CIP
SERIE
“ LE NAVI ”
FIGURINE
PRESENTAZIONE
1. ELEMENTI BASE
Quello che, a volte, mi conforta è il fatto che stiamo parlando di figurine e non di ricerca sulle vaccinazioni della prima infanzia, tanto per citare un semplice e primitivo esempio di problema serio.
E questo lo dico senza voler nemmeno prendere per scherzo la considerazione che le figurine e le loro problematicità non siano “serie”.
Tutto quello che attiene all’uomo è serio, sono il primo ad ammetterlo, e quando ci troviamo di fronte a problematiche ludiche, giochiamo, certo, ma con serietà.
Tutto questo “cappello” per dire che di fronte alle C.I.P. mi sento impotente.
Avrete già letto e se non lo avete fatto, andateci a buttare una occhiata, quanto ho scritto al proposito di questa casa editrice (?), tanto laconica, quanto misteriosa, quanto sconosciuta!
Sta di fatto che, facendo ritornare il bandolo nella nostra matassa, solitamente di una serie di figurine sappiamo il numero di queste, se sono numerate, la casa editrice, l’anno di produzione, il metodo di diffusione, la tipografia, la località con sede sociale della casa editrice ecc. ecc. ecc.
Della C.I.P. non so niente. Di questa raccolta non so niente.
Procediamo per deduzione, non ho altri mezzi, assumendo che la serie la daterei al 1960, questo per una analisi del supporto cartaceo, della tipologia di stampa, del modo di realizzare i testi a tergo e da altri elementi più “volatili”, ma anche in questo caso si tratta di un metodo deduttivo e non certo rigoroso e scientifico.
2. IL PROGETTO
Restando in linea con quanto sopra, del progetto non so niente!
Certamente la serie era prevista con un album che esiste ed è collezionabile anche a costi non elevati, anzi, direi bassini.
Il progetto prevedeva figurine numerate e, a seconda dell’album dove sono disponibili 100 posti di dimensioni pari alle figurine, queste deduttivamente dovrebbero essere 100.
Quindi una collezione di un erto respiro, 100 pezzi con album, un progetto degno di questo nome.
Neanche il tempo di realizzare che ecco tutto sembra contraddirsi.
Possibile che tutti i collezionisti non abbiano una figurina di numero più alto dell’ 89?
Possibile che nessuno abbia mai visto le prime 10 figurine della serie?
Insomma conta e riconta, confronta e chiedi, cerca e ricerca alla fine ho scoperto che deduttivamente la serie era figlia di chi sa quale progetto e che il tempo, questo progetto lo ha definitivamente sotterrato e reso assolutamente inutile.
Certo, a chi affronta un discorso in maniera se non scientifica, almeno estremamente seria e rigida, mandare al diavolo l’importanza della conoscenza evidenziale di un progetto, proprio è pratica indigeribile.
Ma, tant’è, o mangi questa minestra o salti dalla finestra!
Ad oggi so che questa serie dovrebbe essere composta da 48 figurine, che è un numero accettabile nel senso della “logica “dei numeri, guarda la serie studiatissima e super progettata “Le Navi” della Elah, appunto di 48 figurine.
Probabilmente la serie era suddivisa in almeno due parti, una prima parte dedicata alle bandiere di segnalazione che terminava probabilmente con la rosa dei venti (figurina 16) ed una seconda parte detta” navi storico moderne” che dovrebbe andare sino alla fine.
3. ASPETTI GRAFICO TIPOGRAFICI
Le figurine C.I.P. sono belle figurine, di grande dimensione (9,5 cm x 6,7cm) forse la maggiore tra le figurine cartonate degli anni ’60, di ottimo cartoncino solido compatto anche se non di massimo spessore e peso (2,19 gr) che sottintendono qualità del supporto e corretta scelta dei materiali impiegati.
Le figurine sono a sviluppo orizzontale e sono caratterizzate da una cornice equidistante dai quattro lati, realizzata con riga nera consistente e visibile.
Le figurine sono di carattere grafico ovvero sono bozzetti originali realizzati a tempera da mano esperta che però non si firma, anche se guardando attentamente le immagini ho avuto il sospetto che l’autore potesse essere il pittore romano Amleto fiore, da poco scomparso, uno dei maggiori tre “marinisti” italiani di sempre, autore di splendide tavole a tempera di navi e non solo.
Le tavole sono piene di un mare sempre piuttosto sostenuto, con spruzzi sulle carene delle navi, mentre in molte delle figurine si accendono gli splendidi colori del sole basso in aria tersa, ove gialli ocra e arancioni si mescolano in un effetto di luce realistico e suggestivo.
Gli inchiostri utilizzati sono certamente ottimi, tanto che la resa cromatica è ancora estremamente viva anche dopo 50 anni dalla stampa, anche perché le figurine sono certamente state trattate con del lucidante posato dopo la stampa per renderle più luminose ed attraenti.
Su molte delle figurine pervenuteci fino ad oggi si notano una serie di striature , per lo più in senso orizzontale che fanno danno l’impressione come se la figurina fosse stata striata con una sostanza “rugginosa”.
Avevamo segnalato un analogo fenomeno per le Taver Matic “Il Calcio italiano 62-63”, che in quello specifico sembrò (vedi presentazione di quella serie) essere causato da uno strato di inchiostro troppo sottile, mentre in questo caso sono più propenso a dire che tali striature siano la conseguenza proprio del trattamento di “lucidatura” cui le figurine furono sicuramente sottoposte.
4. I SOGGETTI
Sotto il profilo dei contenuti la piccola serie delle cip navi sembra godere di un discorso impostato molto correttamente che passa attraverso il linguaggio delle bandiere di segnalazione, di cui però risultano, allo stato attuale solo sei figurine (una delle quali dedicata alla rosa dei venti) e poi un discorso comune a tutte le altre due serie dedicate al mondo del mare, con un alternarsi non cronologico di navi storico moderne , con netta prevalenza per le navi del XX secolo rispetto a quelle dei secoli passati, con una certa abbondanza di mezzi del periodo che va dagli anni ‘70 dell’ottocento al primo decennio del ‘900, navi caratterizzate dalla prua verticale e molto trascurate nelle altre serie marine.
Le navi a vela e, comunque storiche sono più o meno una quindicina, compresa la Gondola ed il Bucintoro veneziano e quindi, sommando a queste le sei figurine dedicate alle bandiere il resto delle figurine, circa 28 sono dedicate a navi moderne con trazione a motore, ma buona parte di queste, come detto appartiene ad un periodo storico particolarmente intrigante e poco rappresentato, con navi dalla foggia bellissima sia civili che militari.
A tal proposito, Bucintoro e Gondola a parte, la produzione squisitamente italiana di queste figurine si nota nella presenza di navi dal sapore storico per la nostra marina, quali la corazzata “Dante Alighieri, l’incrociatore “Montecuccoli” e, soprattutto il famosissimo transatlantico “Rex”, affondato a Capo d’Istria nel 1944.
I soggetti sono pienamente validi e ben rappresentati, unico grande rimpianto il fatto che all’appello manchino molte, troppe figurine.
Una cosa mi sento di dire: se la raccolta fosse stata completata nella integrità delle 100 figurine previste (almeno stando all’album) questa sarebbe stata di gran lunga la migliore serie “navale” delle figurine cartonate.
5. IL RETRO – I TESTI
Il retro di queste figurine si presenta sobrio.
Nel chiaro del colore del cartoncino il testo è stringato ed essenziale.
Centrale in alto in caratteri grassetto maiuscolo, il termine “cip” senza interruzione di punteggiatura, a cui sinceramente non so dare alcun significato subito sotto, sempre in grassetto, questa volta minuscolo il termine “Bandiere di segnalazione” – “Rosa dei venti” – “Navi storico moderne” che identifica la categoria a cui appartiene la figurina. Sotto il numero della figurina non in grassetto e sotto ancora tra virgolette il titolo della figurina, quasi sempre il nome della nave.
Sotto ancora, a seguire, 10 – 13 righe di elementi descrittivi dell’unità presentata, un condensato, ma non a mo’ di scheda tecnica, delle caratteristiche e delle dotazioni del mezzo navale trattato.
Una caratteristica che ne fa certamente una serie didattica, ben studiata e con contenuti significativi.
6. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Questa è una serie bella, anche se dimezzata, almeno stante quello che si può ritenere il suo progetto iniziale.
La sua reperibilità sul mercato dovrebbe essere più che abbondante, visto anche che, a metà degli anni ‘10, è stato aggiudicato su eBay un lotto di 13.000 dico tredicimila figurine per, se non ricordo male una settantina di euro (le gestualità delle aste, cribbio ma anche dei venditori, nemmeno portassero sfiga!!!!).
Abbastanza reperibile anche l’album, anche questo a costi giustamente molto contenuti.
Diciamo che è una serie che non può mai andare, completa delle 48 figurine sino a qui censite, oltre gli 80 euro e che la singola figurina viaggi a 1 – 2 massimo euro al pezzo.
Evitate di prendere figurine mal ridotte, non ne vale la pena, dopo poco troverete l’esemplare conservato perfettamente la vostra bruttina ve la ritrovate sul groppone inutilizzata.
Prometto che se dovessi trovare ulteriori dettagli non mancherò di segnalarli immediatamente.
Buona collezione!!!!!!!!!