COLORADO ITALIANA S.R.L. – MILANO<
SERIE
"LE BANDIERE NEL MONDO"
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. ELEMENTI
Questa serie è la prima serie che viene editata dalla casa editrice milanese che è, lo ricordo, la succursale italiana della Colorado americana, nonché della inglese “a&bc “, peraltro, anche essa, collegata alla casa americana.
La serie è dotata di un album, piuttosto semplice e di scarsa qualità editoriale sia per i materiali impiegati che per il progetto grafico in generale.
La serie era già stata prodotta e distribuita negli Stati Uniti nel 1957 e successivamente in Inghilterra nel 1959 dove aveva avuto un più che buon impatto sul pubblico.
Nel 1960 la “a&bc “riedita la serie con un formato leggermente inferiore e con il medesimo impianto grafico.
Sulla scorta del successo avuto nei paesi anglosassoni, la serie viene scelta come “apripista” per la neonata casa di produzione italo-americana con sede a Milano.
2. IL PROGETTO
La serie è tipicamente di impostazione americana sia nella grafica che nel progetto generale.
Il primo dato “americano” è che la serie è dotata di un numero di figurine insolito per il nostro mercato, ovvero 80 figurine.
Il progetto base, per le figurine, prevede un supporto cartonato (idoneo ovviamente alla distribuzione con dispenser) di dimensioni 6,3 x 8,8 , ovvero leggermente ridotto al classico formato 6,5 x 9,5 (o anche 6,4 x 9,4), riscontrato nelle figurine di produzione italiana ad esclusione delle figurine dell’area romana che erano di dimensioni praticamente identiche: 6,2 x 8,8 erano le dimensioni delle Euromatic Record “Costruzioni” e 6,4 x 8,9 quelle delle Euromatic Record calcio, denotando, queste misure l’utilizzo, da parte del polo romano di Dispenser di tipo anglo-americano.
Il cartoncino non sembra pesante, di prim’acchito, ma, in realtà lo è poiché ha una grammatura di 2,23 gr a figurina che, rispetto ai 2,13 grammi di una Sidam (che ha anche dimensioni maggiori), né da un valore relativo ben comprensibile.
Le figurine sono numerate anche se gli Stati sembrano messi in una sequenza falsamente casuale (la prima figurina è “casualmente” quella degli Stati Uniti!!!) e l’ultima. l’ottantesima figurina, è quella dedicata al vessillo dell’ONU che non è una nazione ma che le comprende un po’ tutte (anche questa non è una posizione dettata dal mero caso, ma ben ponderata).
3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI
Diciamo subito, per chi lo avesse già notato, che questa serie è nata ben prima della serie “Stati del mondo” della Sidam, quindi, quando noteremo delle spiccate somiglianze tra le due serie, sappiamo bene chi ha ispirato chi.
L’impianto grafico è semplice, grande bandiera sventolante su asta che parte da sinistra verso destra e copre tre quarti dell’intera figurina (quelli della Colorado se ne intendevano di bandiere svolazzanti, difatti basta guardare una delle figurine della serie “spazio” in cui si vede una bandiera – anche quella dell’O.N.U.- che sventola allegramente al bel vento lunare (???).
Negli spazi lasciati liberi e, comunque, sempre sullo sfondo, è riportata una scena che caratterizza lo Stato di cui si tratta.
In basso, ma in posizione variabile da figurina a figurina, un cartiglio bianco con il nome della nazione scritto con caratteri tipografici spessi, (contorni, corpo bianco ed ombreggiatura nera).
Le immagini sono come sfumate o meglio ancora, direi, sfocate, per dare un aspetto di “sogno”, favolistico alla rappresentazione in generale ed anche per dare maggiore risalto alla immagine della bandiera in primo piano.
Deve anche essere fatto notare che lo sfondo non è una rappresentazione graficamente coerente, nel senso che risulta più una serie di immagini tra loro non collegate da un rapporto diretto, per cui saltano le conseguenze di una inesistente unicità, quali le proporzioni, le prospettive le dinamiche, piuttosto che una rappresentazione unica di una situazione singola.
Quindi ci troviamo di fronte più ad un insieme di immagini varie che una immagine unica riepilogativa che rispetti dimensioni ed unicità prospettica.
Tipograficamente la serie non gode di una qualità di stampa particolarmente precisa, a dispetto del tanto pubblicizzato “printed in england” anche se sono convinto che questa serie sia stata stampata a Milano.
Piuttosto numerosi sono i fenomeni di disallineamento dei cliché, per cui l’effetto “sfocato” di cui sopra ne risulta casualmente ancor maggiorato.
4. IL RETRO
Come in tutte le serie didattiche il retro è una parte importante della figurina.
In questa serie il retro è, per concezione, identico alla serie inglese, ma è scritto in italiano, senza errori di traduzione, segno evidente che la Colorado Italia aveva dato importanza a questo aspetto e lo aveva ben curato.
Sul retro il cartoncino impiegato era di due tipologie differenti a seconda della diversa edizione delle figurine: abbiamo difatti un cartoncino grigio chiaro ed un cartoncino grigio più intenso.
Le figurine con cartoncino più chiaro erano stampate sul retro con inchiostro rosso, mentre quelle con retro grigio più carico con inchiostro nero.
Sinceramente non mi sento assolutamente di dire che esistano due serie di questa raccolta, una “nera” ed una “rossa”, sta di fatto che le due tipologie tipografiche di retro esistono.
Ritengo comunque che tentare di completare una serie “nera” ed una serie “rossa” possa essere un esercizio simpatico e che potrebbe risultare vincente!
In alto a destra dentro un cartiglio è riportato il numero della figurina. In alto a sinistra il nome della nazione.
A seguire, su tre righe informazioni generali riguardanti a fattor comune: Capitale, Area in km quadrati, Popolazione, Unità monetaria, Lingua e prodotto principale, poi, nella quarta riga posto centralmente il tipo di governo.
Al centro, dentro un ampio cartiglio intitolato “come si dice in” ci sono quattro parole elementari, che non sono le stesse per tutte le nazioni tipo: buongiorno – arrivederci – amico e grazie ecc. ecc., accanto alle quali è riportata la fonetica del termine nella lingua di quel paese.
Nella parte bassa della figurina la scritta in grande “serie bandiere nel mondo” e la ragiona sociale della Colorado Italia.
5. ASPETTI CRITICI
Diciamo che da una serie americana di successo, ancorché di produzione di qualche anno prima, mi sarei aspettato qualche cosa di più su molti degli aspetti per cui si giudica una serie di figurine.
Graficamente il livello non è eccelso, anche se va riconosciuta una certa capacità creativa poi nel tempo copiata più di una volta, però è un riconoscimento per essere arrivati per primi sul tema e non certo quello di averlo trattato in maniera particolarmente più efficace e più originale rispetto ad altre edizioni di pari argomento.
Riguardo alla composizione delle nazioni facenti parte del lotto delle 80 prescelte, noto una certa mancanza di Nazioni anche magari per ragioni politiche quali la Corea del Nord, diverse nazioni africane: Ghana, Somalia, Tunisia, Marocco, Zanzibar, Sudan, Congo, Rodesia, asiatiche: Maldive, Nepal, Malesia, Yemen, Mongolia, Cylon od europee: Andorra Ucraina (ma era considerata una delle repubbliche sovietiche) San Marino.
Mentre nel lotto delle 80 trovano posto quattro nazioni che non erano comprese nel lotto Sidam, ovvero: Tibet, Libia ed O.N.U.
Un caso a parte l’Indocina che è presente in raccolta e che riflette la datazione di questa serie rispetto alla serie Sidam dove, invece dell’Indocina sono presenti ambedue i “Vietnam” che erano chiamati “Indocina” sino al termine della dominazione coloniale francese, dopo la disfatta di Dien Bien-Phu del 1954 da cui nacquero Laos, Cambogia e i due Vietnam.
La presenza dell’Indocina e l’assenza di Laos, Cambogia e Vietnam lascerebbe pensare ad una serie datata, nella sua prima edizione (ma mai aggiornata), ai primissimi anni’50 se non addirittura prima.
In ogni caso il panorama mi sembra più che ben composto, evitando le cadute della serie Sidam che inserisce due stati degli Stati Uniti (Alaska e isole Haway).
Interessante notare la mancanza della corea del nord ed il fatto che la Russia venga chiamata Russia e non Urss (Unione Repubbliche Socialiste Sovietiche) come effettivamente si chiamava all’epoca la grande madre.
Nell’America del maccartismo di quegli anni, le parole “sovietico”, “socialista” ecc. ecc. erano all’indice, anche se poi nel contesto della figurina il disegnatore non trova niente di meglio che inserire un calciatore con tanto di maglietta rossa con la scritta CCCP che, in caratteri cirillici, vuol dire esattamente Urss!!!!!
Non mi pare di dover sottolineare altre particolarità degne di rilievo critico.
6. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Nel complesso comunque una serie piacevole e storica che, chi volesse, potrebbe collezionare anche assieme alla serie inglese ed americana che si trovano, con un po’ di pazienza ma senza eccessiva difficoltà e che hanno anche formati differenti.
La serie è collezionabilissima e terminarla non è affatto una cosa impossibile perché, anche se le figurine non furono troppo diffuse all’epoca, si riescono, comunque, a trovare sul mercato del collezionismo.
Non sono richiestissime ed i collezionisti non sono tantissimi, per cui l’equilibrio tra domanda ed offerta morigera il mercato e la valutazione è di circa 2-3 euro a figurina, senza figurine rare o introvabili.
L’intera collezione si può valutare attorno ai 150-180 euro.
Le due versioni inglesi della “a&bc” serie completa delle “flags of the world” sono quotate ufficialmente nel regno unito 130 sterline la serie del 1959 e 110 sterline la serie del 1960 (rilevazione del 2014).
Come valutazione siamo sullo stesso piano.
Ritengo che possedere una serie della “a&bc” sia un interessantissimo complemento alla nostra collezione Colorado!
Come sempre
Buona collezione !!!!!!!!!!!!