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EDIZIONI BALILLA - MILANO - ROMA

SERIE
“ SPORTIVI 1939 “
BORDO NERO

FIGURINE
PRESENTAZIONE

 

BAL 39 005 MEAZZA F
1. PREMESSA
Ci piace ricordare, proprio a premessa di questa serie di figurine che, nel 1934 ci laureammo campioni del mondo di calcio battendo 2 a 1, nella finale di Roma, la Cecoslovacchia, poi, a completare il podio, il terzo posto conquistato dalla Germania ed il quarto guadagnato dall’Austria sconfitta nella finalina.
Un torneo molto teutonico in cui noi fummo l’unica variante…vincente.
Molte malelingue invidiose dissero che la vittoria era frutto di situazioni politiche (?) e di favoritismi casalinghi, la qual cosa ci dette particolarmente fastidio tanto che… nel 1936, al torneo olimpico di Berlino, pur presenti con una squadra dilettantistica o poco più (erano tutti studenti universitari più qualche liceale e comunque mai nessuno aveva prima vestito la casacca azzurra della nazionale) l’Italia si aggiudicò la medaglia d’ora battendo in finale, per 2 a 1 l’Austria.

Tiè, pelo e contropelo… ma non bastava perché una cosa sono i mondiali e una cosa sono le olimpiadi e allora…
Nel 1938, ai mondiali organizzati dalla Francia la nostra nazionale, dopo aver sconfitto Norvegia, Francia Brasile, travolse in finale per 4 a 2 l’Ungheria, una squadra di assoluto valore internazionale.
Tiè, tiè e aritiè!!!!! Che goduria deve essere stata per coloro che vissero questi tre memorabili momenti del nostro calcio!!!!
Ben 4 calciatori già campioni del mondo nel 1934 si confermarono anche nel 1938 e cioè: Giovanni Ferrari – Guido Masetti – Giuseppe Meazza ed Eraldo Monzeglio, anche se Masetti, se non erro, con zero presenze.

2. LA DATAZIONE
Come tutte le serie dedicate agli sportivi di discipline differenti, anche questa serie non deve essere presa come una serie bi annuale in quanto è solo il calcio che vede una stagione sportiva spartita nell’arco di due anni solari, mentre per gli altri sport la stagione sportiva coincide con un solo anno solare.

Tuttavia, come spesso accade, è proprio alla disciplina calcistica che è più facile far ricorso quando si deve determinare l’anno di realizzazione di una serie quando manchino degli elementi ufficiali che identifichino con precisione l’annata sportiva a cui le figurine riportano.

Nello specifico, per la datazione di questa serie sono determinanti le figurine di Viani primo, detto Gipo che, in raccolta, compare nella figurina numero 18 con maglia della Juventus, casacca che indossò esclusivamente nella stagione 1939-40 e Bruno Chizzo, figurina numero 86 in maglia rossonera, casacca che indossò esclusivamente per la stagione 1939-40, esattamente come Viani.
Le figurine chiave avrebbero potuto essere tre se la figurina di Pasinati che giocò al Milan la sola stagione 1939-40 lo avesse ritratto in maglia rossonera. Purtroppo in raccolta indossa ancora la maglia degli alabardati giuliani sicché ci si deve rifare a quella sola figurina del citato Viani.
La serie non può, conseguentemente essere stata realizzata prima dell’agosto 1939 e riferita, calcisticamente parlando alla stagione 1939-40.

3. IL PROGETTO
Questa è certamente una serie di sportivi di tipo celebrativo e il primo ad affermarlo è proprio l’editore che decide che un certo numero di figurine (10) debbano avere il fondo oro porporina che è un colore abbastanza (molto) insolito per le figurine sportive stampate in offset, mentre, seppur sempre raro, lo troviamo molto più spesso impiegato nelle colorazioni di dettagli (o parte) delle figurine realizzate con tipologia di stampa in cromolitografia (le figurine Liebig su tutte).
Si è detto “celebrativa” perché questo è il senso della porporina (anche in porporina troviamo anche il ciclista olimpio Bizzi, con 17 anni di professionismo alle spalle ma pur avendo vinto 13 tappe al giro d’Italia non era certo un fuoriclasse del pedale….

Ma sempre rimanendo al ciclismo troviamo Binda (ritirato nel 1936), Costante Girardengo (dopo 22 anni di professionismo si era ritirato anche lui nel 1936), Learco Guerra (un mito ancora in attività ma in netta fase calante) e la figurina di Vittorio Pozzo bi mondiale oltre a diversi altri campioni oramai ritirati.

La serie nasce senza album, molto bella esteticamente, comprendente campioni di diversi sport a creare un panorama dello sport italiano.
Ad eccezione di alcuni calciatori, le figurine degli altri sport (ciclismo incluso) sono tutte raffiguranti campioni autoctoni nati in Italia o all’estero ma da italiani.
Gli unici due “stranieri” sono Borel II (che era di Nizza, più italiano di molti altri, concittadino del più grande degli italiani, quel tal Giuseppe Garibaldi ) e Giovanni Varglien, fiumano e quindi non certo una straniero, anzi un irredento, ambedue della Juventus.

La Balilla opta per un numero diverso dal solito (quello di 110) quando decide di realizzare questa serie.
Nel progetto non ci sono spazi per testi di nessun genere al di fuori di un piccolo cartiglio bianco posto in basso a sinistra in cui è riportato il cognome dello sportivo
La serie nasce numerata da uno a centodieci e la disposizione degli atleti è priva di ogni logica, cioè gli atleti sono in raccolta secondo una pura casualità sia tra sport diversi sia all’interno dello stesso sport.
È una determinazione progettuale, questa, non una casualità.

4. ASPETTI GRAFICO TIPOGRAFICI
La serie va detto sin da subito è molto bella e ben realizzata, segno che si può anche avere una fase progettuale semplice (senza album, senza testi ecce cc) ma non necessariamente diviene priva di valore o di importanza la fase progettuale dedicata agli aspetti di grafica e a quelli più meramente tecnici della stampa e taglio.
Chi ha fisicamente realizzato queste figurine si capisce perfettamente che non è la prima volta che lo fa e quindi lo sa fare molto bene.

Le figurine misurano cm 3,5 x 4,8 e godono di un supporto di mescola giallognola di buona qualità ma di spessore piuttosto leggero, come d’altronde la dimensione imponeva a meno che non stessimo parlando di figurine da bilancia, piccole ma pesanti, come quelli che delle bilance pubbliche fanno o facevano uso…

Le figurine non sono lucide, ma hanno una patina morbida e “pastellosa” che le rende ancor più piacevoli… in certi momenti ti sembra di guardare delle cromolitografie.
Le figurine sono tutte verticali tranne 2, quelle di Taruffi e Fagioli: piloti al volante.
La impegnativa e molto elegante bordura nera avrebbe meritato un taglio decisamente più preciso, mentre la balilla non riuscì ad evitare le scivolate del taglio, progressive, supponiamo, che ci restituisco qualche figurina con una amplissima fascia di bordura laterale nera e dalla parte opposta quasi il taglio è entrato nel vivo della figurina.

5. I SOGGETTI
C’è molto da dire e da evidenziare riguardo i soggetti di questa serie.
Iniziamo dalla attribuzione numerica di figurine a ciascuno degli sport presenti in raccolta
68 figurine sono dedicate al calcio mentre 42 sono dedicate agli altri sport secondo il seguente frazionamento:
* Ciclismo – 23 figurine;
* Pugilato – 8 figurine;
* Atletica – 5 figurine;
* Automobilismo – 5 figurine (di cui una è di un motociclista;
* Ginnastica Artistica – 1 figurina;

Per il calcio è opportuno frazionare le 68 secondo una logica di società di appartenenza o di affinità di situazione (ad esempio vecchie glorie):
* 16 figurine – Inter;
* 09 figurine . Milan;
* 07 figurine – Juventus;
* 06 figurine – Bologna;
* 05 figurine – Genoa 1893;
* 04 figurine – Roma;
* 02 figurine – Fiorentina - Lazio – Lucchese – vecchie glorie;
* 13 figurine – squadre varie

A livello di singoli soggetti ci sono delle particolarità che di seguito riportiamo secondo
Una numerazione progressiva già riportata sugli elenchi in Excel della serie.

* 1. Viani Gipo (i) – nr 18 – è la figurina chiave per la datazione, difatti è in maglia juventina con cui gioca solo la     stagione 1939-40 e quindi, di fatto data la serie;

* Tagliani Francesco – nr.22 – è con la maglia dell’Inter con tanto di scudetto, quindi è con la maglia della stagione 1938-39. Nella stagione di questa serie (1939-40) era in forza all’atalanta;

* Battistoni Giovanni – nr 23 – nel 1939-40 è al Genoa 1893.nella figurina è raffigurato con la casacca dell’Inter da lui indossata nella stagione 1934-35;

* Fedulla Francisco – nr. 027 – si era ritirato dal calcio al termine della stagione 1938-39, giocata col Bologna e aveva fatto rientro in Uruguay;

* Bisigato Antonio – nr. 31 - nel 1939-40 era in forza al Venezia, qui indossa la casacca dell’Inter dove aveva militato nel biennio ’36 – ’38;

* Bonocore Carmelo – nr 41 - il suo corretto cognome è quello di Buonocore;

* Astolfi Italo (II) - nr. 42 – Italo era il secondo dei due fratelli Astolfi, dato che Ferruccio era il maggiore dei due. Per questa ragione la figurina non avrebbe dovuto riportare (I) ma più correttamente (II);

* Pasinati Piero – nr 44 – nel 1939-40 è stato ingaggiato dal Milan dove giocherà una sola stagione. Qui è ritratto con la maglia della triestina sua precedente squadra;

* Degani Valentino – nr 50 – è quasi da considerarsi una vecchia gloria. Aveva infatti lasciato il calcio che conta e nel 1939-40 era in forza alla biellese.
Nella serie è ritratto con la maglia della nazionale che aveva indossato nel 1929;

* Loetti Mario – nr. 52 – le sue corrette generalità sono Mario Giuseppe Lovetti;

* Ceresoli Carlo – nr. 53 – Ceresoli, campione del mondo del 1934 era, nel 1939-40 in forza al Genoa 1893;

* Pizziolo Mario – nr. 77 – si era ritirato già nel 1936, deve essere considerato come una “vecchia gloria”;

* Uslenghi Ulisse – nr 83 – nel 1939-40 era in serie B al Parma. Nella figurina indossa la maglia del Livorno del 1938-39;

* Chizzo Bruno – nr. 86 – qui ritratto in maglia rossonera con cui giocò esclusivamente la stagione 1939-40. Insieme a quella di Viani è la figurina che ha dato la certezza della datazione alla serie;

* Ellena Giacinto – nr. 87 – nel 1939-40 si era trasferito alla Fiorentina. Qui è ritratto con la maglia del Milan della stagione 1938-39;

* Piazza Gian Emilio – nr. 89 – come club, piazza gioca nel 1939-40 per il Liguria anche se compare in raccolta con la maglia della nazionale.
La curiosità è che non risulta nessuna presenza di Piazza con la nazionale né maggiore né di lega né olimpica. Un po’ un mistero;

* Scaramelli Franco – nr. 90 – dopo 10 anni di serie A tra Modena e Roma, proprio nel 1939-40 approda in serie B al Brescia;

* Nuvolari Tazio – nr 94 – in questa figurina, Nuvolari appare con una divisa che sembra quella della squadra di ciclismo bianchi.
In realtà la bianchi, oltre a produrre biciclette aveva anche una produzione di ottime moto da corsa.
La figurina ritrae quindi “il mantovano volante” con la maglia della scuderia bianchi che indossò dal 1924 al 1927. Si tratta quindi di una foto giovanile e molto datata;

* Busoni Giovanni – nr. 105 – è con la maglia del Bologna con cui vinse lo scudetto 1936-37. Sportivamente era in prestito dal Bologna al Molinella in serie B;

  MEAZZA 22  PIOLA 06  BARTALI 31  PIOLA 60

6. UNA SERIE CHE DEVE ANCORA DIRCI MOLTE COSE
Nel corso degli approfondimenti per lo studio di questa serie sono emerse alcune cose inaspettate che molti collezionisti non avevano mai notato e che altri invece, pur essendosene accorti, non avevano saputo come affrontare.
Cerchiamo di capire di che cosa si tratta.

La serie con le figurine con sfondo “oro”, ha anche una versione “normale” ovvero con queste figurine con un normale fondo marroncino e non quindi con la porporina.
Molto probabilmente si tratta di una ristampa della serie che venne commercializzata nel secondo semestre del 1940 quando gli eventi bellici erano oramai pressanti e i pochi soldi che c’erano in circolazione erano destinati essenzialmente alla sopravvivenza.
Per questo l’editore realizzò figurine più economiche.

L’altro aspetto molto particolare è che sono state rilevate alcune figurine “importanti” di questa serie che hanno la numerazione cambiata.
Ad esempio è stato recuperato un Meazza numero 22 a sfondo giallo ed un Piola, sempre a sfondo giallo numero 60, mentre esiste anche un Bartali, sfondo giallo che riporta il numero 31.
Come se le figurine dei big, prima racchiuse nel cerchio delle 10 d’oro, ora divenute a sfondo giallo, come” declassate”, tendano a migrare verso altre numerazioni, andando a sostituire figurine “sbagliate” o non corrette, tipo la 22 di Tagliani che era un atalantino co maglia Inter ed al cui posto un regista “incompreso” piazza Meazza, oppure la numero 60 data a Piola, che prenderebbe il posto di Capra che, terminata la sua esperienza al Milan, si era trasferito alla luchese come anche Bartali che “migra” con la sua figurina dal 3 al 31 a prendere il posto di Bisigato a cui non sappiamo quale numero fu affidato.

Purtroppo, ancora non abbiamo altri dettagli e manca il riscontro se le tre menzionate a cui il posto viene preso dai tre campioni abbiano ereditato dai campioni il loro vecchio numero oppure ci sia stata una operazione differente di cui non conosciamo gli sviluppi.
Nel frattempo, in attesa di scoprire novità, apriamo questa finestra molto interessante e molto futuribile.

7. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Questo è uno degli aspetti più antipatici di questa serie che, fino a qualche anno fa era possibile raggiungere con un impegno economico decisamente modesto, attorno ai 200 o 250 euro, a seconda dello stato di conservazione dele figurine, oppure da sciolte queste avevano costi solo leggermente superiori, come è giusto che sia, quando cerchi una “singolarità” piuttosto che una pluralità.

Il problema nasce dalla “americanizzazione”. del mercato e dal fatto che in questa serie ci siano campioni che sono oggetto di ricerca e culto da parte di un certo collezionismo basato sul singolo e fregandosene del contorno.
La presenza di un Meazza, di un Piola, di un Nuvolari di fine anni ’30, senza contare che ci sono molti altri campioni che hanno un loro intrinseco seguito e quindi anche un valore amplificato, porta alla serie una somma di valori singoli tali che si ripercuote sul complesso di tutte le rimanenti figurine.

Per quanto riguarda le cifre penso che la serie, comprensiva delle 10 figurine a sfondo oro e ben conservate, a metà del 2023, con la attuale situazione, possa avere un valore anche superiore ai 1.100 – 1200 euro.
Diverso per la serie senza le figurine a sfondo oro che non credo possa superare il valore complessivo dei 700 euro.

Come sempre
Buona collezione !!!!!!!

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