HEINRICH FRANCK SOEHNE GMBH - LUDWIGSBURG
SERIE
" OLYMPIA 1928 - AMSTERDAM "
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. ELEMENTI
Questa serie di figurine rappresenta la prima esperienza della Franck nell'ambito della figurina con album e di carattere sportivo.
Sappiamo che questa esperienza fu poi utile alla casa di Ludwigsbur per la realizzazione della meravigliosa serie edita in occasione delle olimpiadi di Berlino del 1936 di cui trattiamo ampiamente nell'apposita sezione del sito.
L'edizione dei giochi della IX olimpiade moderna fu assegnata all'Olanda che scelse la sua città di maggior respiro, capitale "de facto" del paese (ricordiamo che l’Aja è la capitale politica in quanto sede della monarchia, del parlamento e del governo olandese).
Per la verità l'assegnazione all'Olanda non fu affatto semplice dato che per ben due volte la candidatura era stata bocciata sul filo di lana prima da Anversa (Belgio 1920) e poi da Parigi (1924) grazie alla sponsorizzazione del barone de Coubertin: sta di fatto che, malgrado la concorrenza di Los Angeles, Amsterdam, questa volta la spuntò, mentre a los Angeles toccarono poi le olimpiadi seguenti del 1932, che capitarono nel pieno della grande recessione economica iniziata proprio nel 1928 e proseguita per ben sette lunghi anni.
Per inquadrare anche l'aspetto della raccolta diciamo che alle Olimpiadi di Amsterdam (28 luglio - 12 agosto) presero parte atleti provenienti da 46 nazioni, che la Germania ritornò ad essere una nazione olimpica dopo 16 anni, che per la prima volta le donne ebbero una partecipazione ufficiale e numerosa, facendo decadere quello "strano rapporto" tra giochi olimpici e genere femminile che era stata, da sempre, una fissazione sessista del barone de Coubertin.
Va anche sottolineato il fatto che la partecipazione italiana fu in linea con l'importanza che il regime fascista aveva sempre dato allo sport, come elemento di disciplina, di salute pubblica e di propaganda politica.
Ultima notazione riguarda il medagliere che vide gli U.S.A. sempre primi, ma con un numero di medaglie ridotte di quasi un terzo rispetto all’edizione precedente per cui l'olimpiade olandese degli atleti statunitensi fu considerata la peggiore di sempre.
L’Italia ebbe un medagliere di tutto rispetto conquistando 19 medaglie (7 ori, 5 argenti, 7 bronzi), ponendosi al 5° posto del medagliere.
2. IL PROGETTO
La Franck rimase, anche in questo progetto, fedele alla sua impostazione di figurine "tipo Liebig" sia come dimensione che come supporto (leggermente cartonato), sia come tipologia di emissione (sempre serie da 6 figurine ciascuna).
L'unica, vera e per nulla secondaria novità fu rappresentata dall'album che compariva così, per la prima volta nell'ambito di una produzione oramai prossima ai 50 anni ininterrotti di attività.
Il progetto prevedeva 14 serie da sei figurine ciascuna per un totale di 84 figurine.
L'ultima serie di figurine, la 14a, era dedicata alle Olimpiadi invernali tenutesi a St. Moritz in svizzera nel febbraio del 1928, anche perché in Olanda proprio di montagne non ce n'erano!!!
3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI
La bellezza di queste figurine è incredibile e per l'epoca il progetto editoriale e quello grafico costituirono un vero esempio per l'editoria di tutto il mondo.
A posteriori diciamo, senza ombra di possibile smentita, che le figurine edite nel 1936 per l'edizione tedesca dei giochi furono una evoluzione in positivo di quelle realizzate per questa serie, risultando tra le più belle figurine mai realizzate.
Le figurine Franck di questa serie sono figurine fotografiche a colori, ma la realizzazione sembra essere morbida, delicata nelle forme e nei colori, visto sapiente intervento ad acquerello che ciascuna delle 84 figurine ha subito.
Non si parla di piccoli ritocchi, ma ogni singola figurina e' stata sottoposta ad una revisione acquerellata completa dell'immagine.
Questo processo, che certamente è costato alla Franck oltre che in termini di tempo realizzato anche moltissimi capitali deve essere visto secondo l'ottica di tutta la produzione di figurine della Franck, di cui questa serie, non lo dimentichiamo, fa parte integrante.
Nelle centinaia di serie realizzate e distribuite dalla Franck, non esiste una sola figurina fotografica, sono tutte disegnate e le figurine di questa serie, pur essendo figurine di matrice fotografica, sono, coerentemente con la storia della casa, trattate in modo tale da apparire "disegnate"!!!
La stampa, tradizionalmente cromolitografica, e' bella e precisa, priva di sbavature e fuoriuscite di colorazione dagli argini previsti.
I colori sono vivi, ma, ovviamente tenui, pastellati o acquerellati che dir si voglia e l’unità grafico tipografica è un punto di vanto dei realizzatori e si fa apprezzare, così come tutta l’opera, a quasi 100 anni dalla realizzazione.
A tal proposito va detto che il tempo sembra non avere effetti su queste figurine che sembrano stampate ora, tanto sono prive di macchie, di muffe, di fioriture.
Graficamente le dimensioni sono 10,5 x 7 cm ed ogni figurina è impostata secondo una cornice bianca di pari spessore nelle bordure sia orizzontali che verticali.
Le 84 figurine della serie si suddividono in 18 figurine a sviluppo orizzontale e a 66 figurine a sviluppo verticale (questo è un dato in contrasto con la classica produzione Franck in cui le serie orizzontali sono sempre di gran lunga privilegiate rispetto a quelle di orientamento opposto.
4. I SOGGETTI
Lo dico subito e mi tolgo il sassolino dalla scarpa!
Non c’è una sola figurina che abbia, come protagonista, un italiano! Magari ce ne sono diverse dedicate allo stesso atleta, ma nessun italiano.
Prendiamolo come dato di fatto e andiamo avanti.
Essendo un album tedesco, realizzato per il pubblico nostrano, la presenza di 26, figurine dedicate ai campioni di casa, anche in considerazione che la Germania con 31 medaglie era seconda nel medagliere dietro agli "States", non appare per nulla esagerata ed in linea con i risultati sportivi della squadra olimpica tedesca.
Ma i veri soggetti, protagonisti dello sport, dell'olimpiade e delle figurine, come sempre, sono gli uomini che, oltre ad essere atleti sono esseri umani con le loro vite, le loro storie ed il fascino che le circonda a cui il tempo ha dato una patina di sentimento ancora maggiore, ancora più forte.
5. ALCUNI SOGGETTI PARTICOLARI
Tra le tante storie di questi favolosi personaggi, oramai tutti non più tra noi ce ne sono alcune particolarissime che ho ricostruito, partendo però non da una conoscenza o da storie note, ma lasciandomi trasportare dal fascino misterioso della loro figurina e dalla voglia di conoscere che, quando supportata da internet e da un profondo desiderio di "scoprire", di non fermarsi al superficiale, da sorprendenti e dolcissimi risultati.
Ecco una poco più che bambina sedicenne, con meno di 10 gare ufficiali corse nella sua esperienza pre olimpica, salire sul podio, medaglia d'oro dei 100 metri piani femminili, una gara che ha stroncato veterane coma la canadese e la tedesca e che invece esaltano il talento puro della ragazzina americana. E' il talento più puro che l'atletica leggera abbia mai avuto, in assoluto. Creduta morta per un grave incidente aereo rimase in coma per diverse settimane ma si riprese e riprese anche a correre. Dovette saltare le Olimpiadi del 32 a Los Angeles, ma a Berlino '36 ci sarà e, pur con gravi impedimenti fisici (non poteva piegarsi e quindi non poteva più partire dei "blocchi") sarà ancora medaglia d'oro nella staffetta 4 x 100 dove sarà l'ultima staffettista del quartetto vincente.
(a:) ELIZABETH ROBINSON (U.S.A.)
Sfogliando l'album, come se una misteriosa forza mi guidasse, sono stato rapito da una figurina, la quarta della sesta serie, dedicata alla statunitense Elizabeth Robinson, una bambina di 16 anni, medaglia d'oro nei 100 metri piani, con una storia che ha dell'assurdo!!!
Nel maggio del 1928 a due mesi dalle olimpiadi, un allenatore di atletica, fermo in auto ad un passaggio a livello, vide arrivare il treno e dietro una ragazzina che lo rincorreva!
Stupefatto accostò, fermò l'auto e raggiunse la ragazzina e la convinse a presentarsi al campo.
La prima gara che la Robinson fece in vita sua, la vide arrivare seconda, poi qualche giorno dopo vinse una gara battendo il record del mondo (non omologato per vento eccessivo a favore) ...
Non mi sono sbagliato ho scritto battendo il record del mondo!!!!
Ai trials americani si qualificò per le olimpiadi.
Alla settima gara cosa in vita sua era in finale olimpica avendo stabilito il nuovo record olimpico in semifinale.
La finale ebbe dell'incredibile dato che per tre partenze false furono squalificate sia la canadese favorita sia la tedesca, una forte outsider.
Al quarto (qualcuno scrive quinto) start le atlete erano spaventatissime e stressate, difatti partirono molto lentamente, specie la Robinson che partì in ritardo e lentamente.
Con una straordinaria progressione la ragazzina riuscì, proprio sul filo di lana a strappare la vittoria olimpica all'altra canadese in gara.
A causa del ritardo della gara la Robinson vinse la medaglia d'oro solo 25 minuti dopo che la polacca Halina Konapcka aveva vinto la sua medaglia d'oro nel lancio del disco: quella medaglia era importante perché era la prima medaglia d'oro olimpica ufficialmente assegnata ad una donna!!!
Per rifarsi la Robinson vinse anche l'argento nella staffetta femminile.
Ma la storia, per quanto incredibile non finisce qui'!!!
Nel 1931, mentre con suo cugino pilotava un aereo, ebbe uno spaventoso incidente e fu portata in obitorio perché ritenuta cadavere. Dopo qualche ora qualcuno si accorse che invece dava segni di vita e fu portata in ospedale dove però la considerarono senza speranze a causa delle numerose fratture e traumi prodotti dall'incidente; Elizabeth rimase in coma per oltre sette settimane, poi piano piano riuscì a migliorare e ce la fece.
Riuscì anche, con caparbietà ed incredibile forza di volontà, a riprendere a correre a livello agonistico.
Purtroppo, a causa dei problemi dovuti ai postumi dell'incidente, non poteva partire dai blocchi dipartenza, non si poteva più piegare.
Elizabeth Robinson vinse, malgrado ogni avversità, potendo partire da posizione eretta, la medaglia d'oro alle olimpiadi di Berlino 1936 portando, come ultima staffettista, il testimone oltre il traguardo olimpico, oltre la storia.... Aveva 25 anni.
Elizabeth, nel 1939 si sposò ed ha avuto due figli, è morta nel 1999 ad 87 anni.
Credo che non sia più esistita una atleta, nella storia dell'atletica leggera, che abbia avuto un talento naturale, innato, così prorompente ed ineguagliabile come Elisabeth Robinson!
Forse un'altra atleta riuscì a stupire il mondo, mi riferisco alla ragazzina rumena Nadia Comanci, classe 1961 che alle olimpiadi del 1976 a Montreal, a 15 anni ancora da compiere, mandò in tilt il sistema elettronico del punteggio predisposto dalla Omega perché per la prima volta nella storia della ginnastica tutti i giudici, senza ovviamente essere d'accordo tra loro, assegnarono a Nadia un 10,00 pieno che non era stato previsto perché mai assegnato nella storia della ginnastica. La perfezione assoluta.
Un talento assoluto.
Ma Nadia aveva l’età per ottenere quel risultato, anche se precoce, la ginnastica si stupisce di medaglie assegnata a 23, non a 15 anni, mentre la specialità delle Robinson è da atleti maturi muscolosi rafforzati da anni di allenamento, dove i migliori risultati si ottengono dai 23 ai 28 anni più o meno, non a 16 e con uno zero assoluto di allenamento!
Alta, bella, coscia lunghissima, slanciata...una pin up che si fa fotografare in un campo di atletica? No, è Halina Konopacka la prima medaglia d'oro femminile in una olimpiade, record del mondo fino al 1932 poi non potendo partecipare per infortunio ai giochi di Los Angeles del 1932 si ritirò dalla attività sportiva agonistica. Non tornò mai più in Polonia. E' morta a Daytona Beach nel 1989.
(b:). HALINA KONOPACKA (POLONIA)
Quando Halina vinse la sua medaglia d'oro alle olimpiadi olandesi, nel 1928 aveva 28 anni. Era una ragazza dalla bellezza assoluta, quasi più una pin up che una atleta per di più non dell'alto ma del disco, dove ci siamo abituati a vedere certi armadi di sesso femminile targati DDR da paura!
Ad Amsterdam era la donna da battere nel disco perché' deteneva il record del mondo e lì confermò la sua bravura e classe, vincendo in maniera limpida.
La sua è stata una doppia prima medaglia d’oro:
- Prima medaglia d'oro assoluta dello sport olimpico femminile (grazie al ritardo con cui fu assegnata la medaglia dei 100 piani femminili descritta sopra);
- Prima medaglia d'oro olimpica della Polonia, sia maschile che femminile.
Nel 1932 Halina non partecipò ai giochi di Los Angeles probabilmente perché infortunata dato che aveva ottenuto dei più che ottimi risultati nel quadriennio successivo alle olimpiadi olandesi del '28.
Ebbe una vita lunga e a tratti anche avventurosa, soprattutto quando fuggì dalla Polonia invasa dai nazisti assieme al marito trasportando parte dell'oro della Banca polacca in europa per finanziare il governo polacco in esilio. Trasferitasi negli States, sempre onorata dalla sua Patria si è spenta a Daytona Beach il 28 gennaio 1989 all’età di 89 anni. Le sue ceneri riposano nella tomba dei suoi genitori nel cimitero di Brodno a Varsavia.
Jonny Weissmueller, 6 medaglie olimpiche di cui ben 4 ori (Parigi '24 e Amsterdam '28), uno dei più grandi nuotatori degli anni '20, al termine della carriera divenne un attore di successo in film d'azione tra cui il più famoso quello in cui interpretò "Tarzan"!
(C.) JOHANN WEISSMUELLER, DETTO JONNY
Un grandissimo personaggio del nuoto e del mondo del jet set internazionale anche se allora di jets set non se ne parlava affatto.
Due medaglie d'oro olimpiche ad Amsterdam a bissare le altre due vinte alle olimpiadi di Parigi del 1924.
E' poi divenuto famoso nel mondo del cinema a livello internazionale interpretando una lunga serie di film che avevano come protagonista Tarzan.
Girò poi una serie tv intitolata"Jim della giungla" che ebbe un enorme successo planetario e fu replicata per moltissimi anni.
È morto ad Acapulco nel 1984 per un attacco cardiaco.
6. IL RETRO ED I TESTI
L'impostazione del retro, dove tutti i retro sono verticali, anche quelli delle figurine a fronte orizzontale (è una impostazione valida per tutte le figurine, nessuna esclusa).
Esso fu concepito, in inchiostro nero, con una propria cornice generata da una bordura tutt'attorno, realizzata con un giro, come di "cordino", chiaro all'interno e a virgolette nere sporgenti all'esterno in inchiostro più carico che si va a chiudere nella metà superiore e inferiore dei lati alto e basso in un fregio simil-barocco.
All'interno della bordura, in alto, compare il titolo della raccolta "olimpia 1928" in carattere grande e grassetto e subito sotto Amsterdam in carattere semplice e sfinato.
Spazio e riga sottostante la serie con il numero ed il numero della figurina, quindi il titolo e poi un ampio testo che coincide con quello dell'album stampato.
Divisa da uno "spartiacque" ecco il terzo rimanente dello spazio sul retro che è occupato dalla pubblicità della marca del macinino, anche se il macinino non compare.
Nulla di trascendentale, tutto molto ordinato e funzionale ad una rapida intellegibilità e immediatezza di lettura: l'occhio va esattamente dove deve andare senza sforzi di ricerca.
Il testo è abbastanza ricco e spiega molto bene il significato dell'immagine individuando anche le posizioni ed i nomi degli atleti rappresentati.
7. QUALCHE CRITICA
Sinceramente, escludendo la marchiana frittata fatta non inserendo nemmeno un atleta di una nazione con 19 medaglie, di cui ben 5 d'oro (l’Italia), non ho particolari critiche da fare al progetto ed alla realizzazione dello stesso.
Anticipo che l'album è un gioiellino perfetto,
Una critica la faccio al numero di figurine, troppo esiguo per riassumere bene una olimpiade, dove tra l'altro c'erano anche per la prima volta le ragazze.
Senza esagerare se la serie fosse stata di 120 figurine, con 36 immagini in più sarebbe sto certo un discorso più corposo e soddisfacente.
Il fatto che le figurine, pur fotografiche, siano state ridisegnate non lo considero un difetto perché ci rende la realtà più poetica e mantiene la serie all'interno della storica produzione di figurine della Franck, cosa che si sarebbe potuta mantenere anche nel supporto cartonate che qui appare decisamente più leggero rispetto alla produzione Franck classica.
Anche se le figurine del 1936 saranno spettacolari per le inquadrature e le scenografie studiate, non possiamo tacciare questa serie di essere piatta, con inquadrature standard, personaggi messi in ordinata filo o sull'attenti.
Certo, qui manca quella abilità che invece traspare nelle scelte dei fotografi e dei "registi" della edizione olimpica delle Franck per Berlino 1936.
Ma questa è una storia del futuro e non si può criticare il passato sulla scorta del futuro.
8. ASPETTI COLLEZIONISTICI
L'album di questa serie prevedeva che le figurine venissero incollate e quindi non più recuperabili se non rovinandole data la particolare natura del sistema di stampa.
Vuoi perché sono figurine edite oramai oltre i 90 anni or sono, vuoi perché, essendo dedicate ad olimpiadi non tedesche, non ebbero la diffusione di quelle del 1936, vuoi perché molte sono rimaste incollate ad album magari deperiti e gettati via, francamente non sono figurine facili da trovare, anche se i costi non dovrebbero essere super proibitivi.
In previsione di questo articolo ho sondato a fondo il mercato informatico anche quello interno tedesco e trovare figurine sciolte di Amsterdam 1928 e' tutt'altro che cosa comune.
Da almeno 20 giorni non ne vedo una sola in vendita. Anche con gli album siamo messi allo stesso modo.
Tuttavia non è una impresa impossibile.
La bellezza vale l'impresa e paga sempre.
Buona collezione!!!