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A.T.D. – ALBA TORTONA DISTRIBUZIONE

LO SPORT ITALIANO (CALCIO)

FIGURINE

PRESENTAZIONE

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1. ELEMENTI

L’Alba s.a.s. di Tortona, per incrementare le vendite delle proprie “cicche” (le gomme americane), che produceva negli stabilimenti di Tortona, grosso centro in provincia di Alessandria, decise di “accompagnarle” nei dispenser con una serie di figurine cartonate che intitolò “Lo sport italiano (calcio)”.

Correva l’anno 1959 e la serie così realizzata, fu una delle prime serie di cartonate dedicate al calcio e concepite e prodotte in Italia.

Sinceramente non so a quale tipologia di dispenser la Alba avesse fatto ricorso per le proprie distribuzioni, ma credo fossero dei dispenser di provenienza inglese perché la Sidam era ancora troppo intenta a produrre quelli che servivano per la propria distribuzione, che la Società torinese volle da subito estremamente capillare sul territorio nazionale, per cui le capacità costruttive della Sidam erano tutte impegnate nel dare corpo al proprio progetto, piuttosto che alimentare un progetto che in fondo era della concorrenza diretta.

 

2. IL PROGETTO

La filosofia dell’intero progetto “Alba” era dettata da una strategia industriale molto precisa, quella del supporto al dolciume piuttosto che quella collezionistica o divulgativa.

Le figurine dovevano, pertanto, essere sì inserite in un contesto collezionistico (la raccolta, si sa, crea un meccanismo di desiderio di completamento, scambi di figurine, mancanze e doppioni, ecc. ecc.), ma questo contesto doveva essere abbastanza limitato nel numero per favorire il completamento della serie e lasciare alla casa produttrice la possibilità di uscire l’anno successivo con una serie nuova aggiornata ed al passo con l’evoluzione del campionato di calcio italiano.

Difatti la serie, sin dal titolo, era dedicata al nostro campionato di calcio e non era aperta al mondo del calcio estero, troppo lontano dall’immaginario collettivo dei ragazzi italiani di allora, tempo in cui la televisione era di là da venire ed i giornali erano “roba da grandi”.

L’impostazione fu semplice, 100 figurine dedicate alle squadre del nostro campionato così da realizzare un panorama dell’intero professionismo di massima serie, quello più seguito.

La serie era priva di album e questo permise una numerazione ed una disposizione delle figurine nel contesto della collezione, piuttosto stravagante e spesso, osservandola, dettata dal caso più che da una precisa scelta.

Le 100 figurine erano così assortite:

  • 15 figurine: Juventus;
  • 12 figurine: Padova;
  • 09 figurine: Internazionale;
  • 08 figurine: Roma, Milan, Fiorentina;
  • 07 figurine: Bari, Palermo;
  • 06 figurine: Atalanta, Alessandria;
  • 05 figurine: Genoa, Bologna;
  • 04 figurine: Napoli
  • 00 figurine: Lanerossi Vicenza, Lazio, Sampdoria, Spal ed Udinese.

La mancanza di figurine a ben 5 Società della massima serie appare, ovviamente come una grave lacuna, ma il progetto realizzato fu questo e non resta che prenderne atto.

Riguardo alla numerazione le cose furono fatte in un modo a dir poco stravagante, almeno dando un’occhiata alla disposizione numerica ed alla suddivisione per squadra, ma secondo me la ragione deve essere, molto probabilmente, stata un’altra.

Perché separare la Juventus in due tronconi, uno all’inizio della raccolta ed uno a metà raccolta?

Stesso discorso per il Padova che risulta diviso in due tronconi, uno da sette (40-46) ed uno da cinque (71-75).

Forse la ragione potrebbe essere ricercata nel mancato “arrivo” di immagini relative a due delle cinque società i cui giocatori non sono rappresentati, vuoti coperti con l’imissione di figurine attribuite a Juventus e a Padova che evidentemente erano dotate di maggiore disponibilità di immagini.

La stessa scelta di mettere un blocco finale di sei figurine dedicate (fuori contesto) a sei Società, appare un espediente di formare un “gruppo”, guarda caso di sei elementi, estrapolando la figurina della squadra dal contesto della Società e sostituendola, in tale contesto, con l’immagine di un calciatore disponibile.

Ma mi voglio sbilanciare ancora di più!

Avrete notato che delle 5 Società qui’ non presenti ben tre (Lazio, Spal ed Udinese) sono le stesse che già dal 60-61 creeranno problemi al mondo delle cartonate (vedi storia Sidam e Sidam-il calcio italiano 59-60 e 60-61 –figurine presentazione).

Tale fatto non mi appare del tutto casuale e penso che le tre Società di cui sopra si siano “rifiutate” di fornire immagini e che, a tale rifiuto si sia posto rimedio aumentando le figurine editate di un paio di altre squadre: Padova e Juventus.

Sono ipotesi ma interessanti, secondo me.

La serie non era dotata di un album.

3. ASPETTI TIPOGRAFICI

La prima cosa che viene a galla, osservando queste figurine, è che lo stato medio di conservazione di quelle ancor oggi superstiti non è affatto buono!

Le A.T.D. sono infatti soggette ad arrotondare gli spigoli, ad accentuare le pieghe, a “speluccare” abbondantemente, ad avere un aspetto invecchiato precocemente.

Tale problematica è certamente il sintomo di una scelta del supporto fatta sulla base della economicità del prodotto a scapito della qualità, difatti il cartoncino delle A.T.D. di questa serie è di grammatura scarsa pari al peso di gr. 1,60 – 1,80 massimo a figurina, il che spiega poi lo stato di conservazione delle figurine.

Teniamo presente questo aspetto nel valutare un acquisto di A.T.D., ovvero che trovarne una perfetta è piuttosto raro.

I fenomeni di disallineamento dei cliché appare molto contenuto, così come quello del taglio delle figurine che sembra essere piuttosto accurato

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4. GRAFICA DEL FRONTE E RETRO

Il progetto grafico della figurina A.T.D. lo sport italiano (calcio) è di stampo classico (figurina a mezzobusto) ma presenta una insolita particolarità rispetto a tutte le altre serie, ovvero l’elevatissima presenza di pose fotografiche tipiche del calciatore “accosciato” nelle immagini ufficiali delle squadre del pre partita.

Questa anomalia mi ha spinto ad osservare le immagini con occhio critico, come peraltro faccio quasi sempre, e mi ha portato a scoprire che molte delle figurine del singolo calciatore sono ricavate attraverso un’operazione fotografica di ritaglio dell’immagine dal contesto della foto del team e dalla sua purificazione attraverso un fondo a tinta unita.

Basta guardare le immagini di Sivori, Charles, Angelillo, Bicicli, Bugatti e di molti altri, per rendersi conto che sono state tratte dall’immagine del team e non da una foto scattata appositamente.

Questo fatto, in sé assolutamente negativo, è, però, portatore di una serie di immagini con pose fuori dall’usuale che, in fondo, diventa caratteristica propria di questa serie, almeno per quel che riguarda gli aspetti di impostazione grafica.

Per quanto concerne il retro della figurina l’impianto grafico è essenziale e minimalista.

In alto a sinistra il titolo” lo sport italiano (calcio)” su tre righe che lo compattano quasi in forma “quadrata 2 x 1,5.

In alto a destra il logo composto da tre lettere di cui la centrale, la T è nettamente più alta delle altre due.        Al centro del logo, centrato sul gambo della T, viene riportato il numero.

Al centro della figurina, con lunghezza di 5,5 cm ed altezza variabile (distribuita in più righe), c’è la parte del retro riguardante il testo che riassume i dati del giocatore Cognome, Nome data di nascita luogo di nascita ruolo in campo e storia della sua carriera; In ultimo i dati fisici, altezza e peso.

A piè di figurina la scritta “Propr. Ris. Alba-Tortona – Rip. Vietata”.

5. ASPETTI CRITICI

In parte, nel corso della presentazione abbiamo sottolineato le maggiori critiche che si possono fare a questa serie sportiva.

Le riassumiamo brevemente:

  • Presenza di molte figurine non originali ma ricavate dalle foto della squadra schierata, con conseguente necessaria manipolazione delle immagini e necessità di dare alle figurine uno sfondo metafisico e quindi “lavorato” in maniera asettica col fotoritocco che allora era completamente manuale.
    Proprio per questo in moltissime immagini si denota il senso dell’immagine ritagliata e ricucita su uno sfondo di sintesi.
  • Non uniforme distribuzione degli spazi editoriali tra le 18 componenti della serie A. In particolare grave la assoluta mancanza di almeno una figurina per Società come Lanerossi Vicenza, Lazio Sampdoria Spal ed Udinese e la non pari distribuzione delle figurine tra le 13 Società restanti, distribuzione che appare fortemente eccessiva per Padova e Juventus e solo un po’ maggiorata per inter Roma, Milan e Fiorentina;
  • Impianto progettuale un po’ ridotto e poco rappresentativo del panorama del calcio italiano;
  • Bassa qualità del cartoncino (1,7 gr a figurina sono il minimo nel mondo delle cartonate) con conseguente cattiva conservazione nel tempo;


6. ASPETTI COLLEZIONISTICI

Malgrado i non pochi difetti da cui questa serie è oppressa, resta pur sempre una bellissima serie.

La possibilità ‘di completamento, attraverso acquisizioni molto diluite nel tempo, è abbastanza assicurata, per cui ritengo che questa sia una serie completabile al 100%, quindi, anche vista la sua alta datazione che la pone tra le prime serie di cartonate realizzate, la ritengo una serie che non dovrebbe mancare in una collezione come si deve.

A livello di costi le figurine di questa serie viaggiano a prezzi abbastanza disparati, ma piuttosto contenuti.      Influisce moltissimo la qualità della figurina che spesso è scadente e di non buona conservazione.

Su eBay il prezzo di una singola figurina viaggia tra i 3 ed i 5 euro ma credo che la valutazione corretta sia di 3,5 – 4 euro per singolo pezzo.

Ovviamente ci possono essere dei pezzi più rari o dei pezzi più richiesti per cui un’asta può portare il valore di un pezzo più in alto, ma non ricordo grandi vendite e valutazioni esagerate o folli per figurine di questa serie

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