PERNIGOTTI - NOVI LIGURE
SERIE
" SOLDATI IN CAMPO NELLA GUERRA COLONIALE "
(SOLDATI COLONIALI - TITOLO ABBREVIATO DI FANTASIA)
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. PREMESSA
È da poco stata editata (1936) la bellissima serie cromo litografica edita dalla Pernigotti, dedicata alle navi di tutto il mondo, serie diciamo così di stampo civile perché interessata al mondo delle navi in generale, non solo a quelle da guerra ed ecco che il periodo successivo alle guerre coloniali in Africa apre gli scenari agli eventi futuri della seconda Grande Guerra Mondiale che di lì a poco metterà a ferro e fuoco tutta l’Europa (e l'estremo oriente).
La Pernigotti, ovviamente, non può prevedere il futuro, ma l’Italia è tutto un cantiere di attività con finalizzazioni "belliche".
Ciò un po' per spinta di un regime autoritario che trova o crede di trovare linfa per radicarsi nel tessuto sociale attraverso "grandi” e, quanto nelle previsioni, (peraltro poi smentite dalla cruda realtà), "facili" imprese coloniali", un po' per sano patriottismo di stampo autarchico, insito in un popolo bistrattato, anche quando vittorioso, dagli spocchiosi stati di provata "democrazia", vedi il colonialismo inglese, prossimo più alla riduzione in schiavitù ed allo sfruttamento sistematico delle risorse dei popoli che alla crescita delle nazioni africane e medio orientali.
Basta osservare il mondo della figurina, troviamo nelle attività della V.A.V., con la serie delle uniformi ed armi del 1936, della Lasco di Milano tanto per la Compagnia italiana Liebig, quanto per la Sutter (ampiamente recensite e mostrate sul sito) che gli argomenti di carattere militare hanno una crescente rilevanza.
Anche in questo la Pernigotti si fa presente con la collezione che andiamo a valutare.
2. IL PROGETTO EDITORIALE
Esordisco con il ricordare che la serie non era numerata e non disponeva di un album.
Questa è la ragione fondamentale per cui avere la matematica certezza di trovarci di fronte a tutte le figurine editate allora è, oggi, puramente e semplicemente un errore che non commetterò.
Mi limiterò a parlare solo di quello di cui dispongo e se dovessi dimenticare il condizionale mi ritengo già assolto in virtù di quanto appena scritto, fermo restando che correggere non è mai stato un'onta ma un motivo auspicabile ed auspicato di ulteriore precisione.
Sino ad ora sono riuscito a selezionare 30 figurine e solo su queste, ovviamente, baserò ogni ulteriore osservazione.
Diciamo che il numero è un numero che fa pensare di essere quello definitivo, anche perché, solitamente, queste serie erano di 25 figurine (vedi le raccolte della Lasco).
Tuttavia la quasi coeva serie delle navi della stessa Pernigotti che è di almeno 40 figurine potrebbe indurci a valutare la possibilità della esistenza, ancora non certificata, di almeno una decina di ulteriori figurine, anche se, personalmente ritengo la cosa poco probabile.
Anche la composizione per argomento delle figurine della serie ad oggi disponibili è plausibile e non si notano vistose mancanze strutturali che facciano pensare all'esistenza di altre figurine.
3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI
Le figurine sono splendide.
Realizzate con la tecnica cromolitografica su cartoncino bianco pregiato hanno una fustellatura a tutto tondo ed un piedistallino ripieghevole brevettato che ricorda moltissimo quello delle Elah serie animali.
La superficie delle figurine è lucida e la resa cromatica è splendida, con toni dei colori molto naturali e delicati, ma mai scialbi o sbiaditi.
Ovviamente la qualità di stampa è praticamente perfetta ed unica critica da muovere è l'eccessiva ristrettezza del campo della fustellatura che troppe volte quasi entra nel campo dell'immagine togliendole respiro, e quasi erodendola, cosa, peraltro che notiamo più sul retro che sul fronte.
Si sarebbe potuto avviare a ciò facendo fustelle più precise e magari adottando la tecnica impegnata negli anni '60 dalla Althea per le sue fustellate di calcio ove ad una fustella corrispondevano due pose opposte di calciatori, ritagliate dalla fustella con molta più precisione.
Per la Elah il progetto era di 80 figurine, pari a 40 fustelle, qui invece è di 30 figurine con 30 fustelle.
Un difetto? Certamente no, anzi un pregio, perché le figurine non hanno forma e dimensione standard, ma ognuna ne ha una sua peculiare, quindi non ci sono forme che si possano ritrovare identiche in alcuna delle altre figurine della serie.
La serie, che è disegnata con una discreta mano e ricca di bei dettagli tecnici riferiti alle uniformi ed ai gagliardetti ai copricapi, alle coccarde non è però stata creata da una mano banale o da una standard fotografico.
Le immagini hanno un non so che di artistico, hanno forme slanciate oltre le realtà, le pose a volte sono esaltate, non sempre le proporzioni sono millimetriche: nel disegno c'è qualche cosa di moderno, probabile siano state realizzate da un disegnatore giovane.
5. I SOGGETTI
I soggetti sono riferiti tanto ad armamenti e/o sistemi d'arma complessi, quanto a singoli uomini:
- 9 figurine - sono per i sistemi d'arma: 3 aeronauta, 3 esercito, 3 marina;
- 21 figurine di combattenti singoli così frazionati:
- 3 figurine di cavalleria italiana;
- 5 figurine di soldati dell’esercito di cui un ufficiale;
- 4 figurine di rappresentanti della truppa coloniale italiana un eritreo, un libico, due somali;
- 9 figurine di nemici (nel caso sono le truppe abissine).
La scelta di dare al nemico ben 9 delle 21 figurine dedicate agli uomini (poco meno della metà del disponibile) è una scelta coraggiosa ed interessante sotto il profilo storico, perché "inquadra" anche il campo nemico, rendendo ancor più realistico la scorcio di operazioni coloniali che la serie ci dà.
Molto politicamente corretta ed anche bella sotto il profilo collezionistico, anche la presenza in campo "amico" delle forze coloniali inquadrate nell'esercito italiano, in genere Ascari eritrei libici e Dubat somali, probabilmente un omaggio a queste truppe molto ben addestrate e di grande affidamento che furono importantissime per i risultati conseguiti nelle guerre di conquista coloniale.
6. IL RETRO ED I TESTI
Sul retro delle figurine la Pernigotti ha fatto dei miracoli!
La filosofia progettuale prevedeva titolo della figurina, testo di accompagno e spiegazione, consistente parte pubblicitaria, indicazione della tipografia, istruzioni per l'utilizzo del piedistallino.
Ora in una figurina, già riuscire a mettere queste tante informazioni non è facile, poi quando abbiamo forme talmente differenti tra loro e dimensioni cosi varie, il problema sembra di impossibile soluzione.
Certamente qualche cosa è stato sacrificato nelle figurine più piccole ed esili, ma in "tutte c'è tutto", nell'ordine previsto, con l'impiego di tanta maestria da parte dei tipografi compositori.
Riguardo ai testi veri e propri, le indicazioni sono minime, per le ragioni appena accennate ma sufficienti ad inquadrare ciascuna figurina nel suo contesto storico e militare.
Per l'inchiostro si è utilizzato il già sperimentato inchiostro color seppia che sta benissimo sul cartoncino color avana del retro.
7- ASPETTI COLLEZIONISTICI
Riuscire a completare questa serie non è facile.
Diciamo poi che se impostassimo la raccolta su figurine intere, ovvero con ancora la loro base di appoggio integra, è ancor più tosta l'impresa.
Certo la serie non è molto vasta numericamente parlando per cui l'impresa è fattibile ed anche i costi delle figurine non certo minimi, sono però contenuti entro i 7 - 8 euro anche se ogni tanto qualche furbone ci prova a sparare con "la Berta".
Contrariamente a certe serie resta difficile trovare una proposta per la vendita della intera serie, difatti queste figurine si trovano più in maniera sporadica, un po' qua ed un po' là, senza particolare concentrazione.
Quindi figurine molto belle, serie non numerosa anche se di non facile reperibilità e costi abbordabili, fanno di questa serie una avventura praticabile con molta soddisfazione!
Buona collezione!!!!