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EDIZIONI RASA - MILANO

SERIE

CALCIATORI 61-62

“ALBO DI FIGURINE DEL CAMPIONATO DI CALCIO”

ALBUM NOMINATIVO - 1a EDIZIONE

PRESENTAZIONE

 21 MILAN 2. FULL RIDOTTO

1. INTRODUZIONE

Il 1961 è un anno estremamente delicato per il creativo mondo delle cartonate.

La Sidam di Torino rinnova e rimpolpa la sua serie de “il calcio italiano” con figurine totalmente fotografiche e “vere”, pur contraendo la serie di un terzo rispetto al quasi inarrivabile numero di 300 figurine della raccolta del primo anno.

Contemporaneamente, la E.D.I. di Milano, sfida in campo aperto la Sidam e la supera, almeno nel progetto, poi realizzato, della sua raccolta “calciocampioni 61-62” dedicata al panorama del calcio italiano di quell’anno.

Proprio in quell’anno, il 61-62 la Sidam non riesce a produrre figurine numerate ed un album seriamente organizzato, mentre la E.D.I. proporrà un album innovativo, assolutamente privo di vincoli, almeno teoricamente, ma in realtà pieno di vincoli di natura diversa e vedremo il significato di questa affermazione contraddittoria nei termini, eppur veritiera.

In questa ottica la milanese Rasa s’inserisce, con la sua realizzazione, nel cacio nostrano, come terzo incomodo nel settore.

La sua è un’opera, almeno nelle intenzioni progettuali, più completa e più articolata rispetto a quella del colosso torinese, ma meno numerosa e, tuttavia, più sistematica rispetto a quella della concorrenza milanese.

L’album della Rasa è infatti un album semplice, preciso, organizzato in modo standard, vorrei quasi dire, con un neologismo, in modo “paninesco”, riferendomi ovviamente al nascituro stile degli album della casa editrice modenese, che metteranno nelle edicole il loro primo album proprio in questa stagione.

Il 1961-62 è dunque una annata molto importante specie per gli album.

Riassumendo, nelle edicole, quell’anno, troviamo:

  • L’album E.D.I. “Calciocampioni” che non ha posizioni di squadre prestabilite, è privo di testi significativi e propone di incollare le figurine di ciascuna squadra in base ai ruoli dei calciatori, mentre le figurine hanno dei numeri che non ritroviamo nell’album;
  • L’album della Panini, il Liedholm”, che inaugura il suo stile prestabilendo le posizioni delle squadre in ordine alfabetico, prevedendo il posizionamento preordinato di ogni figurina in base al ruolo del calciatore e numerando quindi, in tale ottica, le figurine;
  • L’album della Rasa che …. Ma vediamo di capire seguendo il filo logico della ricostruzione progettuale…
    Vediamo cosa successe.

2. IL PROGETTO

  • Parte prima – l’album con posti assegnati nominativi

Abbiamo la più che fondata ragione di credere che l’album fu realizzato per contenere 11 figurine per ciascuna delle 18 squadre di serie “A” e 18 figurine (unicamente il team) per quelle di serie “B”.

Complessivamente il progetto Rasa prevedeva dunque 18 x 11 =198 figurine piu’ 18 figurine di serie” B” (i team schierati) per un complessivo di 216 figurine.

La Rasa predispose, conseguenzialmente, un album per contenere 216 figurine.

Date le dimensioni delle figurine (6,5 x 9,5 cm), tutte a sviluppo verticale, la Rasa pensò di realizzare pagine contenenti tre figurine per ciascuna delle due righe di ciascuna pagina (6 figurine per pagina), assegnando quindi due facciate a ciascuna squadra e riducendo, nella prima delle due pagine di ciascuna squadra da 6 a 5 gli spazi per le figurine per rimanere all’interno delle 11 figurine per squadra (5 in pagina “a”, pari e 6 in pagina “b”, dispari).

Con tale disposizione le misure della pagina standard e, conseguentemente, anche quelle dell’album risultavano essere di 21 x 29 cm.

In questo modo le facciate necessarie per contenere le 18 di serie a erano, ovviamente 36 e per contenere le figurine per la serie “B”, se queste fossero state poste orizzontalmente sarebbero servite 3 facciate (6 figurine per facciata).

Il totale delle pagine (facciate) sarebbe stato quindi di 36 + 3 =39 cui sommare le 4 di copertina 39 + 4 = 43 per cui sarebbe sto necessario aggiungere la 44a pagina.

Considerando che, con un foglio piegato a metà e spillato centralmente, si ottengono 4 facciate, per avere 44 facciate era necessario utilizzare 11 fogli di cui uno dedicato alle 4 copertine.

Poiche’ ciascuna squadra era divisa in due facciate era necessario che le due facciate fossero sempre una sinistra ed una destra, per cui se non si fosse voluto impiegare la seconda di copertina la prima pagina utile sarebbe stata la facciata 4 avendo la seconda di copertina vuota, la terza anch’essa vuota o utilizzabile come pagina di presentazione, intestazione.

Procedendo squadra per squadra avremmo trovato che la serie “A” sarebbe terminata a pagina 39, che a pagina 40, 41 e 42 avremo trovato le 18 squadre di serie “B” e che la terza di copertina (pag. 43) sarebbe restata bianca.

Sarebbe stato perfetto.

La Rasa invece decise per recuperare la seconda di copertina come prima pagina di sinistra, e di inserire le squadre di serie “B” non in senso orizzontale impiegando tre pagine, ma in senso verticale, (9 figurine stipate in una pagina) necessitando, quindi di due sole pagine il che, sfruttando seconda e terza di copertina consentiva all’album di essere realizzato con solo 10 fogli ovvero 44 facciate così suddivise:

  • 2 facciate per prima ed ultima di copertina;
  • 36 facciate per la serie “A”;
  • 2 facciate per la serie “B”.

Totale 40 facciate per 10 fogli.

Dopo questa scelta “minimalista”, fu fatta la scelta di assegnare, a ciascuna squadra un posto predeterminato nell’album inserendo nella posizione centrale bassa della prima facciata di ciascuna squadra nome societario e brevi note di carattere storico statistico.

Le 11 posizioni dedicate ai calciatori non erano numerate ma nominative, assegnate quindi ad una precisa figurina con Cognome e Nome del calciatore.

E questo progetto fu realizzato e ci è giunto ai nostri giorni (vedi album prima serie).

Ma la Rasa, nel corso d’opera e per motivi sconosciuti, apportò alcune modifiche alle sue figurine.
Realizzò, infatti, 16 delle 18 squadre della serie “A” in versione figurina del team schierato in campo (Spal e Lecco risultano, infatti, mai realizzate) e produsse una sola delle 18 compagini di serie “B”: il Genoa.

Inoltre produsse 190 figurine complessivamente per cui, sottraendo le 16 squadre che non avevano allocazione nell’album delle 216 figurine necessarie per completare l’album la Rasa produsse solamente 174 figurine.

Ma come se non bastasse, di queste 174 trovavano posto nell’album solamente 124 figurine sulle 216 previste con ben 47 figurine che non trovano posto nell’album cui poi sommare le 16 figurine delle squadre di serie “A”:

  • Atalanta – 6 figurine su 8 prodotte;
  • Bologna – 6 figurine su 10 prodotte;
  • Catania – 8 figurine su 11 prodotte;
  • Fiorentina – 8 figurine su 9 prodotte;
  • Inter – 10 figurine su 14 prodotte;
  • Juventus – 10 figurine su 13 prodotte;
  • Lanerossi Vicenza – 5 figurine sulle 7 prodotte;
  • Lecco – 6 figurine sulle 10 prodotte;
  • Mantova – 6 figurine sulle 11 prodotte;
  • Milan – 11 figurine sulle 16 prodotte;
  • Padova – 7 figurine sulle 8 prodotte;
  • Palermo – 4 figurine sulle 4 prodotte;
  • Roma – 9 figurine sulle 14 prodotte;
  • Sampdoria – 8 figurine sulle 8 prodotte;
  • Spal – 2 figurine sulle 4 prodotte;
  • Torino – 8 figurine sulle 10 prodotte;
  • Udinese – 2 figurine sulle 2 prodotte;
  • Venezia – 7 figurine sulle 11 prodotte;
  • Serie “B” – 1 figurina sulla unica prodotta.

Questo significa che i possessori di questo album avendo in mano tutte le figurine prodotte potevano attaccarne solo 124 sull’album con ben 92 caselle vuote e ritrovandosi nelle mani 47 figurine inutilizzabili.

Una cosa veramente esecrabile!

A parte le 17 squadre di serie “B” non prodotte e le 16 di serie “A” prodotte e non posizionabili sull’album, troppe sono le figurine realizzate senza avere tenuto in alcun conto l’esistenza di un album su cui erano scritti i nomi dei calciatori.

Quello che è ancora più strano è lo sviluppo che ebbe il progetto.

  • Parte seconda – l’album con posti assegnati in funzione del ruolo del calciatore e senza indicazione della squadra.

Entrare nella mentalità delle case editrici di figurine dei primi anni 60 è esercizio particolarmente difficile e ancora più arduo è razionalizzare le decisioni che all’epoca furono prese.

Certamente oggi è impossibile riuscire a sondare le motivazioni alla base di decisioni che risultano incomprensibili, perché molto non ci è noto, ma certo se decido di realizzare una serie con album con tanto di nomi e cognomi dei calciatori sull’album come faccio poi a produrre figurine che sull’album non hanno posto e figurine (non poche) addirittura in eccesso a quelle che l’album poteva contenere?

Sta di fatto che di fronte ad una ipotesi del tipo: “la casa editrice non riuscì ad avere permesso ed immagini di determinati calciatori di determinate squadre”, per cui tutto il programma fu ridimensionato troviamo che la rasa produsse in un secondo momento una nuova versione dell’album.

Stesse dimensioni, stessa copertina, stesso numero di pagine, stessa grafica.

Cosa c’era di nuovo?

Le uniche novità erano relative a:

  • Lo spazio destinato alla squadra (le due facciate) non era predeterminato, per cui ciascuno poteva mettere le squadre secondo il proprio desiderio creando quindi un ordine personale;
  • Le caselle di ciascuna figurina erano contraddistinte esclusivamente dal ruolo (portiere, terzino destro e così via) e non più dal nome del calciatore specifico.

Questa importante novità comportava che tutte le figurine realizzate potevano trovare posto nell’album a meno di 3 dell’Inter, 2 della Juventus, 5 del Milan, 3 della Roma, ovvero 13 figurine sovrabbondanti, mentre le figurine incollabili sull’album passavano dalle 124 del primo album alle 173 (ovvero 49 figurine in più), dato certamente migliore rispetto alla prima versione dell’album ma non certo accettabile.

Vista la produzione di 16 figurine del team schierato sulle 18 società militanti in serie “A”, con poco, si sarebbe potuta cambiare l’intestazione, peraltro laterale de “le squadre di serie B” con “le squadre di serie “A” e prevedere la 17esima casella per l’unica squadra di serie “B” realizzata, ovvero il Genoa.

Ma questo non fu fatto nell’ambito di una revisione dell’album.

Ci si limitò solamente a togliere i nomi delle squadre di serie B” da ciascuna delle 18 caselle disponibili, come invece era nella prima edizione dell’album.

Diciamo che visto che quello che costa nella stampa, almeno quella del tempo, erano i cliche’, con questo sistema, bastò creare esclusivamente due cliche’ della squadra tipo (11 caselle – 5 in pagina di sinistra e 6 in pagina di destra - con gli undici ruoli del calcio che andavano bene per tutte le squadre di serie a essendo queste non stampate).

Con solo 2 cliché fu completamente rivoluzionato l’album della seconda edizione, risultante solo più ricettivo del primo ma pur sempre pieno di vuoti che, incollando le 16 figurine dei team di serie “A” negli spazi dedicati alle 18 di serie "B” restavano comunque sempre tantissime, potendosi completare solamente Juventus Milan inter Roma Mantova e Lecco, ovvero ben 25 vuoti incolmabili, pur accontentandosi di mettere qualche figurina fuori ruolo (tipo, ad esempio, Bulgarelli da mediano).

Impossibile completare il Catania per la mancanza del portiere (cosa strana veramente ed incomprensibile) a meno che non si noti che un unico calciatore del Catania ha una maglia differente da quella delle altre figurine della squadra.

Forse gli “esperti” della Rasa possono aver pensato a quello come portiere (trattasi del terzino destro Rambaldelli) anche se portiere non era, esclusivamente perché indossava una maglia diversa?

3. LA COPERTINA

(n.b. nelle due versioni dell’album le copertine esterne – prima ed ultima di copertina) - restano invariate).

La copertina era di una carta abbastanza rigida ma non sufficientemente idonea a reggere il peso delle figurine, anche calcolando che a pagina 2 (seconda di copertina) c’erano già da incollare ben 5 figurine.

Forse sarà per questo motivo che l’album (in prima versione) che ho trovato presso un collezionista e di cui ho potuto fortunatamente approfittare per presentarvi la galleria delle immagini, è privo della copertina.

Graficamente la copertina era realizzata su uno sfondo blu oltremare pallido con, in posizione centrale ma tutto spostato a sinistra un pallone di cuoio di circa 10 cm di diametro di un altrettanto pallido, quanto improbabile color giallo paglierino.

Attorno al pallone a mo’ di raggiera (imperfetta perché le due squadre in alto ed in basso – ore 12 ed ore 6,00 -, anziché essere disposte verticalmente, sono invece state disposte orizzontalmente, così che non “legano” graficamente con le altre tre disposte correttamente a ore 13,30, 15, 16,30.

Mi domando e dico, va bene che la grafica non è una scienza esatta, ma pur ubbidisce a regole abbastanza ferree e codificate, soprattutto da Leon Battista Alberti in poi (1400 dc)!

Il concetto che si voleva rappresentare era il pallone come “l’astro splendente sole” (vedasi il colore adeguato) e le squadre, sue emanazioni, quindi raggi da esso dipartenti verso la conquista delle tenebre dello spazio, in metafora calcistica “dipartenti verso la conquista dell’affetto e della passione dei tifosi!

Ma il raggio è una cosa che anche un bambino disegnerebbe slanciato, fuoriuscente, non piatto come una figurina posta in orizzontale!

Se poi, aprendo l’album scoprissimo (come scopriremo) che all’interno le squadre (quelle di serie “B”, naturalmente, perché per quelle di serie “A” non c’è posto) sono poste tutte verticalmente, allora la domanda è questa: perché mettere solo due squadre per il verso orizzontale in tutto l’album proprio là dove invece sarebbe stato corretto metterle in senso verticale?

Per dispetto?    Per mancanza di senso stilistico, più probabilmente!

L’unica figurina messa in orizzontale, in modo corretto, è la figurina posta attorno al pallone ad ore 15,00, che, non a caso è l’Inter di Milano!!!!!!!!

La quarta di copertina è praticamente concettualmente identica alla prima di copertina.

Anche qui il pallone centrale ma spostato tutto a destra con attorno anche qui cinque formazioni disposte in maniera analoga a quelle della prima di copertina.

Questo rende meno strana la disposizione delle squadre che troviamo in prima di copertina perché legate graficamente a quelle poste in ultima di copertina.

Frontalmente troviamo dall’alto in basso Sampdoria, Atalanta Inter, Milan e Juventus, mentre sul retro, sempre dall’alto al basso troviamo Fiorentina, Catania, Venezia, Bologna e Torino.

Ovvio che a livello copertina manchino otto squadre: Vicenza, Lecco, Mantova, Padova, Palermo, Roma, Spal e Udinese.

Nel complesso una copertina non brutta concettualmente, ma piena di grossolani errori grafici che la rendono un po’ piatta e banale.

Una nota negativa di ordine non grafico ma editoriale è la mancanza di datazione che avrebbe potuto essere comodamente inserita, magari sotto la scritta “calcio” posta all’interno del pallone.

4. ASPETTI TIPOGRAFICI

Il profilo tipografico è preciso e rispondente, alla perfezione, agli standard editoriali del tempo.

Se c’è qualche pecca va ricercata nella componente progettuale, non certo in quelle tipografica.

Nella presentazione delle figurine ho detto, relativamente ad aspetti tipografici, del particolare tipo di inchiostro nero utilizzato per la stampa del retro delle figurine che ha superato il supporto di cartoncino e si è “affacciato sul fronte delle figurine, soprattutto quando questo ha uno sfondo giallo.

Ma nell’album non ci sono inchiostri di tale categoria e quindi non ci sono fenomeni di “bucatura” né di filtraggio verso l’altra facciata del foglio dell’album.

5. IMPOSTAZIONE STILISTICA

Lo stile che la rasa adotta per questo album è minimalistico ma efficace. Squadra in due pagine contrapposte (stile E.D.I. di Milano, non Sidam).

11 spazi per 11 figurine.

Un cartiglio con nome società e trascorsi storici, nella prima edizione ed un cartiglio senza scritte ma con gli spazi dedicati alla scrittura da parte del collezionista della squadra da inserire, nella seconda versione dell’album.

Disposizione delle figurine in base ad un fax simile di schema calcistico, per cui il portiere è al centro con i due terzini ai lati, sotto due mediani ed in seconda pagina il terzo mediano, poi nell’ordine ala mezzala centravanti mezzala ala, questo sia che si consideri la versione con nomi dei calciatori sia quella con i soli ruoli.

Basta. Essenziale minimalista, una scelta stilistica ben precisa.

6. ASPETTI COLLEZIONISTICI

Un album di oltre 50 anni è sempre un pezzo raro e desiderato.

Questo in particolar modo ha un suo fascino, pur con tutte le sofferenze progettuali e realizzative di cui è gravato.

È un album piuttosto raro, la cui presenza su eBay non è segnalata dai tempi della fusione dei sette anelli nella terra di Mordor!!!!!!!!!

Come tutte le cose rare è ricercato e quindi abbastanza costoso.

Ritengo che una valutazione corretta sia attorno ai 8-900 euro se in buone condizioni, tenendo sempre presente che nel fare una stima deve sempre essere tenuto presente in chi poi la deve interpretare che il mercato ha le sue leggi e non sempre quello che vale 9 può essere venduto a 9, come quello che vale 5 non sempre viene venduto a 5, a volte si può comperare a 5 quello che vale nove e a volte 14 quello che sempre 9 vale!

Le varianti sono tante ed è impossibile starci dietro.

Comunque ribadisco il concetto: è un album raro, se ne trovate uno che soddisfi il vostro desiderio ricordate che magari dovranno passare diversi anni prima che vi ricapiti l’occasione di prenderlo, per cui andateci decisi sopra e non siate troppo parchi, potreste pentirvene.

Tra le due versioni ritengo decisamente più rara la prima edizione, quella con i nomi dei calciatori, ma anche la seconda edizione è interessante e di valore quasi identico.

Personalmente tra le due versioni preferirei la seconda versione perché almeno potrei attaccarci più figurine e l’album risulterebbe così meno “vuoto”.

La prima edizione è invece una prima edizione, con tutti i difetti delle prime cose che sono state poi fatte seguito di una seconda versione, ha un oggettivo valore superiore.

Ritengo che anche a livello distribuzione la seconda edizione sia stata prodotta in un numero maggiore di esemplari.

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