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EDIZIONI GIOCHI LASCO – MILANO

 

GIOCO  FUSTELLATO

“ LA CASA DELLA BAMBOLA ”

 03 FIGURA 01 F

 

1. PREMESSA

Che ho “sballato” me lo dico da solo e da tanto tempo…. Ero partito per trattare le sole cartonate da dispenser a cavallo tra gli ultimi anni ’50 ed i primi anni ’60 e mi ritrovo a dover parlare di un gioco di carta del 1941!!!

Ma lo faccio con piacere non solo perché questo gioco è fisicamente nella mia collezione e ci ho anche investito diversi soldini, ma per la ragione per cui poi ho deciso di comprarlo 10 secondi dopo averlo casualmente visto su eBay qualche anno fa e cioè che è un “pezzo” bellissimo, mooolto raro, specie nelle condizioni di “non usato” nelle quali mi pregio, in altra parte del sito, di pubblicare.

In questo sito grazie ad una serie di incastri ed anche alla volontà di non rispettare i “confini” inizialmente a me stesso imposti, la Ditta milanese Lasco è entrata come ditta che produsse delle splendide figurine di guerra per la Liebig (pubblicate) e successivamente anche per la Sutter di Genova, anche queste disponibili sul sito.

Naturalmente, quando una editrice entra nel sito, entrano anche pubblicazioni precedenti o successive a quella che ne ha decretato l’ingresso, anche se non in perfetta linea con il concetto di “figurina” che cartonata, piccola, grande, fustellata che sia è, pur sempre una figurina.

Questa pubblicazione è un gioco fustellato, uno di quei giochi che permettevano di scatenare la fantasia ricordando che la plastica ancora non c’era, il metallo serviva per costruire armi e munizioni, ed i soldi erano pochi e spesso si faceva la fame.

Restava la carta e molti giochi erano di carta.

 

2. IL PROGETTO

La Edizioni Giochi Lasco di Milano realizzò e commercializzò questo gioco fustellato con autorizzazione del ministero della cultura popolare (il famoso minculpop) numero 93651 del novembre 1941.

Ho già ricordato che nel 1941 la seconda guerra mondiale era oramai entrata nel vivo e le forze del terzo Reich dopo gli inizi sfolgoranti erano impallati a Leningrado e gli taliani erano reduci da due grossi scontri persi, uno nell’Africa Orientale Italiana (A.O.I.) nelle colonie dell’Eritrea dove le nostre truppe, rimaste senza nemmeno le munizioni, dovettero arrendersi alle truppe inglesi che concessero ai vinti l’onore delle armi (maggio 1941) ed il secondo nelle acque del mediterraneo presso capo Matapan, la punta più a sud del Peloponneso in cui la nostra flotta subì pesanti perdite.

La guerra ha due realtà, una quella dei fronti e delle battaglie e l’altra quella casalinga in cui ai problemi di sopravvivenza spicciola giornaliera si vivono le giornate in attesa di notizie private e pubbliche che siano rassicuranti.

I bambini vanno a scuola e giocano, come è giusto che sia, anche se l’atmosfera tutt’intorno deve essere stata sicuramente plumbea.

Progettare un gioco per divertire, distrarre, alleviare le sofferenze e dare un po’ felicità era una attività creativa positiva ed appagante.

Il gioco era composto da 5 tavole fustellate di dimensioni 20 x 14 cm a sviluppo orizzontale e da 2 tavole più piccole di misura 10 x 14 cm a sviluppo verticale.

Le tavole di cui sopra erano fustellate permettendo di semi-staccare alcuni elementi che avrebbero quindi conferito alle tavole stesse una trasformazione anche nella dimensione mancante, ovvero l’altezza.

Come dice il nome del gioco si trattava di costruire una casa, un villino, per la precisione, composto da struttura esterna frontale, cucina, sala da pranzo, salotto, camera da letto (le 5 tavole grandi) e bagno e giardino (le due tavole piccole.

Il gioco era dotato anche di ampie spiegazioni per il suo assemblamento, riportate su un foglio con disegni esplicativi, molto funzionale.

Certamente il gioco doveva essere inserito in un contenitore che ritengo non sia quello (troppo anonimo) entro le quali le tavole sono giunte sino ai nostri giorni ben conservate e che quindi non ho volutamente inserito tra le immagini pubblicate.

 

3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI

Le tavole sono disegnate e colorate secondo la stessa modalità con cui la Lasco realizzò le coeve figurine di guerra della Liebig, forse addirittura dallo stesso illustratore, vista la grande similitudine delle piante sullo sfondo della villa con i colori della vegetazione all’interno delle figurine di guerra realizzate per conto della Liebig e poi realizzate anche in autonomia (autoprodotte).

La produzione tipografica e la stampa appaiono di discreta qualità, mentre, se da un lato il supporto potrebbe sembrare un po’ troppo leggerino ( e lo è certamente), di contro, con un supporto di maggiore grammatura, non sarebbe stato possibile realizzare fustellature anche di piccoli dettagli, considerando che, una volta staccata la parte fustellata, la si doveva poi piegare di almeno 90 gradi, operazione che, se portata avanti su un cartoncino spesso, ne comportava la quasi certa frattura traumatica.

Oggi, dopo aver scansionato le tavole, è possibile “vedere l’effetto che fa” stampandole su un cartoncino leggero e ritagliando con un piccolo “taglia balsa” lungo i bordi delle varie fustellature presenti su ciascuna tavola…

Non mi pare il caso di provare la cosa sugli originali.

Per quanto riguarda il disegno degli ambienti riportati sulle tavole basta famigliarizzare un attimo per “vedere”, con un minimo di cognizione e tanta immaginazione, sollevarsi le varie componenti fustellate e rimanere affascinati dalle atmosfere dell’epoca che gli ambienti ed i luoghi di vita emanano.

Siamo in ambienti di pregio e la ”casa della bambola” è un ambiente abbastanza di lusso, lo comprendiamo dalle strutture esterne, dal giardino ma anche da particolari delle tavole ad esempio in cucina si vede ai fornelli un cuoco con tanto di cappellone da cuoco, una lavapiatti, una signora intenta a tirare una sfoglia di pasta e molti bambini, nel bagno tre bambini di diverse età e la tata in grembiule nero e colletto bianco che rassetta gli asciugamani, nel salotto troviamo divani, tappeti un pianoforte e diversi bimbi e bimbe, mentre in sala da pranzo troviamo a tavola cinque bambini, la padrona di casa e ben due inservienti intente a servire in tavola.

In tutte le tavole, eccetto quella del giardino, è sempre presente un cane razza fox terrier maculato.

Le tavole non sono firmate.

Solo nella tavola grande del giardino, in alto a destra è riportata la scritta “proprietà riservata Edizioni giochi Lasco – milano - Brev. Min. corporazioni 55611 – dep. Min. cult. popol. 93651 nov. 1941 – xx.

 

4. ASPETTI COLLEZIONITICI

La rarità di questa realizzazione è elevata ed anche se la richiesta degli appassionati di giochi di carta o giochi dell’epoca non deve essere così elevata in ragione della tipologia di raccolta, è indubbio che pezzi di questa fatta non sono reperibili in ogni cantone di ogni mercatino.

Questi sono pezzi che hanno superato gli 80 anni “vita”, non è facile che il tempo li abbia risparmiati tutti, vanno giustamente valutati senza avere il “braccino corto”.

Naturalmente non esiste una valutazione oggettiva e molto dipende dalle parti in contrattazione, ma penso che se completo di tutte le sue tavole e ben conservato non lo si possa valutare meno 60 -70 euro.

Nel frattempo, aspettando che lo possiate trovare, godetevi la “casa della bambola” sul nostro sito!

Come sempre…

Buona collezione  !!!!

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