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FABBRICA ITALIANA DISTRIBUTORI AUTOMATICI

F.I.D.A. S.r.L. – ROMA

SERIE

“ AVVENTURE NELLO SPAZIO “

ALBUM

PRESENTAZIONE

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1. ELEMENTI

Ho già scritto più volte che la F.I.D.A. di Roma era una società seria con tutti i crismi per divenire una eccellenza nel mondo delle figurine cartonate e non.

Sappiamo, avendo ricostruito la sua storia, che il destino le impedì di avere una lunga storia e di produrre elaborati in quantità.

Ma resta la assoluta qualità di quanto riuscì a produrre prima della sua traumatica sparizione.

L’album “Avventure nello spazio” rappresenta l’”unicum” di questa ditta che, per serietà, “modus agendi” e scelte editoriali, credo, non avrebbe avuto rivali nel tempo a venire.

Forse non di vendite, perché era piccola ed artigianale, almeno all’inizio, ma avrebbe certamente “sfondato” in un paio di anni.

Queste cose me le suggerisce l’approccio storico al mondo delle cartonate e non una intima passione per questa Società, me le suggerisce il senno di poi che è, non un esercizio inutile quanto facile, ma nasce da una rendicontazione storico-filologica (ecco il senso del “poi”) che pone a confronto, attraverso una analisi critica, la produzione delle varie case editrici ed il loro rispettivo successo commerciale.

Dietro un successo e quindi un rinnovamento dell’offerta al pubblico, che ne deriva, ci sono sempre più ragioni, ma su tutte la ragione dominante è sempre il rapporto qualità prezzo.

Ora è possibile affermare, senza timore di essere smentiti, che la produzione della F.I.D.A., avendo indubbiamente qualità elevatissima (in senso lato) e prezzi identici alle altre concorrenti, non avrebbe certamente tardato a divenire una leader del settore, a livello Sidam, magari con tempistiche leggermente differite.

Ed invece non andò così.

Se, come abbiamo detto, la serie di figurine F.I.D.A. “Avventure nello spazio” è, senza ombra di dubbio, una delle serie più affascinanti e interessanti, sotto tutti i punti di vista, nel mondo delle cartonate da dispenser, altrettanto possiamo affermare di questo rarissimo e meraviglioso album!

Ed il fatto che rende questo album particolare non è certamente la sua rarità, essere rari, difatti, non è un merito, ma una “conseguenza” di molteplici fattori, mentre il fascino di un oggetto o di una pubblicazione sta nel come è stato concepito, progettato e realizzato!

Leggeremo proprio questo nelle righe a seguire … come si crea un oggetto di fascino…

2. IL PROGETTO

Abbiamo visto, dall’analisi delle produzioni di figurine cartonate che vanno dalla fine degli anni ‘50 alla fine degli anni ’60, che molte delle serie prodotte erano prive di album e quindi ideate per restare “figurine” sciolte.

In alcuni casi produttori locali provvidero a colmare la lacuna, producendo album anonimi (nel senso che non era citata la casa editrice delle figurine) realizzati però appositamente per quelle specifiche figurine (esempio classico l’album per le Stef del 63-64 realizzato dai fratelli Giunta di Torino o l’album super anonimo realizzato per le Cip serie “le navi”).

In altri casi, e non sono pochi, la serie di figurine trovò metodo di raccolta in album creati dalla stessa casa editrice, magari in un secondo tempo, è il caso della serie Sidam “Le Armi” il cui album è un palese riadattamento dell’album realizzato per “Il Calcio italiano 62-63”, o della Taver Matic che ricreò, a posteriori, cambiandolo completamente l’album Sidam de “Le Armi”.

La F.I.D.A. di Roma invece creò album e figurine in un binomio perfetto.

Ambedue nacquero da un progetto univoco voluto dall’editore che ne aveva lasciato la realizzazione ad un giovane illustratore romano, Amedeo Gigli, all’epoca 28enne, già collaboratore di varie riviste di fantascienza e della rivista satirica “il Marco Aurelio” con la quale collaborava già da anni in qualità di “colorista”, come egli stesso amava definire il proprio lavoro in quel particolare frangente della sua vita.

Proprio la casualità del fatto che la sede del Marco Aurelio e la sede della F.I.D.A.  fossero esattamente nello stesso palazzo del centro di Roma, in Via dei Crociferi 44, fece sì che Editore e Realizzatore del suo pensiero si incontrassero.

Il progetto era chiaro.

Un album di 100 figurine grandi cartonate, impostato su una storia che ne legasse il procedere, perché non doveva trattarsi di un album di figurine scientifiche, ma di una storia, una avventura ambientata in spazi e situazioni che solo la fantasia poteva concepire: una “Avventura nella spazio”, appunto.

Nel progetto questa non doveva essere che la prima parte dell’avventura, cui ne sarebbe seguita una seconda parte, come è riportato chiaramente sulla contro-copertina dell’album.

Un progetto quindi di largo respiro, a prescindere o meno del successo che la serie del primo episodio avesse, nel frattempo, suscitato nel pubblico.

Il desiderio dell’editore prese corpo in una delle più belle serie di figurine prodotte ed in un album fantastico sotto tutti i profili e che analizzeremo con dovizia di dettagli in ogni suo aspetto.

3. ASPETTI GRAFICO - TIPOGRAFICI

Poiche’ le figurine erano di dimensioni grandi e realizzate con un supporto pesante, l’album destinato a contenerle non poteva essere un album realizzato con materiali leggeri.

Quella su esposta sembra una mera banalità, ma le produzioni Sidam in tal senso hanno dimostrato quanto questa “banalità” fu disattesa, finendo col far realizzare album sottili con carta sottile ed inadeguata. (vedi, per l’appunto, gli album realizzati dalla Sidam).

La F.I.D.A. che opera in concomitanza temporale col primo Sidam del calcio, realizzò il suo album aventi le seguenti caratteristiche:

  • Dimensioni: 34 x 24 cm;
  • Copertina: cartoncino pesante
  • Pagine: grammatura circa 100 gr.;
  • Contro-copertine presenti: si;
  • Copertine utilizzate per l’incollaggio delle figurine: no;
  • Album con costa e sistema di fissaggio delle pagine non con spillette centrali;
  • Numero di pagine: 8 fogli pari a 16 pagine di cui 3 impiegate per le contro-copertine e 13 per l’apposizione delle figurine;
  • Numero di figurine a pagina: 8;
  • Numerazione delle pagine: no.

Insomma un progetto serio e soprattutto realizzato a dovere, vista la presenza delle contro-copertine, soprattutto della costa e del conseguente sistema di fissaggio delle pagine.

Gli album Sidam erano realizzati col sistema della spillatura centrale dei fogli, con la conseguenza evidente che l’album, a mano a mano che si riempiva di figurine cartonate, si gonfiava letteralmente come un palloncino.

L’album F.I.D.A., invece, per il sistema di rilegatura, pur riempiendosi di figurine, non andava gonfiandosi in quanto l’aumento del volume delle pagine, dovuto alla presenza delle figurine era perfettamente “assorbito” dal volume creato dalla presenza della sua costa.

Una realizzazione di assoluto pregio ed unica nel settore.

Anche la qualità della carta delle pagine e del cartoncino della copertina è nettamente superiore alla qualità dei supporti impiegati all’epoca.

Altro dettaglio che ci fa comprendere la ricercatezza delle soluzioni anche nei dettagli, ce la fornisce la cornicetta, con numero relativo alla figurina, realizzata per l’allocazione delle figurine, solo leggermente più piccola delle figurine stesse, in modo che fungesse esclusivamente da invito per l’apposizione ma scomparisse una volta incollata la figurina.

Un ulteriore dettaglio è che dividendo 100 (il numero delle figurine) per 8 (il numero delle figurine per pagina) otteniamo 12,5 ovvero 96 figurine sono previste su 12 pagine, mentre solo 4 sulla tredicesima pagina che così sarebbe completa solo a metà.

Bene, la F.I.D.A. mise spazi e relative cornicette (non numerate) per l’incollaggio di ulteriori 4 figurine, tanto e’ vero che ritroviamo, sul retro di alcune figurine della casa romana di “attori e attrici” e di “calciatori”, la medesima scritta: “conservate la presente figurina per completare la prima serie dell’album”, che ritroviamo sul retro delle fida di fantascienza, a significare il fatto che la casa editrice prevedeva di colmare i 4 spazi finali con figurine di attrici o calciatori, in modo da “riempire” anche l’ultima pagina.

L’album, stranamente, fu stampato da una tipografia romana, la iforp, oggi non più in attività, purtroppo, e non dalla tipografia “Cronograph” di Roma che invece aveva curato la stampa di tutte le figurine della F.I.D.A.

Graficamente l’album si presenta in maniera classica, a sviluppo orizzontale con seconda di copertina bianca e controcopertina stampata (pag. 1) seconda contro-copertina bianca (pag. 2) e poi a partire da pag. 3 l’inizio del racconto con le prime 8 figurine.

A pagina 15 sono previste le ultime 4 figurine della serie più le 4 fuori serie, mentre la pagina 16 funge da ultima contro-copertina ed è bianca come la terza di copertina.

La quarta di copertina è bianca con piccola iscrizione sul lato destro in basso recante proprietà e tipografia.

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4. IL SOGGETTO

La serie, ideata e realizzata da Amedeo Gigli, come abbiamo detto, era un racconto d’avventura di “audaci” esseri umani destinati a portare “l’impronta del genio umano”, per la prima volta nei mondi sconosciuti che ruotano attorno al nostro sole.

Questi audaci uomini sono al comando del più audace di loro, il Capitano James Star, il cui primo piano è inquadrato nella prima preziosissima figurina di apertura dell’album.

Il viaggio prosegue verso tutti i pianeti dove ci si imbatterà anche in particolari e fantasiose forme di vita vegetale e animale.

È una esplorazione in cui l’avventura è l’esplorazione stessa, senza nemici da combattere o pericoli non naturali da dover superare.

L’avversario è l’ignoto, il nuovo, l’inesplorato, dove lo spazio viene vinto dai mezzi tecnici e dove caldo e freddo, entità previste, non costituiscono ostacolo.

E non costituisce ostacolo nemmeno la natura umana degli audaci, che di mondo in mondi si spingono sino all’estremo limite del sistema solare, superandolo con “un poderoso balzo”, incontro a “nuove avventure che schiuderanno all’uomo altre pagine di sapere”.

Anche l’ultima didascalia racchiude la visione di Gigli dello spazio, e della sua conquista, non un piantare bandiere ma un accrescere della conoscenza e del sapere, innalzando il suo James Star all’ideale dantesco dell’Ulisse, condannato dalla sua natura a “perseguir virtute e canoscenza”.

È evidente che l’allontanarsi dell’astronave di James Star dal sistema solare era prodromo alla seconda parte delle avventure nello spazio, già previste nella contro-copertina ove, parlando di “primo episodio”, se ne lasciava chiaramente intravedere una seconda serie, un secondo episodio.

Ricordo che alcune preziose figurine di questo secondo episodio sono state rinvenute ed alcune immagini sono presenti anche su questo sito.

Un secondo episodio non più di ricerca e scoperta ma di avventura contro un ipotetico nemico, una civiltà aliena, quella dei mokrons che probabilmente vorrebbe assoggettare la terra al suo dominio ed in cui James Star ed i suoi si imbattono e devono riuscire a sconfiggere e depotenziare per salvare il nostro pianeta.

Ma l’oblio ed il tempo hanno steso, su questo secondo episodio nebbia quasi impenetrabile.

Per quanto attiene ai risvolti artistici delle figurine, che nella cornice dell’album, una accanto all’altra, risplendono ancora di più della loro bellezza grafica ed immaginifica, rimando il lettore alla pagina di presentazione delle figurine, nell’apposito spazio del sito.

5. I TESTI

I testi dell’album, posti sotto lo spazio di contenimento della figurina, non sono quelli che appaiono sulla figurina stessa.

E’ un meccanismo estremamente nuovo questo, in cui il titolo della figurina, riportato sul fronte della stessa, fa parte integrante del testo riportato sull’album, interagendo con esso, annunciandolo, a volte, a volte sintetizzandolo, altre volte titolandolo, altre ancora completandolo.

E’ come se Gigli, scrivendo i testi della raccolta, ne abbia sapientemente e molto modernamente riservata una parte alla figurina ed una parte all’album, imponendo quindi una relazione tra le due componenti che uscisse dagli schemi classici: “immagine –testo”, come fossero due componenti separate ma complementari.

E’ il testo che nasce dalla figurina (l’immagine) e che prosegue nella pagina dell’album.

E’ un duetto bellissimo ed unico perché sconosciuto sino ad allora, almeno per gli album preesistenti a questo.

La composizione dei testi è semplice, incisiva ma mai didascalica.

La scienza non prevarica mai la fantasia ed anche i testi, seppur in maniera più composta e prosaica portano il germe della poesia “spaziale” che Gigli, ben più che un colorista, ben più che un illustratore, sa dispensare anche attraverso le parole del testo.

6. ASPETTI COLLEZIONISTICI

Questo è un album raro.
Rarissimo.

Certe valutazioni elevatissime che alcuni album, specie quelli di genere sportivo, raggiungono non mi meravigliano né mi scandalizzano, perché sono frutto sia della rarità del pezzo che, soprattutto della domanda decisamente più alta dell’offerta.

Difatti nel corso dei tanti anni di passione per le figurine ho visto passare davanti agli occhi molti panini 61-62 (il Liedholm giallo) e li ho visti crescere di valore e raggiungere valutazioni veramente prossime a divenire proibitive per tasche “di un padre di famiglia”!

Questo album della F.I.D.A. si è fatto vedere solo con la sua ombra.

Se ne parlava, si conosceva la copertina, si sapeva che una copia era nelle mani di un professore universitario, forse di Pescara, se ne inseguivano le tracce, forse …. Ombre …, amplificate dall’insulso riverbero della leggenda metropolitana!

Finalmente ne è comparso uno.

L’ho gentilmente catturato, come si confà per una preda rara e delicata, per il mio piacere ed anche per poterlo riportare sul sito, a vantaggio di tutti voi.

Ma se un Panini 61-62 vale 3 – 4 mila euro, un’”ombra” quanto può valere?

Si, certo, questo non è un album sportivo … tanto meno calcistico e quindi la folla di possibili acquirenti viene automaticamente meno, ma….

Qual ’è la quotazione di questo album?

Quello che a me è costato oramai è storia, anche perché ora c’è un album in meno disponibile alla vendita e c’è anche un compratore in meno tra quelli che lo cercano.

Il valore futuro dell’oggetto scaturirà da una serie di circostanze del momento.

Vi dico solo che il sottoscritto, che non ha alcuna intenzione di rivenderselo, se ne potrebbe privare solo di fronte ad una proposta oscena, perché ogni cosa ha un suo prezzo, e tanto per fare una cifra considererei una offerta di 1.000 euro, una offesa oscena, non una proposta e dall’offesa oscena alla proposta oscena, di quelle che non si possono rifiutare gli euro sono veramente tanti!

Buona collezione!!!

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