltura a Milano è in agguato, il mondo cambia, le cartonate abbandonano il campo in una Italia di fine miracolo.
2. IL PROGETTO
Il progetto de “il calcio italiano” nella versione Taver Matic 1966-67 è identico a quello appena rinnovato nell’anno precedente.
Sia numericamente che qualitativamente che graficamente.
Una serie quindi che non contiene novità sostanziali (anche se ce ne sono) e non si distacca dalla precedente.
L’impostazione di base, infatti, si mantiene sull’asfittico numero di circa 200 figurine, mantiene la presenza delle figurine dedicate alla serie “B”, la qual cosa rende scarsa la rappresentanza di figurine per ognuna delle 18 squadre che compongono il panorama della serie “A”.
Questa la distribuzione delle figurine per ognuna delle 18 di serie “A”:
- 13 figurine – Juventus;
- 12 figurine – Atalanta – Cagliari;
- 11 figurine – Bologna – Foggia – Lazio – Spal;
- 10 figurine – Brescia – Inter – Lecco – Milan;
- 09 figurine – Fiorentina;
- 08 figurine – Napoli;
- 07 figurine – Mantova – Torino;
- 06 figurine – Lanerossi Vicenza – Roma;
- 05 figurine - Venezia;
- 55 figurine serie “B” in rappresentanza di 10 delle 18 società di serie “B”.
La media di figurine, per la serie “A”, a squadra sarebbe pari al numero di figurine diviso il numero delle squadre ovvero 9,3 figurine a squadra, difatti osserviamo che la Fiorentina è in media mentre sotto media albergano 6 squadre e sopra media 11 squadre.
Particolarmente basso appare il numero di figurine dedicate alla Roma, mentre particolarmente elevato quello destinato a Cagliari Foggia e Brescia che avrebbero tranquillamente potuto attestarsi su 9 figurine lasciandone 6 per rimpinguare la dote scarsità di Roma (+3) e di Venezia (+2) e di Lanerossi Vicenza (+1) sì da determinare un appiattimento delle differenze tra squadra e squadra, almeno tra i piani bassi.
Ma così non è stato ed allora la tabellina delle suddivisioni rappresenta lo stato dell’arte basato sulle conoscenze finora faticosamente acquisite e di cui abbiamo quasi la certezza di avere raggiunto la completezza, ma di cui dobbiamo anche riservarci la possibilità di giocare il jolly, perché quando si parla di serie cartonate non numerate è difficile dare un dato certo ed immutabile nel tempo.
Fa un po’ sensazione la bella disponibilità, finalmente, di figurine della Spal che tra l’altro, guardandole oggi, mostrano una straordinaria concentrazione di futuri tecnici di assoluto successo nel calcio degli anni a venire (Reja – Capello – Bagnoli ).
3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI
Aspetti grafici e tipografici sono, in linea generale, assolutamente identici rispetto alla serie precedente.
Un particolare però non è presente e diventa elemento dirimente, con la sua assenza, per determinare l’esatta collocazione di una figurina all’interno di questa raccolta piuttosto che nella precedente e mi riferisco alla non più riportata scritta sul retro riferita alla data del campionato che quindi permetterà di censire le figurine del 1966-67 come quelle prive di data posteriore.
L’altro aspetto nuovo è relegato al retro delle figurine, per cui ne tratteremo nell’apposito capitolo a seguire.
Riguardo alla distribuzione degli stemmi sul fronte della serie la Taver Matic operò un riequilibrio rispetto all’anno precedente , tanto che le figurine, con stemma nel primo quadrante, sono passate da 99 a 107, mentre le figurine con stemma nel terzo quadrante sono passate da 40 a100 con un più che evidente e sostanziale equilibrio distributivo che l’anno precedente, invece, non c’era affatto.
Particolare, questo, per certi versi trascurabile ma se visto nell’ottica della seconda edizione (quale in realtà questa raccolta è, allora rappresenta invece un elemento di perfezionamento che denota una certa attenzione anche per i dettagli grafici.
Il supporto continua ad essere quello dell’anno precedente, sostanzialmente più che valido.
La serie è priva di interventi correttivi di carattere grafico.
La qualità di stampa si mantiene elevatissima, come quella dell’anno precedente.
4. IL RETRO E I TESTI
In questa edizione de “il calcio italiano”, compaiono, per la prima volta, alcune figurine con un retro completamente differente rispetto al passato anche più recente, poiche’ recano, su tutto il retro, un testo relativo alla possibilità di vincere dei premi raccogliendo un certo numero di buoni, i quali sono riportati in una quadratura in basso a destra e vanno da 1 buono sino a 20 “buoni”.
Le figurine che presentano tale variante sono, pertanto, da attribuirsi, con assoluta certezza, alla annata sportiva 1966-67 che stiamo qui trattando.
Ovviamente il quadratino con il “buono” andava ritagliato e questo comportava la distruzione della figurina …un sistema barbarico che non so quanto, ma certamente ha avuto una incidenza non indifferente sulla futura disponibilità di pezzi per i collezionisti futuri.
Se vogliamo anche la seconda novità, rispetto alla precedente edizione è relegata sul retro, ovvero la mancanza di data, come già illustrato nel precedente capitolo.
Per le figurine senza “buoni” da ritagliare (orrore!!!!) non sussistevano differenze di carattere grafico rispetto a quelle precedenti, oltre, ovviamente alla mancanza di data (in alto a destra).
5. QUALCHE ASPETTO CRITICO
Tutte le considerazioni già fatte per la precedente serie 65-66 sono riferibili anche a questa serie:
- Basso numero di figurine complessive, soprattutto in considerazione della presenza di figurine dedicate alla serie “B” anche se in questa serie la riduzione, da 55 a 25, quindi di ben 30 figurine dedicate alla serie “B”, ha reso più ricco il panorama della serie “A”;
- Mancanza di figurine dedicate alle formazioni;
Comunque, per non ripetermi, rimando alla presentazione della serie precedente l’esame più dettagliato di ogni aspetto negativo.
6. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Questa è una serie assolutamente collezionabile, molto, molto bella ed appagante e di media difficoltà di completamento.
È una serie dalle elevate qualità grafiche e si lascia “vedere” con molta piacioneria.
Il grande formato delle figurine rende appieno e soddisfa l’occhio anche perché la serie è luminosa, ancora fresca.
Il non essere una serie troppo “pesante” numericamente ne consente una collezionabilità maggiore rispetto a serie di un terzo più corpose, anche se a scapito della completezza d’informazione.
Le figurine sono abbastanza reperibili sul mercato anche se recentemente ho constatato una certa staticità delle proposte, soprattutto, ma non solo sulle piattaforme informatiche che sembrano avere sempre le stesse figurine che non vuole nessuno.
Qualcosina più raro c’è ma molto occasionalmente, nelle aste, si è vista una feroce battaglia, per aggiudicarsi un pezzo, tale da essere degna dell’attenzione della cronaca.
Il valore medio di ogni figurina e’ di 3 – 3.5 euro e ripeto, tranne casi isolatissimi, non si sono registrate grosse fluttuazioni dei valori di assegnazione d’asta, tanto è vero che i rivenditori professionali non vedono, di solito con la formula dell’asta ma del “compralo subito”, ovvero con una quotazione finale già stimata che li ripaga del costo della figurina a cui aggiungere i costi della piattaforma informatica di vendita e di quelli di transazione del denaro, a volte a carico del venditore (PayPal).
L’album non c’era, quindi inutile affannarsi per trovarlo.
Buona collezione!!!!!!!!!!