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E.F.M.A. – BOLOGNA

SERIE

ITALIA

(REGIONI E CAPOLUOGHI DIPROVINCIA)

ALBUM

PRESENTAZIONE

 

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1. INTRODUZIONE ED ELEMENTI

Come già ricordato nell’articolo dedicato alla storia delle edizioni Minelli di Bologna, nel 1958 il titolare della ditta, il Signor Franco decise il cambio di ragione sociale in virtu’ della volontà riprodurre serie di figurine destinate alla distribuzione con dispenser a cui l’acronimo della ragione sociale è fortemente legato.

La serie di115 figurine aveva un album in cui raccoglierle, sana e corretta decisione, soprattutto trattandosi di figurine didattiche, che non tutti gli editori dell’epoca avevano adottato.

Decisione tanto più corretta e positiva visto che, trattandosi di cartonate didattiche, l’incollaggio della figurina su un qualsiasi supporto avrebbe fatto perdere le informazioni contenute nel testo riportato sul retro.

L’album, sotto questo aspetto, è fantastico, perché non fa perdere al giovane collezionista nemmeno mezza virgola del testo del retro della figurina, riportandolo in maniera integrale sull’album.

2. IL PROGETTO

Abbiamo visto, andando avanti ed indietro nel mondo delle cartonate e delle figurine in genere, quale e quanta approssimazione ci fosse anche difronte a progetti concreti come quelli di un album.

Un album, quando c’è, deve essere la sintesi del progetto editoriale, la “summa teologica”, che non può avere manchevolezze od errori.

Questo album rappresenta, forse al livello più alto mai raggiunto, una vera e propria summa teologica del programma editoriale.

Lo dico subito, non c’è un difetto, almeno sotto il profilo della perfezione del progetto, vediamo punto per punto il perché:

  • L’album è totalmente completabile nel senso che contiene 115 figurine tutte regolarmente editate;
  • È dotato di contro copertine, come si addice a tutte le pubblicazioni serie;
  • Pur dovendo contenere 115 figurine cartonate di grandi dimensioni l’album è contenuto, giusto, non elefantiaco, ma non minuscolo;
  • Tutte le didascalie posteriori della figurina sono riportate sull’album;
  • Tutte le pagine sono numerate con numeri grandi e ben visibili;
  • La grafica è perfetta con un inchiostro blu molto raffinato che rende le pagine dell’album decisamente più “leggere” rispetto alla scelta di un inchiostro nero;
  • Ogni figurina dispone del suo cartiglio per una corretta incollatura delle figurine, cartiglio nel quale è inserito il numero della figurina da attaccare;
  • La prima pagina è a sinistra e contiene i testi, mentre le figurine sono tutte nella pagina pari, quindi quella di destra, più a portata visiva;
  • I bordi sono ampi e danno un bel senso di ordine alla realizzazione.

Nel complesso una realizzazione da citare come assoluto esempio di come si progetti e realizzi un album per figurine.

3. ASPETTI GRAFICI E TIPOGRAFICI

L’album ha dimensioni contenute.

Misura difatti 22 cm di altezza e 24 cm lunghezza.

La carta è discreta ma non buonissima, la copertina, a due colori, è di una carta lucida però troppo leggera per reggere il peso della struttura più quello delle figurine.

Le pagine sono legate assieme col sistema delle due spille centrali.

Oltre alle 4 di copertina esistono anche 4 di contro-copertina (soluzione questa estremamente rara negli album dell’epoca).

La prima di contro-copertina è bianca mentre la seconda è impegnata con una nota introduttiva non firmata dell’editore.

La terza di contro-copertina è impiegata per l’indice dei nomi in ordine alfabetico, anche questa caratteristica editoriale praticamente unica nel suo genere, mentre la quarta e’ bianca.

Le pagine di contro-copertina sono numerate sì chè la prima risulta essere pagina 1,(bianca) la seconda pagina 2 con le note editoriali, la terza pagina 43 con l’indice e la quarta pagina 44 è bianca.

Complessivamente quindi 44 pagine e 4 di copertina per un complesso di12 fogli fissati al centro con spillette.

01 copertina efma

4. LA COPERTINA

Esistono due versioni della copertina, quella in bianco e azzurro (mostrata nella gallery) e quella bianco e verde.

Gli album, nella versione con copertina azzurra e con copertina verde, erano assolutamente identici visto che l’unica differenza era nella cromia della copertina.

In entrambe le versioni la quarta di copertina è assolutamente bianca e priva di qualsiasi scritta o logo.

Appare assolutamente ignota la ragione di tale scelta editoriale.

Azzardo l’ipotesi che i due colori, verde e azzurro siano legati ai due veri colori dell’Italia, l’azzurro del mare e dei cieli tersi ed il verde delle ricche campagne coltivate o dei boschi

La grafica della copertina è piuttosto banale.

Come fosse una scacchiera dove però il taglio non sia simmetrico, per cui abbiamo: una Italia contornata, messa in una grande casella bianca centrale, e la scritta “Italia” in caratteri bianchi, in una porzione della casella blu superiore.

Nella casella bianca che si diparte da quella superiore blu andando verso destra è posta una strana sequenza di righe orizzontali (veramente bruttine ed insignificanti), mentre nella porzione di casella blu sottostante è posto il titolo, anch’esso in caratteri bianchi.

In fondo a questa casella blu, è posto un cartiglio bianco in cui compare la scritta “edizioni efma – bologna”.

Sotto ancora, a completare il gioco delle caselle, troviamo, partendo da sinistra una porzione di casella blu ed una di casella bianca in cui ricompaiono le deprecate strisce orizzontali.

Insomma proprio non un gran che sotto l’aspetto grafico!

5. IMPOSTAZIONE STILISTICA

L’album ha una precisa impostazione stilistica.

Già detto di copertina e contro-copertina, aggiungiamo solo che la presenza delle 4 contro-copertine da, alla struttura stilistica dell’album, una grande mano.

Si entra, difatti, nel mondo colorato delle pagine con figurine in un modo graduale, progressivo, sapientemente introdotto dai grandi spazi vuoti, dalle introduzioni editoriali, dal sobrio inizio di pagina 3 dove sono poste due figurine solamente, Italia fisica ed Italia politica, con, a fianco, le relative didascalie.

Poi dalla pagina successiva le pagine pari (di sinistra) ospiteranno le didascalie, mentre quelle di destra, le dispari, le figurine.

Queste, poste in un cartiglio numerato e contornato, sono in numero di 6 per pagina.

Questa scelta mantiene le dimensioni dell’album piuttosto compatte e ritengo tale soluzione editoriale molto giusta perché mettere 9 figurine per pagina avrebbe comportato un allungamento dell’album di circa 10 cm e la sua diminuzione di corposità con l’assottigliamento dovuto al minor numero di pagine totali.

Così com’è l’album è decisamente più “ponderato” e piacevole.

Ritorno su di un particolare importante sopra accennato, ovvero quello dei cartigli contornati ove apporre le figurine.

Queste, lo ricordo, erano prive di qualsiasi bordatura e ciò, unitamente al disegno leggero ed alla colorazione ad acquerello delle immagini, conferiva alle figurine una intrigante luminosità ed una innata leggerezza cromatica e dimensionale.

L’esplosione soft del colore della figurina veniva, come dire, … “contenuta” dai bordi delicati del cartiglio.

Delicati perché la bordatura era a filo leggero e perché l’inchiostro usato era un blu chiaro, quindi decisamente più gentile e morbido del classico e banale, ma soprattutto aggressivo e violento, graficamente parlando, inchiostro nero.

“chapeau”!!!!!!!! Direbbero i francesi, tanto di cappello diciamo noi alla sagacia stilistica e grafica dei tecnici della E.F.M.A.!

La chiusura delle figurine è con solo 5 figurine anziché sei, lasciando in posizione centrale, nell’ultima pagina, l’ultima figurina.

Questo fa da chiusura e da contro-altare alla apertura che, ricordiamo, era di sole due figurine.

Un po’ come uno spegnersi senza clamori, come un finale d’opera mozartiano, possente ma senza note pompose e ridondanti messe solo per “tirare” applauso finale del pubblico in sala!

E, come per le opere di Mozart, gli applausi arrivano, perché si tratta di una impostazione stilistica di estremo pregio e di grande raffinatezza, una delle migliori in assoluto dell’intero panorama degli album dell’epoca, anche considerando che siamo nel 1958 e sia le cartonate che gli album per esse predisposti erano ancora ai primissimi passi.

6. ASPETTI CRITICI

Questo capitolo me lo potrei tranquillamente risparmiare!

Questo è un album da lodare e da guardare, non certo da criticare.

Certamente criticabile la scelta della carta sia dell’album che della copertina, che tradiscono un po’ la priorità di ridurre i costi e che, a distanza di oltre mezzo secolo, ci riconsegnano album che hanno un po’ subito le conseguenze ditali scelte, riscontrabili in strappetti, in distacchi parziali o totali della copertina, in zone di consumo classiche dove la carta leggera ha evidenziato l’usura in misura accentuata.

Dopodiché non ho altro da dire ricordando però quanto espresso riguardo alla grafica di copertina, veramente poco incisiva ed un po’ deludente.

7. ASPETTI COLLEZIONISTICI

Qualcuno ha detto e scritto che la casa bolognese avrebbe, nel tempo, inflazionato il mercato con questa serie di figurine, tanto da rendere difficile l’orientamento del collezionista.

Io ho tutt’altro parere in merito, peraltro già espresso.

Il collezionista deve andare dietro alla storia, non lamentarsi perché la storia sia stata poco attenta alle esigenze del collezionista!

La Minelli, nel tempo, ha ampliato, migliorato e perfezionato l’idea di base del “Patron” Franco e ha fatto sì che questa idea continuasse e si perpetrasse nel tempo, tanto che (non ho dati precisi, ma…) credo che “Italia” sia stata una delle serie più longeve in assoluto della storia della figurina italiana (escludendo i calciatori, ma lì il panorama, tra campagne acquisti, cessioni, promozioni e retrocessioni era sempre molto diverso da anno ad anno).

Questo è un album del 1958, non ce lo dobbiamo dimenticare.

Avrà più seguiti, magari più colorati, più di richiamo, fotografici addirittura, con stemmi e stemmini ed orpelli simili, ma la compostezza e sobrietà formale di questo album resteranno insuperate.

Dei tanti album della serie “Italia”, questo è quello che non può non esserci in una raccolta seria.

L’album non è rarissimo ma non è assolutamente un album comune e facile da reperire.

Riguardo alla sua commerciabilità, ribadendo per l’ennesima volta più uno che i prezzi li fa il mercato (domanda offerta e momento storico), il valore di questo album, completo delle sue figurine ed in stato di conservazione buono si aggira sui 400-450 euro, o forse anche dipiù...

Un particolare che a molti sfugge oppure che è non sempre possibile controllare è che l’album E.F.M.A. poteva anche essere completato con le figurine efma “leggere”, ovvero quelle distribuite con il metodo delle bustine in contemporanea a quelle da dispenser.

Se l’album fosse dotato, in maniera documentabile delle sole cartonate da dispenser “targate “efma, certamente il suo valore sarebbe aumentato.

Nel complesso un album bellissimo, entusiasmante, tutto da gustare con le sue 115 piccole “tavole” acquerellate ed un album “importante” da possedere.

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