COMICS LIBRARY - ROMA
SERIE
“I MITI DI HOLLIWOOD”
PRODUZIONE FINE ANNI ’60 META’ ANNI 70
LE FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. ANTEFATTO
Di questa serie si sa poco oltre quello che appare come evidenza sulle stesse figurine, maneggiandole e se poi qualche cosa di decisamente più consistente è venuto fuori, ne tempo lo si deve all’album di questa serie che ci ha detto molto di quanto inizialmente non conosciuto.
Non bisogna aver timore di “confessare” qualche errore di gioventù, dato che questa serie rappresenta, per chi scrive, un vero errore (sarebbe meglio dire una serie di errori) di gioventù.
La spiegazione di quanto sopra è nel fatto che avevo questa serie da anni nella mia personale raccolta, figurine comprate in un unico blocco ed in un tempo arcaico e ad un prezzo che assolutamente non ricordo più.
Come accade a molti collezionisti, quando una serie è completa, la metti quasi nel dimenticatoio perché se tu sei un medico d’ospedale, una serie completa è un sanissimo personaggio che in ospedale non ci entra proprio, mentre le serie incomplete sono dei pazienti bisognosi di cure assidue e attente!
Di queste figurine avevo perso la memoria!
Quando nel 2012 ho iniziato l’avventura di questo sito ad un certo punto ho deciso di pubblicare questa serie di figurine ”cartonate” sul sito.
Pensate che a quella data non mi ero nemmeno accorto che queste non sono assolutamente figurine cartonate ma sono delle clamorose figurine adesive!!!!
Solo dopo diverso tempo sfogliando un album ho ritrovato all’interno di questo tutte queste figurine!
A questo punto avendo in mano l’album ho capito la “mostruosità che avevo commesso!
Ho preso allora due decisioni, la prima quella di non togliere questa serie dal Sito in quanto assolutamente fuori contesto e la seconda quella di togliere ogni traccia dell’errore quanto prima.
Ora possiamo leggere le cose secondo una corretta anche se tardiva prospettiva.
2. ELEMENTI BASE
Di questa serie si sa poco oltre quello che appare come evidenza sulle stesse figurine, maneggiandole
La casa produttrice è la Comics Library di Roma che le stampa su supporto adesivo di altissima qualità prodotto dalla ditta “Bintak" che ne sigla il retro con il suo marchio tipo Kodak, così da far sembrare, ad una analisi nemmeno troppo sommaria, le figurine come delle cartonate su carta fotografica mentre si tratta di “squallidissime adesive lucide”!
L’anno di produzione è, per ora, abbastanza incerto ma ritengo di poter affermare che sia compreso in un arco temporale molto ristretto.
Incerta anche la matrice produttiva che dovrebbe essere anglosassone, più americana che inglese e, comunque, mi sentirei di escludere una matrice italiana in tale progetto per alcuni semplici ma importanti dettagli.
Vediamo quali:
- Le figurine sono numerate e messe in ordine alfabetico (1 Allyson – 144 Young) e sin qui nulla di non italiano, ma tra il numero ed il cognome compare il nome (1 – June Allyson), il che non è una metodologia italiana, difatti una edizione italiana avrebbe scritto “1 – Allison June”, facendo risaltare l’elemento messo in ordine alfabetico e non il nome proprio;
- Le figurine contengono su 144 personaggi un solo attore italiano, a parte Rodolfo Valentino che però in Italia c’era nato e basta, anzi una attrice, la milanese Isa Miranda, che però iniziò la sua carriera nel cinema proprio ad Holliwood.
Non ci sono Sordi, Nazzari, Gassmann ed altri attori nostrani che invece troviamo ad esempio nella serie attori e attrici della Euromatic Record Roma.
A tale considerazione si potrebbe contro argomentare che essendo il titolo della raccolta "i Miti di Holliwood", Sordi e Gassmann non ebbero modo di appartenere al cinema holliwoodiano, ma una edizione curata e realizzata integralmente in Italia non avrebbe "dimenticato" qualche attore nostrano, come Virna Lisi o Sophia Loren che a Holliwood erano state od erano all'epoca ancora ben famose;
- La numerazione delle figurine è atipica, perché 144 è uno strano numero ed una produzione italiana non avrebbe mai adottato un numero così poco legato ai numeri decimali interi, per cui sarebbe stato piu’ consono un 150 od un 145 al limite, ma non un 144.
Anche qui è facile contro argomentare sostenendo che 144 è multiplo di 9 e nove sono le figurine contenute in ogni pagina dell'album che, avendo 20 pagine, copertine incluse, ne ha dedicate appunto 16 alle figurine per cui 16 x 9 = 144 figurine.
Le figurine hanno un formato abbastanza insolito pari a 10 x 7 cm che in termini inglesi sarebbero 3 x 4 pollici, misura precisa soprattutto all’interno del sistema anglosassone e non insolita per le figurine.
Le figurine sono adesive ed il supporto superiore è lucido mentre quello inferiore da staccare è a sembianza di carta fotografica.
La serie è in bianco e nero, molto bello e di tipo assolutamente fotografico.
Anche guardando i soggetti si ha l’impressione (ribadisco l’impressione) che la serie sia stata realizzata attorno alla metà degli anni 60 e poi stampata in supporto adesivo qualche anno più tardi, ricordando che la figurina adesiva compare per la prima volta nelle raccolte della fol.bo di bologna del 1964 (serie “Tutta Italia”) e della Panini nel 1962 con la produzione di soli 19 scudetti adesivi.
E’, pertanto evidente che l’adesivo, a metà anni ’60, è un supporto ancora troppo costoso per produrre figurine grandi 10 x 7 cm in bianco e nero e dalla incerta diffusione!
Per questo motivo daterei la produzione più avanti, verso la prima metà degli anni ’70, visto che ritroviamo delle figurine autoadesive, di identiche dimensioni, recanti sul retro la sigla “Bintak” ed anche un timbro facente riferimento ad una ditta di Castel Maggiore( Bologna) “Cineadesivi Gamberini” e raffiguranti locandine di film tra cui “Herbie al rallye di montecarlo” un film datato 1977, per cui tale produzione è almeno dello stesso anno se non del 1979…….
La serie è dotata di un album molto bello e ben fatto in cui, in copertina, è raffigurata una smagliante Marylin Monroe su sfondo azzurro.
Il retro delle "Comics Library" " I Miti di Holliwood" reca una timbratura caratteristica delle carte fotografiche che, a volte, come nel caso della foto, riporta ben due volte il logo ed a volte invece il logo non compare.
In realta' la carta non e' fotografica ma e' la pellicola che protegge l'adesivo.
Tale pellicola e' di discreto spessore ed unita allo spessore della figurina vera e propria che e' molto leggera e sottile, da alla figurina un incredibile quanto fallace aspetto "cartonato".
2. I SOGGETTI
Le figurine sono numerate, disposte in ordine alfabetico e non ci sono attori e attrici che hanno più di una figurina.
Il panorama dei miti hollywoodiani presentati è abbastanza ampio e 144 è un numero molto consistente e insuperato da Serie di pari argomento che abbiamo trovato nel mondo delle cartonate.
La grande maggioranza dei soggetti è americana e pochi sono gli attori italiani ed europei in genere presenti in raccolta.
Tra i 144 attori presentati 69 sono maschi e 75 sono femmine (e che femmine!).
Questa piccola differenza tra generi non ha per me nessun significato particolare, né io sono un tale intenditore di cinema da poter sottolineare delle clamorose mancanze, mi viene in mente però Yul Brinner che non è presente, ma ne cito uno per tutti.
È evidente che la presenza di più d’uno dei divi del muto possa aver comportato proprio in questa categoria di attori le più marcate mancanze della raccolta, ma questo si spiegherebbe col fatto che la priorità sia stata data ad attori “attuali” rispetto a “quelli” del muto in gran parte dimenticati, tranne alcune eccezioni.
Un destino fatale!
Molti, abbiamo appena detto, sono divi del cinema muto e solo in alcuni casi poi transitati con successo al cinema sonoro, ma la gran parte degli attori presenti è rappresentata da attori pienamente affermati anche negli anni ’60 da Liz Taylor a Paul Newman, da Marylin Monroe a Kirk Douglas, quindi non solo Rodolfo Valentino o Buster Keaton!
Diciamo che le gallery dei divi è molto interessante e le foto sono molto ben curate e si vede che sono immagini di studio di posa fornite ufficialmente alla produzione delle figurine.
Il lavoro è quindi condotto in maniera aperta, palese, con immagini ufficiali e non è un lavoro portato avanti con immagini rubate o di repertorio.
D'altronde solo un folle avrebbe potuto intraprendere una impresa commerciale non certo di costi bassi senza avere alle spalle una buona organizzazione tecnica e commerciale.
Perché’ poi non abbia firmato sulle figurine il progetto, una volta realizzato, e verificato che la realizzazione fosse di un certo rilievo, questo resta un mistero, a parte l’album che invece è firmato, ma questo ci riporta alla considerazione che la Serie sia stata realizzata molto tempo prima dell’album.
4. ASPETTI COLLEZIONISTICI
La raccolta di 144 figurine è palesemente completa, grazie al fatto che la numerazione fu data seguendo l’ordine alfabetico, quindi con nessuna possibilità di sbagliare, anche perché l'album in questi casi fa assolutamente testo.
Le figurine de “I Miti di Hollywood” non sono figurine introvabili né piuttosto rare e spesso sono considerate molto dagli amanti del cinema, quali figurine di grande fascino, piuttosto che da amanti delle figurine in sé stesse, anche per via del loro essere delle adesive... Non dimentichiamolo.
La raccolta si può tranquillamente tentare, non è una impresa impossibile di certo, anzi, spesso su eBay sono comparse delle serie intere e vendute a prezzi accessibilissimi.
Diverso il discorso dell'album che tratteremo, come sempre a parte
Buona collezione!!!!!!