© Copyright 2023 FigurineCartonate.com

TAVER MATIC – TORINO

SERIE

“ IL CALCIO ITALIANO 1962-63 “

 

FIGURINE

PRESENTAZIONE

DANOVA TM62 F

 

1. ELEMENTI STORICI

Quando il dibattito interno alla SIDAM fu concluso, la società torinese si scisse, praticamente, in due tronconi.

La componente “figurine” e distributori annessi prese in eredità il materiale storico tipografico della SIDAM e lasciò il marchio SIDAM alla società primitiva a cui restò anche la componente tecnica di ideazione, costruzione e manutenzione di macchine per il gioco, il divertimento, da bar e da circolo ricreativo.

Alla nuova società serviva un nuovo nome e fu scelto quello di Taver Matic, che per quattro anni editò figurine, unica società del settore a ricomparire due anni dopo la sua prima sparizione.

Il conflitto interno alla SIDAM fu portato avanti nei tempi giusti e così la nuova società ebbe il tempo di approntare una nuova raccolta per l’anno calcistico 1962-63, pescando però, più che ampiamente, nel patrimonio ereditato dal colosso torinese dalla cui scissione era nata, e ciò è testimoniato dal fatto che la serie prodotta per l’anno calcistico 62-63 ereditò il nome della raccolta SIDAM e l’impianto del retro figurina, ivi compreso il famoso pallone, che continua a comparire nell’angolo posteriore destro, in alto.

2. IL PROGETTO

La serie della Taver Matic ricalca in maniera accentuata la serie SIDAM 61-62 che era stata una serie di 200 pezzi ma non eredita dalla SIDAM la necessità di produrre un album (album che, peraltro la stessa SIDAM non aveva neppure pensato di realizzare per la raccolta 1961-62).

Questa ultima ragione fa sì che la serie si dipani su numeri a dir poco stravaganti e risenta, pesantemente, della necessità di limitare il numero di figurine editate, tanto è vero che, alla fine, gli esemplari targati Taver Matic serie 62-63 risultano essere (almeno allo stato attuale delle ricerche – 2024, ma non credo che il numero si alzerà di troppe unità – n.d.r.), solamente 169.

Il progetto è quindi numericamente contratto addirittura inferiore al secondo anno SIDAM che fu, ricordiamolo di 171 figurine edite.

Il progetto editoriale della Taver Matic appare certamente migliore di quelli solo parzialmente identificativi del panorama del calcio italiano apparsi nel passato, come la raccolta A.T.D. “Lo sport italiano (calcio)” del 1959-60,che era stata di 100 esemplari, ma appare anche inferiore alla serie deficitaria prodotta dalla Rasa di Milano nel 1961-62 e, soprattutto, nettamente inferiore alla produzione della E.D.I. di Milano che già dall’anno precedente era divenuta la nuova corazzata delle produzioni cartonate italiane, avendo editato una serie di oltre 300 figurine e che nel 62-63 si ripeterà con una serie di poco superiore alle 300 unità (vedi storia della E.D.I. – Milano).

La suddivisione delle 169 figurine che compongono la serie (ripeto numero non definitivo) è la seguente:

  • 16 figurine: Torino;
  • 15 figurine: Juventus;
  • 13 figurine: Internazionale – Milan – Roma - Napoli;
  • 12 figurine: Fiorentina;
  • 11 figurine: Sampdoria;
  • 09 figurine: Atalanta - Bologna - Lanerossi Vicenza - Mantova;
  • 06 figurine: Catania, Modena ed Arbitri (questi per la prima volta raffigurati su una cartonata);
  • 05 figurine: Spal:
  • 04 figurine: Genoa;
  • 00 figurine: Palermo e Venezia.

La mancanza di figurine per Venezia e Palermo è da ritenersi un gravissimo “vulnus” collezionistico che erode, dalla base, la credibilità del progetto generale.

Va detto che all’interno della serie ci sono 4 diverse figurine particolari realizzate con il metodo acquerellato di calciatori già presenti con una figurina ”normale” (Miranda e Del sol – juventus e Peirò e Hitchens – Torino), una figurina di tipo acquerellato che non ha una corrispondente di tipo classico (Salvadore - Juve) e che abbiamo considerato come numericamente facente parte della raccolta, ed anche una unica figurina che compare con identità storpiata del medesimo calciatore (Hallemann) la cui versione corretta (Allemann) è presente in raccolta.

Al netto di queste 5 “varianti”, peraltro inserite all’interno della numerazione il complesso di calciatori e arbitri presenti in raccolta è di 163 soggetti cui però doppiamo ulteriormente sottrarre 13 unità dato che sono altrettante le figurine in raccolta dedicate ai team schierati in campo.

A tal proposito segnaliamo la figurina della squadra del Napoli che è stata reperita in due versioni, identiche sul fronte ma differenti sul retro, una differenza che però è sostanziale perché non attiene la sola sfera grafica ma anche i contenuti (su una è segnata la squadra tipo, mentre sull’altra i calciatori sono nominati a seconda del posto che occupano nell’immagine.

A conti definitivi la serie è composta secondo il seguente quadro riepilogativo:

  • 169 figurine complessive;
  • 013 figurine dei team schierati in campo;
  • 004 figurine varianti di calciatori presenti con altra tipologia di figurina;
  • 001 figurina con nume storpiato ma con figurine corretta presente in raccolta;

Pertanto i calciatori presenti in raccolta sono 169 – 13 = 156 – 5 = 151 di cui 6 Arbitri e 145 calciatori.

La serie non è numerata sul retro, per cui da questo fatto derivano le difficoltà avere un elenco certo e certificato sulla consistenza numerica della serie.

3. ASPETTI GRAFICI E I SOGGETTI

Considerando quanto sopra esposto come se fosse un dato definitivo (di cui ovviamente non abbiamo certezza certificabile),  è possibile fare una separazione netta e definitiva tra le figurine vecchie, cioè già edite dalla SIDAM 61-62, e le nuove, diverse dalle SIDAM, quindi realizzate “ad hoc” dalla Taver Matic per la sua serie del 62-63.

Allo stato attuale delle cose le figurine nuove, mai viste sotto l’etichetta SIDAM 61-62, inserite in questa collezione, sono:

Rota – Domenghini – Da Costa - Tumburus – Bicchierai – Rambaldelli – Szymaniak – Castelletti - Canella – Gonfiantini (Marchesi) – Marchesi - Milani – Da Pozzo - Pantaleoni – Firmani – Mazzola – Di Giacomo - Jair – Facchetti – Sarti B. – Crippa D. – Del Sol - Del Sol (Acquerellato) – Salvadore (acquerellato) - Castano – Miranda – Miranda (Acquerelato) - Stacchini – Campana – De Marchi - Morganti – Allemann – Hallemann - Sormani – Simoni – Del Vecchio - Trapattoni – Radice – Sani – Mora – Germano – Bruells – Tinazzi – Garzena – Pagliari – Cinesinho – Cuman – Rosa – Gatti – Mistone – Molino – Tacchi – Ronzon - Girardo - Rivellino – Fanello – Fraschini – Guarnacci – Charles – Orlando – Jonsson - Battara – Delfino – Toschi – Ocwirk – Bruschini – Bui – Muccini – Dell’Omodarme – Vieri – Peirò (Acquerellato) – Peirò – Locatelli – Hitchens (acquerellato) – Hitchens – Danova - Adami – Roversi – Jonni – Lo Bello – Righi – Agnonese.       Poi certamente le squadre di Catania – Fiorentina – Genoa – Juventus – LR Vicenza – Mantova – Milan – Modena – Napoli – Roma – Spal e Torino.

Nel complesso si tratta di 74 figurine identiche alle SIDAM 61-62 (è inclusa anche la figurina di Maschio che è identica alla SIDAM del precedente anno ma qui nell’Inter e prima all’Atalanta); si tratta di circa la metà delle figurine dell’intera raccolta.

Quindi, anche se probabilmente l’elenco non è definitivo, possiamo asserire che il cambiamento di denominazione della società editrice non portò né ad un radicale cambiamento del progetto grafico e tipografico né ad una piatta riproposizione di quanto realizzato nel passato sotto altro nome.

In maniera “salomonica” la Taver Matic mescolò sapientemente il nuovo con il vecchio.

Ma il vero nuovo, secondo un certo punto di vista, può essere osservato nelle 4 figurine acquerellate che compaiono nella serie.

Perché delle figurine acquerellate?

Cosa vogliono significare?

Quali le ragioni di questa strana presenza, aliena alle altre 160 figurine prodotte con un sistema grafico ben diverso?

E’ difficile dare una simile risposta a 50 anni di distanza, tuttavia ritengo plausibile questo scenario:

la SIDAM, che non aveva avuto riscontri molto positivi dalle vendite della serie 61-62 (la terza serie de “Il calcio italiano”), stava, probabilmente, sperimentando la realizzazione di figurine di stampo fotografico con l’impiego di una tecnica nuova che rendesse le fotografie non più una semplice e piatta realtà, ma una realtà più mediata, meno aggressiva più sofisticata e non deprivata dell’apporto della fantasia.

Difatti, guardando i quattro esemplari che sono stati pubblicati, non possiamo fare a meno di notare proprio questo aspetto, soprattutto paragonando le quattro figurine di cui esiste anche la versione esclusivamente fotografica, ovvero le figurine di Del Sol, di Miranda, di Peirò e di Hitchens.

Le immagini acquerellate riprendono i calciatori più o meno nella medesima posa.

Gli sfondi, per quanto il Miranda fotografico abbia uno sfondo reale ma ridotto al minimo e anche parzialmente neutralizzato, sono molto simili e lo sfondo del miranda acquerellato sembra più uniforme con un graduale passaggio dal verde (basso) all’azzurro (alto) tipico sfondo delle acquerellate di prima maniera SIDAM, soprattutto relative ad immagini a tutta figura.

Dei due sfondi, l’acquerellato risulta essere, malgrado sia di sintesi, più vero ed efficace di quello vero.

La figura del calciatore, nell’acquerellato è più ieratica, più incisiva, meno piatta, più fresca e vera e nello stesso tempo fantastica ed irreale.

Sembra un paradosso ma è così!

Estraniandoci per un attimo dalla realtà, proviamo ad immaginare una serie di figurine tutte fotografiche, avremmo immediatamente davanti la serie SIDAM 61-62 che aveva queste peculiari caratteristiche.

Proviamo ora ad immaginare la serie di tutte le figurine come quella di Miranda Del Sol, Salvadore ed Hitchens ed avremo davanti agli occhi una serie straordinariamente nuova ed efficace, viva e, nello stesso tempo, sintetica, estremamente moderna e più facilmente capace di essere portatrice di sogni.

Io credo che il tentativo fu esperito dalla SIDAM e poi nella Taver Matic dagli stessi uomini e che non so bene per quale ragione, ma sono portato a pensare alla più banale delle ragioni, ovvero il tempo di realizzazione ed il costo di una simile impresa, il progetto, malgrado la sua effettiva validità, fu abbandonato.

Se la Taver Matic avesse avuto il coraggio o forse il tempo o forse i capitali o forse l’insieme delle cose per editare una serie interamente acquerellata con la nuova tecnica mostrata nelle quattro figurine edite, probabilmente avremmo avuto una serie cult!

Non fu così e questo portò la serie Taver Matic 62-63 ad essere una serie piuttosto piatta, sulla falsariga della produzione SIDAM dell’anno precedente, ridotta di numero e ampiamente insufficiente ed insoddisfacente.

4. ASPETTI TIPOGRAFICI

Il supporto scelto dalla Taver Matic non era lo stesso delle SIDAM 61-62 ma una sua evoluzione.

Dico questo in virtù non di una sensazione ma di una accurata osservazione e di precise misurazioni, forte del fatto che anche negli anni 60 la tecnologia era in grado di evolvere di anno in anno le qualità dei supporti, degli inchiostri, delle macchine da stampa.

Ho esaminato un certo (elevato numero) di figurine di entrambe le raccolte che, sottoposte a pesatura hanno sempre confermato che le Taver Matic sono più leggere delle SIDAM a parità assoluta di dimensioni.

Nello stesso tempo ho notato che le Taver Matic 62-63 godono di un miglior stato di conservazione del supporto, ovvero, in termini più immediati, sono figurine che nel tempo si sono meglio conservate (sempre relativamente al supporto di cartoncino) rispetto alle SIDAM 61-62.

I fenomeni di piegatura, fragilità, assorbimento di umidità e successivo progressivo sfaldamento e speluccamento precoce, di cui le SIDAM 61-62 sono mediamente affette, nelle Taver Matic sono, decisamente inferiori, segno questo di un trattamento particolare del supporto, con coadiuvanti chimici (colle) che ne hanno garantito, a minor peso (quindi a minor materia prima impiegata), una maggiore resa nel tempo.

Diversa anche la tipologia di inchiostri utilizzata, ma in questo caso la resa, dopo l’ingiuria del tempo trascorso, volge di gran lunga a favore degli inchiostri SIDAM rispetto agli inchiostri Taver Matic.

La figurina Taver Matic 62-63 è poco lucida, a volte sembra spenta, smorzata, pallida e sfocata, quasi impalpabile avvolta da una nebbiolina invisibile ma presente.

Questo effetto negativo che si trova su quasi tutte le immagini nuove (figurine Taver e non ex SIDAM, tanto per capirci) ma anche su molte vecchie (di provenienza SIDAM) è certamente dovuto alla negativa interazione tra la nuova tipologia di inchiostro utilizzato, la patinatura di cui la serie Taver Matic fu dotata, ovvero un fissante che avevo lo scopo di rendere gli inchiostri più stabili e duraturi e le colle di nuova generazione impiegate per rendere il supporto più resistente.

L’effetto mi sembra, nel tempo, opposto e non identico per tutti gli inchiostri utilizzati, ad esempio meno visibile la smorzatura dei colori con gli inchiostri rossi e blu, molto più marcato ed apprezzabile il fenomeno, soprattutto con gli inchiostri gialli (Roma e Modena) e azzurri (Napoli e le nuove della Sampdoria) che rendono le figurine più sfocate, meno incisive, meno colorate.

Ad accentuare questa sensazione va certamente il processo di ripresa fotografica delle immagini e del loro trattamento pre stampa, perché è marcata la differenza delle immagini nuove (spesso più scadenti) rispetto alle vecchie (decisamente più incisive, basta paragonare tutta la serie del Napoli del Modena e della Roma con le figurine della Sampdoria e dell’Atalanta, tanto per semplificare.

Un ultimo aspetto riguarda il fatto che le Taver Matic 62-63 si presentano spesso con forti striature verticali di colore marroncino e fenomeni di micro puntinatura superficiale.

Non mi sono messo ad osservare le figurine al microscopio, non arrivo a questa aberrazione, ma alla lente di ingrandimento sì e sono certo che queste “quasi retinature” spontanee siano dei difetti legati all’interazione tra cartoncino ed inchiostri.

All’osservazione dettagliata, difatti, le striature più che da materiale sovrapposto, sembrano dovute ad inchiostro mancante, come se l’inchiostro impiegato fosse stato “rifiutato”, rigettato dal cartoncino lasciando, in molte parti della superficie, uno strato talmente sottile da risultare striato.

Il colore beige delle striature altro non è che il cartoncino del fondo che riemerge dall’inchiostro!

5. I TESTI (IL RETRO)

Il retro di queste figurine è praticamente identico alle SIDAM 61-62; identico, non simile.

Le uniche lievi differenze stanno nel carattere utilizzato dalla Taver Matic, solo leggermente più corposo e di maggiore grandezza rispetto al carattere impiegato nelle SIDAM.

L’unica vera differenza è nel piè di figurina, nella parte dedicata alla casa editrice.

Semplice, su due righe l’impianto SIDAM, su tre righe con tre pallini neri quello Taver Matic.

Per la verità anche la SIDAM impiega due pallini neri ma sono talmente piccoli da passare praticamente inosservati, mentre nelle figurine Taver Matic il punto è decisamente un bel punto nero alto quanto un carattere minuscolo.

La Taver Matic impiega lo stesso pallino (il terzo) sulla terza riga prima delle ultime due parole “riproduzione vietata” mentre la SIDAM impiegava un minuscolo trattino.

6. ASPETTI CRITICI

Quello che non dobbiamo mai dimenticare, quando analizziamo criticamente una serie di figurine cartonate, è che queste figurine erano prodotte come incentivo alla vendita di dolciumi, non per fini didascalici od enciclopedici, legati al mondo del calcio italiano.

Se abbiamo il diritto di contestare la serie Rasa perché presenta un album e poi non realizza la metà delle figurine previste dall’album stesso, quindi quasi una presa in giro del collezionista, non è giusto che rivolgiamo poi tale critica ad una serie priva di album e di finalità collezionistiche.

La serie Taver Matic deve essere vista in questa ottica, quasi che ogni singola figurina sia la serie di sé stessa e non ne abbia una che precede ed una che segua.

Detto questo però non possiamo notare che la serie è poco numerosa (risulterà poi essere la serie “master dell’annata calcistica meno numerosa di sempre) e quindi largamente inadeguata ad offrire un panorama realistico del calcio italiano.

Graficamente è tutt’altro che ben realizzata, soprattutto nelle figurine di produzione nuova, quindi totalmente Taver Matic, c’è qualche cosa che le rende sfuggenti, sfocate, poco nitide, come abbiamo ampiamente sottolineato.

La commistione tra due stili fotografici è “miscelata” male, tanto è vero che la differenza salta immediatamente all’occhio, basta paragonare la figurina di Delfino (nuova produzione) con quella di Vincenzi (vecchia produzione SIDAM)!

Anche la suddivisione tra squadre dei 169 spazi (+ o -) disponibili lascia interdetti e la mancanza di figurine di due squadre (Palermo e Venezia) non gioca un ruolo certamente positivo, anche se la sola SIDAM 59-60 era stata una serie senza “buchi neri”!

Le novità tecnologiche su cartoncino ed inchiostri impiegati hanno prodotto delle situazioni di invecchiamento a dir poco emblematiche.

Aggiungo anche una critica alla tiratura editoriale che non fu certo elevata, visto che le Taver del 62-63 sono di non facile reperibilità.

Forse questo aspetto è più facile da comprendere perché c’erano le vecchie SIDAM ancora da smaltire nei dispenser ed il mercato era già in fase di contrazione e questo alla Taver Matic lo sapevano benissimo!

7. ASPETTI COLLEZIONISTICI

La serie Taver Matic 62-63 è una serie appartenente alla famiglia de “il calcio italiano”, per cui chi ha collezionato una serie SIDAM non può non proseguire il cammino de “Il calcio italiano” anche attraverso le produzioni Taver Matic e S.T.E.F. che verranno.

Quindi una serie da non lasciar perdere, anzi da rivalutare in senso pieno e da collezionare in maniera “integrale”.

Alcuni collezionisti, difatti, collezionano di questa serie solo le figurine nuove ovvero quelle non precedentemente editate dalla SIDAM nel 61-62.

Per carità, ogni metodo è buono, se ci soddisfa, ma questa limitazione collezionistica non rende giustizia alla serie in sé stessa ma solo al portafoglio, visto che collezionando solo la metà delle figurine della serie il risparmio è notevole.

Avrete capito che io mi dissocio da questa linea di comportamento che ritengo, personalmente e sottolineo personalmente sbagliata: affetta da “migragneria”.

Caratterialmente non me la sento di non avere in collezione il “Vicini” solo perché l’immagine riprodotta è identica a quella SIDAM dell’anno precedente.

Ragionando in questo modo, mi chiedo, di quante figurine dovrebbe essere composta la serie della SIDAM 60-61 che un collezionista di tale mentalità conserva nella sua collezione?

Di quelle 30 figurine ricolorate cui aggiungere quelle di Lecco e Catania?

Sinceramente credo che una scelta del genere non sia pagante ma ognuno ha il diritto di ragionare e, soprattutto di spendere i soldi come più ritiene opportuno.

La Taver Matic 62-63 è una serie tosta da completare, ma ritengo sia possibile compiere l’impresa!

Quindi una serie che consiglierei anche perché non è troppo corposa ed appartiene al gotha delle cartonate da dispenser.

Certamente le figurine non sono di facilissima reperibilità sia nelle aste che nelle fiere specializzate se ne trovano oramai col contagocce, però non sono estinte e l’impresa, per chi ha santa pazienza è praticabile.

A livello di costi, una serie completa ha un suo certo valore, diciamo però che nessuno finora ha stabilito di quanti esemplari realmente questa serie si componga, per cui la “serie completa” è un termine non del tutto vero.

Diciamo che se mi offrissero una serie completa di 169 pezzi ben messi come conservazione ed avessi un po’ di disponibilità sarei fortemente attratto ad acquisirla e se mi “sparassero” 900 euro, sarei quasi tentato di accettare la proposta.

Ho fatto l’esempio in prima persona per significare che se io accetterei di spendere quella cifra, non vuol dire affatto che un altro debba essere per forza d’accordo con me.

Chi ha tempo e voglia acquisti pezzo per pezzo ed alla fine vedrà che il risultato finale è quello che ho detto prima.

Singolarmente una Taver Matic 62-63 può avere un valore variabile dai 3 ai 4 euro, fatte salve le solite eccezioni derivanti dal sistema di vendita all’asta e dal periodo storico (con questa crisi generalizzata, ad esempio, le quotazioni potrebbero contrarsi).

Non sono in grado di specificare se esistano delle figurine un po’ più complicate da trovare, per cui le pongo tutte sullo stesso piano collezionistico.

Certamente a livello valutazione le figurine di produzione Taver Matic, quindi quelle non ex SIDAM, sono più rare da trovare rispetto alle ex SIDAM (a causa di quelli che collezionano solo le figurine di nuova produzione rispetto alla serie SIDAM 61-62) e quindi possono avere un leggero valore in più!

Buona collezione

Consenso Cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web.
Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento).
Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie.
Ti preghiamo di notare che se rifiuti l'utilizzo dei cookie non ti sarà possibile accedere al sito.

Login Form