STAR - AGRATE BRIANZA
LA STORIA
1. LA CASA PRODUTTRICE
Star è un nome che non si può non conoscere in Italia!
È la ditta che produce i famosi dadi per il brodo, anzi per il doppio brodo!
La ditta fu fondata nel 1948 da Regolo Fossati con sede a Muggiò, nella Brianza (chi si ricorda di Felice Confalonieri eroe del risorgimento italiano che è sepolto proprio a Muggiò?).
Successivamente si trasferì (anni ’70) ad Agrate Brianza dove tutt’ora è operativa.
Star è acronimo di Stabilimenti Alimentari Riuniti, ma poiche’ star in inglese significa stella è più che certo che il suo fondatore pensò anche ad un omaggio alla consorte, di nome appunto Stella.
La famiglia Fossati cedette la Ditta alla IRI-SME, ma, quando questa fu privatizzata, la riacquisì di nuovo.
Le vicende della famiglia Fossati, purtroppo spesso sfortunate e tragiche, hanno portato la famiglia a cedere, nel 2006 il 50% della società agli spagnoli di Agroalimen.
Star è proprietaria dei marchi Pummarò, Gran Ragù, Olita ed anche di Ciao Cream che, nel decennio 75-85 contrastò con un certo successo la inarrivabile Nutella, mentre ha recentemente ceduto la proprietà di Orzo Bimbo e di Mellin.
2. LA STAR E LE FIGURINE
La casa del doppio brodo non è mai stata troppo vicina al mondo del gadget o della figurina in particolare, collegati al proprio prodotto.
Sarà perché in fondo i dadi da brodo non sono prodotti costosi e nemmeno giornalieri, ma al di la’ di qualche raccolta punti con bollino punto da ritagliare, la casa brianzola non è andata.
Naturalmente, stiamo parlando di fenomenologie rilevanti e di interesse collezionistico.
In questa ottica la presentazione delle figurine, facenti parte della confezione contenente i dadi da brodo, rappresenta una fenomenologia che riscuote l’interesse del collezionismo di allora quanto quello di oggi.
Questa tipologia a supporto della vendita del prodotto STAR appare nella metà degli anni 60 e termina dopo un periodo che quantificherei non superiore ai 2 -3 anni, relegando tale produzione di figurine dal 1965 al 1968.
Vedremo in corso di presentazione alcuni elementi che ci hanno consentito una datazione certa.
La STAR non produsse figurine a parte, come Liebig e Lavazza cui andavano consegnate prove di acquisto per ottenere poi le serie di figurine desiderate, ma semplicemente adottò la stampa della figurina sul fondo (lato esterno, quindi visibile, delle confezioni di dadi.
Questo, naturalmente comportava qualità del prodotto da collezionare piuttosto scarsa, dimensioni piuttosto contenute e qualità del supporto (cartoncino) piuttosto dozzinale, visto che le confezioni di dadi erano state concepite per essere quasi usa e getta.
Malgrado tutte queste tare la STAR è riuscita a darci una serie di figurine dal contenuto sia didattico che sportivo aventi una loro personalità anche se l’emesso non è neppure accostabile a quanto realizzato dalla Liebig e dalla Lavazza nel tempo sia sotto il profilo quantitativo che sotto quello qualitativo.
Certamente, oltre a quanto detto sino ad ora va considerato che l’esperienza STAR durò anche troppo poco (e questo ovviamente incide sull’aspetto quantitativo), perché la sua produzione di figurine potesse diventare un fenomeno.