TAVER MATIC – TORINO
S.T.E.F. – TORINO<
SERIE
IL CALCIO ITALIANO 1963-64
DETTA
" A DOPPIA FIRMA "
FIGURINE
PRESENTAZIONE
La Taver Matic per ragioni che non conosciamo ma che possiamo anche intuire, pur diverse dalla solita motivazione di carattere normativo, che aveva portato alla dipartita della Sidam e poi di altre case concorrenti, quali: Rasa - Milano, E.D.I.-Milano e così via, stava iniziando ad editare la nuova serie de " Il calcio italiano 1963-64", la sua seconda, dopo il regno Sidam, quando qualche cosa deve essere intervenuto a livello societario con lo stop della produzione Taver Matic e con l'apparizione del nuovo marchio S.T.E.F. (letteralmente Società Torinese Edizioni Figurative) che ne ereditò il Copyright delle figurine, oltre che le maestranze.
Diciamo che fu un passaggio di consegne a produzione in corso tra società facenti capo più o meno allo stesso gruppo di proprietari, primo tra tutti il signor Vizzotto di Torino.
La Taver Matic predispose la nuova serie con impianto posteriore basato sulla forma "tre righe lunghe e due pallini", in modo da differenziarla, anche visivamente, dalla serie dell'anno precedente impostata su di un impianto "tre righe lunghe e tre pallini".
La serie era praticamente pronta per essere inserita nei distributori quando la ragione sociale fu mutata e così queste figurine dovettero rientrare in stampa ed aggiungere una piccola ulteriore riga di intestazione editoriale sotto quella già citata di impostazione “Taver Matic.
Furono realizzate quindi figurine che furono immediatamente nominate come a "doppia firma" in quanto riportavano, sul retro, in piè di figurina oltre la dizione Taver Matic anche quella "EDIZ STEF TORINO" che poi ritroveremo (priva del marchio Taver Matic, ovviamente), con gli stessi caratteri, anche nella serie S.T.E.F. detta "leggere" del 64-65.
Non è pensabile stabilire quante figurine differenti siano state editate con questa "doppia firma", per cui dovremo, nel tempo ed in maniera empirica, stabilire l’ammontare numerico della consistenza della raccolta.
Sia che le si voglia nominare come Taver Matic a "doppia firma" o se vogliamo chiamarle le S.T.E.F. a "doppia firma", è, comunque assolutamente certo che queste figurine costituiscono un serie reale e non pochi esemplari rimasti sciolti in seguito ad un cambiamento di ragione sociale.
A livello Sito le abbiamo inserite sia in ambito STEF che in ambito TAVER Matic anche se poi, per ragioni legate alla maggiore anzianità della Taver e anche dal fatto che la serie era effettivamente un progetto e una realizzazione Taver Matic, il trattamento delle immagini, degli elenchi e della presentazione è stato predisposto unicamente tra le pagine Taver Matic.
Proprio per questo, secondo me, questo gruppo di figurine merita una esatta collocazione come serie e non come una quantità abbastanza ristretta di figurine appartenenti ad una serie abortita.
Confrontando queste figurine con la serie Taver Matic 62-63 ed anche con la serie S.T.E.F. "tre righe lunghe e due pallini neri" si evince che il lavoro di rinnovamento della serie 62-63 risulta abbastanza evidente se non immediato, tanto che la serie a "doppia firma" sembra quasi essere una via di mezzo tra la 62-63 della Taver Matic e la 63-64 della S.T.E.F. "tre righe due pallini" (in breve "due pallini") di cui questa "doppia firma" sembra, per certi aspetti, rappresentare quasi un "promo".
Tuttavia, se non si ponessero dei paletti, come andremo a classificare queste figurine?
Poiche' amo il rispetto degli aspetti storici, se abbiamo detto (vedi s.t.e.f serie 63-64 "tre righe due pallini") che la S.T.E.F. editò nel 63-64 come sua prima serie le "tre righe lunghe e due pallini", non possiamo non trovare una collocazione a questa "serie" ponendola tanto in ambito Taver Matic quanto S.T.E.F..
Ecco perché la serie a "doppia firma" deve essere considerata una raccolta in tutto e per tutto ed essere posizionata in ambito Taver Matic e contemporaneamente in ambito S.T.E.F..
Qualora non volessimo collezionare le figurine con questo impianto a doppia firma, dovremmo però evitare di inserirle all'interno delle collezioni s.t.e.f 1963-64 ("tre righe lunghe due pallini" - "tre righe corte" - "leggere"), ne, tanto meno nella serie Taver Matic 62-63 che sono tutt'altra cosa.
A questo punto dovremo semplicemente prendere in considerazione queste figurine, come se non esistessero, lasciando a chi le vuole allocare nel contesto giusto il lavoro e la pazienza necessari per collezionarle.
In altre parole queste figurine non appartengono a nessuna raccolta precedente e futura e quindi non possono essere inserite nel corpo di nessun'altra raccolta, se non nel proprio.
Poiche' questa serie è stata prodotta in un periodo di tempo estremamente ristretto, le quantità prodotte devono essere state veramente esigue e questo comporta una certa difficoltà di reperimento che classificherei decisamente piu' elevata di qualsiasi raccolta s.t.e.f. ed anche più elevata della non certo semplice raccolta Taver Matic 62-63.
Riguardo alla consistenza numerica delle figurine che fanno parte di questa serie, pur ricordando le problematiche connesse con tutte le serie prive di numerazione e di Album, sino ad oggi sono state refertate ben 99 figurine con un frazionamento per squadra secondo l’elenco di seguito riportato:
- 10 figurine – Bologna;
- 09 figurine – Juventus;
- 08 figurine – Milan;
- 07 figurine – Atalanta – Inter – L.R. Vicenza - Messina;
- 06 figurine – Lazio – Roma – Sampdoria - Torino;
- 04 figurine – Catania – Fiorentina – Genoa – Mantova - Arbitri;
- 00 figurine – Bari – Modena - Spal;
Riguardo al valore venale e di mercato, queste figurine possono trovare una valutazione leggermente superiore rispetto alle piu' o meno coeve s.t.e.f. "due pallini" o "tre righe corte", ma non è sempre detto sia così anche perché' spesso succede che il grosso dei collezionisti, non sapendo come inserirle nelle loro raccolte standard, finiscono col non volerle e le lasciano lì, costringendo il rivenditore a calarne il prezzo.
Ovviamente se non è stato facile dare a queste figurine lo "status" di serie, non ha assolutamente senso parlare di album o amenità del genere.