LITOPRESS – MONCALIERI
LITOPRESS EDITORIALE BRUNETTI
SERIE
“ LE GRANDI SCOPERTE ”
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. PREMESSA.
Abbiamo visto come, in un periodo estremamente fertile, per non dire irripetibilmente fertile, per il nostro paese, bastasse un po’ di disponibilità economica, un po’ di saggia intraprendenza, una idea assennata o rivoluzionaria che fosse, per lanciarsi nel mondo dell’impresa.
Fu così che una poco più che tipografia dell’hinterland torinese divenisse una casa editrice di album e figurine distribuite più o meno in tutto il territorio nazionale.
Se l’impresa aveva reso bene era, non opportuno, ma obbligatorio, non fermarsi a dormire sugli allori ma, superati di slancio gli “ozi capuani” di buona memoria, rigettarsi a capofitto in un nuovo progetto.
Le dinamiche del tempo erano queste, chi non si adeguava o si sottraeva, era presto fuori.
In tale ottica va visto l’immediato rigettarsi di questa casa editrice in un nuovo progetto che ricalcasse i successi del precedente.
Intendiamoci la Litopress, con i suoi “Uomini intrepidi” aveva fatto buone scorte di risorse economiche fresche, ma non è che fosse diventata una casa editrice miliardaria.
Fresca di migliori disponibilità e di una esperienza già acquisita la Litopress diede vita al progetto dedicato alle scoperte ed invenzioni dell’umanità!
2. IL PROGETTO
Il progetto di questa serie di figurine non era distante dal progetto attuato con la serie “Uomini intrepidi”.
Oltre 200 figurine, numerate con album, a colori e disegnate (non fotografiche).
Unica sostanziale differenza era il retro, con testi quello di “Uomini intrepidi” e senza testo questo (se vogliamo una semplificazione ed un risparmio di tempo ed inchiostratura), che però sviliscono di molto la natura delle “cartonate”, figurine idonee a vivere e risplendere di luce propria e non ad esistere solo in funzione di un album.
Le didascalie per ciascuna figurina erano riportate solo sull’album - dettaglio che, per le cartonate è certamente un handicap – ed in maniera abbastanza atipica, perché i testi erano raccolti nella parte superiore dell’album ed erano legati ad una categoria di scoperte e nel contesto di quel discorso venivano citati i numeri della figurina sottostante.
A parziale copertura di tale handicap, le figurine riportavano sul fronte, oltre al numero posto in un cartiglio identico a quello inserito nelle figurine della serie “Uomini intrepidi”, anche il nome della scoperta cui si riferivano.
Che il progetto sia stato messo su abbastanza frettolosamente ce lo dicono molte cose, in primis la qualità del disegno delle figurine, sempre piuttosto minimalista e scarsamente incisiva, probabilmente per il poco tempo offerto dall’editore al disegnatore, in secundis per alcune scelte editoriali tra cui la divisione per categorie di scoperte (una per ogni pagina dell’album) trattata, ciascuna categoria con sei figurine.
È proprio la consecutio temporum di queste figurine che lascia pensare a tempi che non abbiano permesso una maggiore riflessione (ad esempio la balestra è posizionata prima di lancia e spada e credo questo sia un bell’errore:
È vero che la raccolta si dipana più per “argomenti” che per “consecutio temporum”, per cui l’argomento missili che è posto quasi alla fine dell’album vede la figurina numero 229 parlare di “antichi razzi dell’XI secolo” che se non fosse inserita nel contesto “razzi” sarebbe evidentemente fuori posto!
Con un po’ più di tempo disponibile probabilmente certe imperfezioni si sarebbero certamente potute evitare.
Ma siccome la storia è quella, abbiamo visto come molte cose di quel periodo, nella frenesia di fare e di produrre, di vendere e di creare ricchezza, fossero poi realizzate con lacune ed imprecisioni, pur non destando questo alcun clamore, perché all’epoca si era un più semplicioni e meno “precisini” di oggi!
3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI
Le dimensioni delle figurine erano leggermente inferiori di quelle della serie precedente, misurando queste 9,2 x 6,3 cm contro i 9,4 x 6,4 cm di quelle.
Il cartoncino era identico sia nella grammatura che nel colore (grigio tendenzialmente) e quindi non eccessivamente pesante.
La realizzazione delle figurine è piuttosto semplicistica e non certo di alto livello sia come grafica che come qualità di stampa e non si discosta molto dalla serie precedente.
I colori sono meno pastellati e la realizzazione è graficamente più incisiva anche se l’autore dei bozzetti, secondo il sottoscritto, è sempre il medesimo della serie precedente, anzi “la” medesima, perché sono ancor più convinto che si tratti di lavoro grafico eseguito da una mano femminile.
I bozzetti sono stati realizzati, anche in questo caso, con la tecnica della coloritura ad acquarello e disegno a china, con analoghe considerazioni a quelle già fatte per la serie precedente.
L’unica vera differenza è che, mentre nella serie “Uomini intrepidi” le figurine erano di azione (duelli, cariche, esplosioni ecc. ecc.), in questa serie il soggetto si presta ad essere trattato staticamente perché la scoperta è frutto di studio e riflessione più che di azione e perché l’oggetto, il macchinario scoperto o inventato devono essere mostrati in maniera concreta e leggibile per catturarne gli aspetti tecnici …ed i principi di funzionamento.
Molte delle vignette, difatti rappresentano macchinari via via più complessi a mano a mano che il cammino della umanità va avanti e nella raffigurazione delle macchine la precisione deve essere elemento fondante.
Tuttavia il disegno “tecnico” non si addice ad una “interprete” femminile (non tecnica ma solo artista) e difatti si notano delle perdite di concretezza nella descrizione grafica degli oggetti (macchinari in special modo) cosa che non si nota quando le invenzioni / scoperte sono invece di tipo semplice (ad esempio l’agricoltura, il pane il forno a carbone ecc. ecc.).
4. I SOGGETTI
Fare una corretta e completa analisi dei soggetti della serie è sempre difficile perché le realizzazioni artistiche sono soggette alle più svariate considerazioni ed apprezzamenti, proprio perché sono realizzazioni fatte da un artista che media la realtà vera attraverso la sua visione personale che può essere più o meno affine al sottoscritto, che non è nessuno, piuttosto che ad altri mille “signori nessuno” che invece ne danno un diverso apprezzamento.
Tuttavia, non per infierire e portando rispetto per il manufatto altrui, non posso non notare l’abisso artistico e grafico che lega questi bozzetti a quelli realizzati da Tancredi Scarpelli per la meravigliosa serie dei grandi navigatori della A.T.D. di Tortona (per la verità la serie fu realizzata per un libro edito dalla Nervini di Firenze negli anni ’30 e riprese poi dalla Alba Tortona per le sue figurine) o le meravigliose tavole realizzate da Amedeo Gigli per la serie di fantascienza “Avventure nello spazio” edita dalla F.I.D.A. di Roma.
Noto che i soggetti sono tutte categorie di invenzioni o scoperte a meno di una sola eccezione, quella di Leonardo da Vinci che ha una sua pagina e sei figurine dedicate alle sue scoperte.
Fare una differenziazione tra scoperta o invenzione mi sembra assurdo e quindi non la farò, certo è che il fuoco si scopre (soprattutto come utilizzarlo) mentre il telefono si inventa!
Diciamo che mantenendoci ad un discorso educativo rivolto ai giovani le grandi scoperte o le grandi invenzioni ci sono tutte, a meno di quelle geografiche (la scoperta dell’America) mentre non vengono considerate geografiche le scoperte effettuate nello spazio, dalla scoperta degli anelli di saturno alla possibilità di effettuare delle uscite dalle capsule spaziali che, difatti, sono presenti tra le figurine.
Sostanzialmente le grandi scoperte ed invenzioni della umanità ci sono più o meno tutte e ben dettagliate.
Riguardo alla validità didattica la serie è certamente utile anche se deve essere accompagnata dall’album su cui sono riportati i testi di accompagno.
5. IL RETRO ED I TESTI
I testi non sono riportati dietro le figurine e questo, lo abbiamo già detto è un grave difetto, specie per cartonate di un certo spessore e dimensione.
L’analisi della profondità culturale dei testi è possibile farla solamente attraverso l’album e quindi la rimandiamo alla pagina di descrizione dedicata all’album.
6. ASPETTI CRITICI
Riporto qui gran parte di quanto scritto nell’analogo paragrafo della presentazione della serie precedente a questa “Uomini intrepidi”, perché sostanzialmente è applicabile anche a questa serie.
Sostanzialmente la serie è bella, completa, interessante sotto il profilo culturale e ben congeniata, quindi non ci sono “vizi” gravi che ne sminuiscano il significato culturale.
Le figurine erano grandi ed illustrate, c’era l’album ed il numero delle figurine da collezionare non era immenso ma nemmeno leggero, perché siamo nell’ordine delle quasi 250 figurine e, quindi, necessitava e necessita di un certo impegno e dava piacere il collezionare la serie.
Unico neo, peraltro già accennato prima è, secondo me, il lato grafico dell’opera, forse troppo semplicistica sotto questo profilo, visto che la grafica è troppo sbrigativa e nemmeno giova a questo aspetto la tecnica realizzativa ad acquerello che tende a rendere le immagini più leggere e meno vigorose.
L’acquerello si addice più a paesaggi ameni o a tramonti che ad illustrazioni ad alto contenuto tecnico!
Solo un grande maestro avrebbe potuto ottenere risultati rilevanti con questa tecnica, ma non è il caso di questa realizzazione della Litopress.
Comunque una bella serie che, a suo tempo ho collezionato con piacere.
7. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Questa non è una serie semplice da terminare e nemmeno da iniziare.
Se voi voleste, in questo momento iniziare la serie ed andaste su eBay, non trovereste nemmeno una sola singola figurina in asta!
Allora?
Beh allora pazienza, affidiamoci a mercatini, rivenditori professionali ed un po’ di sana e sempre necessaria buona sorte!
Considerate che spesso i rivenditori professionali tendono a non mettere su eBay o altre piattaforme informatiche di vendita le figurine di carattere didattico perché hanno richieste e rese economiche molto basse.
Però nelle mani dei rivenditori spesso finiscono album da recupero ed ogni tanto queste occasioni capitano ed allora è bene stare all’erta ed approfittarne al volo, perché in quei casi la messe da mietere è abbondante.
Diciamo che una figurina singola può avere una quotazione piuttosto bassa sui 1,50 – 2 euro, mentre un bel mucchietto di figurine, magari da recupero, non solo vi saranno proposte ad un prezzo maggiore (per singola figurina) ma dovrete lottare per avere un piccolo sconto.
Il rivenditore sa bene che un lotto consistente vi permetterà di avanzare una serie che altrimenti languirebbe come Cagliostro nelle segrete del castello di San Leo!
Se poi l’album da recupero capitasse on line allora battete tutti sul tempo ed acquistatelo per recuperare le figurine ed avanzare in modo concreto verso la fine della vostra collezione.
Però, scordatevi di essere di fronte ad una impresa facile!
Buona collezione!!!