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AMERICAN CHEWING CORP. S.S. – MILANO



SERIE STORICA – 1960
(COWBOYS – PIRATI – PELLIROSSE)

FIGURINE
PRESENTAZIONE

20 pell f

1. INTRODUZIONE
Per catturare i sogni dei ragazzi italiani, la American Chewing Corporation italiana aveva argomenti a sufficienza.
Già specializzata negli U.S.A. a produzioni di figurine di supporto ai dolciumi (le famose “bombe “ da masticare), la casa americana non si cimentò con la già troppo inflazionata area sportiva, calcistica o ciclistica che fosse, peraltro quella americana assolutamente non esportabile in Italia, dove l’americanismo crescente post bellico ed in pieno boom economico da post piano Marchal, non erano stati tali, per nostra fortuna, da imporci nulla di carattere sportivo (a parte nella cittadina di Anzio dove si affermò il baseball), ma scelse l’area della avventura e della storia, un’area didattica che le cartonate avevano appena sfiorato o sfioreranno di lì a poco con le produzioni Ilma su navi auto e città storiche o quelle di fantascienza della Colorado poi Euromatic Record.
La differenza con le scelte italiane sta nel fatto che navi auto e città storiche sono elementi del gusto maschile, mentre pirati cowboys e pellirosse sono nel gusto maschile, nel senso che si giocava a indiani, a “caubois” a fare i pirati, non certo a portare una trireme romana o un “maiale” carico di esplosivo!
La scelta fu quindi indovinata e idonea.

2. IL PROGETTO
Il progetto editoriale era semplicemente professionale.
Una serie composta da tre serie concatenate tra loro dalla presenza di un album per la raccolta e conservazione delle figurine.
La serie si chiamava “serie storica” probabilmente perché nelle intenzioni della società americana c’era, evidentemente, l’intenzione o meglio la pianificazione di emettere una serie successiva alla prima magari di carattere geografico intitolabile “serie geografica” o via discorrendo.
Sta di fatto, per quanto mi consta, che questa Serie fu l’unica editata e distribuita.
La Serie Storica era composta di 100 figurine (questo è un numero italiano perché sappiamo che le serie americane normalmente erano di 80 pezzi), ed era suddivisa in tre serie o meglio sottoserie:
* Cowboys - serie da 50 figurine;
* Pirati – serie da 30 figurine;
* Pellirosse – serie da 20 figurine.

3. IL PROGETTO TIPOGRAFICO
Le figurine erano cartonate di dimensioni particolarissime visto che misuravano 9 x 5,3 cm ed erano a sviluppo orizzontale in tutto l’impianto grafico.
Il supporto era un buon cartoncino di colore grigio, abbastanza resistente agli spiluccamenti e un po’ meno agli strappi, però di ottima qualità anche se non di elevato spessore.
Come già fatto per le Orvedo possiamo dire che, calcolando che una figurina cartonata standard (E.D.I.-Milano), pesa gr.2,17 x su una superficie di 61,75 cm quadri pari ad un peso per unità di superficie di 0,0351grammi, la figurina tipo della American Chewing Corp, pesa esattamente gr 1,25 grammi a fronte di una superficie di 50,35cm quadrati, con un rapporto peso superficie pari a 0,0248 grammi che ne farebbero una E.D.I. dal peso finale di grammi 1,53 contro i grammi 2,17 della citata E.D.I., ovvero una figurina decisamente più leggera ma non tanto da non apparire cartonata a tutti gli effetti.
Sul fronte, la figurina si presenta con un’ampia cornice bianca sul cui lato basso è riportato il titolo della figurina.
Al centro del lato frontale, posto all’interno della cornice, c’è un disegno che rappresenta l’argomento principale trattato dalle figurine e sottolineato dalla titolatura.
Il retro invece era perfetto, ordinato e con tutti gli elementi giusti ed anche qualcosina di più ben bilanciati ed al posto giusto.
In alto a sinistra ben visibile il numero della figurina.
In alto a destra invece la scritta “”serie cowboys da 1a 50 “oppure “serie pirati da 1 a 30” oppure “serie pellirosse da 1 a 20 “.
Sotto, centrato, un titolo però più espanso rispetto a quello posto in fronte di figurina a volte addirittura su due righe e scritto con carattere grassetto o neretto che dir si voglia.
Subito sotto un testo in caratteri abbastanza minuti di circa 12-13 righe (non poche)!
Sotto il testo la parte dedicata alla casa editrice con tutti i dati correttamente indicati, compresi quelli relativi al copyright.
Sulla sinistra della figurina era posto un emblema per il riconoscimento immediato della serie, ovvero un disegno di un cowboy intento a lanciare il lazzo, o di un indiano o di un pirata.
Per completare l’aspetto tipografico dirò che gli inchiostri sono leggeri, matti (non lucidi) e che la realizzazione è tipica del fumetto a colori, sobria ed espressiva con tendenze quindi estremamente pastellate e, mi ripeto, sobrie.
Gli inchiostri erano di ottima qualità e perfettamente idonei al supporto.
Dopo oltre 50 anni non si notano lesioni al supporto provocate da una eccessiva acidità degli inchiostri, né, tanto meno, fenomeni di lettura fronte retro dovuta alla invasività ed alla eccessiva quantità di inchiostri utilizzati.
La stamperia o la tipografia prescelta fece un ottimo lavoro molto professionale e di gran qualità ed i tecnici grafici fecero scelte molto ponderate riguardo i colori.
Le figurine risultano tagliate molto accuratamente e sono pochissimi e di scarsissima entità i tagli fuori allineamento, così come sono rari i disallineamenti dei cliché, forse in questo i tipografi furono anche aiutati dalla relativa piccolezza delle figurine.

4. IL PROGETTO GRAFICO
Nessuna delle 100 tavole di cui la serie storica si compone sono firmate dall’artista che le ha create.
Ho osservato con attenzione le figurine per cercare di capire se siano state realizzate tutte dal medesimo artista e credo, pur concedendomi un ragionevole margine di errore, che le tavole siano frutto di un’unica mano.
Una mano abituatissima all’utilizzo di spazi ristretti, quindi certamente la mano di un “cartoonist” o di un “fumettista”, per dirla in modo nostrano.
Le scene rappresentate sono tutte estremamente ponderate sotto l’aspetto grafico e ben bilanciata è la presenza umana nei riquadri, basti osservare il bel lavoro di impostazione fatto per la figurina uno della serie cowboys (vedi immagine subito sotto) in cui si vede l’elemento centrale perfettamente bilanciato sia a destra che a sinistra da due secondi piani.

01 COWBOYS F

Le scene sono sempre trattate con il massimo pathos senza nulla togliere alla crudezza dei fatti descritti, impiccagioni, scotennamenti o pance infilzate che dir si voglia.
Buona la ricostruzione degli ambienti d’epoca e molto ben mossi, sulle onde poderose, i vascelli dei bucanieri e delle loro vittime.
Perfette ed entusiasmanti le figurine d’azione, dove cavalli, diligenze ed urla alzano il polverone della battaglia, mentre tra le vele delle navi s’ode il fischio del vento ed il rombo dei cannoni e l’aspro odore della polvere da sparo si mescola con gli spruzzi salmastri del mare della Tortuga…
A stare dietro a questi “quadri” ci si perde…
Progetto grafico quindi assolutamente affascinante e per certi versi questa serie può ricordare (anche se molto alla lontana) le bellissime tavole di Tancredi Scarpelli (che era un genio del disegno e non un fumettista) per la serie della Alba Tortona dei Grandi Esploratori e Navigatori e dei costumi, non senza ricordare che quelle tavole nacquero per formati A 4 (diremmo oggi) e non per formati da figurina mentre il disegno delle figurine della serie storica è nato proprio per queste figurine.
I colori dominanti sono il bianco delle nuvole, delle vele e delle esplosioni, poi le terre sempre ben impiegate con una maggiore predilezione per un giallo pallido, peraltro molto caro anche ai coloritori delle storie texiane (Tex Willer) della Bonelli editore.
Belli i rossi e densi e pastosi gli azzurri, specie quelli presenti nella serie dei pirati.

5. IL PROGETTO STORICO
Ovviamente, trattandosi di figurine di ordine principalmente storico, la casa editrice ha cercato di inquadrare la tematica in un periodo storico ben delineato dando risalto, attraverso elementi singoli (leggi personaggi famosi od eventi importanti) al processo storico che avveniva sia per i cowboys (in realtà si tratta della conquista del west) sia per gli indiani (in realtà si traccia una brevissima storia indiana a partire dalla colonizzazione del nuovo continente) sia per i pirati (la trasformazione del fenomeno attraverso due secoli di storia).
I testi sono molto efficaci e realmente ci permettono di seguire l’evoluzione cronologica degli eventi per comprendere la situazione storica e l’evoluzione conseguente.
C’è insomma un rispetto del progresso numerico delle figurine con il trascorrere del tempo storico.
Rarissimi sono i casi in cui si deve tornare indietro rispetto alla figurina precedente.
Delle tre sottoserie, quelle più legate ad un processo storico consequenziale sono quelle legate ai cowboys ed ai pellirosse anche perché hanno un unico teatro di operazione, il Far West, mentre invece per la pirateria la serie risente, ovviamente, del frazionamento spazio temporale della vicenda, svoltasi praticamente in uno scenario unico (gli oceani) ma con situazioni, località e finalità a volte completamente contrastanti, sì che l’ unità e la “consecutio temporum” degli avvenimenti era, per questa serie, decisamente più difficile da mantenere.
Le fonti principali, come detto, su cui basare il gradino storico su cui è basata ogni singola figurina sono i personaggi.
Di seguito ne cito alcuni, tra i più noti, tanto per rendere l’idea:
Kit Carson, i Mormoni, Billy the Kid, John Wesley Hardin, Calamity Jane, Wild Bill Hickok, Jasse James, Davy Crockett, Pecos Bill, Buffalo Bill, Pat Garrett, Pocahontas, Joseph Brant, Giubba Rossa, Moneka, Geronimo, Custer, Crazy Horse, Sitting Bull (che poi è Toro Seduto), Barbarossa, Morgan, Capitan Kidd, Barbanera, Jean Bart, Capitan Bavastro ecc. ecc., un intero mondo di avventura, sangue e morte.
Ci sono poi elementi storici precisi legati a grandi eventi, oppure semplici istantanee sulla vita dell’epoca, per rendere il quadro il più completo ed esauriente possibile.
Certamente questa serie risponde, in modo molto concreto, alla necessità di ampliare le conoscenze sui tre argomenti di pertinenza e lascia il lettore più che soddisfatto sia per l’aspetto grafico che per quello storico culturale.

6. ASPETTI COLLEZIONISTICI
Questa è una serie molto interessante che sarebbe bello possedere sia incollata sul suo album, sia racchiusa in un contenitore, quindi non incollata sul suo supporto.
La diffusione, tuttavia, non fu vastissima, poiché l’argomento, essendo didattico, non aveva possibilità, nel tempo, di trovare torme di accaniti collezionisti, come succede per calcio e ciclismo e quindi le figurine sono abbastanza reperibili anche se non sono affatto semplicissime da trovare.
Il numero abbastanza limitato (100 figurine) rende la raccolta non eccessivamente impegnativa sia sotto il profilo dei costi che della reperibilità.
I grandi rivenditori acquistano in genere piccoli lotti facendo così opera di concentrazione del “prodotto” per cui hanno poi una disponibilità di pezzi su cui basarsi per iniziare una raccolta.
È quindi una raccolta affrontabile e molto bella ed il completamento, almeno sino ad ora è sempre stato possibile.
Riguardo ai costi, sarebbero decisamente più alti di quello che sono se la domanda fosse più elevata, visto che non se ne vedono molte in giro, ma la realtà del collezionismo “didattico” è tale che contribuisce, con una domanda scarsa, alla scarsa disponibilità di pezzi e quindi li calmiera ed abbassa notevolmente.
Una singola figurina può andare sui 3-4 euro, ma il costo per unità scende molto, quasi si dimezza per acquisizioni di lotti più o meno consistenti.
Una serie completa può valere 180 – 200 euro, mentre un album ben conservato può arrivare a 250-300 euro ma è anche possibile che fuori dalle aste l’album abbia quotazioni più o meno standard per album di cartonate ovvero attorno ai 600-700 euro (valutazione più realistica).
Molto recentemente, il 18 febbraio 2013, su eBay, è stato battuto un bellissimo esemplare di album completo a meno di una figurina che ha raggiunto la quotazione di 302,00 euro (come si vede il concetto di “più realistica” sopra espresso è stato smentito dai fatti).
Secondo me chi lo ha preso ha fatto, comunque, un buon affare!
Buona collezione

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