CASA EDITRICE " TIPO R " - MILANO
SERIE
“ L'ALUNNO COSTRUTTORE ”
1959
FIGURINE PRE-FUSTELLATE " A RILIEVO "
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. ANTEFATTO
All'epoca questa serie non l'ho collezionata, devo confessarlo e poi nel tempo non mi è più passata davanti sino a qualche tempo fa, quando per caso, in un lotto misto di figurine mi sono trovato di fronte ad una quarantina di queste stranissime figurine di cui mi sono immediatamente innamorato.
Quello che è importante di questa serie è la genialità dell'idea e poi, purtroppo, l'unicità dell'idea che non trovò prosieguo all'interno della casa editrice, né presso altre edizioni.
Quello delle figurine in rilevo di questa serie, resta l'unico splendido esempio di questa particolare concezione di raccolta che si inserisce, completandolo, all'interno del variegato mondo delle figurine fustellate di casa nostra.
2. BREVE EXCURSUS NEL MONDO DELLE FIGURINE FUSTELLATE
È opportuno ricapitolare le varie tipologie di figurine fustellate che si sono succedute nel tempo.
Le prime che troviamo sono quelle anteguerra, dal contenuto militare, prodotte dalla Compagnia Italiana Liebig (C.I.L.) e dalla Sutter di Genova, per conto di queste, realizzate dalla Lasco di Milano (vedi nel sito n.d.r.).
Queste figurine erano delle basi di cartoncino fustellate in cui la parte fustellata doveva essere rialzata di 90 gradi rispetto al piano così da realizzare una vera e propria scena (sfondo ed immagine fustellata non si potevano separare dato che la fustellatura riguardava sempre e solo 3 dei quattro "teorici" lati, per cui la componente fustellata poteva essere solo sollevata di 90° rispetto al piano dello sfondo.
Quasi sempre queste figurine avevano due elementi fustellati posti su piani differenti in modo da dare anche profondità alla scena con grande realismo perché il disegno rispettava le dimensioni di oggetti/uomini posti in primo piano, rispetto a quelli posti in secondo piano
L'effetto ottico prodotto dal sollevamento delle due componenti fustellate della figurina è evidente. Il carro armato viene posto in secondo piano rispetto alla esplosione: questo non solo perché l'esplosione è avanzata rispetto al carro ma anche perché la dimensione della esplosione è tale da risultare decisamente più elevata del carro che pure sta sopraelevato su una collinetta che sta scavalcando.
Sempre nel periodo anteguerra troviamo delle bellissime fustellate prodotte dalla Pernigotti che propose due serie molto belle di navi e di soldati legati alle campagne coloniali del 1935-36, realizzate con tecnica cromolitografica che le rende, anche oggi belle, precise, dettagliate e naturalmente lucide.
Queste figurine sono appartenenti alla categoria delle pre-fustellate perché giungevano al collezionista già tagliate (quindi senza parti da scartare) ed avevano un sistema di piedistallo pieghevole molto avanzato per essere poste e "giocate" verticalmente.
Una tecnica analoga fu adottata dalla Elah di Genova con le sue figurine della serie "bestie feroci" contemporanee alle Pernigotti, tanto da utilizzare la medesima tecnica ed il medesimo brevetto per il piedistallo.
La Digerini e Marinai di Firenze, con soggetti i grandi animali, realizzò la serie "7000" con grandi figurine fustellate di cui la parte di fondo andava separata definitivamente una volta deciso di aprire la fustellatura.
Alla fine degli anni '50 la Elah, di nuovo realizzò delle particolarissime figurine fustellate di calcio per reclamizzare le caramelle ghiaccio menta, basate sul medesimo concetto delle Liebig lasco, consistenti in un mezzo campo di calcio su cui furono realizzate 11 fustellature che permettevano di sollevare 5 giocatori difendenti, compresa porta e portiere visti frontalmente, 5 giocatori attaccanti visti di spalle ed il pallone (una idea assolutamente geniale).
Nei primi anni '60 la Althea di parma, con le sue figurine fustellate grandi e piccole pose la figurina fustellata di fronte ad una rinnovata popolarità, realizzando serie numerose e di vario argomento sia didattico (soldati per i maschi e costumi regionali per le ragazze (unica serie con album) su cui ritorneremo tra breve, sia sportivo realizzando serie di 80 figurine fustellate di calcio sia grandi che piccole legate a diverse annate sportive (dal 1962-63 al 66-67).
Poi vennero le fustellate giganti della Lampo con la serie "Il Campionato in casa" dotate di pallone e dischetti plastici di base, del campo di gioco, potendo giocare con queste fustellate delle partite vere, a mo' di antesignano subbuteo!
La Lampo ebbe anche il coraggio di realizzare fustellate bifrontali, dove alla parte frontale fotografica fu disegnato anche il retro in modo tale da dare alla figurina una "visibilità" a 360 gradi.
Alla fine degli anni '50, ricorrendo il centenario dell'unità d’Italia ecco arrivare nel panorama delle fustellate le figurine della "TipoR", dette "a rilievo", figurine pre fustellate dotate di piedino da ripiegare ed incollare su un album in modo da realizzare un "diorama" organizzato.
Questa idea fu poi ripresa dalla Althea con il già citato album sui costumi regionali dove però le figurine non potevano essere sollevate e rimanevano aderenti anche se non incollate alla pagina.
3. IL PROGETTO
Come per tutte le serie dotate di album, il progetto parte proprio da questo elemento di primaria importanza nella progettazione di una serie di figurine.
L'album fu ideato come una serie di pagine (quelle di destra) su cui le figurine, incollate per una basetta e debitamente ripiegate, magicamente tendevano a sollevarsi assumendo una posizione più o meno verticale e dando alla pagina una profondità teatrale e scenica dall'effetto sorprendente.
Le pagine di sinistra, le dispari, non contenevano figurine nemmeno a sviluppo piano per evitare che queste fossero di intralcio alle figurine poste nella pagina accanto.
Nelle due pagine centrali la "Tipo R" inserì delle figurine piane dedicate alle regioni italiane ed agli stati dell’Europa.
Le figurine non hanno forma specifica né dimensione unica.
Ogni figurina gode della forma che il soggetto rappresentato richiede e la dimensione di ogni singola figurina fu una scelta editoriale basata su molte varianti tra cui il "quadro" dioramico della pagina in cui erano immerse, l'argomento al cui interno la singola figurina recitava un ruolo fondamentale e descrittivo.
Quantitativamente il progetto fu ben pensato e le serie non è una serie "pesante", esagerata ma, contenendo 178 figurine (più altre 3 ripetute), risulta una serie ben pensata, ben realizzata e molto originale, anche se si rilevano aspetti veramente incredibili con delle imprecisioni gravi sia sotto il profilo didattico che sotto quello tecnico della progettazione che hanno causato ed ancora causano problematiche collezionistiche di cui parleremo in seguito nel paragrafo numero 5.
Malgrado le figurine ed il progetto fossero decisamente originali, la distribuzione era quella classica, ovvero bustine sigillate ed edicola .
La bustina di distribuzione era piuttosto alta per due ragioni: la prima era dovuta alla foggia piuttosto alta di alcune figurine (palma grattacielo, alcune parti di cartina geografica) che non potevano essere ne ripiegate ne frazionate), mentre la seconda derivava dal fatto che all'interno della bustina c'erano anche dei piccoli modelli di aeroplanini che, affermava l'editore sulla 4a di copertina: "lanciati possono compiere delle bellissime evoluzioni"...chi ne conservasse ancora uno farebbe cosa molto gradita volesse fornirne una immagine...n.d.r.
4. I SOGGETTI
Ogni pagina rappresenta un quadro dioramico con un unico argomento rappresentato da un titolo posto ad inizio pagina.
Gli argomenti sono estremamente variabili, vediamoli in ordine di presentazione:
Pag. 2. 1859 - 1959 - Centenario delle Guerre d'Indipendenza - 13 figurine;
Pag. 4. L'Automobile attraverso il tempo - 9 figurine;
Pag. 6. I treni dalle origini ai nostri giorni - 10 figurine;
Pag. 8. Sviluppo dell'aeroplano - 9 figurine;
Pag. 10. Asia - 13 figurine;
Pag. 12. Africa - 19 figurine;
Pag. 13 l’Italia e le sue regioni - 21 figurine
Pag. 14 Gli Stati dell’Europa - 15 figurine;
Pag. 16. America del nord - 11 figurine;
Pag. 18. America del sud - 15 figurine;
Pag. 20. Australia e Oceania - 14 figurine;
Pag. 22. Bambole in costume - 9 figurine;
Pag. 24. Il Presepio - 19 figurine;
Come si vede le argomentazioni sono estremamente variegate, con argomentazioni specifiche sia per bambini (automobili-treni) sia per femminucce (bambole in costume) e con argomentazioni di carattere didattico adatte ai gusti di ambo i sessi (Storia – Geografia - Presepe).
Segnalo la figurina numero 134 “ghepardo” non perché non sia un ghepardo ma solo per il fatto che questa è una figurina che l'editore ha posto nell’America del Sud e, fino a prova contraria, in Sud America i ghepardi non ci sono mai stati a parte quelli di qualche zoo.
È un errore banale che, però, si sarebbe dovuto evitare.
Visto che parliamo di errori ce n'è un altro forse ancora più grave perché pone il popolo dei Lapponi nell’America del Nord, probabilmente confondendolo con il popolo degli Inuit che effettivamente abitano le estreme regioni a nord del Canada (e non solo), mentre i Lapponi, sempre una popolazione che vive nel nord del mondo, sono stanziati prevalentemente in Finlandia e nelle regioni dell'estremo nord scandinavo.
5. IL NUMERO DELLE FIGURINE E LA LORO NUMERAZIONE
La numerazione della serie è discordante tra quella dell'album e quella delle figurine e questo genera moltissimi problemi, anche complessi da comprendere ed ancor più da far comprendere.
Ci sono una serie di casi, diversi tra di loro che è meglio affrontare in modo analitico:
A. Figurine che hanno doppi posti sull'album ma di cui esiste un solo esemplare. Queste figurine sono la numero 6, la numero 9 e la numero 12.In questo caso, per completare l'album avremo bisogno di avere in raccolta due esemplari per ciascuno di questi numeri.
Non si tratta di un errore ma di una precisa volontà dell’editore che vuole aumentare il numero di figurine che fanno “massa”, figurine generiche che servono per dare corposità al dioarma arricchendolo.
Questa casistica, ovviamente non altera il numero di figurine complessive realizzate;
B. Una coppia di figurine, una numerata 65 e l'altra 65 bis.
Le figurine della coppia, sull'album hanno ben precise le loro caselle, numerate una 65 e l'altra 65 bis.
Quindi nessuna difficoltà di inserimento di queste figurine sull'album, ma si crea un primo problema di corrispondenza tra numerazione delle figurine e loro consistenza numerica che, a questo punto, diventa di una figurina in più, in quanto la 65 bis diviene la 66esima figurina e la 66 diviene la 67esima.
C. Due figurine diverse che hanno due numeri identici (il 69) e vanno incollate in due caselle diverse sull'album anche se queste caselle hanno entrambe il numero 69.
Essendo figurine diverse (entrambe si intitolano "il cannibale"), entrano nella serie come due figurine diverse e, pertanto, la prima numero 69 (definiamola "cannibale" uno) è la 71esima della serie, mentre la seconda 69 (cannibale due) diventa la 72esima figurina della serie (ricordiamo che la numerazione progressiva delle figurine tiene conto delle problematiche precedenti che si andranno, a mano a mano che si procede, a sommare- n.d.r.);
D. Alla figurina dell’Austria, che avrebbe dovuto avere il numero 72 viene assegnato un incomprensibile numero 71 bis.
Il numero 72, viene assegnato alla Svizzera.
Conseguentemente la 72 Svizzera diviene la 75esima figurina della serie.
E. I tecnici della “Tipo R”, si accorgono che qualche cosa non quadra.
Difatti, per effetto delle numerazioni bis (65 e 71) e di una doppia (69), si è venuto a creare uno squilibrio di tre elementi tra la numerazione delle figurine e la numerazione sull’album.
Approfittando della differente natura grafica delle figurine delle Regioni d’Italia e degli Stati europei, poste nelle due pagine centrali dell’album, decidono di eliminare dalla numerazione delle figurine i numeri 108, 109 e 110.
6. LA FIGURINA NUMERO 110 - OVVERO LA FIGURINA CHE MANCA A TUTTI
Lo dico in premessa, prima di addentrarci in questo ginepraio quasi inestricabile.
Tutta la problematica che verrà e che riguarda la figurina numero 110 e non solo non è di facile lettura perché nasce da una realtà incontrovertibile e da elementi esistenti e provati, ma non presenta certezze assolute.
Perché è importante questa figurina?
Semplicemente perché è una figurina che, essendo prevista dall’album ma posseduta da nessun collezionista è una figurina “fantasma” ed è più ricercata del Capo dei Capi di “Cosa Nostra”… baciamo le mani….! (“sempre cercata ma mai trovata".
Quando una figurina manca a tutti, dico e ribadisco a tutti (almeno tutti quelli che ho sentito, poi felice di essere smentito da qualcuno che, invece, bontà sua la possiede) deve esserci una ragione.
Dopo 65 anni (la serie era del 1959), quando una figurina è ancora mancante a tutti, il sospetto che non sia mai stata edita è forte, pur restando sempre un "sospetto" e non una certezza.
La figurina numero 110, per un fatto abbastanza casuale, è una figurina che per la sua allocazione fisica all’interno dell’album avrebbe dovuto essere una delle 5 figurine destinate a raffigurare una piccola cartina geografica estremamente semplice, di foggia quadrata, del continente a cui la pagina era intitolata, posta all'angolo alto destro della pagina.
Queste figurine sono:43 cartina dell'Asia, 56 cartina dell'Africa, 110 cartina dell’America del Nord, 124 cartina dell’America Meridionale, 139 cartina di Australia e Oceania.
Tutte le altre 4 figurine elencate esistono e sono destinate ad essere attaccate dove ho descritto, manca solo la 110.
Un ulteriore dettaglio sta nel fatto che tutte le 4 cartine esistenti, hanno la casella di incollaggio sull'album ben titolata col nome del continente.
Le figurine che appartengono alle piccole cartine geografiche sono 5 e tutte avevano riportata sull'album anche la titolazione riferita al continente raffigurato (vedasi "Africa"). E' di immediata lettura, osservando le due immagini sopra, che il carattere (font) e la dimensione del carattere dello spazio adibito all'incollaggio della figurina numero 110 è molto più grande rispetto a quello della 56 e non c'è riportato il continente (America Settentrionale). Questo ci indica che la "posizione" 110 sull'album fu rilavorata sia concettualmente sia tipograficamente.
L’unica casella che non ha questa titolazione, ma ha solo un numero (110) è, appunto la figurina 110.
Ciò non è proprio normale e se fosse una casualità sarebbe una casualità veramente sospetta, più che sospetta.
Il fatto che sull'album il numero 110 non riporti, come per le altre 4, la scritta del continente può voler dire che la casella 110, inizialmente realizzata come 110 “America settentrionale”, per effetto della decisione di eliminare le figurine 108, 109 e 110, venne del tutto soppressa e, solo in una fase successiva si ripensò di reinserirla magari con un altro soggetto, ma la cosa non andò in fase di realizzazione;
Si può affermare questo in ragione del fatto che la figurina 110, sull’album non ha riportato la nomenclatura “America Settentrionale” ma solo il generico numero, tuttavia, in base alla decisione di sopprimere la figurina 110 sarebbe dovuto sparire tutto e non solo la dicitura ”America settentrionale”.
Questo dimostra che ci fu un ripensamento successivo e che la 110 fu prima eliminata dall’album e poi ripristinata ma con il solo numero.
Quale fu il motivo che costrinse la “Tipo R” a fare tutto questo?
Questo problema è direttamente connesso ad un’altra figurina di cui sino ad ora, volutamente, non abbiamo fatto cenno: la figurina numero 77.
La figurina numero 77 non esiste.
Se si fossero accorti per tempo che la figurina numero 77 non l’avevano mai realizzata, di fronte alla discordanza di numerazione tra figurine e album avrebbero avuto l'esigenza di eliminare solo 2 figurine la 108 e la 109 mentre l’eliminazione della 110 ci conferma che non si accorsero della inesitenza della 77, esattamente come il ripristino della casella 110 modificata sull’album ci conferma che del problema della 77, mai creata, se ne accorsero in grave ritardo, predisposero una soluzione ma poi non l’attuarono..
E la 110 fu eliminata, non la stamparono e corressero la scritta sull'album.
7. LA FIGURINA NUMERO 77
Guardando oggi, attentamente l'album, magari un album completo con tutte le figurine incollate, non ci si accorge assolutamente di nulla e se qualcuno se ne accorse, a suo tempo, ad album vuoto, poi, riempiendolo a mano a mano e vedendo tutti i vuoti riempirsi, se ne dimenticò.
Quando fu realizzata per la pagina dell’album la cartina delle Regioni italiane, il disegnatore prese una cantonata storica che l'immagine qui di seguito testimonia con chiarezza: la provincia veneta di Belluno fu graficamente separata dalla Regione Veneto, come a formare un’ altra entità regionale autonoma che avrebbe dovuto assumere il numero 77, mentre il disegnatore dimenticò di tracciare i confini tra Veneto e Friuli.
Quando fu realizzata la figurina (ricordo che sopra stavamo descrivendo la pagina dell’album), questa fu realizzata comprensiva delle due componenti del Trentino (in violetto), del Veneto (in giallo) comprensivo della provincia di Belluno e con il confine col Friuli ben marcato ed il Friuli Venezia Giulia (in rosa) e fu numerata 78 perché in quel punto la grafica dell’album prevedeva il numero 78.
Il risultato fu che sulla pagina dell'album l'errato frazionamento del Veneto venne lasciato ed anziché creare la figurina 77 Trentino Alto Adige, e la 78 Triveneto (con -correttamente- annessa la provincia di Belluno), la 77 se la dimenticarono
Quindi la figurina numero 77 non esiste.
Sulla sinistra la parte di album originale, mentre sulla destra la stessa immagine ritoccata dal sito per migliorare la comprensione. A parte l'Austria che incomprensibilmente viene previta come numero 71 bis e non 72 come sarebbe stato più che normale, si nota che, nella cartina originale, il confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia non è traciato in maniera corretta dato che compare tracciata (anche in maniera evidentemente errata) solo la parte di confine tra la Provincia di Belluno (che è in Veneto) ed il Friuli, mancando completamente la parte successiva del confine, quella che arriva sino al mare. Ancora più evidente che tra 76 Lombardia e 78 Triveneto (chiamiamolo così per semplificare) manchi proprio la numerazione del 77 che non compare.
La figurina fu realizzata numerata 78 come l'album suggerisce e era comprensiva di Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Questa è la figurina numero 78 che si capisce immediatamente è stata realizata in modo corretto e rispettoso della geografia "politica" delle Regioni interessate.
La cosa più evidente è il numero 78 posto al centro della figurina ed il frazionamentento corretto (anche con i colori differenti) delle Regioni interessata dove compare molto chiaramente il confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia che sull'album era limitato alla sola provincia di Belluno.
8. LE DUE FIGURINE NUMERO 170
Andando avanti dalla fantomatica figurina 110 all’ultima della raccolta, la 178 non ci sono più errori di numerazione ma c'è una figurina, la 170 che, a fronte di un unico numero, riporta due diverse figurine, la 170 (San Giuseppe) e la 170 bis (la Madonna).
Questo non può che essere considerato un nuovo gravissimo errore del grafico dell’album perché non c’era nessun motivo per non differenziare numericamente le due figurine tra l’altro importanti e diversissime.
Strano per una figurina così importante.... Lo posso accettare per un cannibale, non per la Madonna in un presepe.
Perché l’editore ed i suoi tecnici ricorsero all’espediente del numero 170 bis?
La risposta è immediata e banale; semplicemente perché avevano già predisposto le figurine dalla 171 alla 178 e per correggere l’errore avrebbero dovuto correggere, oltre a diverse figurine, anche l’album modificando tutta la numerazione dalla seconda 170 sino alla 178.
Decisero quindi di modificare parzialmente la sola figurina della Madonna con l’aggiunta di un “bis”.
Semplicemente perché è proprio in questa fase della lavorazione che si accorsero che la figurina numero 77 non esisteva, non l’avevano neppure prevista!
Se l’eliminazione di 108, 109 e 110 aveva compensato le tre figurine in più: scimmia 65 bis, secondo cannibale 69 e Austria 71 bis, il non aver realizzato la 77 dava alla numerazione delle figurine una unità in meno: + 1(65 bis) + 1(69) + 1(71 bis) = + 3; - 1(108) – 1(109) – 1(110) – 1(77)= - 4, da cui + 3 - 4 = -1
A questo punto bastava realizzare la figurina 110 e tutto sarebbe andato a posto: + 1(65 bis) + 1(69) + 1(71 bis) = + 3; -1(108) – 1(109) – 1(77)= - 3, da cui , +3 - 3 = 0= parità.
Predisposero la locazione e la numerazione sull’album per la 110 ma poi decisero di non realizzarla.
L'espediente del numero bis alla 170 riallineò la serie: + 1(65 bis) + 1(69) + 1(71 bis) + 1(170 bis) = + 4; - 1(108) – 1(109) – 1(110) – 1(77)= - 4, da cui + 4 - 4 = 0 = parità.
A questo punto la Tipo R non fece più nulla, ma restarono le variazioni sull'album alla casella 110 e anche la figurina alienata non fu più reinserita.
Se non ci avete capito un tubo avete ragione...io ci ho provato.
9. ASPETTI GRAFICO TIPOGRAFICI
Le figurine sono realizzate già ritagliate da fustelle tipografiche e dotate tutte di piedistallino pieghevole il che rende la figurina immediatamente incollabile sull'album.
Le figurine hanno un supporto cartonato di mescola bianca che ha una consistenza di medio spessore, più o meno simili alle figurine della Liebig, ideale per consentire la flessibilità della figurina, ripiegata a livello piedistallo, grazie alla quale la stessa tende (quando non compressa) a sollevarsi (o almeno prova a farlo) per assumere la verticalità che serve a dare alla pagina una dimensione tridimensionale.
Abbiamo dimensioni svariatissime, con la più piccola di 3,4 x 1,5 escluso il piedistallino, o la più lunga "cavalleria ippotrainata" (il titolo è ridicolamente sbagliato perché vorrebbe dire cavalli trainati da cavalli, mentre in realtà si tratta di "artiglieria ippotrainata" (figurina 10 e figurina 11) che ha una lunghezza di 22, 5 cm, o la più massiccia 9,6 x 6,3 (la capanna del presepe).
La stampa è di discreta qualità e l'aspetto grafico è molto curato ed il grafico illustratore, realizzatore dei bozzetti era di buona professionalità avendo realizzato le figurine dotandole di una capacità di coinvolgimento molto forte.
Anche gli sfondi, ovvero le pagine destinate all'incollaggio delle figurine furono realizzati in modo da "legare" le stesse ad una piattaforma comune di ambientazione e supporto scenico.
10. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Al di là di ogni problematica di dettaglio di cui una serie possa soffrire e che va assolutamente portata a galla, specie quando, in casi come questi, per decenni si ricerca disperatamente una figurina (che potrebbe non esserci) e poi si scopre che ci sono elevate possibilità che questa non sia mai stata realizzata, si deve ricordare che questa è una serie di figurine particolari, facenti parte di un progetto molto sui generis e praticamente unico ed è quindi una raccolta tra le più interessanti, una delle poche che forse converrebbe collezionare nell'album piuttosto che sciolta, per aspetti puramente pratici, essendo, è vero, non impossibile ricostruire ciascuna delle pagine dell'album (leggermente più piccole di un foglio formato a4 ) e poi una volta posizionate le figurine infilare la pagina in un foglio trasparente a4.
A livello di costi vedo su eBay che album completi vengono quotati dai 650 ai 350 euro, mentre per le figurine che, sciolte non sono proprio presenti su eBay ed alle fiere non le ho mai viste, il discorso si fa un po' più complicato, con valutazioni che vanno dai 2 ai 4 euro.
Una raccolta non facile da portare a termine e che inizierei acquistando un album con non tantissime figurine, cercando di pagarlo poco e poi dandomi da fare a più non posso (cosa che ho effettivamente messo in pratica in tempi non lontanissimi).
Buona collezione!!!!!!!!
P.S.
Quell'editore R qualche collaboratore se lo deve essere "mangiato", a meno che l'errore non fosse il suo e allora deve aver mangiato sé stesso.
In ogni caso adesso sappiamo il vero motivo della esistenza della figurina del "secondo cannibale" (probabilmente un "autoritratto")!!!!!!!