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FABBRICA ITALIANA DISTRIBUTORI AUTOMATICI

F.I.D.A. S.r.l: – ROMA

 

LA STORIA

 075 fida f

1. INTRODUZIONE

Nel ricostruire, oppure, talvolta, nel tentare di ricostruire la storia di una casa editrice, mai ho sentito la necessità di avere un paragrafo di introduzione al discorso generale che stavo per riportare ai miei lettori.

Nel caso di questa casa editrice romana, invece, ne ho sentito la assoluta necessità perché questa casa editrice ha una storia romantica, triste e dolce allo steso tempo, fatta di misteri, di nebbie, di ricordi sfumati e di grandi bellezze, un vero romanzo del mistero, del fascino e della melanconia romantica di cui ogni sua pagina è incredibilmente intrisa.

È insomma, per tutta una serie di ragioni, uno spazio di poesia, più che una storia.

Una poesia un po’ melanconica ma vera, in cui addentrandosi si scopre la bellezza della vita, la sua fragilità, il potere della mente creativa e la forza del destino che, come, se non più, dell’acqua, alla fine livella e cancella….

2. LA NASCITA – ELEMENTI STORICI

F.I.D.A. è acronimo di Fabbrica Italiana Ditributori Automatici, Società a Responsabilità Limitata con sede a Roma in via dei Crociferi, 44, a due passi da Fontana di Trevi.

L’atto costitutivo della Società è datato 28 novembre 1958 con atto del notaio Franceso Bellini in Roma numero di repertorio 028593.

La Società fu iscritta al registro delle imprese di Roma in pari data col numero 2051/58.

La ditta poi fu iscritta anche al registro delle ditte in data 13 gennaio 1958 con il numero di repertorio (credo si dica così) 214177.

L’oggetto sociale della società era:” costruzione, esportazione, vendita e sfruttamento e noleggio di macchine automatiche e distributrici di giocattoli, dolciumi e caramelle”.

La documentazione odierna non riporta, purtroppo il nome del proprietario, titolare della ditta, come fosse un mistero, ma credo di poter dire con assoluta certezza che il proprietario fondatore rispondesse al nome di Gianni Pensa, romano.

Dai documenti risulta che la società fu messa in fallimento dallo stesso notaio che ne aveva sancito la nascita, il 07 luglio 1961 e fu nominato curatore fallimentare il signor Ferruccio Cascioli di Roma.

Dopo tale operazione ritroviamo la F.I.D.A. nei documenti della camera di commercio di Roma in data 20 maggio 2002 in quanto se ne sancì la cessazione definitiva d’ufficio in base ad una legge che prevedeva la cancellazione d’ufficio di ditte inattive da molti anni.

Non è facile trovare documentazione del tempo, almeno di fonte camera di commercio, anche perché negli anni ’60 le Società non avevano tale obbligo, mentre erano obbligate alla registrazione presso i tribunali.

Solo le Ditte più serie provvedevano anche alla registrazione / iscrizione nel registro delle ditte tenuto dalla camera di commercio.

L’aver trovato tale documentazione, tra le altre cose ci fornisce la preziosa informazione supplementare riguardo alla serietà della F.I.D.A. ed ai suoi programmi, certamente ambiziosi e basati nel massimo rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti.

Alla F.I.D.A. le cose si facevano evidentemente sul serio e con fare imprenditoriale, come farebbe qualsiasi imprenditore che non vuole creare una società già morta ma una creatura destinata ad un futuro radioso e pieno di successi.

Queste le date, le località, i nomi, gli elementi storici di una storia breve, intensa ed affascinante.

 

3. IL ROMANZO DELLA F.I.D.A.

Amedeo Gigli, classe 1938, era un ventenne di incerto avvenire (come tutti i ventenni, d'altronde) e di grandissimo e cristallino talento.

Privato sin dalla nascita dell’amore della madre, morta dandolo alla luce, sin da bambino Amedeo mostra uno straordinario talento per il disegno a tal punto che nel 1946, ad otto anni già “produce” un “settimanale di avventure” dal nome “il Gabbiere” in cui disegna e scrive i testi mostrando uno straordinario precoce ingegno, non solo nel disegno.

Anche la sorte sembra aiutare il ragazzo che diviene amicissimo della famiglia Tarquini, il cui capostipite Sabatino era noto scultore e i cui figli Luigi e Paolo, seguendo l’estro artistico di famiglia, diverranno rispettivamente: disegnatore pubblicitario di successo (Luigi) e grande cartellonista cinematografico, notissimo nell’ambiente con il nome d’arte di PALT (Paolo).

La frequentazione di persone dotate di elevato talento artistico sviluppa notevolmente le doti naturali di Amedeo Gigli che ben presto viene chiamato, ancora studente del liceo artistico, a svolgere attività di collaborazione con alcune riviste romane quali “oltre il cielo”, “anno3000” e il “Marc’Aurelio”, rivista satirica in gran moda al tempo, la cui sede era sita in Roma, Via dei Crociferi, 44.

Specie per le riviste di fantascienza e astronautica “oltre il cielo” e “anno 300”, Gigli firma numerose copertine di cui riportiamo due esemplari, il primo di luglio 1958 ed il secondo di settembre dello steso anno.

                   COPERTINA anno3000 GIGLI                copertina oltre il cielo gigli

Gianni Pensa, titolare della F.I.D.A., all’inizio del 1959, avendo intenzione di creare una serie di figurine cartonate da distribuire con i propri distributori automatici ed avendo deciso di creare una serie di fantascienza si era messo alla ricerca di un valido e talentuoso giovane che lo supportasse tecnicamente e artisticamente e forse anche concettualmente nel progetto.

Amedeo Gigli che a Via dei Crociferi, 44 è quasi tutti giorni ed è, come tutti i giovani o giovanissimi in attesa che il suo futuro si compia, accetta l’incarico piovutogli dal piano superiore “come una manna” piovuta dal cielo e con l’entusiasmo di chi sa di essere l’uomo giusto al posto giusto (vedremo più avanti, con maggiore esattezza, di cosa si trattasse).

Amedeo Gigli è stato uno stimato artista ed un divulgatore di successo, poiche’ non si è mai limitato esclusivamente alla componente grafica ma anche a quella relativa ai testi di accompagno.

Quando ho avuto la possibilità di avere un breve colloquio con lui mi sono reso conto che aveva scarsa memoria dei lavori della prima gioventù, lui stesso lo ammette sul suo sito internet e da me interpellato non ha riconosciuto il lavoro grafico sulle figurine, asserendo, in una mail, testualmente: “…omissis. Tengo a precisarle che non appartengono minimamente allo stile delle mie produzioni né per soggetti né per qualità”.

Confrontando le immagini realizzate da Gigli sia per le copertine di “oltre il cielo” di “anno 300” e dell’album F.I.D.A.” Avventure nello spazio” (tutte pubblicazioni da lui firmate), la risposta sembrerebbe alquanto immediata ma c’è un importante particolare da segnalare osservando attentamente la figurina numero 100 della raccolta e la copertina firmata da gigli.

Lo stile non sembra proprio identico ma la cosa che più si discosta è la realizzazione del cielo.

                        copertina album fida              100 fida f

Osservando però la realizzazione di un cielo siderale realizzato nelle figurine (figurina 77) allora l’impressione si rovescia perché’ il cielo della 77 è realizzato con il medesimo stile e la medesima visione firmate da Gigli nella copertina dell’album della F.I.D.A.

                           cielo 077          cielo album
La tecnica di realizzazione delle stelle è identica ed anche gli ammassi stellari sembrano provenire dalla "medesima galassia".

 

E poi, francamente un artista ventenne, ambizioso e già ricercato che venisse chiamato a disegnare una copertina di un album di figurine, avrebbe potuto copiare una figurina non sua per realizzare la “sua” copertina?

Penso che non lo avrebbe fatto assolutamente nessuno, tanto meno un artista sì giovane ma decisamente in ascesa.

Se le due immagini hanno moltissimi punti in comune la ragione sta nel fatto che l’autore di entrambe le immagini è lo stesso.

Proprio per questo non me la sento affatto di essere così categorico come Amedeo Gigli, il quale, peraltro non ricorda di aver realizzato nemmeno la copertina che invece è ben firmata ed attribuibile con certezza a lui.

Con l’amico Gaetano Apicella, il vero riscopritore di queste figurine ed il primo che si sia mosso alla ricerca delle fonti, Gigli ha invece riconosciuto alcune figurine da lui realizzate, ammettendo quindi la propria paternità sulle F.I.D.A.!

Realizzate le figurine e l’album, la ditta di Via dei Crociferi inizia il suo percorso distributivo di questa serie veramente affascinante e di gran lunga superiore alle serie di fantascienza anche americane come le Topps /a&bc poi pubblicate in Italia dalla casa editrice anglo italiana Colorado di Milano.

Siamo ai primi del 1959

L’accoglienza del pubblico per le figurine F.I.D.A. è piuttosto positiva anche se le vendite sono piuttosto basse perché la distribuzione non è capillare e, dai ritrovamenti di queste figurine è una distribuzione che sembra almeno inizialmente rivolta al centro ed al sud Italia, piuttosto che verso le regioni più ricche e benestanti del nord Italia

Ma che le cose non andassero affatto male ce la raccolta il procedere della storia.

Gianni Pensa, il titolare della F.I.D.A., nel corso del 1959 raggiunge la certezza che l’eroe delle sue avventure nello spazio, James Star, sia pronto per avere nuove avventure e si rivolge di nuovo ad Amedeo Gigli per la realizzazione di una seconda serie delle avventure di James Star questa volta impegnato in una avventura contro l’impero dei “Mokrons”.

La figurina che riporto sotto è una delle pochissime reperibili di questa seconda serie ed osservandola notiamo lo stile F.I.D.A. nel numero a sinistra, nelle dimensioni, nell’impostazione generale.

FIDA II 16

In basso a sinistra la firma di Amedeo Gigli, incontrovertibile con tanto di data!

Il progetto è avanzato ma ancora incompleto, tutto procede verso un futuro roseo.

La F.I.D.A. cambia anche sede trasferendosi dalla centralissima Via dei Crociferi alla centrale via Cereate, al civico 28, una stradina in zona San Giovanni in Laterano.

Ma il destino è in agguato, come una meteora maligna lungo la rotta di James Star.

Sulla pontina, una delle strade più pericolose d’Italia, che collega Roma con Latina e le località litoranee del Circeo, in un tremendo schianto si compie il destino di Gianni Pensa che perde la vita sulla sua lancia Aprilia.

Con Gianni Pensa muore ogni suo progetto ed anche la F.I.D.A. segue l’amaro e precocemente infausto destino del suo creatore.

James Star avrà solo poche figurine appena editate della sua nuova avventura, mentre il sole tramonta definitivamente sulla casa editrice romana.

È un fatto cruento, tragico, improvviso imprevedibile che priva di un qualsiasi futuro questa azienda che non riesce a sopravvivere al suo creatore e factotum.

Amedeo Gigli si è spento il 12 dicembre 2020 a Roma.

 

4. LA PRODUZIONE

Nel breve volgere di teorici due anni, dal novembre 1958 ai primi mesi del 1960 si chiude la parabola di questa società che però ci lascia “Avventure nello spazio”, una serie di figurine di fantascienza di straordinaria fattura ed una seconda serie, appena editata e di cui si trovano rari se non rarissimi reperti, forse prove di stampa o quanto rimane della prima limitata edizione.

La F:I.D.A. realizzò anche una serie di bellissime figurine dedicate all’automobilismo che era stata edita in Gran Bretagna dalla Planet ltd con il titolo “Racing cars of the world” e di cui furono acquistati i diritti di pubblicazione.
La serie, che constava di 50 splendide figurine disegnate, con il titolo più semplice di “Automobilismo” fu editata nella versione italiana con testi in italiano fedelmente tradotti con la sola differenza che contrariamente alla serie originale, quella della casa romana era priva di numerazione.

Ci sono anche da segnalare alcune figurine marcate F.I.D.A.. di argomento calcistico e di argomento cinematografico.

Devo dire che inizialmente avevo interpretato la scritta sul retro di queste figurine, peraltro identica alla scritta presente anche sulle figurine di “avventure nello spazio”, come se queste figurine facessero parte di una appendice “fuori tema all’album in questione: “conservate la presente figurina per compilare la prima serie dell’album- avventure nello spazio- “.

  A LEE FIDA F   A BRANDO FIDA R   C CASTELLETTI FIDA F

Ecco due F.I.D.A., una appartenente ad una serie di "ASrtisti del Cinema e della Canzone" e l'altra alla serie "Calciatori 1958-59".
Il retro che è mostrato nel mezzo era comune ad entrambe le serie.       Si noti che la realizzazione di queste figurine appartiene alla "Prima ora" della F.I.D.A. in quanto l'indirizzo riportato è quello di Via dei Crociferi.      Solo nel retro delle figurine della seconda serie "Avventure nello spazio", troveremo l'indirizzo relativo alla nuova Sede.

 

Oggi, quella che era una possibilità è completamente ribaltata e le figurine degli attori e attrici risultano essere una bellissima serie di grandi figurine cartonate dal sapore storico e realizzate con una patina color seppia che le rende bellissime e delicate (serie chiamata da noi, in quanto priva di un titolo, “Artisti del Cinema e della Canzone" e poi anche quelli che all’inizio sembravano essere solo pochi esemplari di calciatori a corollario dell’album di fantascienza, sono diventati una vera e propria serie (anche questa da noi titolata come “Calciatori 1958-59”, visto che non era titolata dalla casa editrice), certamente piuttosto numericamente limitata ma molto bella…poi magari ci sarebbe stato qualche cosa di più ampio ed organizzato, ma, abbiamo visto, che tutto finì in uno schianto

A livello dispenser non so, sinceramente, se la F.I.D.A. abbia realmente prodotto un suo modello, forse rimasto nelle intenzioni del suo fondatore, chi ne avesse notizia sa bene che può scrivere alla redazione del sito per collaborare.

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