MASTER VENDING Co (Overseas) Ltd. ROMA
CARDMASTER
" APPARECCHI A REAZIONE DEL MONDO "
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. CENNI STORICI
La casa londinese produsse tra il 1956 ed il 1959 otto serie di figurine dedicata ad argomenti idonei alla gioventù.
Questa collezione è classificabile come didattica ed è databile al 1958 ed è una delle ultime se non l’ultima prodotta da questa casa distributrice.
Certamente è la prima a colori, perché le altre serie erano in bianco e nero oppure utilizzavano come terzo colore il verde o l’azzurro.
La serie inglese era dotata anche di un album per incollare e raccogliere le figurine, mentre in Italia l’album di cui la serie è dotata è un album raccoglitore senza testi stampati e quindi la Casa editrice suggeriva di incollare le figurine dal solo lato alto attraverso un nastro adesivo di tipo scoth.
Il sistema della distribuzione era quello attraverso i dispenser o, appunto le “Vending Machines”, che è praticamente sinonimo di distributore, dispenser.
La raccolta è formata da 100 figurine tutte a colori.
Le dimensioni sono (9,6 cm x 6;6 - +/- 0,2cm), e le figurine sono tutte a sviluppo orizzontale.
Qualche figurina è di dimensioni leggermente superiori, per cui non è sbagliato dire che la dimensione dell’altezza (lato corto) è variabile di circa 2 millimetri.
Il cartoncino è molto robusto ed appare piuttosto spesso, compatto, tanto è vero che la sua grammatura risulta essere di “soli” 250 gr come valore medio ma ho misurato figurine da oltre 3,00 gr ed altre da 225 gr. In ogni caso le Cardmaster italiane, come quelle inglesi sono le cartonate più pesanti mai prodotte.
Le Cardmaster della serie italiana sono stampate comunque in Inghilterra, così come appare in calce alle figurine “printed in England”.
Questo fatto comportò la fine della produzione di figurine cartonate estere in Italia, in quanto una volta chiusa la casa madre, nessuno in Italia poté pensare di ereditare strutture produttive che non esistevano in quanto tutto era rimasto in Inghilterra.
Le dimensioni di cui sopra rendono queste figurine distribuibili esclusivamente con i dispenser inglesi, per cui una volta chiuso i battenti la casa londinese riportò in patria anche i dispenser (non tutti però).
La serie non è fotografica ma realizzata su bozzetti originali colorati ad acquerello.
L’idea fu ripresa un anno dopo dalla Sidam che realizzò una serie chiamata “aerei d’oggi”, anch’essa grafica, non fotografica, ma di concezione assolutamente differente, per stile e impostazione.
2. QUALITÀ DELLA STAMPA
La qualità di stampa è, per le cartonate, abbastanza primordiale!
Risente assolutamente del fatto di essere la prima serie interamente a colori uscita sul mercato mondiale della distribuzione di cartonate con dispenser.
La stampa secondo me tradisce il bozzetto, nel senso che non ne rende appieno le colorazioni che troppo spesso appaiono come “velate” di un violetto tardo romantico quanto decadente, che si posa come un velo su quasi tutta la produzione.
Non so se questo sia un effetto del tempo sugli inchiostri, con una evidente tendenza dell’inchiostro a virare verso il colore violetto, oppure sia una velatura esistente, voluta o non voluta, “ab origine”.
Resta il fatto che gli aerei o “apparecchi”, come evidentemente si usava meglio dire allora, oggetti metallici luminosi e splendenti, uscenti dalle nuvole verso il sole terso, sono qui riportati un po’ spenti, privi dei loro luccichii, dei loro riflessi, delle vibrazioni colorate dei motori a getto (erroneamente detti “a reazione” spinti al massimo o col post-bruciatore in canna!!!!!!!
Manca l’effetto coloristico, secondo me per ragioni di stampa.
Errori di disallineamento e centraggio ci sono, si riscontrano ma sono veramente rarissimi e sempre di poca entità. Dei due difetti il più presente percentualmente è quello del disallineamento delle ciche con conseguente ulteriore aggiunta di patina di inchiostratura violacea.
Questa serie, come correttamente riportato in piè di figurina, fu stampata in Inghilterra visto che la parte anteriore della figurina era identica alla serie inglese.
3. I SOGGETTI
La gamma dei velivoli presentati è veramente efficace ed estremamente aggiornata, segno che la produzione originaria (ricordo che la serie nacque in Inghilterra e poi fu tradotta ed esportata in talia) era stata molto ben curata sotto il profilo della scelta dei soggetti.
I velivoli presenti sono:
- Stati Uniti 46;
- Regno Unito 23;
- Francia 12;
- Urss 9;
- Svezia e Italia 3;
- Canada 2
- Germania occidentale e Olanda 1
Mentre la suddivisione tra militare e civili è di 91 contro 9 il che dimostra come negli anni 50 l’aeronautica militare era decisamente più sviluppata di quella civile, ma si sa erano anni di piena guerra fredda.
Deve essere anche considerato che gli aerei militari presenti sono poi suddivisi nelle categorie caccia intercettori, caccia bombardieri, bombardieri medio raggio, bombardieri strategici, velivoli da trasporto, velivoli da addestramento ecc. ecc., con un ben più vasta gamma di modelli da proporre.
I bozzetti sono discretamente vari, riprendendo i velivoli o statici (al suolo) o in movimento (in volo) nel numero di, rispettivamente 6 contro 94, premiando giustamente le fughe in alto dei velivoli più potenti.
Nel complesso i soggetti sono ben miscelati, ben studiati ed ottimamente realizzati, anche se nel campo del disegno si poteva fare molto ma moto di più!
4. I COLORI
Della patinatura leggermente violacea si è detto nel capitolo degli inchiostri perché ritengo questa la causa a cui imputare il fenomeno, tanto impercettibile quanto esistente.
Ovviamente il colore dominante è l’azzurro cielo, ma non così marcatamente come il soggetto potrebbe far pensare.
Fortissima è la presenza degli ocra, chiari, gialli a scuri, negli sfondi dei campi, dei deserti, dei tramonti, ben presenti i blu (sempre però incerti) ed i verdi (per lo più scuri – negli sfondi, nei riflessi, nei campi).
Particolare l’uso del rosa (raro) e del rosso vivo (presente prevalentemente nei piccoli dettagli).
Complessivamente una tavolozza abbastanza ricca di colori dalle tonalità un po’ spente, velate, mai brillanti.
5. I TESTI
Il retro delle figurine consta delle classiche tre parti:
- Intestazione in testa di pagina;
- Corpo centrale del testo;
- Intestazione a piè di pagina.
Solo la intestazione a piè di pagina, però è separata dal resto con una riga che ne delimita l’area di competenza, il piè di pagina appunto!
In alto compare la scritta Cardmaster centrata neretto carattere grande sotto un piccolo tratto semi divisorio e poi il titolo della raccolta.
Sotto ancora serie di 100 figurine a sinistra e a destra il numero della figurina
Sotto in grassetto, però corpo carattere più piccolo di quello “Cardmaster”, marca e modello del velivolo rappresentato.
A seguire il testo vero e proprio con disponibili circa 16 – 17 righe che sembrano sufficienti a definire caratteristiche e tipologia del velivolo raffigurato
I testi mostrano l’ottima competenza aeronautica dell’estensore e risultano scritti in modo abbastanza professionale, probabilmente il linguaggio tecnico usato dagli esperti è stato in qualche frangente reso piu’ comprensibile dai redattori, per adattarlo al pubblico giovane cui le figurine erano indirizzate.
6. QUALCHE CRITICA
La prima critica che mi viene di esprimere è che essendo la serie orizzontale, la componente dei testi doveva opportunamente essere messa con progetto grafico altrettanto orizzontale, per permettere, sfogliando le pagine trasparenti del contenitore, di accedere in modo immediato alla fruizione del testo.
Invece il retro della figurina è impostato in versione verticale per cui è necessario ruotare il contenitore tra le mani.
Altre critiche sono relative ai colori ed agli inchiostri ma abbiamo già detto e non mi pare il caso di infierire.
Una annotazione ma non una critica sta nel titolo, completamente errato, perché avrebbe dovuto essere “aerei a getto del mondo”, oppure “velivoli a getto del mondo” ma non certo “apparecchi” (termine arcaico, quasi dannunziano se non leonardesco), mentre è assolutamente errata la traduzione di “jet” con “a reazione”, questo perché un motore jet è un motore a getto, in cui l’aria compressa viene sparata fuori dalla turbina, dove prima è stata fortemente compressa e poi, a seguito dell’esplosione della miscela di carburante viene eiettata fuori dalla turbina, generando per “reazione” una forte spinta in avanti.
Quello che fuoriesce dal motore è un getto di aria calda e di gas di combustione.
Tale getto genera il movimento per “reazione”, in quanto ad una spinta risponde una spinta di reazione uguale e contraria ….
Ma anche i motori a scoppio che non sono motori a getto, producevano con l’esplosione della miscela di aria e benzina un movimento di bielle e di albero motore su cui era innestata un’elica.
Questa ruotando spostava una grande quantità di aria seppur a velocità ridotta.
Lo spostamento d’aria generava una forza uguale e contraria che spingeva il velivolo mosso dall’elica in avanti “per reazione”.
Quindi i velivoli a reazione sono assolutamente tutti, sia con propulsione a elica, a getto, a turbogetto, a razzo, perché tutti si muovono per effetto del principio di azione e reazione!
Dopo questa svisata aeronautica rientro nei ranghi e chiudo la parentesi.
7. COLLEZIONABILITÀ
Prima serie commercializzata in Italia di formato cartonato per distributori automatici.
Prima serie di ben 100 figurine.
Prima serie a colori distribuita in Italia.
Come fare ad ignorarla?
Si deve collezionare, anche per la bellezza dei soggetti ed anche perché c’è una raccolta Sidam dedicata agli aerei di pari numero di figurine, con cui fare una bella accoppiata a tema.
La serie non è molto diffusa e contrariamente a quello che si possa pensare i collezionisti non sono pochi, perché’ il mondo dell’aviazione genera sempre nuovi appassionati ed il materiale datato è sempre piu’ raro.
Questo genera una attesa dei collezionisti di fronte alla possibilità che qualche cosa venga tirato fuori da vecchie collezioni o resusciti come lazzaro da 50 anni di “sepoltura “cantina, per approdare alle telematiche luci della ribalta di eBay!
Certo è che di offerte non ce ne sono tante e quindi consiglio eventualmente un inizio con un blocco (ogni tanto su eBay compaiono) o un piccolo lotto, oppure di rivolgersi ad uno dei rivenditori che polarizzano le tante fiere del fumetto e della figurina, per rilevarne uno “Storting-set” di discreta numerazione e cominciare un po’ alla volta con colpi piu’ o meno mirati a riempire le caselle che lo starting-set vi ha lasciato vuote.
Le figurine sono un po’ care se comperate singole, piu’ che dimezzate nel costo se comperate in lotti o stock.
Possiamo andare da 1,00 euro a 5,00 come se nulla fosse, per ciascun pezzo.
Non esistono figurine introvabili, solo qualcuna un pochino di piu’ difficile rintracciabilità, tra queste cito la numero 56.
dell'album raccoglitore si parlerà ampiamente nell'apposita area.
Buona collezione!!!