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FABBRICA ITALIANA DISTRIBUTORI AUTOMATICI

F.I.D.A. – ROMA

SERIE

 

“ AUTOMOBILISMO “
ARTICOLO VALIDO ANCHE PER LA SERIE INGLESE

FIGURINE

PRESENTAZIONE

 

46 BROOKS AUTO FIDA F

1. ELEMENTI

Nella storia di questa casa editrice abbiamo detto che il suo proprietario e mentore morì in seguito ad un incidente d’auto sulla famigerata strada statale “Pontina” la SS 148 che da Roma, attraversando l’Agro pontino, porta sino a Terracina, sfiorando la periferia di Latina.

Gianni Pensa, il proprietario della F.I.D.A. era, molto probabilmente, un appassionato di automobili sportive e del mondo dell’automobilismo in generale, tanto è vero che, avendo visto una serie di figurine editata nel Regno Unito dalla Planet limited ed intitolata “Racing cars of the world”, né chiese i diritti e la trasformò in una serie edita dalla sua casa editrice dal titolo più semplice anche se fuorviante di “Automobilismo”.

2. IL PROGETTO

Per la datazione del progetto originale ci facciamo aiutare da alcuni testi a tergo delle figurine, poiche’ la data di pubblicazione della serie non è riportata.

Dal testo della figurina numero 22 sappiamo che il pilota poter Collins morì nell’incidente del gran premio di Germania “dello scorso anno”, il che significa che, essendo quell’incidente datato 3 agosto 1958, la serie deve essere sicuramente del 1959.

Ma siamo in grado di avere maggiori dettagli dalla figurina numero 47 che ci riporta della morte del pilota Mike Hawthorne, cui la figurina é dedicata.

Mike Hawthorne fu vittima di un incidente alla fine del gennaio 1959, quindi l’edizione delle figurine fu senza meno dopo quella tragica data.

A porre un altro paletto è la figurina numero 48 dedicata al pilota francese Jean Behra che nel testo viene descritto in piena attività.

Poiche’ il pilota francese morirà in un incidente di gara il primo agosto 1959, possiamo dire che l’edizione delle figurine avvenne tra il febbraio e il giugno luglio del 1959.

Per quanto riguarda l’edizione italiana credo che essa sia riconducibile allo stesso anno il 1959, probabilmente, anzi sicuramente nel secondo semestre dell’anno.

Sfortunatamente non possedendo la figurina numero 48 nella versione italiana del retro, non posso controllare se i testi furono aggiornati dopo l’incidente del primo agosto in cui perse la vita il francese Behra.

Il progetto di cui parliamo è un progetto di assoluta matrice inglese sia per l’ideazione che per la realizzazione.

La serie era dedicata al mondo dell’automobilismo sportivo e corsaiolo visto che la traduzione letterario del titolo della raccolta originale inglese era “Auto da corsa del mondo”.

Sappiamo tutti che le auto da corsa sono di molteplici categorie ed aspetti, andando dalle auto di “Formula uno” ai “Prototipi” dalle “auto di serie” a quelle per i “rally” ecc. ecc.

Gli inglesi nel loro progetto inserirono auto di tutti i tipi, ivi comprese, oltre alle vetture nate solo per correre in autodromo o nei circuiti, anche auto non proprio da corsa ma auto veloci, molto veloci, concepite come auto per guidatori esigenti e danarosi.

All’interno del progetto era riservato uno spazio anche per i piloti più famosi dell’epoca.

In concreto il progetto prevedeva figurine cartonate da dispenser di dimensioni 6.7 x 9,5 esattamente le dimensioni di tutte le F.I.D.A. pubblicate, perché dovevano tutte andare all’interno dei distributori prodotti proprio dalla ditta.

Le figurine erano, sul fronte a colori e senza testi, mentre sul retro trovava ampio spazio un testo molto ben congegnato.

Le figurine erano tutte numerate.

I soggetti erano bozzetti disegnati, come detto a colori.

La serie era di 50 figurine.

Molto probabilmente la serie originale inglese era dotata di un album, ma di questo non si ha certezza.

Nella versione italiana le figurine riportano il titolo di “Automobilismo”, sono figurine non numerate e sul retro i testi sono una traduzione abbastanza fedele di quelli originali inglesi.

Sull’esistenza dell’album, nella versione italiana, non si è mai avuta alcuna traccia, quindi possiamo dire che l’album non era stato mai preso in considerazione dall’editore.

Solo teoricamente la cosa un po’ non torna, difatti questa casa editrice ha sempre agito con un modus operandi assolutamente certosino e quindi pare poco probabile che il progetto fosse stato dimezzato eliminando un album che avrebbe certamente impreziosito la serie, ma a spiegare molte cose c’è, ricordo, la tragedia personale del titolare che lasciò incompiuti alcuni progetti (vedi storia della casa editrice), tra cui probabilmente anche la realizzazione dell’album “automobilismo”.

In realtà la scelta della F.I.D.A., vuoi anche per le poche figurine della serie, fu, sin dall’inizio, quella di non produrre un album per questa serie.

3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI

Le figurine prodotte dalla F.I.D.A. di Roma non presentano diversità rispetto a quelle d’oltre manica se non nel fatto che non sono numerate.

Graficamente la realizzazione è abbastanza deliziosa con tavole a colori realizzate ad acquerello e quindi sfumate vaporose, quasi impalpabili, come il senso della velocità che volevano interpretare.

Sembra quasi, sfogliando queste figurine che, grazie alla loro metodologia di realizzazione le automobili raffiguriate fossero eteree e non metalliche, sublimate e non pezzi di tecnologia metalmeccanica, quali in realtà esse erano e sono.

L’aspetto di queste figurine ci propone i bolidi di allora quasi in un contesto floreale, campestre, rurale, sofisticato e leggero, come l’agile e soffice tocco del pennello dell’artista che le ha create.

Nelle colorazioni predominano i verdi degli sfondi, gli ocra delle strade, come fossero sterrate ed i rossi di carrozzerie e di certe atmosfere, comunque sempre rossi delicati e sempre introspettivi, mai violenti o sgargianti.

La stampa è matta cioè le figurine non sono lucide ma opache, il che si addice al modo in cui il tema è trattato ed alla tipologia di pittura impiegata (acquerello).

Graficamente l’immagine è compresa in una semplice cornice chiara di latte appena macchiato, non certo di un bianco sparato, che la contorna dandone una dimensione delimitata.

Le sbavature di stampa esistono, d'altronde siamo ancora in un periodo in cui la stampa di grande diffusione economica non riusciva a sfornare prodotti di elevatissima caratura qualitativa.

Tuttavia gli errori sfasatura dei cliché, di centratura delle immagini e di taglio, sono piuttosto limitati segno di un discreto controllo della qualità, tipica di questa casa editrice.

Il cartoncino è quello tradizionale F.I.D.A., di ottima qualità e di spessore consistente.

La stampa fu affidata dalla F.I.D.A alla tipografia romana “Cronograph” di Roma, esattamente come tutte le altre Fida e le Record.

4. I SOGGETTI

Su 50 figurine 40 sono dedicate alle automobili e 10 ai piloti più famosi, titolati ed amati dell’epoca.

Tutte le figurine dedicate alle auto sono a sviluppo orizzontale, mentre le 10 dedicate ai piloti sono tutte a sviluppo verticale.

I 10 piloti sono:

  • Alberto Ascari, Italia, morto in corsa il 26 maggio 1955;
  • Peter Collins, regno unito, morto in corsa il 3 agosto 1958;
  • Maurice Trintignant, Francia, spentosi nel 2005;
  • Harry Shell, Stati Uniti, morto in corsa nel 1960;
  • Juan Manuel Fangio, Argentina, un mito, si è spento nel 1995;
  • Tony Brooks. Regno Unito, classe 1932 si è spento il 25 febbraio 2022;
  • Mike Hawthorne, Regno Unito, morto in corsa il 22 gennaio 1959;
  • Jean Behra, Francia, morto in corsa il 1° agosto 1959;
  • Phil Hill, Stati Uniti, si è spento nel 2008;
  • Stirling Moss, regno unito, classe 1929 è ancora in vita.

Delle 40 auto:

  • 21 erano prodotte in Gran Bretagna;
  • 11 erano prodotte in Italia;
  • 5 erano prodotte in Germania;
  • 3 erano prodotte in Francia.

L’origine inglese della serie è testimoniata proprio da questi dati!

La figurina che più attira, per il suo fascino e la tonalità dei colori usati, è la figurina numero 20 che raffigura la Jaguar x 140 Roadster, una macchina bellissima probabilmente di colore nero o blu indaco, raffigurata in una immagine notturna mentre corre a fari accesi su una strada color ocra scuro che sembra avvolgerla tutta, mentre la sua carrozzeria si tinge di azzurro ed i fari fendono l’umidità dell’aria notturna come proiettili traccianti!

Molto bella e suggestiva anche la figurina numero 10, raffigurante la Sunbeam Rapier, ripresa durante il Rally delle Alpi, mentre, sotto una fitta nevicata, svolge una delle prove speciali notturne, dove lo sfondo si fa violaceo per i riflessi della luce sulla neve che cade a fiocchi giganteschi ….

Le auto sono riprese in pose molto belle e sempre varie, con punti di vista anche molto audaci, dall’alto, di sbiego, di tre quarti ecc ecc.

É difficile trovare una posa statica della classica auto presa di profilo, questo per rendere tutti i particolari del mezzo che va visto, come una scultura, nei 360 gradi e non da un solo lato.

5. IL RETRO E I TESTI

I testi sono molto belli e “britannicamente” sintetici ma esaustivi.

Anche molto tecnici senza mai essere di tipo scheda.

I testi italiani sono una abbastanza fedele traduzione di quelli inglesi anche se di tanto in tanto qualche cosa viene cambiata o omessa.

Nel testo inglese della figurina 16 troviamo una frase molto significativa la cui traduzione letterale in italiano suona così:” Stirling Moss acquistò una di queste meravigliose macchine in quanto non esisteva, in quel momento, una auto di produzione inglese di qualità comparabile “.

Beh detto dagli inglesi significava solo una cosa che quella Maserati 250 F era proprio un capolavoro!

Poi però, sul testo italiano sempre della stessa figurina troviamo che manca completamente la traduzione della frase “with the british green flash on the nose” ovvero “con il britannico lampo verde sul naso”…… insomma gli inglesi si erano messi il loro pilota dentro una auto italiana ed avevano sottolineato che sul muso c’era il simbolo del raggio verde inglese, cosa che noi italiani abbiamo evitato accuratamente di tradurre!!!

Certamente una bella curiosità che non è certamente l’unica che si scopre comparando i testi.

6. ASPETTI COLLEZIONISTICI

Pochi sono i collezionisti che si sono imbattuti in queste figurine di stampa italiana (versione italiana) che sono in vero abbastanza rare, anche se non credo si possa dire che iniziare questa serie oggi da zero é pura follia!

Tuttavia le figurine che circolano sono veramente poche ed i collezionisti che le cercano sono, anche loro, relativamente pochi, ma altrettanto coscienti che se appare una di queste figurine che ti manca non puoi permetterti di lasciartela scappare.

Ecco perché, nel non più recente affatto gennaio 2014, alcune figurine di questa serie, messe in asta, hanno fruttato al suo venditore un bel gruzzoletto ….. Anzi gruzzolo di sonanti euro!

Sul mercato tradizionale delle fiere sono figurine che se le trovi le prendi anche per i soliti 4 – 5 euro ma su eBay sono dolori!

Comunque una raccolta che solo un pazzo può sperare di portare a termine in tempi non biblici e senza spendere una tombola, malgrado sia una serie tra le meno numericamente consistenti edite e distribuite sui nostri mercati!

Comunque per la sua rarità e preziosità una serie che lancia la F.I.D.A. di Roma ancora una volta ai vertici della produzione cartonata italiana!

Per quanto riguarda la versione inglese, le figurine sono molto più facili da reperire e la serie completa può avere un costo, se riuscissimo a trovarla, di un 140 euro circa, il che è molto abbordabile, anche se poi grazie ai “signori isolani e isolazionisti” comprare qualche cosa dal regno unito è pericoloso perché ti ritrovi con dazi e balzelli che proprio da fastidio dover pagare.

Ma è la serie inglese … quella italiana è tutta un’altra cosa!

Buona collezione

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